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SONO 15.000 I MORTI NELLA CATASTROFE IN ASIA MERIDIONALE
ROMA - Sono 15mila i morti nel disastro che ha colpito l'Asia meridionale. E' l'ultimo bilancio delle vittime nei 7 Paesi colpiti dal sisma e dal successivo maremoto, lo tsunami, che ha investito l'Asia e lambito le coste dell'Africa orientale. Per il Geological Survey statunitense il sisma e' stato del nono grado della scala Richter e non 8,9 come detto in precedenza. Si tratta del quarto maggior sisma, per intensita' dal 1900 ad oggi.
Mia sorella si trova l? in questo momento... Fortunatamente in una zona della Malesia colpita in maniera leggera...
Ho potuto contattarla solo ieri... X il momento sono stati spostati su un' altra isola pi? riparata.
Speriamo bene...
Non sono propriamente "credente" ma... Un Natale cos? burrascoso mi fa pensare...
Una sorta di segno divino?
Spero proprio sia solo una sfortunatissima coincidenza...
sul sito ansa dicono che tra i passeggeri del volo in arrivo da l? c'erano anche Paolo Maldini e Zambrotta
Li hanno intervistati stamattina... Zambrotta sembrava veramente spaventato... Come molti altri del resto...
Posso solo immaginare quanto possa essere allucinante trovarsi in mezzo ad una catastrofe del genere...
"Tsunami", forse l?unica parola giapponese utilizzata e introdotta in tutte le lingue del mondo, inglese compreso, identifica un fenomeno tipico e piuttosto frequente del Giappone.
Il termine tsunami viene dato ad un?onda gigantesca di altezza anomala che si abbatte con furia spaventosa seminando morte e distruzione.
Per comprendere gli tsunami, occorre prima di tutto distinguerli dalle onde generate dal vento e dalle maree. I venti che soffiano sugli oceani ne increspano la superficie in onde relativamente corte che creano correnti limitate ad uno strato piuttosto sottile tanto che un sommozzatore pu? agevolmente immergersi ad una profondit? sufficiente a trovare le acque calme senza correre alcun rischio.
Tempeste e uragani in oceano aperto possono poi sollevare onde di 30 metri e pi?, ma anche queste, oltre una certa profondit?, non provocano alcun movimento.
Le maree, che compiono il giro completo del globo due volte al giorno, producono correnti che raggiungono il fondo marino, cos? come fanno gli tsunami, i quali per? non sono generati dall?attrazione gravitazionale della Luna o del Sole, al massimo possono essere in rari casi provocati dalla rotazione terrestre che causa uno scivolamento delle acque sulla superficie amplificato dalla gran massa d?acqua degli oceani.
Solitamente uno tsunami si produce con notevole violenza a seguito di un terremoto sottomarino o da eruzioni vulcaniche, impatti di meteoriti o frane sottomarine.
L?evoluzione di uno tsunami avviene in tre stadi: generazione, propagazione ed inondazione.
Un disturbo del fondo marino, come il movimento lungo una faglia, provoca un dislocamento verso l?alto di un certo volume d?acqua. L?onda si propaga in acqua alta con una velocit? paragonabile a quella di un aereo di linea; dato per? che la sua lunghezza ? circa 600 volte l?altezza, la pendenza ? quasi impercettibile. L?onda rallenta non appena entra in acque basse, e qualche volta invade la terraferma quasi come farebbe un?alta marea. Altre volte invece, fenomeni di rifrazione e di ravvicinamento delle creste d?onda, ne concentrano l?energia in una mostruosa muraglia d?acqua.
L?energia dell?onda infatti ? compressa in un volume pi? piccolo via via che essa si propaga in acque sempre pi? basse e, dato che la cresta ? costretta a rallentare, viene incalzata da quella successiva. Questo fenomeno ne aumenta sia l?altezza sia la velocit? e la potenza mano a mano che la massa d?acqua si avvicina alla costa; da ci? deriva il nome tsunami che significa letteralmente tsunami e cio? "onda di porto".
Le coste del Giappone ne sono le maggiori destinatarie, sia per la frequenza dei fenomeni sismici sottomarini che tormentano la zona antistante sia per quella gran massa d?acqua oceanica che non trova alcun ostacolo che ne smorzi la potenza, prima di raggiungere il paese del Sol Levante.
Il 12 luglio 1993 a Okushiri si ? abbattuto uno tsunami di particolare violenza con onde altre 30 metri; le vittime in quel disastro sono state 239 e sarebbero state molte di pi? se non fossero state prese tutte quelle precauzioni che ormai fanno parte del bagaglio della protezione civile giapponese.
Questo fenomeno tipicamente giapponese ha sicuramente ispirato il grande Katsushika Hokusai (1760-1849), l?artista giapponese ? se non di tutta l?Asia ? pi? conosciuto nel mondo, tanto che proprio una gigantesca onda ? diventata simbolo della sua bravura, un?onda con gli artigli, un essere vivente, un mostro d?acqua, assetato di distruzione e morte tutto teso a ghermire le sue vittime.
L'onda anomala dello tsunami viaggia a poco pi? di 400 km orari (ke diventano kmq 800 in prossimit? della riva col fondale basso), considerando ke ad esempio lo sri-lanka, maggiormanete colpito, si trova a 2000 km dall'epicentro, fatevi voi conti di quanto tempo c'era per avvertire di stare ad almeno qualke kilometro dalla costa...
... quando i mezzi di prevenxione ci sono io parlerei solo di errore umano...
... altrimenti si finisce come gli stupidi cronisti dei tg quando parlano di "nebbia assassina"...
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