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sulla situazione attuale e gli scontri degli scorsi giorni a roma (articolo giornale)

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    #1

    sulla situazione attuale e gli scontri degli scorsi giorni a roma (articolo giornale)

    Salve, volevo riportare per intero un articolo che mi era capitato di leggere giorni fa ma che ho potuto trascrivere solo ora.
    mi sembrava interessante per gli spunti di riflessione che potenzialmente erano impliciti nelle affermazioni contenute.
    Non entro nel merito dei contenuti, piuttosto vi lascio sottolineate in grassetto una passaggio che mi pare maggiornamente rilevante sperando risulti di interesse.


    Perch? succede solo qui
    di MARIO CALABRESI da La Stampa del 16 ottobre 2011

    Ieri in 951 citt? di 82 Paesi del mondo sono scesi in piazza cittadini di ogni et?, ma soprattutto giovani, per protestare contro un sistema economico che si preoccupa di salvare le banche prima dei cittadini. Sono i cosiddetti ?Indignati?, che hanno preso il nome dai manifestanti spagnoli che in primavera hanno occupato la Puerta del Sol a Madrid per denunciare la disoccupazione crescente, la precariet? dilagante e i privilegi della casta economica e di quella finanziaria.
    La protesta ha fatto proseliti e in queste settimane i riflettori si sono concentrati a New York sugli ?occupanti? di Zuccotti Park, una piazza poco lontana da Wall Street, dove ? stato costruito un piccolo accampamento che intende contrapporre l?uomo della strada, che soffre la crisi, ai broker della Borsa che sono tornati a prendere bonus milionari. La mobilitazione americana non ? mai sfuggita di mano e, di fronte alle accuse del sindaco di sporcare e deturpare, gli occupanti si sono messi al lavoro per lavare e pulire.

    Poi ieri c?? stata la prova mondiale di un movimento che sta raccogliendo la comprensione di giornali, televisioni, comuni cittadini, politici e perfino di banchieri.
    In 950 citt? le manifestazioni sono state assolutamente pacifiche: colorate, rumorose ma ordinate.
    In una soltanto si ? scatenata una violenza spaventosa e senza freni: a Roma. Anche ieri abbiamo mostrato al mondo un?anomalia italiana.
    Anche oggi ci tocca vergognarci.

    Mentre a New York i ragazzi indossavano distintivi pacifisti ed erano armati solo di scope e spazzoloni per pulire, da noi indossavano caschi e erano armati di bombe carta.
    La colonna sonora a Manhattan ? quella del tamburino che suona i bonghi (e il dibattito tra le tende ? se debba fermarsi dopo pranzo per non disturbare chi riposa nelle case vicine) o dei buddisti che pregano ripetendo ?Om?. L?odore ? quello degli incensi di attempati figli dei fiori.

    La nostra colonna sonora invece, come troppe volte nella storia italiana, ? quella delle sirene dei blindati di polizia e carabinieri, dei rotori degli elicotteri che sorvolano gli scontri e delle esplosioni, mentre l?odore ? quello acre dei lacrimogeni o del fumo delle auto incendiate.
    Perch? ? accaduto a Roma, perch? ? accaduto solo da noi, perch? alcune migliaia di ragazzi che volevano solo la guerriglia sono riusciti a prendere in ostaggio una citt?, un movimento nascente e a distruggere ogni possibilit? di mobilitazione pacifica e fruttuosa?
    Perch? l?Italia si ritrova ancora prigioniera della violenza e degli estremisti? Perch? siamo sempre condannati a veder soffocare le spinte per il cambiamento tra i lacrimogeni?

    Penso spesso al nostro destino beffardo: da questa parte dell?Oceano le proteste del ?68 si sono trasformate nel terrorismo o negli scontri del ?77, uccidendo non solo uomini ma anche idee e ideali. Dall?altra parte la violenza non ha vinto e il movimento che sognava di cambiare il mondo ? riuscito a farlo inventandosi le energie alternative o la Silicon Valley: al posto dei leader dell?Autonomia l?America ha avuto Steve Jobs, che faceva uso di droghe ma le sue visioni erano futuristiche e non apocalittiche.

    Da noi accade ancora perch? non abbiamo mai preso (uso il plurale perch? dovrebbe farlo la societ? tutta) le distanze in modo netto e definitivo dalle pratiche violente. Perch? siamo i massimi cultori del ?Ma? e del ?Per??, che servono a giustificare qualunque cosa in nome di qualcos?altro. Per guarire dovremmo eliminarli dal vocabolario. Smettere di relativizzare la violenza perch?, a seconda dei tempi, a giustificarla c?? il regime democristiano, quello berlusconiano, l?alta velocit? o qualche riforma indigesta.

    Milioni di italiani sono indignati dalla nostra classe politica, dalla lontananza che chi ci governa mostra verso i problemi reali dei cittadini, e dalla mancanza di investimenti sul futuro dei giovani. Ma non per questo pensano di scendere per strada a bruciare l?auto del vicino e non per questo sono meno indignati, arrabbiati o sfiniti. Di certo considerano quei manifestanti dei vandali e dei criminali, che non conoscono il valore del rispetto e non hanno mai faticato per guadagnarsi da vivere.

    Ora la rabbia ? grande, ma state sicuri che tra tre giorni quando le forze dell?ordine avranno identificato alcuni di questi ragazzi e un magistrato li indagher?, allora si alzeranno voci pronte a difenderli, a giustificarli e a mettere sul banco degli imputati giudici e poliziotti colpevoli di non capire e di essere troppo severi. Ma la democrazia si preserva difendendo la convivenza e il diritto delle migliaia che volevano manifestare pacificamente, non schiacciando l?occhio agli estremisti.

    Tutto questo da noi accade per? anche per un altro motivo: perch? la nostra malattia ? la mancanza di un pensiero costruttivo. Se ripetiamo continuamente ai giovani che non c?? futuro ma solo declino e precariet?, se li intossichiamo di cinismo, scenari catastrofici e neghiamo spazio alla speranza, allora cancelliamo ogni occasione per una spinta al cambiamento. Ai giovani allora restano solo due possibilit?: un atteggiamento di rassegnazione e di apatia che trova riscatto momentaneo solo nello sballo degli Happy Hour (le ore del lungo aperitivo che dal tramonto si trascina fino a notte fonda) o un atteggiamento di rottura. Perch? se si dice che nulla si pu? costruire, allora non resta che la pulsione a sfasciare e distruggere.

    Una sola speranza ci resta ed ? legata a quei giovani che non ascoltano, che si tappano le orecchie di fronte ai discorsi improntati al pessimismo e che nel loro cuore sognano e sperano. Ce ne sono ben pi? di quanto si possa immaginare e molti erano in piazza ieri: li abbiamo visti battere le mani a polizia e carabinieri, li abbiamo visti provare a cacciare dal corteo gli incappucciati, li abbiamo visti piangere di rabbia. Ragazzi, il futuro ? vostro se imparate subito a rifiutare la violenza, a non tollerarla mai, a isolare chi la predica e la mette in atto, a denunciarla il giorno prima e non quando ormai il corteo ? partito. Il futuro esiste se ve lo costruite con speranza e tenacia e se non ve lo fate scippare da chi non crede in nulla.

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    #2
    azzo rag?..apprezzato vedo

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      #3
      Ho l'impressione che il buon Calabresi, che per altro apprezzo molto, questa volta abbia mancato il bersaglio.

      Nell'Italia di oggi purtroppo i giovani osservano quasi esclusivamente esempi molto negativi che loro semplicemente imitano e non credo proprio si possa prescindere da quegli esempi quando si cerca di capirne i comportamenti.

      Io non conosco nessun altro paese sviluppato dove la contesa politica abbia assunto i toni apocalittici che ci accompagnano dagli ormai lontani primi anni 90.

      La politica ? diventata pura sopraffazione che in una democrazia ? l'esatto contrario di quanto ci si aspetta che sia: dialogo, confronto, mediazione, sintesi.

      In un tale contesto io non mi sorprendo che si arrivi sempre pi? spesso a queste violenze che sono speculari alla sopraffazione di cui sopra.
      Esse sono il tentativo di farsi ascoltare e magari imporre il proprio punto di vista/interesse.

      Nello specifico si distrugge perch? si vuol cambiare/azzerare lo status quo percepito come inaccettabile e non migliorabile; in soldoni nell'attuale contesto quelle persone non vedono alcuna possibilit? di uscire dalla situazione di disagio in cui si trovano.

      E' vero che il futuro ce lo si costruisce con tenacia ed il duro lavoro, per? la condicio sine qua non, ? la speranza di poterselo creare.

      In Italia ogni giorno quella speranza sembra divenire sempre pi? debole e per quei ragazzi nelle attuali condizioni non esiste pi?.

      Che sia chiaro questo non giustifica quello che hanno combinato.

      Se quanto ho scritto non ? strutturalmente sbagliato, a me non sembra poi cos? difficile spezzare ed uscire da questa spirale distruttiva: basterebbe, hic et nunc, dare il buon esempio e mettere i giovani nelle condizioni di poterselo creare un futuro.

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        #4
        Originally posted by gluca View Post
        Ho l'impressione che il buon Calabresi, che per altro apprezzo molto, questa volta abbia mancato il bersaglio.

        Nell'Italia di oggi purtroppo i giovani osservano quasi esclusivamente esempi molto negativi che loro semplicemente imitano e non credo proprio si possa prescindere da quegli esempi quando si cerca di capirne i comportamenti.

        Io non conosco nessun altro paese sviluppato dove la contesa politica abbia assunto i toni apocalittici che ci accompagnano dagli ormai lontani primi anni 90.

        La politica ? diventata pura sopraffazione che in una democrazia ? l'esatto contrario di quanto ci si aspetta che sia: dialogo, confronto, mediazione, sintesi.

        In un tale contesto io non mi sorprendo che si arrivi sempre pi? spesso a queste violenze che sono speculari alla sopraffazione di cui sopra.
        Esse sono il tentativo di farsi ascoltare e magari imporre il proprio punto di vista/interesse.

        Nello specifico si distrugge perch? si vuol cambiare/azzerare lo status quo percepito come inaccettabile e non migliorabile; in soldoni nell'attuale contesto quelle persone non vedono alcuna possibilit? di uscire dalla situazione di disagio in cui si trovano.

        E' vero che il futuro ce lo si costruisce con tenacia ed il duro lavoro, per? la condicio sine qua non, ? la speranza di poterselo creare.

        In Italia ogni giorno quella speranza sembra divenire sempre pi? debole e per quei ragazzi nelle attuali condizioni non esiste pi?.

        Che sia chiaro questo non giustifica quello che hanno combinato.

        Se quanto ho scritto non ? strutturalmente sbagliato, a me non sembra poi cos? difficile spezzare ed uscire da questa spirale distruttiva: basterebbe, hic et nunc, dare il buon esempio e mettere i giovani nelle condizioni di poter crearselo un futuro.
        Sono d'accordo al 100%...

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          #5
          Originally posted by gluca View Post
          Ho l'impressione che il buon Calabresi, che per altro apprezzo molto, questa volta abbia mancato il bersaglio.

          Nell'Italia di oggi purtroppo i giovani osservano quasi esclusivamente esempi molto negativi che loro semplicemente imitano e non credo proprio si possa prescindere da quegli esempi quando si cerca di capirne i comportamenti.

          Io non conosco nessun altro paese sviluppato dove la contesa politica abbia assunto i toni apocalittici che ci accompagnano dagli ormai lontani primi anni 90.

          La politica ? diventata pura sopraffazione che in una democrazia ? l'esatto contrario di quanto ci si aspetta che sia: dialogo, confronto, mediazione, sintesi.

          In un tale contesto io non mi sorprendo che si arrivi sempre pi? spesso a queste violenze che sono speculari alla sopraffazione di cui sopra.
          Esse sono il tentativo di farsi ascoltare e magari imporre il proprio punto di vista/interesse.

          Nello specifico si distrugge perch? si vuol cambiare/azzerare lo status quo percepito come inaccettabile e non migliorabile; in soldoni nell'attuale contesto quelle persone non vedono alcuna possibilit? di uscire dalla situazione di disagio in cui si trovano.

          E' vero che il futuro ce lo si costruisce con tenacia ed il duro lavoro, per? la condicio sine qua non, ? la speranza di poterselo creare.

          In Italia ogni giorno quella speranza sembra divenire sempre pi? debole e per quei ragazzi nelle attuali condizioni non esiste pi?.

          Che sia chiaro questo non giustifica quello che hanno combinato.

          Se quanto ho scritto non ? strutturalmente sbagliato, a me non sembra poi cos? difficile spezzare ed uscire da questa spirale distruttiva: basterebbe, hic et nunc, dare il buon esempio e mettere i giovani nelle condizioni di poterselo creare un futuro.
          la questione che mi interessava, a prescindere dai contenuti dell'articolo, era proprio quella relativa al perch? cavolo in italia ? cosi dalla fine degli 80'.perch? da noi ogni questione debba assumere toni e proporzioni da melodramma. c'? qualcosa di sbagliato in noi come popolazione (cosi come si sostiene che "quelli del sud" siano diversi proprio strutturalmente ) oppure c'? qualcosa al livello di "sovrastruttura" che porta alla nascita di quello che si potrebbe definire un modus operandi ?

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            #6
            nessuno vuol dir la sua? fino all'altro giorno gli animi erano infiammati

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              #7
              Originally posted by syd87 View Post
              nessuno vuol dir la sua? fino all'altro giorno gli animi erano infiammati
              Mi pare che gluca abbia fatto un'analisi corretta... Che posso dire di pi???? Sono convinto che con le misure che hanno presentato il precariato si allargher? a dismisura e il ceto sociale medio/basso diminuir? ancor di pi? il suo potere di acquisto, mentre quello medio/alto guadagner? ancora di pi?... Questa forbice immensa distrugger? prima il ceto medio, che ? l'unico che paga le tasse, e poi distrugger? il paese... Che naviga gi? in acque veramente pessime...

              Questa ? la mia analisi per i prossimi 5 anni...

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                #8
                Originally posted by Foglio View Post
                Mi pare che gluca abbia fatto un'analisi corretta... Che posso dire di pi???? Sono convinto che con le misure che hanno presentato il precariato si allargher? a dismisura e il ceto sociale medio/basso diminuir? ancor di pi? il suo potere di acquisto, mentre quello medio/alto guadagner? ancora di pi?... Questa forbice immensa distrugger? prima il ceto medio, che ? l'unico che paga le tasse, e poi distrugger? il paese... Che naviga gi? in acque veramente pessime...

                Questa ? la mia analisi per i prossimi 5 anni...
                io sono d'accordissimo con lui..ma la domanda resta..perch??? perch? diavolo qua deve funzionare in questo modo? io non mi capacito e non lo capisco davvero

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                  #9
                  Io penso che il problema sia coem diceva qualcuno sopra ... la politica ? ormai dittatoriale ed ? improntata a diventare semper peggio .

                  Come diceva Fini ... i vitalizi non se ne parla nemmeno di toccarli . Al massimo si parla del futuro ma quel che ? acquisito ? acquisito .

                  Secondo me l'unica speranza per sto paese ? ceh vengano su dei libici ...

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                    #10
                    Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                    Io penso che il problema sia coem diceva qualcuno sopra ... la politica ? ormai dittatoriale ed ? improntata a diventare semper peggio .

                    Come diceva Fini ... i vitalizi non se ne parla nemmeno di toccarli . Al massimo si parla del futuro ma quel che ? acquisito ? acquisito .

                    Secondo me l'unica speranza per sto paese ? ceh vengano su dei libici ...
                    Perch? vuoi la guerra civile pure qui?

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                      #11
                      Originally posted by syd87 View Post
                      io sono d'accordissimo con lui..ma la domanda resta..perch??? perch? diavolo qua deve funzionare in questo modo? io non mi capacito e non lo capisco davvero
                      Li chiamano interessi personali... Francamente io lo chiamo egocentrismo/egoismo... La societ? capitalista ? incentrata sull'individuo... L'individuo che ce la fa a discapito degli altri... C'? poco da dire, la definizione ? questa... Ed ? per questo che non mi piace... Questo sistema economico annulla la comunit? perch? qui conta solo il nostro benessere e i nostri desideri...

                      Lo vedo tutti i giorni, le persone sono sempre pi? ciniche, sempre pi? concentrate sulle proprie aspirazioni ignorando chi non ce la fa, dimenticando chi soffre e annientando l'ambiente in cui essi stessi vivono...

                      E mi ci metto in mezzo pure io...
                      Non mi piace, questa societ? fa cagare e non so come fare a cambiarla...

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                        #12
                        Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                        Io penso che il problema sia coem diceva qualcuno sopra ... la politica ? ormai dittatoriale ed ? improntata a diventare semper peggio .

                        Come diceva Fini ... i vitalizi non se ne parla nemmeno di toccarli . Al massimo si parla del futuro ma quel che ? acquisito ? acquisito .
                        Io la vedo come una cosa molto pi? ampia della semplice cricca politica che ci rappresenta...

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                          #13
                          Originally posted by Foglio View Post
                          Io la vedo come una cosa molto pi? ampia della semplice cricca politica che ci rappresenta...
                          Io no invece . Tu sei complottista , io no nel modo pi? assoluto .

                          Chi dei dua la veda pi? lunga non ? dato sapere ... ci? che ? dato sapere ? che si sta impoverendo il paese sia di soldi che di risorse ...

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                            #14
                            Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
                            Io no invece . Tu sei complottista , io no nel modo pi? assoluto .
                            Non credo sia un complotto, credo facciano solo i propri interessi personali... Esclusivamente quelli...

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                            • Font Size
                              #15
                              Originally posted by Foglio View Post
                              Li chiamano interessi personali... Francamente io lo chiamo egocentrismo/egoismo... La societ? capitalista ? incentrata sull'individuo... L'individuo che ce la fa a discapito degli altri... C'? poco da dire, la definizione ? questa... Ed ? per questo che non mi piace... Questo sistema economico annulla la comunit? perch? qui conta solo il nostro benessere e i nostri desideri...

                              Lo vedo tutti i giorni, le persone sono sempre pi? ciniche, sempre pi? concentrate sulle proprie aspirazioni ignorando chi non ce la fa, dimenticando chi soffre e annientando l'ambiente in cui essi stessi vivono...

                              E mi ci metto in mezzo pure io...
                              Non mi piace, questa societ? fa cagare e non so come fare a cambiarla...
                              si per? c'? da dire che di paesi capitalisti ce ne son molti,ma la situazione ad esempio in paesi come la danimarca o la svezia non mi pare propriamente la stessa (o almeno queste son state le mie impressioniquardare).
                              tralasciando che la propensione a vedere la vita politica del paese come una partita nella quale ci si debba necessariamente schierare per una squadra credo sia una deformazione un po tutta nostra (o di pochi altri lungimiranti)

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