Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

2011..."nuove" prospettive...

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #1

    2011..."nuove" prospettive...

    Ecco perch? i poteri forti hanno mollato Napolitano - IlGiornale.it

  • Font Size
    #2
    Cazzate degne del giornale

    Dopo Letta ci sarebbe Renzi, lo stesso che ? andato a togliersi il cappello dalla Merkel, quindi perfettamente contiguo.

    In pi? lo scandalo aumenta l'euroscetticismo, e quindi che succede? Ci si prepara al dopo euro? O invece ci si prepara al dopo governo nazionale?

    Comment


    • Font Size
      #3
      alfetta....non sono cazzate.....sallusti si riferisce a quanto riportato dal corriere anticipando il libro di freidman.....con tanto di conferme in video da parte di monti e de benedetti....

      Comment


      • Font Size
        #4
        Originally posted by Factory View Post
        alfetta....non sono cazzate.....sallusti si riferisce a quanto riportato dal corriere anticipando il libro di freidman.....con tanto di conferme in video da parte di monti e de benedetti....
        parlavo del commento di tal Sallusti? gran fregnacciaro riconosciuto

        La lettura ? semplicemente sbagliata perch? tutto il lavoro del libro ? stato fatto mesi addietro, quando Napolitano era nel pieno del favore italiano ed europeo. Possiamo discutere sul perch? a tal Friedman sia stato concesso di scrivere quelle cose e pubblicarle. Ma i libri non si scrivono e si pubblicano in una notte.

        Comment


        • Font Size
          #5
          sul discorso poteri forti si pu? anche discutere...su tutto quello che avvenne nel 2011 ben prima del casino con lo spread ecc....meno. I fatti sono incontrovertibili....tant'? che friedman ha pure aggiungto altri dettagli stasera a La7.....

          Comment


          • Font Size
            #6
            I mandanti e il “sicario”: perch? le grandi lobby scaricano Napolitano

            Mettiamola cos?: certi scoop si pesano. Dipende chi li fa e quando escono. Napolitano in queste ore mi ricorda Di Pietro. Ricordate? Il leader dell’Italia dei Valori ? caduto, ha perso improvvisamente ogni credibilit?, sparendo dalla scena politica, quando Report di Milena Gabanelli and? frugare tra le casse e gli statuti del Partito. E cosa scoprirono i cronisti di Report? Nulla che non fosse gi? noto. Tutto gi? uscito, anzi urlato da molto giornali. Solo che detto dalla Gabanelli ovvero dalla pi? famosa e pi? temuta giornalista d’inchiesta aveva un altro peso. Non era una denuncia, ma una sentenza ovvero era la conclamazione mediatica di una situazione indifendibile. E d’incanto anche i giornalisti simpatizzanti di Di Pietro, a cominciare da Santoro, lo mollarono.

            Ora tocca a Napolitano. Le accuse che sono emerse nelle ultime ore sono nuove? Niente affatto. Il Giornale le denunci? in tempo reale e un quotidiano come La Stampa ne parl? in un prudentissimo ma preciso retroscena. Chi ora parla di “non scoop” tecnicamente ha ragione. In realt? torto; perch? se lo scrive Alan Friedman, ovvero un giornalista anglosassone tutt’altro che ostile all’establishment, con il supporto di interviste a Mario Monti, Carlo De Benedetti, Romando Prodi – videoregistrate e dunque non equivocabili – e con la vetrina simultanea di due grandi testate come il Corriere della Sera e il Financial Times, la notizia prende un altro peso e, come avvenuto con Di Pietro, diventa una Verit?; non pi? un sospetto, ma un fatto mediaticamente incontestabile.

            E dunque coloro che tendono a relativizzare o addirittura ridicolizzare lo scoop sbagliano. Le leggi della comunicazione sono inequivocabili e ben note sia a Friedman che ai navigati interlocutori che si sono concessi al suo microfono. Lo scandalo c’? ed ? colossale.

            Sa di licenziamento. Gi?, ma per mano di chi? Del Parlamento e del popolo italiano? Macch?, questa ? democrazia e la democrazia si sa non ? pi? di moda. Il vero potere risiede altrove – nell’establishment europeista, transnazionale e finanziario – e si esercita in altro maniere, meno desuete, eppure molto efficaci, in quanto fondate non sul consenso elettorale, bens? sul controllo delle leve che determinano il destino dei popoli e dei Paesi. Dunque: la moneta, il debito pubblico, la possibilit? di imporre leggi al di sopra dei Parlamenti nazionali e di dettar legge attraverso organismi sovranazionali, naturalmente privi di sovranit? popolare. Non ? questo il mondo in cui viviamo? Un mondo in cui i governi non hanno quasi pi? poteri, i parlamenti non riescono a legiferare e in cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e naturalmente l’Unione europea hanno poteri soverchianti?

            La sensazione, sgradevolissima ma temo veritiera, ? che la vicenda di Napolitano sia “cosa loro” ovvero che risponda a logiche e modalit? che sfuggono al comune cittadino e che finiscono per ingannare anche quei politici che, avendo capito dove risiede il vero potere, lo corteggiano nella speranza di essere cooptati.

            E alcuni ci riescono. Giorgio Napolitano, naturalmente. Ma anche Gianfranco Fini, la cui svolta antiberlusconiana si manifest? dopo la sua partecipazione alla Convenzione europea, ovvero al consesso che nella prima met? degli anni Duemila era stato incaricato di elaborare la Costituzione europea. L?, Gianfranco, l’allievo prediletto di Almirante e uomo dai radicati valori della destra nazionalista, cap? chi comanda davvero. E svolt? rinnegando se stesso e diventando strumento nella lotta contro Berlusconi, uno che l’?lite non ha mai sopportato.

            Giorgio Napolitano ha seguito lo stesso percorso. Leggendo “Il tramonto dell’euro” di Alberto Bagnai, troverete riportato un bellissimo discorso in Parlamento in cui Napolitano prevedeva, con straordinaria lungimiranza, le devastazioni che avrebbe provocato la moneta unica. Poi, per?, Napolitano divenne europarlamentare. E la sua visione cambi? drasticamente. Di quell’uomo oggi non c’? pi? traccia.

            Come Gianfranco, anche Giorgio pensava di essere arrivato, di appartenere a pieno titolo alla super ?lite transnazionale. Entrambi si sentivano intoccabili; non capivano, per?, che le logiche di quell’establishment sono diverse da quelle dei partiti, che le loro leggi, non scritte, sono implacabili e, soprattutto, che non tutti i membri sono uguali. Al suo interno c’? chi conta di pi? (come Draghi senza dubbio) e chi di meno (come quasi tutti i politici italiani); chi sa e chi non sa; chi viene cooptato nel girone divino e chi, pur partecipando, resta ai margini.

            Ecco, Napolitano apparteneva alla seconda categoria. E ora che non serve pi? o forse semplicemente perch? ha deluso, viene abbandonato a se stesso. Con modalit? che sono proprie di quegli ambienti, usando come sicario un giornalista americano, che di nome fa Alan e di cognome Friedman.

            Comment


            • Font Size
              #7
              Un altro topic praticamente sullo stessa tema c'? gi? in sezione politica...

              ed anche questo ? un tema politico, non da 4 chiacchere....

              Per? a factory piace dar visibilit? alla sua propoganda!!!

              Comment


              • Font Size
                #8
                essi che dicono che la speranza ? l'ultima a morire.....vediamo se cosi aiuta a comprendere meglio....

                Il vero potere risiede altrove – nell’establishment europeista, transnazionale e finanziario – e si esercita in altro maniere, meno desuete, eppure molto efficaci, in quanto fondate non sul consenso elettorale, bens? sul controllo delle leve che determinano il destino dei popoli e dei Paesi. Dunque: la moneta, il debito pubblico, la possibilit? di imporre leggi al di sopra dei Parlamenti nazionali e di dettar legge attraverso organismi sovranazionali, naturalmente privi di sovranit? popolare. Non ? questo il mondo in cui viviamo? Un mondo in cui i governi non hanno quasi pi? poteri, i parlamenti non riescono a legiferare e in cui la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e naturalmente l’Unione europea hanno poteri soverchianti?


                Giorgio Napolitano ha seguito lo stesso percorso. Leggendo “Il tramonto dell’euro” di Alberto Bagnai, troverete riportato un bellissimo discorso in Parlamento in cui Napolitano prevedeva, con straordinaria lungimiranza, le devastazioni che avrebbe provocato la moneta unica. Poi, per?, Napolitano divenne europarlamentare. E la sua visione cambi? drasticamente. Di quell’uomo oggi non c’? pi? traccia.

                Comment


                • Font Size
                  #9
                  Vabb?, pazienza

                  Comment

                  X
                  Working...
                  X