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    #31
    Originally posted by alem74 View Post
    Secondo me la parola Celiachia ? un tantino abusata. Se sei celiaco e mangi la pasta stai male e non poco, e dubito che te ne possa accorgere in et? avanzata. Ho avuto un amico realmente celiaco, eravamo bambini insieme e lui, a 18 anni, sembrava averne 12...questo perch? gliela hanno diagnosticata tardi, intorno ai 7-8 anni e il suo sviluppo si era irrimediabilmente rallentato. Mi ricordo che non poteva bere nemmeno la birra o mangiare la pizza...
    In et? avanzata puoi sviluppare una INTOLLERANZA al glutine, che non ? proprio la stessa cosa...inoltre non ci hai detto come condisci la pasta, perch? il problema potrebbe essere il condimento...
    A me ad esempio fa l'effetto che descrivi tu il pomodoro, che sia cotto, crudo, spellato, in salsa, concentrato. Mi si gonfia l'addome, si rallenta la digestione e continuo a ruttare per ore. Ho scoperto poi che potrebbe essere l'enzima che rende rosso il pomodoro perch? ho lo stesso effetto mangiando fragole, o rape rosse e bevendo vino rosso (tanto vino, un bicchiere non fa niente)...
    gi?
    ma la domanda ?...
    ma perch? nei secoli scorsi non ne sentivamo parlare??
    non l'avevano scoperta?
    la celiacia non lo so, ma l'intolleranza non esisteva, ? data al 99% dalle modifiche genetiche dei cibi.
    Sembra che al mondo da qualche parte esistano ancora 3 tipi di germi di grano non modificati e pare che se un celiaco mangiasse della pasta fatta con questo grano non sentirebbe niente...

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      #32
      Originally posted by alem74 View Post
      Secondo me la parola Celiachia ? un tantino abusata. Se sei celiaco e mangi la pasta stai male e non poco, e dubito che te ne possa accorgere in et? avanzata. Ho avuto un amico realmente celiaco, eravamo bambini insieme e lui, a 18 anni, sembrava averne 12...questo perch? gliela hanno diagnosticata tardi, intorno ai 7-8 anni e il suo sviluppo si era irrimediabilmente rallentato. Mi ricordo che non poteva bere nemmeno la birra o mangiare la pizza...
      In et? avanzata puoi sviluppare una INTOLLERANZA al glutine, che non ? proprio la stessa cosa...inoltre non ci hai detto come condisci la pasta, perch? il problema potrebbe essere il condimento...
      A me ad esempio fa l'effetto che descrivi tu il pomodoro, che sia cotto, crudo, spellato, in salsa, concentrato. Mi si gonfia lo stomaco, si rallenta la digestione e continuo a ruttare per ore. Ho scoperto poi che potrebbe essere l'enzima che rende rosso il pomodoro perch? ho lo stesso effetto mangiando fragole, o rape rosse e bevendo vino rosso (tanto vino, un bicchiere non fa niente)...
      Si ma credo che uno lo possa anche diventare....magari da giovane non aveva problemi e poi inizia ad accusare i problemi legati a questa malattia...dunque per tranquillit? consiglio di fare esami che possano far luce sul perch? accusa una difficolt? nella digestione di pasta e farinacei.....brucche

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        #33
        Anch'io suggerisco di fare un periodo di prova con pasta fatta con farina differente dalla classica 00. Tipo di farro o di kamut. Puoi anche provare con della pasta senza glutine. Se prendi il riso prendi solo o integrale o selvatico, le altre qualit? lasciale perdere sono piene di amido..
        Comunque mangiare farine poco lavorate ? sempre meglio che magiare farine lavorate alle quali sono stati tolti tutti i micronutrienti che le compongono lasciando solo(o quasi) il glutine e l'amido.
        Da un po' di tempo sto seguendo un'alimentazione molto pi? attenta e non ti dico quanti piccoli problemi sono spariti!
        Alla mattina quando ti svegli hai la lingua bianca? Con il segno dei denti lungo il perimetro?

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          #34
          Nitro seguir? sicuramente il tuo consiglio. ..sid grazie infinite credo di rispecchiarmi su quanto dici far? delle visite quanto prima

          100 non c'ho fatto caso domani vedo
          Last edited by doc67; 05-11-14, 19:29.

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            #35
            Originally posted by brucche View Post
            Si ma credo che uno lo possa anche diventare....magari da giovane non aveva problemi e poi inizia ad accusare i problemi legati a questa malattia...dunque per tranquillit? consiglio di fare esami che possano far luce sul perch? accusa una difficolt? nella digestione di pasta e farinacei.....brucche
            Dalle mie piccole e modeste conoscenze mediche non mi risulta che ai possa diventare celiaci in et? avanzata..
            Anche a me i carboidrati in generale fanno un effetto simile.. riducendo la quantit? giornaliera ho risolto magnificamente..
            A me inoltre causano acidit? e reflusso gastrico..

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              #36
              Originally posted by bandit77 View Post
              Dalle mie piccole e modeste conoscenze mediche non mi risulta che ai possa diventare celiaci in et? avanzata..
              Anche a me i carboidrati in generale fanno un effetto simile.. riducendo la quantit? giornaliera ho risolto magnificamente..
              A me inoltre causano acidit? e reflusso gastrico..
              Idem a me

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                #37
                Doc! Alzati, vai allo specchio e dimmi com'? la lingua? Ha una leggera patina biancastra?
                Spazzolati la lingua con lo spazzolino prima di fare colazione!

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                  #38
                  La celiachia ? l intolleranza al glutine e si pu? manifestare anche in et? adulta e in forma pi? o meno intensa... per? che io sappia i sintomi provocati sono forti dolori intestinali e diarrea...


                  Acidit? e reflusso sono sintomo di una cattiva digestione, per scoprirne la causa per? ci vuole una visita medica se in gamba anche dal medico di famiglia che in caso ti indica lo specialista...

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                    #39
                    Originally posted by corol View Post
                    Tre settimane fa, a Report hanno parlato in particolare della pizza, dei lieviti e sopratutto delle farine che vengono utilizzate. Tutti lamentano una difficolt? nel digerire le pizze acquistate nelle varie pizzerie.
                    Veniva messa sotto accusa la lievitazione troppo breve, e l' utilizzo di farine troppo raffinate, come la 00, che poco si sposa con le nostre esigenze fisiologiche, ma ha una durata nel tempo, ed una lavorabilit? industriale molto migliore delle farine integrali.
                    Fossi in voi riguarderei il reportage
                    Non ho visto il servizio, ma ho letto delle inesattezze...

                    La farina 00 serve proprio per ottenere una pizza pi? digeribile, corretta con le giuste quantit? di proteine, permette una lunga lievitazione (con minore quantit? di lievito) per raggiungere il giusto grado di maturazione dell impasto che ne determina la digeribilit?.

                    La farina integrale non ? indicata per la pizza proprio per le sue caratteristiche, ? pi? facile fare una pizza digeribile con la 00 che con l integrale.

                    Senza considerare che la pizza poi viene condita, e dal condimento si assume tutte le sostanza che il corpo necessita.


                    Se la pizza non ? digeribile la colpa ? del pizzaiolo e non della farina usata

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                      #40
                      Non ho capito perch? del pizzaiolo? ho sempre creduto dipendesse da farina tipo di lievito e tempo di lievitazione

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                        #41
                        Tanto per fare chiarezza...la Celiachia ? permanente e, a causa di una reazione auto-immune, provoca gravi lesioni alle mucose dell'intestino, la ipersensibilit? al glutine non ? permanente, non provoca lesioni ma solo malessere, fatto sta che se si ? "sensibili" al glutine si pu? mangiare serenamente in ogni ristorante senza avere il minimo problema, se si ? celiaci diventa un problema in quanto la sola "contaminazione" con farina pu? scatenare la reazione auto-immune.

                        CIT: La ?battaglia? contro il glutine non si gioca solo nel campo della celiachia. Oggi la sfida pi? interessante riguarda la sensibilit? al glutine, un disturbo di cui sa ancora poco, ma correlato anche alla dieta. Per inquadrarlo, ? necessario escludere che si tratti di allergia al grano o alla normale celiachia. ?Il mondo scientifico non ha pi? dubbi sull?esistenza della sensibilit? al glutine non dovuto a celiachia?, dichiara Carlo Catassi, docente di Pediatria all?Universit? Politecnica delle Marche e coordinatore del Comitato Scientifico del Dr. Sch?r Institute, legato alla principale azienda produttrice di alimenti senza glutine.



                        Sul disturbo s?? fatto il punto in una recente pubblicazione apparsa su Nutrients, ma ? tuttora impossibile compiere una diagnosi certa. Da qui il fenomeno che porta sempre pi? consumatori a escludere autonomamente i prodotti a base di glutine dalla dieta, con un danno per il portafoglio e per la salute. I prodotti senza glutine, infatti, costano anche pi? del doppio rispetto agli stessi ottenuti da farina di grano: per 200 grammi di merendine si spendono 3,8 euro, 150 grammi di cracker quattro euro, un chilo di lasagne sedici euro.

                        La moda gluten-free ha fatto il resto. L?attrice Gwyneth Paltrow e la presentatrice statunitense Oprah Winfrey, che celiache non sono, hanno sposato la causa degli alimenti privi di glutine. ?E adesso ci sentiamo meglio?. Il tennista Novak Djokovic ha azzardato una correlazione tra la sua nuova dieta e i successi sportivi: priva di alcun riscontro scientifico. Il risultato ? che, per seguire questi modelli, milioni di persone, senza alcuna necessit?, si sono convertite al senza glutine. Correndo cos? il rischio di un possibile ritardo di una diagnosi di celiachia.

                        ?Questo tam-tam mediatico deve essere combattuto ? sostiene Umberto Volta, docente di medicina interna all?Universit? di Bologna e coordinatore del board scientifico dell?Associazione Italiana Celiachia. ? Lo stesso discorso vale per l?auto diagnosi: chi sospetta di essere sensibile al glutine non deve di sua iniziativa mettersi a dieta aglutinata, ma rivolgersi a un centro di riferimento per la celiachia. Qui, eventualmente, sar? esclusa questa l?intolleranza, assieme a una possibile allergia al grano, e si valuter? il sospetto di sensibilit? al glutine?.

                        Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente

                        Ma se a essere coinvolte fossero anche altre sostanze presenti negli alimenti? Oggi si sa che il glutine non ? il solo elemento scatenante la sensibilit? al glutine. Nel mirino degli studiosi ci sono anche altre proteine del grano (inibitori dell?amilasi-tripsina) e soprattutto gli oligo-mono-disaccaridi fermentabili e i polioli, identificati dalla sigla FODMAPs, contenuti in diversi alimenti: nei derivati del grano e della segale, nel cous-cous, nel latte e ne suoi derivati, in alcuni tipi di frutta (mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi), nel miele, nel cioccolato, nelle verdure cotte a foglia larga (pi? di tutte cicoria e bietola), negli asparagi, nei broccoli, nel finocchio, nei legumi, nei peperoni e nei funghi. ?Diverse ricerche hanno dimostrato come una dieta a basso contenuto in FODMAPs migliori il quadro della sensibilit? al glutine - prosegue Volta -, ma a incidere in maniera importante sullo sviluppo dei sintomi sembrano essere anche i conservanti e gli additivi alimentari: sotto accusa ci sono il glutammato, il benzoato, i solfiti, i nitrati e vari coloranti?.

                        Eliminare il glutine dalla dieta dopo la valutazione dello specialista non ? dunque l?unico rimedio da adottare. E comunque nulla, in assenza di celiachia, ? per sempre. ?Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente ? spiega Luca Elli, responsabile del centro per prevenzione e diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano ? alcune persone potrebbero non essere costrette n? ad adottare una dieta cos? stretta n? a seguirla con costanza per tutta la vita?.

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                          #42
                          Tanto per fare chiarezza...la Celiachia ? permanente e, a causa di una reazione auto-immune, provoca gravi lesioni alle mucose dell'intestino, la ipersensibilit? al glutine non ? permanente, non provoca lesioni ma solo malessere, fatto sta che se si ? "sensibili" al glutine si pu? mangiare serenamente in ogni ristorante senza avere il minimo problema, se si ? celiaci diventa un problema in quanto la sola "contaminazione" con farina pu? scatenare la reazione auto-immune.

                          CIT: La “battaglia” contro il glutine non si gioca solo nel campo della celiachia. Oggi la sfida pi? interessante riguarda la sensibilit? al glutine, un disturbo di cui sa ancora poco, ma correlato anche alla dieta. Per inquadrarlo, ? necessario escludere che si tratti di allergia al grano o alla normale celiachia. ?Il mondo scientifico non ha pi? dubbi sull’esistenza della sensibilit? al glutine non dovuto a celiachia?, dichiara Carlo Catassi, docente di Pediatria all’Universit? Politecnica delle Marche e coordinatore del Comitato Scientifico del Dr. Sch?r Institute, legato alla principale azienda produttrice di alimenti senza glutine.



                          Sul disturbo s’? fatto il punto in una recente pubblicazione apparsa su Nutrients, ma ? tuttora impossibile compiere una diagnosi certa. Da qui il fenomeno che porta sempre pi? consumatori a escludere autonomamente i prodotti a base di glutine dalla dieta, con un danno per il portafoglio e per la salute. I prodotti senza glutine, infatti, costano anche pi? del doppio rispetto agli stessi ottenuti da farina di grano: per 200 grammi di merendine si spendono 3,8 euro, 150 grammi di cracker quattro euro, un chilo di lasagne sedici euro.

                          La moda gluten-free ha fatto il resto. L’attrice Gwyneth Paltrow e la presentatrice statunitense Oprah Winfrey, che celiache non sono, hanno sposato la causa degli alimenti privi di glutine. ?E adesso ci sentiamo meglio?. Il tennista Novak Djokovic ha azzardato una correlazione tra la sua nuova dieta e i successi sportivi: priva di alcun riscontro scientifico. Il risultato ? che, per seguire questi modelli, milioni di persone, senza alcuna necessit?, si sono convertite al senza glutine. Correndo cos? il rischio di un possibile ritardo di una diagnosi di celiachia.

                          ?Questo tam-tam mediatico deve essere combattuto – sostiene Umberto Volta, docente di medicina interna all’Universit? di Bologna e coordinatore del board scientifico dell’Associazione Italiana Celiachia. – Lo stesso discorso vale per l’auto diagnosi: chi sospetta di essere sensibile al glutine non deve di sua iniziativa mettersi a dieta aglutinata, ma rivolgersi a un centro di riferimento per la celiachia. Qui, eventualmente, sar? esclusa questa l’intolleranza, assieme a una possibile allergia al grano, e si valuter? il sospetto di sensibilit? al glutine?.

                          Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente

                          Ma se a essere coinvolte fossero anche altre sostanze presenti negli alimenti? Oggi si sa che il glutine non ? il solo elemento scatenante la sensibilit? al glutine. Nel mirino degli studiosi ci sono anche altre proteine del grano (inibitori dell’amilasi-tripsina) e soprattutto gli oligo-mono-disaccaridi fermentabili e i polioli, identificati dalla sigla FODMAPs, contenuti in diversi alimenti: nei derivati del grano e della segale, nel cous-cous, nel latte e ne suoi derivati, in alcuni tipi di frutta (mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi), nel miele, nel cioccolato, nelle verdure cotte a foglia larga (pi? di tutte cicoria e bietola), negli asparagi, nei broccoli, nel finocchio, nei legumi, nei peperoni e nei funghi. ?Diverse ricerche hanno dimostrato come una dieta a basso contenuto in FODMAPs migliori il quadro della sensibilit? al glutine - prosegue Volta -, ma a incidere in maniera importante sullo sviluppo dei sintomi sembrano essere anche i conservanti e gli additivi alimentari: sotto accusa ci sono il glutammato, il benzoato, i solfiti, i nitrati e vari coloranti?.

                          Eliminare il glutine dalla dieta dopo la valutazione dello specialista non ? dunque l’unico rimedio da adottare. E comunque nulla, in assenza di celiachia, ? per sempre. ?Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente – spiega Luca Elli, responsabile del centro per prevenzione e diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano – alcune persone potrebbero non essere costrette n? ad adottare una dieta cos? stretta n? a seguirla con costanza per tutta la vita?.

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                            #43
                            Originally posted by doc67 View Post
                            Non ho capito perch? del pizzaiolo? ho sempre creduto dipendesse da farina tipo di lievito e tempo di lievitazione
                            ? il pizzaiolo che in base al risultato finale sceglie il tipo di farina, non solo per il grado di raffinazione ma anche per le propriet? reologiche dalle quali dipende il processo/durata di panificazione.

                            Per fare un esempio motociclistico un ottima gomma slick con mescola per caldo africano, con il freddo non va bene.


                            Ho visto il filmato di report ? davvero allucinante come si definiscano pizzaioli certi ciarlatani anche con nomi altisonanti...


                            Del servizio cmq non condivido la parte sulle motivazioni di utilizzo della 00, denota pressapochismo, come la storia della pizza che lievita dentro la pancia ...

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                              #44
                              Originally posted by alem74 View Post
                              Tanto per fare chiarezza...la Celiachia ? permanente e, a causa di una reazione auto-immune, provoca gravi lesioni alle mucose dell'intestino, la ipersensibilit? al glutine non ? permanente, non provoca lesioni ma solo malessere, fatto sta che se si ? "sensibili" al glutine si pu? mangiare serenamente in ogni ristorante senza avere il minimo problema, se si ? celiaci diventa un problema in quanto la sola "contaminazione" con farina pu? scatenare la reazione auto-immune.

                              CIT: La ?battaglia? contro il glutine non si gioca solo nel campo della celiachia. Oggi la sfida pi? interessante riguarda la sensibilit? al glutine, un disturbo di cui sa ancora poco, ma correlato anche alla dieta. Per inquadrarlo, ? necessario escludere che si tratti di allergia al grano o alla normale celiachia. ?Il mondo scientifico non ha pi? dubbi sull?esistenza della sensibilit? al glutine non dovuto a celiachia?, dichiara Carlo Catassi, docente di Pediatria all?Universit? Politecnica delle Marche e coordinatore del Comitato Scientifico del Dr. Sch?r Institute, legato alla principale azienda produttrice di alimenti senza glutine.



                              Sul disturbo s?? fatto il punto in una recente pubblicazione apparsa su Nutrients, ma ? tuttora impossibile compiere una diagnosi certa. Da qui il fenomeno che porta sempre pi? consumatori a escludere autonomamente i prodotti a base di glutine dalla dieta, con un danno per il portafoglio e per la salute. I prodotti senza glutine, infatti, costano anche pi? del doppio rispetto agli stessi ottenuti da farina di grano: per 200 grammi di merendine si spendono 3,8 euro, 150 grammi di cracker quattro euro, un chilo di lasagne sedici euro.

                              La moda gluten-free ha fatto il resto. L?attrice Gwyneth Paltrow e la presentatrice statunitense Oprah Winfrey, che celiache non sono, hanno sposato la causa degli alimenti privi di glutine. ?E adesso ci sentiamo meglio?. Il tennista Novak Djokovic ha azzardato una correlazione tra la sua nuova dieta e i successi sportivi: priva di alcun riscontro scientifico. Il risultato ? che, per seguire questi modelli, milioni di persone, senza alcuna necessit?, si sono convertite al senza glutine. Correndo cos? il rischio di un possibile ritardo di una diagnosi di celiachia.

                              ?Questo tam-tam mediatico deve essere combattuto ? sostiene Umberto Volta, docente di medicina interna all?Universit? di Bologna e coordinatore del board scientifico dell?Associazione Italiana Celiachia. ? Lo stesso discorso vale per l?auto diagnosi: chi sospetta di essere sensibile al glutine non deve di sua iniziativa mettersi a dieta aglutinata, ma rivolgersi a un centro di riferimento per la celiachia. Qui, eventualmente, sar? esclusa questa l?intolleranza, assieme a una possibile allergia al grano, e si valuter? il sospetto di sensibilit? al glutine?.


                              Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente

                              Ma se a essere coinvolte fossero anche altre sostanze presenti negli alimenti? Oggi si sa che il glutine non ? il solo elemento scatenante la sensibilit? al glutine. Nel mirino degli studiosi ci sono anche altre proteine del grano (inibitori dell?amilasi-tripsina) e soprattutto gli oligo-mono-disaccaridi fermentabili e i polioli, identificati dalla sigla FODMAPs, contenuti in diversi alimenti: nei derivati del grano e della segale, nel cous-cous, nel latte e ne suoi derivati, in alcuni tipi di frutta (mango, pera, cocomero, ciliegie, albicocche, datteri e fichi), nel miele, nel cioccolato, nelle verdure cotte a foglia larga (pi? di tutte cicoria e bietola), negli asparagi, nei broccoli, nel finocchio, nei legumi, nei peperoni e nei funghi. ?Diverse ricerche hanno dimostrato come una dieta a basso contenuto in FODMAPs migliori il quadro della sensibilit? al glutine - prosegue Volta -, ma a incidere in maniera importante sullo sviluppo dei sintomi sembrano essere anche i conservanti e gli additivi alimentari: sotto accusa ci sono il glutammato, il benzoato, i solfiti, i nitrati e vari coloranti?.

                              Eliminare il glutine dalla dieta dopo la valutazione dello specialista non ? dunque l?unico rimedio da adottare. E comunque nulla, in assenza di celiachia, ? per sempre. ?Nella sensibilit? al glutine la soglia di tolleranza al glutine pu? essere molto flessibile e va fissata individualmente ? spiega Luca Elli, responsabile del centro per prevenzione e diagnosi della celiachia al Policlinico di Milano ? alcune persone potrebbero non essere costrette n? ad adottare una dieta cos? stretta n? a seguirla con costanza per tutta la vita?.
                              Mah,
                              non sono d'accordo,
                              certo se uno si sente veramente male ok, altrimenti passare ai prodotti senza glutine come la pasta dietetica pu? essere fatto da tutti senza nessuna analisi, se uno poi ne trae giovamento (non psicologico) ben venga. Ma soprattutto pu? essere fatto da chi non ha nemmeno alcuna intolleranza solo per un fatto di digeribilit?. Guardate che fisico hanno mediamente persone in et? avanzata dove non esiste pasta e pane al posto delle quali usano solo il riso...

                              E' come quello che si mette a dieta nel senso stretto della parola allora ? bene vada dal dietologo, oppure nel senso lato e diminuisce alimenti che si sa apportano calorie non necessarie e difficilmente eliminabili

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                                #45
                                Sezione AIC

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