Non ho parole, se i fatti risulterebbero questi, farebbero meglio a trattarli come classici terroristi islamici...anzi, ancora peggio, non essendo questi nativi di quei posti, ma dei veri traditori della loro patria, oltre aver derubato e coglionato gli italiani.......Gli sequestrerei perfino i mortacci loro
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Greta e Vanessa liberate dalla SIRIA
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?Greta e Vanessa ai pm di Roma: sesso con i guerriglieri ma non siamo state violentate?.
E? questo il titolo ad effetto scelto da ?Catenaumana.it? [ndr il sito risulta ora irragiungibile per motivi tecnici]- apparentemente un sito di informazione online come ce ne sono tanti ? per un articolo di ieri, nel quale scopiazzando ed interpolando, a proprio uso e consumo, un pezzo apparso su Il Giornale, il giorno prima, si mettono in bocca a Greta ? una delle due cooperanti italiane appena rilasciate dai guerriglieri ? parole che quest?ultima non ha mai pronunciato: ?non nascondo, che con alcuni guerriglieri ci sono stati rapporti sessuali, ma assolutamente consenzienti, con noi erano gentili.?.
greta-vanessaDopo la notizia ? vera o meno vera che sia ? circolata nei giorni scorsi secondo la quale il governo avrebbe pagato un riscatto da 12 milioni di euro per ottenere il rilascio delle due ragazze italiane, le parole falsamente attribuite a Greta sono, letteralmente, benzina sul fuoco ed infiammano un dibattito straordinariamente greve e violento su tutti i principali social network.
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L?articolo viene, infatti, condiviso, in una manciata di ore, oltre 24 mila volte su Facebook e fa rapidamente il giro di tutti i principali social network dove, a centinaia di migliaia lo leggono senza capire che si tratta di una bufala messa in giro, ad arte, per scatenare un putiferio mediatico.
E a scambiare per vera la notizia ? o, almeno, a non bollarla come una bufala ? c?? anche Maurizio Gasparri, Presidente del Gruppo del PdL al Senato ed ex Ministro, che ieri sera, dal suo account su Twitter cinguetta: ?#vanessagreta sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!?. Nessun link all?articolo in questione, ma solo una domanda, seguita da una sua personalissima considerazione.
Apriti cielo. Il tweet del Senatore pdellino infiamma ancora di pi? la polemica perch?, ovviamente, la circostanza che la notizia sia presa, almeno come verosimile, addirittura da un Senatore della Repubblica che ? stato anche Ministro delle Comunicazioni, le attribuisce un?aurea di maggior affidabilit?.
Solo pi? tardi, in un?intervista a La Repubblica, Gasparri racconter? di aver letto la notizia su un sito ?piovegovernoladro.info? che, a sua volta, l?aveva ripresa da ?catenaumana.it? e che con il suo tweet voleva semplicemente verificarne l?attendibilit?.
I commenti su Facebook, nella pagina sulla quale l?autore della bufala in questione ha condiviso l?articolo fanno rabbrividire.
?Quindi vi siete divertite??, chiede qualcuno alle due ragazze appena rientrate in Italia dopo sei mesi di prigionia.
?Non avevo dubbi, dalle vostre facce [ndr quelle delle due ragazze] si capisce tutto?, chiosa un altro utente che sceglie come immagine del suo profilo il faccione rosa di Peppa Pig.
?Fate SCHIFO. Avevano il viso coperto ma a quanto pare di guardarli negli occhi non ve ne fregava. Era altro quello che volevate. Spero abbiate la punizione che meritate. Mai sentito parlare di Ebola, di AIDS e altro??, aggiunge una donna evidentemente non animata da grande solidariet? femminile.
Ed ? ancora una donna a scrivere: ?speriamo in qualche malattia mortale almeno!?.
E non mancano, naturalmente, i soliti complottisti: ?Ragazzi x la cronaca e tutta una messa inscena?..anno diviso i soldi?.adesso ritornano li e sn belle sistemate?cn i nostri soldi ?..chi va e chi rimane e consapevole dei rischi?ricordatevelo?..?.
E? questo ? e purtroppo molto di pi? ? l?effetto dell?inaccettabile sciacallaggio mediatico messo in scena ? conta davvero poco se per idiozia o malafede ? dai titolari delle pagine di ?catenaumana.it?.
Ci vorranno mesi se non anni ? e, forse, non basteranno ? perch? le due ragazze possano smettere di sentirsi additare da tanti, in Rete e fuori dalla Rete, anzich? come due cooperanti italiane ? forse tradite da un pizzico di incoscienza giovanile ? sequestrate in Siria, come due incoscienti turiste a caccia di piacere dall?altra parte del mondo.
Ed ora, naturalmente, i supporter del nuovo disegno di legge in materia di diffamazione, avranno facile gioco a sostenere che hanno ragione loro e che c?? davvero bisogno di usare il pugno di ferro contro chi utilizza la Rete per diffamare qualcuno perch? episodi come quello andato in scena in queste ore non sono sostenibili oltre.
E, ovviamente, non mancheranno neppure i soliti soloni dell?informazione mainstream, pronti a sostenere che il problema ? l?inaffidabilit? dell?informazione che corre in Rete, fuori dai media tradizionali.
Ed in tanti diranno e scriveranno che quanto appena accaduto ? la conferma insuperabile dell?esigenza di riconoscere a chiunque il diritto di chiedere ai motori di ricerca di disindicizzare tonnellate di contenuti per garantire l?oblio ed accorciare la memoria della Rete.
Tutto per colpa di una manipolo di idioti ed imbecilli ? perch? ? difficile trovare parole diverse per definire i gestori delle pagine di catenaumana.it ? che ha scambiato la libert? di informazione con il diritto di raccontare storie false come se fossero vere e fare carne da macello della dignit? di due ragazze che hanno appena riabbracciato i loro genitori dopo sei mesi di prigionia.
E? difficile ma serve riuscire a tracciare una linea di confine netta, priva di ogni incertezza ed ambiguit? ed insuperabile tra chi scientemente usa il web per offendere e scatenare putiferi mediatici diffamatori e chi ? talvolta magari anche sbagliando ? racconta la verit? o quella che tale appare, anche se scomoda e difficile da accettare per taluno, o esprime proprie opinioni per quanto dure, antipatiche o scabrose.
I primi ? ovviamente con tutte le garanzie di un giusto processo ? devono essere privati della possibilit? di tornare ad offendere, mentre ai secondi va garantita la possibilit? di continuare ad informare e diffondere il proprio pensiero, magari, con maggiore prudenza e, ovviamente, dopo averli chiamati a rispondere dei danni che abbiano, eventualmente, provocato.
Ma ? inutile negare che serve anche ? e forse, anzi, soprattutto ? educare i lettori e gli utenti della Rete a leggere, informarsi e capire, liberandoli dell?idea ? risultato di decenni di informazione televisiva e giornalistica dall?alto ? di essere ed essere condannati a restare destinatari passivi di informazioni e contenuti da considerare sempre veri ed attendibili.
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Secondo quanto si legge nelle informative riservate dei Ros, le due cooperanti sarebbero state tradite dagli stessi rivoluzionari che volevano sostenere. Spuntano intercettazioni con siriani, residenti nel bolognese, considerati vicini a gruppi jihadisti
Greta Ramelli e Vanessa Marzullo erano partite per la Siria non solo allo scopo di aiutare i civili vittime della guerra, ma anche con l?intenzione di distribuire ?kit? di salvataggio destinati ai combattenti islamisti anti-Assad. Cos? le due 20enni potrebbero esser rimaste vittime proprio di quelli che volevano soccorrere sul campo di battaglia. Questi i retroscena inediti dell?ancora oscura genesi del sequestro delle due cooperanti rapite questa estate e liberate il 15 gennaio a quanto si legge in alcune informative riservate dei carabinieri del Ros che il Fatto ha visionato.
Documenti che riportano, tra le altre cose, anche la trascrizione di intercettazioni telefoniche di aprile tra la stessa Greta ? in quel momento impegnata a organizzare il suo viaggio in Medio Oriente ? e un siriano 47enne di Aleppo, Mohammed Yaser Tayeb, che fa il pizzaiolo ad Anzola dell?Emilia, provincia di Bologna, ma che gli investigatori considerano un militante islamista in quanto legato ad altri siriani impegnati in ?attivit? di supporto a gruppi di combattenti operativi in Siria a fianco di milizie contraddistinte da ideologie jihadiste?. Si ? scoperto cos? che il progetto delle due giovanissime ?era rivolto a offrire supporto al Free Syrian Army?, ora supportato dall?Occidente in funzione anti-Isis ma anch?esso composto da variegate frange di combattenti islamisti, alcuni dei quali vicino ad al Qaeda.
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Le due ragazze erano infatti partite per Aleppo con l?idea di svolgere ?un lavoro in favore della rivoluzione? piuttosto che restare neutrali rispetto al conflitto interno al Paese. L?informativa del Ros sintetizza cos? una telefonata tra Greta Ramelli e Mohammed Yaser Tayeb: ?Greta precisa che un primo corso si terr? prossimamente in Siria con un operatore che illustrer? ai frequentatori ? circa 150 persone tra civili e militari dell?esercito libero ? i componenti del kit di primo soccorso e il loro utilizzo. La donna dice che ha concordato con il leader della zona di Astargi (fonetico) di consegnare loro i kit e che a loro volta li distribuiranno ai gruppi di combattenti composti solitamente da 14 persone, facendo in modo che almeno uno degli appartenenti a questi gruppi fosse dotato del kit e avesse partecipato al corso?.
La ragazza ? entusiasta all?idea di fare propaganda alla sua iniziativa: ?Greta racconta ? prosegue il resoconto del Ros ? che vogliono pubblicare delle notizie su Facebook prima della loro partenza e fare una presentazione su di loro e sulle esperienze gi? fatte. Greta racconta che nonostante non pensassero di farcela hanno raccolto tutti i soldi per pagarsi il viaggio da soli e per il trasporto di latte aggiungendo di volere pubblicare per una questione di visibilit? sotto il logo della comunit? siriana in Italia tutta l?esperienza che lei, Vanessa e Roberto hanno maturato in campo umanitario comprese tutte le foto degli scontri e quant?altro?. Poi Greta ?fa l?esempio dell?invio di 1.800 kg di latte in polvere? e concorda con Yaser di evitare le foto dei militanti anche perch? l?amico siriano le ricorda che a seguito della pubblicazione di una foto ?un ragazzo era stato arrestato dalle forze del regime?. Mohammed Yaser Tayeb secondo quanto emerso finora dalle indagini potrebbe aver aiutato in buona fede le due cooperanti senza immaginare il loro destino.
Tayeb risulta per? in contatto da pi? di un anno con uno studente dell?universit? di Bologna, Maher Alhamdoosh, residente a Casalecchio di Reno. Maher Alhamdoosh ha iniziato a interessare gli inquirenti all?indomani di un altro rapimento in Siria: quello dei reporter, tornati in libert? lo scorso anno, Amedeo Ricucci, Elio Colavolpe, Andrea Vignali e della free-lance italo siriana Susan Dabous, finiti per dieci giorni in mano a un gruppo filo-qaedista dopo nemmeno 24 ore il loro arrivo in Siria. I giornalisti ? era la primavera del 2013 ? si erano rivolti proprio ad Alhamdoosh per chiedergli di accompagnarli nella loro trasferta ed ? stato iniziando ad indagare sulla loro sparizione che i carabinieri del Ros sono incappati in conversazioni tra lo studente e altri islamici residenti in Turchia e in Siria ritenute di ?interesse investigativo? e anche nelle conversazioni telefoniche tra Greta Ramelli e uno dei pi? stretti amici di Alhamdoosh, appunto il pizzaiolo Yasser Mohammed Tayeb.
? datato 26 aprile uno dei colloqui pi? interessanti. In questa telefonata Greta illustra a Tayeb dettagli e spirito del progetto che lei e Vanessa hanno in mente . ?Greta dice a Tayeb ? annotano gli investigatori ? che quello a cui tengono di pi?, soprattutto lei e Vanessa, ? far capire che il loro lavoro si svolge in favore della rivoluzione e dell?aiuto umanitario, che il loro sito ha come simbolo la bandiera della rivoluzione a differenza di tutti gli altri che lavorano sotto l?egida della neutralit?; che sono state protette dall?Esercito Libero e che loro (quelli dell?Esercito Libero, ndr) non sono l?Isis, infatti in alcune zone non indossavano neppure il velo?.
Mohammed Tayeb, secondo quanto emerso dalle successive intercettazioni, si attiv? concretamente per sostenere il progetto delle due cooperanti. Tayeb le mise in contatto, infatti, con un altro siriano insediato nel Bolognese: Nabil Almreden, nato a Damasco, medico chirurgo residente a Budrio, presso il cui ospedale civile lavorava prima di andare in pensione. Al medico Nabil, anche lui vicino allo studente bolognese Maher, il pizzaiolo Tayeb chiese, sempre a fine aprile del 2014, di inviare in Siria una ?lettera di raccomandazione? per Vanessa Marzullo: ? Verosimilmente ? annota il Ros ? un ?accredito? presso una non meglio istituzione all?interno del territorio siriano?.
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Smanettonazzo
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..certamente due vakke sfondate in pi? nel panorama dei centri sociali e della deriva sinistrata non fanno differenza...e i soldi chissenefrega...ce ne saranno di gn? che non ci saremo pi? noi.Evviva la fika..e chi la mastika..vero??Originally posted by rna View Postl'importante ? che siano ritornate sane e salve:gaen:
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Ma poi, queste asseriscono che non sapevano che ci fossero trattative in merito al loro rilascio e sotto quale aspetto, ok.....Ma, ma, secondo loro, a distanza di 5 mesi circa, questa loro apparizione in video e con tanto di cartello a cosa sarebbe servito?......a dire: "ciao mamma e papa' stiamo bene saluti e baci?"
Sono sveglie, proprio sveglie le ragazze.....a pensare che gli altri sono coglioni:gaen:
Last edited by flaga; 18-01-15, 19:42.
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