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Videogame, anche lo "sport virtuale" ? malato di doping

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    Videogame, anche lo "sport virtuale" ? malato di doping

    Tornei multimilionari, montepremi da capogiro, giocatori che guadagnano quanto le star del calcio. Il mondo degli e-sport cresce rapidamente, ma arrivano i primi scandali. La confessione di un gamer professionista tedesco: "Eravamo tutti sotto psicofarmaci"

    "ERAVAMO tutti sotto l'effetto dell'Adderall, era una cosa assolutamente normale e chi dice il contrario ? un bugiardo. Basta ascoltare le conversazioni durante la partita per capire che eravamo tutti decisamente sovraeccitati". Kory Friesen ? un'atleta che ha appena ammesso di fare uso di psicofarmaci per migliorare le sue prestazioni. Il suo sport, per?, non si gioca su un campo in erba o una pista d'atletica o sui valichi di qualche passo di montagna. Il suo sport si gioca seduti, tastiera e mouse a portata di mano, schermo del Pc davanti: Kory Friesen, nome di battaglia Semphis, ? un videogiocatore professionista specializzato in Counter-Strike, sparatutto online tra i pi? utilizzati per i tornei competitivi.

    Gli americani li chiamano e-sport, sport elettronici, e sono un settore destinato a esplodere. Un giro d'affari che nel 2015 varr? circa 700 milioni di dollari e 200 milioni di spettatori che si collegano a Twitch e altri servizi di streaming video per vedere le dirette via web dei loro atleti preferiti. Le previsioni sono quelle di un vero boom: per il 2017 si parla di incassi intorno ai 3 miliardi di dollari. Non ? un caso se Amazon ha acquistato Twitch, la piattaforma video pi? utilizzata, e se anche Google ha deciso di aprire una versione di YouTube dedicata al gaming. Insomma, se pensate che si tratti di una cosa per pochi appassionati, siete fuori strada. La scorsa domenica si ? concluso il torneo International 2015 di Defense of the Ancients 2, DOTA, un gioco ad ambientazione fantasy dove due squadre composte da cinque giocatori ciascuna si danno battaglia nel tentativo di distruggere la base avversaria. Oltre 18 milioni di dollari di montepremi, partite in diretta tv e uno stadio, il KeyArena Center di Seattle da 16.000 posti, completamente esaurito. I vincitori, il team nord-americano Evil Geniuses, si sono portati a casa 6,6 milioni di dollari. Tra loro anche il giovanissimo pakistano Syed Sumail Hassan, appena sedici anni, che ha vinto oltre un milione di dollari. Lo stipendio di un buon giocatore di Serie A, ma in un solo torneo.

    La posta in palio ? alta, e come in altri sport c'? chi ? disposto ad andare oltre le regole per riuscire a vincere. La confessione di Friesen, giocatore tedesco parte della Electronic Sport League, riguardava un torneo che si ? svolto lo scorso marzo in Polonia, con un montepremi di 250.000 dollari. L'Adderall ? uno stimolante che aiuta a restare concentrati pi? a lungo: viene utilizzato per combattere la depressione o la sindrome da deficit di attenzione e iperattivit?. Come tutte le anfetamine, pu? creare dipendenza. "So per certo che altri giocatori usavano farmaci diversi, ma con lo stesso identico scopo: migliorare le prestazioni in gara", spiega Friesen. La sua confessione ha fatto subito scattare l'allarme. Anche se, a differenza di altri sport, non esiste una federazione mondiale che gestisca questo tipo di problemi, le diverse leghe e associazioni di e-sport hanno gi? annunciato di aver preso provvedimenti. La Electronic Sports League (ESL), attiva dal 1997 e una delle pi? importanti in Europa, ha dichiarato di voler introdurre test anti-doping nei suoi tornei, e altre organizzazioni hanno gi? confermato l'intenzione di seguirne l'esempio. "La crescente popolarit? degli e-sport e i tornei sempre pi? ricchi hanno spinto alcuni giocatori a rompere certe regole", dichiara la ESL. "Ma il nostro compito ? difendere la credibilit? di questo sport. Per questo abbiamo deciso di introdurre test anti-doping". La ESL ha anche dichiarato di voler lavorare insieme alla WADA (la World Anti-Doping Agency, l'agenzia mondiale anti-doping) per far s? che questi test vengano introdotti anche nei tornei pi? importanti in America e Asia.

    Non ? la prima volta che il mondo degli e-sport deve affrontare uno scandalo del genere. In passato alcuni team erano rimasti coinvolti in un giro di scommesse e partite truccate, mentre da tempo esistono giocatori che utilizzano software illegali per migliorare le loro prestazioni nel gioco online. Adesso si ? aggiunto anche lo spauracchio del doping. E sul web, tra i forum di appassionati, c'? chi ironizza: ora che c'? anche il doping, i videogame sono davvero diventati uno sport come tutti gli altri.



    Fonte repubblica.it

    Mamminchia!!!.....la ddddroga gira ovunque!!!!

    :gaen:

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    #2
    Se non sbaglio un tempo si diceva che anche nel motociclismo si usavano sostante in grado di aumentare concentrazione e riflessi....

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      #3
      Nerdoni fattoni!

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        #4
        diciamo che rispetto allo sport "tradizionale", si dopano le capacita' intellettive, invece che quelle motorie, ma in ogni caso, chiunque abbia giocato anche a livello amatoriale (intendo in clan o similari) ad fps competitivi, sa benissimo quanto l'allenamento e i riflessi siano importanti.

        una soglia di attenzione piu' alta, migliora i riflessi, farmaci che aiutano la concentrazione o stimolanti, aiutano sicuramente a vincere.

        cmq ovunque girino soldi, presto o tardi saltano fuori doping e "venduti"... i cheater non li considero, perche' ovviamente in tornei classificati non ci possono essere (non usi il tuo pc, ma quello dell'organizzazione, e non puoi fare nulla se non caricare la tua config, che viene in ogni caso controllata).

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