il prossimo anno prevedo che uscira la yabusa 1500
Kawasaki ZZR 1400
Ti aspetti 200 CV rabbiosi e li scopri dolci e obbedienti. Il pi? performante dei ?bombardoni? giapponesi piace anche sul misto e non disdegna la guida rilassata. Il prezzo ? decisamente alto


Nierstein (Germania) ? Dopo aver scoperto che il volo di ritorno da Francoforte a Malpensa era in ritardo di un paio d?ore, chi vi scrive ha pensato che tutto sommato avrebbe fatto prima a tornare dalla Germania direttamente in moto. Quale? Naturalmente quella che aveva appena finito di testare sulle strade tedesche, comprese le mitiche Autobahn senza limiti di velocit?.
L?oggetto in questione si chiama Kawasaki ZZR 1400 e si tratta di una moto difficilmente categorizzabile. Ma una cosa ? certa: ? la moto di grande serie pi? potente del mondo, coi suoi
190 CV dichiarati che diventano 200 con l?airbox in pressione, per una velocit? di punta che sarebbe notevolmente superiore ai 300 all?ora ma ? limitata, tramite un intervento sulla centralina, a 298.
Numeri incredibili per una moto che ? come afferma il marketing di Kawasaki Europe ? non ha velleit? pistaiole, nonostante un peso (214 kg a secco) tutto sommato non elevatissimo in rapporto alla cilindrata.
Diciamo subito che la nuova Kawasaki ? una bella moto, per certi versi sorprendente: il motore, un quattro cilindri DOHC raffreddato a liquido completamente nuovo (non deriva cio? n? da quello della ZX-12R n? da quello della ZZR 1200, modelli che resteranno in listino ancora per un anno), stupisce per la fruibilit? ai bassi regimi. Fino ai seimila giri, cio?, pur essendo ben presente, il tiro non ? tale da mettere in difficolt? nemmeno un neofita: le vibrazioni sono di fatto assenti, la posizione in sella abbastanza confortevole: si pu? andare a spasso, anche nel traffico, senza eccessiva fatica.
Tutte le moto della presentazione stampa erano equipaggiate con il navigatore Tom Tom Rider
Superati i seimila, per? la musica cambia del tutto: la progressione diventa superiore a quella di qualsiasi altra moto di serie, letteralmente strappa le braccia e forza il collo all'indietro. Indicativo il fatto che in terza, a seimila giri, si viaggia a 180 km/h...
Malgrado tutta questa esuberanza, date le geometrie del telaio e l'avantreno "pesante", la moto non mette in mostra un'eccessiva tendenza all' impennata e ha un comportamento rassicurante e mai nervoso. Data quasi per scontata, visto il lungo interasse e le misure degli pneumatici, un'eccellente stabilit? sul dritto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'agilit? nel misto medio-veloce, dove la ZZR richiede un minimo sforzo di braccia ma ripaga con un'ottima precisione. Inutile dire che il tiro del motore in uscita di curva ? impressionante, cos? come la trazione assicurata dal lungo forcellone.
Qui soprattutto si avvertono i vantaggi del telaio monoscocca, che passando sopra il motore riduce la larghezza complessiva: la sensazione in sella, infatti, non ? quella di stare su una moto dalle dimensioni ingestibili.
All'altezza della situazione anche i freni, d'impronta molto sportiva nell'aspetto (le pinze anteriori sono ad attacco radiale, mentre i dischi hanno il profilo a margherita) ma non eccessivamente aggressivi nell'azione. A proposito, la ZZR1400 ? disponibile anche in versione ABS con un sovrapprezzo di 600 euro rispetto ai 13.890 f.c. richiesti per la versione base: una quota piuttosto alta, soprattutto tenendo conto del prezzo inferiore (circa 13.000 euro) delle specialistiche mille race replica.

Kawasaki ZZR 1400
Ti aspetti 200 CV rabbiosi e li scopri dolci e obbedienti. Il pi? performante dei ?bombardoni? giapponesi piace anche sul misto e non disdegna la guida rilassata. Il prezzo ? decisamente alto


Nierstein (Germania) ? Dopo aver scoperto che il volo di ritorno da Francoforte a Malpensa era in ritardo di un paio d?ore, chi vi scrive ha pensato che tutto sommato avrebbe fatto prima a tornare dalla Germania direttamente in moto. Quale? Naturalmente quella che aveva appena finito di testare sulle strade tedesche, comprese le mitiche Autobahn senza limiti di velocit?.
L?oggetto in questione si chiama Kawasaki ZZR 1400 e si tratta di una moto difficilmente categorizzabile. Ma una cosa ? certa: ? la moto di grande serie pi? potente del mondo, coi suoi
190 CV dichiarati che diventano 200 con l?airbox in pressione, per una velocit? di punta che sarebbe notevolmente superiore ai 300 all?ora ma ? limitata, tramite un intervento sulla centralina, a 298.
Numeri incredibili per una moto che ? come afferma il marketing di Kawasaki Europe ? non ha velleit? pistaiole, nonostante un peso (214 kg a secco) tutto sommato non elevatissimo in rapporto alla cilindrata.
Diciamo subito che la nuova Kawasaki ? una bella moto, per certi versi sorprendente: il motore, un quattro cilindri DOHC raffreddato a liquido completamente nuovo (non deriva cio? n? da quello della ZX-12R n? da quello della ZZR 1200, modelli che resteranno in listino ancora per un anno), stupisce per la fruibilit? ai bassi regimi. Fino ai seimila giri, cio?, pur essendo ben presente, il tiro non ? tale da mettere in difficolt? nemmeno un neofita: le vibrazioni sono di fatto assenti, la posizione in sella abbastanza confortevole: si pu? andare a spasso, anche nel traffico, senza eccessiva fatica.
Tutte le moto della presentazione stampa erano equipaggiate con il navigatore Tom Tom Rider
Superati i seimila, per? la musica cambia del tutto: la progressione diventa superiore a quella di qualsiasi altra moto di serie, letteralmente strappa le braccia e forza il collo all'indietro. Indicativo il fatto che in terza, a seimila giri, si viaggia a 180 km/h...
Malgrado tutta questa esuberanza, date le geometrie del telaio e l'avantreno "pesante", la moto non mette in mostra un'eccessiva tendenza all' impennata e ha un comportamento rassicurante e mai nervoso. Data quasi per scontata, visto il lungo interasse e le misure degli pneumatici, un'eccellente stabilit? sul dritto, siamo rimasti piacevolmente colpiti dall'agilit? nel misto medio-veloce, dove la ZZR richiede un minimo sforzo di braccia ma ripaga con un'ottima precisione. Inutile dire che il tiro del motore in uscita di curva ? impressionante, cos? come la trazione assicurata dal lungo forcellone.
Qui soprattutto si avvertono i vantaggi del telaio monoscocca, che passando sopra il motore riduce la larghezza complessiva: la sensazione in sella, infatti, non ? quella di stare su una moto dalle dimensioni ingestibili.
All'altezza della situazione anche i freni, d'impronta molto sportiva nell'aspetto (le pinze anteriori sono ad attacco radiale, mentre i dischi hanno il profilo a margherita) ma non eccessivamente aggressivi nell'azione. A proposito, la ZZR1400 ? disponibile anche in versione ABS con un sovrapprezzo di 600 euro rispetto ai 13.890 f.c. richiesti per la versione base: una quota piuttosto alta, soprattutto tenendo conto del prezzo inferiore (circa 13.000 euro) delle specialistiche mille race replica.
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