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Coprifuoco e restrizioni in alto adige

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    #1

    Coprifuoco e restrizioni in alto adige

    I no vax ce l hanno fatta, lasciamo correre il virus e facciamo pure i party per infettarci cosi l immunità di gregge avanza.

    Adesso dopo aver sciato tutti a casa pure col green pass, bar chiusi alle 18 e alle 20 coprifuoco




    Alto Adige, 21 Comuni rossi: torna il coprifuoco. Mascherine Ffp2 sui bus, stop alle discoteche

    L’ordinanza del presidente della Provincia Arno Kompatscher. Nel mirino molti Comuni turistici: bar e ristoranti chiusi alle 18. Un cluster legato ai Covid party. Sci con il Green Pass

    di Marco Angeluccishadow



    Un bar in Alto Adige: nei Comuni rossi saranno obbligati a chiudere alle 18


    Mascherine Ffp2 sugli autobus e nei luoghi chiusi e stop a discoteche. E anche coprifuoco alle 20 nei Comuni rossi, quelli dove l’incidenza dei contagi è più alta e dove la percentuale di vaccinati è inferiore al 70%. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher ha firmato l’ordinanza che, a partire da mercoledì 24 novembre, inasprisce le regole anti-Covid in tutto l’Alto Adige riportando l’obbligo di mascherina Ffp2. Una risposta all’impennata dei contagi, alla scarsa cultura delle vaccinazioni (i vaccinati anti-Covid sono il 15% in meno rispetto alla media nazionale) e agli ultimi casi legati ai Covid party in cui i giovani cercano di contagiarsi per risolversi il problema del Green Pass finendo spesso in ospedale.




    Dalla Venosta alla Val Gardena: torna il coprifuoco


    Un giro di vite supplementare arriva in 21 Comuni, individuati in base a tre parametri. Ovvero l’incidenza dei contagi superiore a 800, la percentuale di vaccinati inferiore al 70% e dove vi siano almeno 5 casi «attivi». Della lista fanno parte alcuni dei Comuni più turistici dell’Alto Adige che rischiano di veder sfumare un’altra stagione. Il Comune più rosso è Rodengo, dove quasi il 13% dei residenti è positivo o in quarantena. E poi ci sono tutti i Comuni vicini ovvero Vandoies, Naz-Sciaves, Laion, Rasun Anterselva e Rio di Pusteria. Un cluster che fa sospettare che l’impennata di contagi sia da ricondurre ai Covid party. Un’altra zona rossa è la val Gardena, che ora teme per la stagione turistica. La zona rossa sarà a Ortisei, Castelrotto e Santa Cristina Val Gardena ma anche in Comuni limitrofi come Funes. L’altro grande cluster è nella zona di Merano con Marlengo, Postal, San Pancrazio, Caines, Moso in Passiria. E poi la val Venosta con Castelbello, Senales, Plaus, Ultimo, Martello. In tutti questi Comuni da mercoledì scatta il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 e nei negozi potrà una persona ogni 10 metri quadri. L’attività sportiva potrà svolgersi solo all’aperto e senza la presenza di pubblico, stop anche a piscine e centri natatori.


    Sci e mercatini con il Green Pass


    Non si fermano invece lo sci e i mercatini di Natale, ma per utilizzare gli impianti di risalita e passeggiare tra le caratteristiche casette di legno, il green pass sarà obbligatorio. Al momento non ci sono limitazioni per il turismo, ma la reintroduzione delle zone rosse avrà un effetto deterrente rispetto ai consueti flussi di amanti delle piste da sci.

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    #2
    da quelle parti c'è la più bassa percentuale di vaccinati insieme a Palermo.
    ma sicuramente é una coincidenza.

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      #3
      Non erano 4 gatti che sarebbero morti a breve? Ah no?

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        #4
        Una volta era colpa dei Milanesi che andavano in vacanza ... ora invece

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          #5
          Originally posted by Andy96 View Post
          Non erano 4 gatti che sarebbero morti a breve? Ah no?

          Singolare che tutti i no vax pensino che gli altri li vogliano uccidere ,tramite vaccino/effetti colate4ali o senza fornirgli cure ospedaliere, poi se si scrive che soffrono di certezze paranoidi si alterano,augurando la morte/danni permanenti da vaccino al resto della popolazione/compresi i medici che dovrebbero curare loro e le loro famiglie in futuro,
          Insomma se "tutti" muoiono/effetti invalidati causa vaccino ,nemmeno avranno da mangiare in futuro,concetto troppo complicato per menti eccelse.

          unite sti puntini ringraziando che ci sono dei deficienti vaccinati che vi fanno arrivare la pasta in tavola, a voi e alle vostre famigle nonostante si siano vaccinati con il siero genico /morirete tutti/effetti collaterali gravissimi.

          10gg fa nemmeno facevano i tamponi i no vax in alto adige .. quindi anche se li lasci fuori dalla vita sociale al lavoro ci devono andare ...senza tampone.


          Covid fa vivere giornate di passione e paura per l’Alto Adige, con contagi a quota 386 e due anziani morti venerdì 12 novembre. Una situazione critica che, anche il report settimanale della cabina di regia nazionale, conferma a un passo dalla zona gialla. Anzi, nel giro di poche settimane potrebbe scattare addirittura l’«arancione». E la Provincia, viste le difficoltà nell’ottenere da Roma il lockdown «selettivo» per i no vax, chiama a raccolta sindacati e imprese per un giro di vite sul rispetto delle regole (green pass in primis) e vaccinazioni. A rischio mercatini e stagioni sciistica.




          I contagi


          Sono 41 in meno di giovedì 11 novembre, ma sempre a tre cifre il numero dei contagiati riportati ieri dal bollettino di Azienda sanitaria. L’asticella si è fermata a quota 386 positivi da tampone Pcr, di cui ben 116 studenti. Secondo l’Asl molti dei contagi arrivano da Nord: in Germania e Austria i numeri sono alle stelle. Ed è da martedì che ogni giorno in Alto Adige si registrano decessi. Venerdì quelli di un ottantenne e di un novantenne, che hanno portato le morti da inizio pandemia a 1.213. Stabile a 65 i ricoverati nei normali reparti ospedalieri, mentre sono 22 quelli nell’ex struttura di villa Melitta in via Col di Lana. Salgono da 5 a 6 i ricoveri in terapia intensiva. Passano da 4.986 a 5.424 (altre 438 in sole 24 ore) le persone in quarantena. Numeri che, nel settimanale report della cabina di regia nazionale, inseriscono l’Alto Adige nell’area delle regioni vicine alla «zona gialla» assieme a Friuli Venezia Giulia, Calabria e Marche. Bolzano tocca i 316 casi per 100.000 abitanti (calcolati su 7 giorni), provincia messa peggio in Italia dopo Trieste. Superata abbondantemente la soglia (50) per passare al giallo, si è a meno di un punto e mezzo, 13,6% contro il 15%, per quanto riguarda i posti occupati in area medica, mentre si respira, con un 6,3% contro il limite del 10%, per i posti in terapia intensiva.


          A rischio mercatini e stagione sciistica


          Visti i segnali poco confortanti provenienti da Roma per l’applicazione anche in Italia della regola austriaca del cosiddetto «2G» (libera circolazione per vaccinati e guariti e lockdown per i no vax), la Provincia autonoma di Bolzano chiama alle armi le parti sociali. E così, nella tarda mattinata di giovedì parte la convocazione per un incontro in videoconferenza, tenutosi a tarda sera, con il presidente Arno Kompatscher e gli assessori Thomas Widmann e Arnold Schuler. Ci sono numeri non tornano: a fronte di circa 35.000 lavoratori ancora non vaccinati, i tamponi quotidiani per il green pass non superano i 15.000. La Provincia chiede, l’impegno di tutti per far rispettare le regole (green pass in primis) e per spingere sulle vaccinazioni. «Non solo in Alto Adige — nota il governatore — le persone vaccinate sono meno rispetto alle altre regioni. Purtroppo va constatato che anche la disciplina nell’attenersi alle norme di prevenzione è inferiore. Una combinazione molto pericolosa, anzi letale». Widmann e Kompatscher dipingono un quadro a tinte fosche: «Se andiamo avanti così rischiamo la zona arancione in poche settimane, con quasi certo lockdown» dicono presidente e assessore. La paura è che, a poco meno di due settimane dall’inaugurazione, saltino i mercatini di Natale e, a ruota, la stagione sciistica.


          Le impese: «Faremo sensibilizzazione»


          Tutti pronti a fare la propria parte in un fronte comune che, però, sul versante delle iniziative, al momento si dovrebbe fermare alla sensibilizzazione. «Dobbiamo continuare a far rispettare le regole — così Josef Negri, direttore di Assoimprenditori — ed è quello che faremo, mettendo ancora più attenzione di quella, già ottima, dei nostri associati». E per Manfred Pinzger, presidente degli albergatori (Hgv), che voci di corridoio hanno dato tra i maggiori accusati di non controllare il Green Pass, «non c’è dubbio che dobbiamo far rispettare le regole che ci sono, senza aggiungerne. Per sensibilizzare i nostri iscritti, lunedì terremo una riunione con gli assessori Widmann e Schuler». Chiede più elasticità, anche se temporanea, sulla privacy, il presidente di Cna (Confederazione artigiani) Claudio Corrarati. «In questa situazione — sottolinea — non è possibile avere difficoltà burocratiche nell’effettuare i controlli. È necessario un allentamento della privacy per consentire, ad esempio, a un lavoratore che va direttamente in cantiere di inviare al suo datore il green pass tramite Whatsapp». Lapidaria la segretaria della Cgil, Cristina Masera, anch’essa concorde sulla necessità di far rispettare le regole. «Sul vaccino — spiega — abbiamo già fatto tanto. Sui controlli? Sono in capo ai datori di lavoro».

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            #6


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              #7
              Porcadiquellagrandissimatroia ho già mandato caparra...vedemo de non fa scherzi.

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                #8
                Tutti Liberi ora che ciavete il grinpas

                Oggi primo giorno di vita reale fuori dal mio regno NoVax ...
                Ovviamente grinpas munito ... tamponato dalla sorella gemella di una mia amica gnocca ... incontro interessante credo che farò l’abbonamento

                Cmq se questa la chiamate Libertà siete folli, quindi poi non lamentatevi se ancora una volta vi fottono la sciata sotto il naso
                Tanto l’hanno già fatto e voi Pecore tutti Zitti
                Credo che a sciare andrò in Francia almeno non chiudono dall’oggi al domani

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