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Trattativa Stato - Mafia, la sentenza di condanna

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    #1

    Trattativa Stato - Mafia, la sentenza di condanna

    Va bene che sono tutti concentrati a capire se e quando ci sar? un governo, quali alleanze ecc..ecc. , ma questa sentenza ? di un'importanza significativa per il nostro paese, e nessuno ne parla. Sulle testate dei giornali ha avuto un po di spazio, ultimamente s'? dato pi? spazio alla questione dei bulli nelle scuole o ad altre notizie del momento, ma il fatto che un processo abbia riconosciuto che parti dello stato abbiano trattato con la mafia nel bel mezzo delle stragi ? un fatto talemente grave che solo in Italia (la Repubblica delle Banane e dei cittadini mafiosi) poteva passare in secondo piano.
    Trattativa Stato-Mafia, sentenza storica: Mori e Dell?Utri condannati a 12 anni. Di Matteo: ?Ex senatore cinghia di trasmissione tra Cosa nostra e Berlusconi?

    Ai vertici del Ros inflitta la stessa pena del fondatore di Forza Italia. Otto anni a De Donno, ventotto a Bagarella, dodici a Cin?: sono stati tutti riconosciuti colpevoli di violenza o minaccia a un corpo politico dello Stato. Prescritto Brusca, assolto Mancino per falsa testimonianza. Otto anni a Ciancimino per calunnia a De Gennaro. Il pm: "Mentre i giudici saltavano in aria qualcuno nelle Istituzioni aiutava i boss a ottenere i risultati chiesti da Riina"

    Sette minuti e cinquanta secondi. Tanto ci ha impiegato il giudice Alfredo Montalto per dire che non solo la Trattativa tra Cosa nostra e pezzi dello Stato c?? stata, ma che ad averla fatta sono stati i boss mafiosi, tre alti ufficiali dei carabinieri e il fondatore di Forza Italia. Mentre la piovra assassinava magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, inermi cittadini nelle stragi di Firenze e Milano, uomini delle istituzioni hanno cercato un contatto: sono diventati il canale che ha condotto fino al cuore dello Stato la minaccia violenta dei corleonesi. Che alla fine hanno ottenuto un riconoscimento grazie a Marcello Dell?Utri, uomo cerniera di Cosa nostra quando s?insedia il primo governo di Silvio Berlusconi.

    ? una sentenza che riscrive la storia della fine della Prima Repubblica e l?inizio della Seconda quella emessa dalla Corte di Assise di Palermo. E che il sostituto procuratore Nino Di Matteo, unico pm titolare dell?inchiesta sin dall?inizio, spiega cos?: ?Dell?Utri ha fatto da cinghia di trasmissione tra le richieste di Cosa nostra e l?allora governo Berlusconi che si era da poco insediato. E il rapporto non si ferma al Berlusconi imprenditore ma arriva al Berlusconi politico?. Parole per le quali Forza Italia annuncia di querelare il magistrato della Direzione nazionale antimafia.

    Condannati boss, carabinieri e Dell?Utri ? Il commento del pm, per?, ? legato allo storico dispositivo appena letto dai giudici che hanno condannato a dodici anni di carcere gli ex vertici del Ros Mario Mori e Antonio Subranni. Stessa pena per l?ex senatore Dell?Utri e Antonino Cin?, medico fedelissimo di Tot? Riina. Otto gli anni di detenzione inflitti all?ex capitano dei carabinieri Giuseppe De Donno, ventotto quelli per il boss Leoluca Bagarella. Per il cognato dei capo dei capi, dunque, una pena superiore rispetto ai sedici anni chiesti dai pm Di Matteo, Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene, che invece per Mori volevano una condanna pari a 15 anni. Prescritte, come richiesto dai pubblici ministeri, le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca, il boia della strage di Capaci.

    La minaccia allo Stato ? Sono stati tutti riconosciuti colpevoli del reato disciplinato dall?articolo 338 del codice di penale: quello di violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato. Hanno cio? intimidito il governo con la promessa di altre bombe e altre stragi se non fosse cessata l?offensiva antimafia dell?esecutivo. Anzi degli esecutivi, cio? i tre governi che si sono alternati alla guida del Paese tra il giugno del 1992 e il 1994: quelli di Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi alla fine della Prima Repubblica, quello di Silvio Berlusconi, all?alba della Seconda.

    qui l'articolo completo: https://www.ilfattoquotidiano.it/201...-anni/4305623/


    Ora come si possono definire gli elettori di FI il partito creato da un mafioso??? Ci sono due possibilit?, o sono ignoranti (e taluni purtroppo lo sono davvero) o sono mafiosi anche loro.

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    #2
    La cosa incredibile ? che nonostante tutto questo i consensi di B sembrano aumentare.. pi? cagate dice e pi? aumentano ed ora esce anche un film su di lui.. roba da matti.
    Hanno fatto bene i five stars a proporre la baggianata del reddito di cittadinanza per acquisire voti.. questo paese si comanda solo con il raggiro

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      #3
      Falcone ? morto nel 92, Forza Italia ? stata fondata nel 94, non c'? stata contemporaneit? e comunque persino in questo articolo di parte che fa fronte a una sentenza di parte si conclude con:

      "... hanno cio? intimidito il governo con la promessa di altre bombe e altre stragi se non fosse cessata l?offensiva antimafia dell?esecutivo. Anzi degli esecutivi, cio? i tre governi che si sono alternati alla guida del Paese tra il giugno del 1992 e il 1994: quelli di Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi alla fine della Prima Repubblica, quello di Silvio Berlusconi, all?alba della Seconda."

      In guerra ci sono anche armistizi per salvare la vita dei civili pi? esposti.

      Da notare che tra i nomi in grassetto di cui sopra se ne parla sempre e solo di uno ma nessuno ? risultato neppure coinvolto nelle indagini, si ? solo punito l'ambasciatore per gettar discredito.

      Quindi chi da di mafioso a Berlusconi compie pure il reato di diffamazione.



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        #4
        Originally posted by MiKiFF View Post
        Falcone ? morto nel 92, Forza Italia ? stata fondata nel 94, non c'? stata contemporaneit? e comunque persino in questo articolo di parte che fa fronte a una sentenza di parte si conclude con:

        "... hanno cio? intimidito il governo con la promessa di altre bombe e altre stragi se non fosse cessata l?offensiva antimafia dell?esecutivo. Anzi degli esecutivi, cio? i tre governi che si sono alternati alla guida del Paese tra il giugno del 1992 e il 1994: quelli di Giuliano Amato e Carlo Azeglio Ciampi alla fine della Prima Repubblica, quello di Silvio Berlusconi, all?alba della Seconda."

        In guerra ci sono anche armistizi per salvare la vita dei civili pi? esposti.

        Da notare che tra i nomi in grassetto di cui sopra se ne parla sempre e solo di uno ma nessuno ? risultato neppure coinvolto nelle indagini, si ? solo punito l'ambasciatore per gettar discredito.

        Quindi chi da di mafioso a Berlusconi compie pure il reato di diffamazione.


        Forza Italia nasce il 29/06/1993, ma alla sua creazione avevano gi? inziato da un anno Dell?Utri e Berlusconi. https://it.wikipedia.org/wiki/Forza_...4)#cite_note-7
        Gli attentati di mafia si sono avuti fino a ottobre 93, gli ultimi con vittime furono quello di Via dei Georgofili a Firenze e quello di Via Palestro a Milano nel luglio del ?93, altri falliti come quello dello stadio olimpico di Roma fine ottobre del ?93.

        Stai qui a sindacare di date per giustificare la tua posizione, quando sicuramente gli imputati hanno avuto avvocati di fama per trovare qualsiasi cavillo per non farli condannare e non ci sono riusciti.
        Ora posso capire il vecchino che vota FI perch? non vuole i comunisti al governo, ma gli altri o sono analfabeti funzionali o sono persone ?disoneste intellettualmente?, e visto che tu non ricadi nelle prime due categorie ? molto probabile che sei dell?ultima.

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          #5
          Matteo ha fatto la battuta

          https://www.ilfattoquotidiano.it/201...chifo/4313402/

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            #6
            Originally posted by LucaDB6 View Post
            Chiss? perch? ha deciso di allearsi con iberlusconi allora?!?!?! Grazie all'amico Marcello Dell'Utri aveva in casa un personaggio mafioso a fare lo stalliere, tale Vittorio Mangano.....la storia degli intrecci mafiosi del nano difatti non ? mica iniziata nel 1992 o 93, ma ben 20 anni prima......

            Da wikipedia:
            Vittorio Mangano

            Vittorio Mangano (Palermo, 18 agosto 1940 ? Palermo, 23 luglio 2000) ? stato un mafioso italiano pluriomicida legato a Cosa Nostra conosciuto con il soprannome de ?lo stalliere di Arcore?, data l'attivit? che svolgeva presso la villa brianzola di Silvio Berlusconi. Fu definito da Paolo Borsellino una delle ?teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel Nord Italia?

            Last edited by TommySan; 24-04-18, 13:24.

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              #7
              Originally posted by TommySan View Post

              Forza Italia nasce il 29/06/1993, ma alla sua creazione avevano gi? inziato da un anno Dell?Utri e Berlusconi. https://it.wikipedia.org/wiki/Forza_...4)#cite_note-7
              Gli attentati di mafia si sono avuti fino a ottobre 93, gli ultimi con vittime furono quello di Via dei Georgofili a Firenze e quello di Via Palestro a Milano nel luglio del ?93, altri falliti come quello dello stadio olimpico di Roma fine ottobre del ?93.

              Stai qui a sindacare di date per giustificare la tua posizione, quando sicuramente gli imputati hanno avuto avvocati di fama per trovare qualsiasi cavillo per non farli condannare e non ci sono riusciti.
              Ora posso capire il vecchino che vota FI perch? non vuole i comunisti al governo, ma gli altri o sono analfabeti funzionali o sono persone ?disoneste intellettualmente?, e visto che tu non ricadi nelle prime due categorie ? molto probabile che sei dell?ultima.
              Non cercare ridicolmente di categorizzarmi come "disonesto intellettualmente" quando hai postato tu l'articolo che fa sembrare concatenate le uccisioni dei magistrati e le stragi con la nascita di FI, mentre invece tutti i governi del tempo hanno (sempre secondo l'articolo) avuto dei contatti per impedire altri morti.

              Perfino la sentenza parla di trattativa stato-mafia e non berlusconi-mafia non a caso gli altri nomi di premier e pure capi di stato citati.

              Se poi sei indignato che ci sia stata trattativa con terroristi beh non ? cosa nuova, dalle brigate rosse ai pagamenti di riscatto per nostri nazionali all'estero siam sempre i primi ad evitare il sangue col grano.

              Abbiam pagato pure per i mar? illegalmente detenuti di che ti stupisci?

              Il punto ? che come al solito ti piace mistificare facendo intendere interessi personali ai danni del tuo odiato avversario chiunque sia dei quali nella sentenza non c'? menzione alcuna.



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                #8
                Beh tra Ciampi e tutti gli altri nomi ... non saprei chi scegliere ...

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                  #9
                  Originally posted by MiKiFF View Post

                  Non cercare ridicolmente di categorizzarmi come "disonesto intellettualmente" quando hai postato tu l'articolo che fa sembrare concatenate le uccisioni dei magistrati e le stragi con la nascita di FI, mentre invece tutti i governi del tempo hanno (sempre secondo l'articolo) avuto dei contatti per impedire altri morti.

                  Perfino la sentenza parla di trattativa stato-mafia e non berlusconi-mafia non a caso gli altri nomi di premier e pure capi di stato citati.

                  Se poi sei indignato che ci sia stata trattativa con terroristi beh non ? cosa nuova, dalle brigate rosse ai pagamenti di riscatto per nostri nazionali all'estero siam sempre i primi ad evitare il sangue col grano.

                  Abbiam pagato pure per i mar? illegalmente detenuti di che ti stupisci?

                  Il punto ? che come al solito ti piace mistificare facendo intendere interessi personali ai danni del tuo odiato avversario chiunque sia dei quali nella sentenza non c'? menzione alcuna.


                  L'hai votato pi? volte, posso capire all'inizio che uno non conosca i retroscena del personaggio, ma dopo oltre 20 anni in cui ci sono state inchieste e sentenze che condannano i suoi fedelissimi o lui, o ? un cojone o ? un colluso. E siccome di indizi gravi a suo carico ce ne sono fin troppi, continuare a difenderlo ? ridicolo. Anche Andreotti non era mafioso ma solo prescritto....
                  Poi che anche altri governi lo siano stati non lo assolve e ne giustifica chi continua a votarlo, se non altro per l'inopportunit? di avere un personaggio ambiguo e controverso come lui a ricoprire il ruolo di capo di governo o di un semplice partito politico.

                  Trattare con dei terroristi per il rilascio degli ostaggi (seppur discutibile) non ? la stessa cosa di trattare con "cosa nostra" perch? il governo continui a lasciarli agire indisturbati senza inasprire pene e metodi di detenzione dei mafiosi, anche qui mostri limiti o disonest? intellettuale dal momento che mi sembri una persona pi? "sveglia" della media...
                  Last edited by TommySan; 24-04-18, 16:26.

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                    #10
                    Originally posted by LucaDB6 View Post
                    La cosa incredibile ? che nonostante tutto questo i consensi di B sembrano aumentare.. pi? cagate dice e pi? aumentano ed ora esce anche un film su di lui.. roba da matti.
                    Hanno fatto bene i five stars a proporre la baggianata del reddito di cittadinanza per acquisire voti.. questo paese si comanda solo con il raggiro
                    per fortuna non tutti la pensano come te e quell'altro di sopra...l'apoteosi de n'capi un kasss

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                      #11
                      Originally posted by TommySan View Post

                      L'hai votato pi? volte, posso capire all'inizio che uno non conosca i retroscena del personaggio, ma dopo oltre 20 anni in cui ci sono state inchieste e sentenze che condannano i suoi fedelissimi o lui, o ? un cojone o ? un colluso. E siccome di indizi gravi a suo carico ce ne sono fin troppi, continuare a difenderlo ? ridicolo. Anche Andreotti non era mafioso ma solo prescritto....
                      Poi che anche altri governi lo siano stati non lo assolve e ne giustifica chi continua a votarlo, se non altro per l'inopportunit? di avere un personaggio ambiguo e controverso come lui a ricoprire il ruolo di capo di governo o di un semplice partito politico.

                      Trattare con dei terroristi per il rilascio degli ostaggi (seppur discutibile) non ? la stessa cosa di trattare con "cosa nostra" perch? il governo continui a lasciarli agire indisturbati senza inasprire pene e metodi di detenzione dei mafiosi, anche qui mostri limiti o disonest? intellettuale dal momento che mi sembri una persona pi? "sveglia" della media...
                      Tu parli troppo.

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                        #12
                        Originally posted by MiKiFF View Post

                        Tu parli troppo.

                        Detto in questo contesto pare un avvertimento "mafioso"....


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                          #13
                          Un riassuntino della faccenda:

                          Antefatti
                          Secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, tra settembre e ottobre del 1991, durante alcune riunioni tra i boss di Cosa Nostra, presiedute dal boss Salvatore Riina, la mafia decise di mettere in atto delle azioni terroristiche, in risposta all?arresto di 475 persone sospettate di essere affiliati.
                          In particolare, in una riunione avvenuta nel dicembre 1991, si decise di colpire in particolare giudici e politici ritenuti a vario titolo nemici di Cosa Nostra.
                          I nomi in cima alla lista erano quelli dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
                          Tra gli obiettivi vi erano anche i politici democristiani Salvo Lima e Calogero Mannino e quelli socialisti Claudio Martelli, Carlo Vizzini e Salvo And?.
                          Tutti colpevoli, secondo le dichiarazioni fornite successivamente dai pentiti, di essersi presi i voti di Cosa Nostra nelle elezioni del 1987 per poi ?fare la guerra? all?organizzazione una volta eletti o andati al governo.
                          Quando la Cassazione, il 30 gennaio 1992, conferm? la sentenza del maxiprocesso che condannava Riina e molti altri boss all?ergastolo, i capi di Cosa Nostra decisero di avviare la stagione stragista.


                          L?omicidio di Salvo Lima
                          Il 12 marzo 1992, alcuni sicari uccisero Salvo Lima, all?epoca eurodeputato della Democrazia cristiana e delfino in Sicilia di Giulio Andreotti, allora presidente del Consiglio.
                          Il ministro democristiano Calogero Mannino, dopo la morte di Lima, aveva confidato al maresciallo dei carabinieri Guazzelli: ?il prossimo potrei essere io?.
                          Ad essere ucciso da Cosa Nostra, il 4 aprile 1992, fu per? proprio il maresciallo Guazzelli.
                          Gli inquirenti sostennero che l?omicidio del maresciallo fosse un avvertimento proprio a Mannino.

                          Il pentito Giovanni Brusca afferm? che ?andando ad uccidere l?onorevole Lima in qualche modo per riflesso si andava ad additare l?onorevole Andreotti come mafioso. Con Salvatore Riina dicevamo quella frase poco felice, cio?: con una fava due piccioni, nel senso che avremmo ucciso da un lato il dottor Falcone e dall?altro per effetto l?onorevole Andreotti non sarebbe pi? stato eletto presidente della Repubblica?.

                          Vito Ciancimino, ex sindaco mafioso di Palermo, disse che ?l?attentato in pregiudizio del dottor Falcone ? stato pilotato per impedire l?elezione dell?onorevole Andreotti a presidente della Repubblica.?

                          Il 24 aprile il governo presieduto da Andreotti cadde.
                          Mannino, tra l?aprile e il maggio del 1992, incontr? informalmente il capo della polizia e il capo del Ros per avviare un contatto con Cosa Nostra ed evitare ulteriori omicidi nei confronti degli
                          uomini dello stato.


                          La strage di Capaci
                          Il 23 maggio dello stesso anno, alle 17:58, 500 chilogrammi di tritolo fecero saltare in aria, uccidendoli, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, che percorrevano in macchia l?autostrada Palermo-Capaci.
                          Due giorni dopo Oscar Luigi Scalfaro venne eletto Presidente della Repubblica, al posto di Giulio Andreotti, confermando la tesi, avallata da alcuni pentiti, secondo cui la strage di Capaci avesse come fine trasversale quello di bloccare proprio l?elezione di Andreotti al Quirinale.

                          Il 30 maggio 1992 Massimo Ciancimino, figlio di Vito, incontr? casualmente su un volo da Roma a Palermo il capitano del Ros Giuseppe De Donno, il quale gli chiese di poter incontrare il padre per discutere di un possibile accordo riguardante alcuni benefici per i mafiosi detenuti.
                          L?ex sindaco di Palermo, i primi di giugno del 1992, contatt? il boss Bernardo Provenzano al quale rifer? dell?avvicinamento del militare.
                          Provenzano diede a Ciancimino padre il consenso per porsi da mediatore tra i Carabinieri e Riina.
                          Una settimana dopo vi fu un incontro tra De Donno e Vito Ciancimino in compagnia del generale Mario Mori.
                          Proprio in quei giorni, precisamente l?8 giugno 1992, l?allora ministro di Grazia e Giustizia Martelli aveva fatto approvare il decreto che inaspriva il carcere per i mafiosi.


                          Il ?papello?
                          Venuto a conoscenza dell?incontro, Riina, il 21 giugno, disse a Brusca queste parole: ?Si sono fatti sotto?.
                          Fu in quell?occasione che ?la belva? prepar? il cosiddetto ?papello?, il foglio contenente le richieste di Cosa Nostra allo Stato italiano.
                          Il 25 giugno 1992 De Donno e Mori incontrarono il giudice Borsellino, con il quale parlarono soltanto del rapporto tra mafia e appalti senza far alcun accenno all?incontro avvenuto con Ciancimino.

                          Il 28 giugno si insedi? il nuovo governo presieduto da Giuliano Amato.
                          Il giorno successivo Borsellino fu informato dell?incontro avvenuto tra Mori e Ciancimino e poco dopo lo stesso Borsellino scoppi? a piangere davanti a due giovani giudici, Massimo Russo e Alessandra Camassa, dicendo che un amico lo aveva tradito.

                          L?1 luglio mentre stava interrogando il mafioso Gaspare Mutolo alla Direzione Investigativa Antimafia di Roma, Borsellino venne convocato al Viminale.
                          Al ministero dell?Interno il giudice incontr? Bruno Contrada, numero due del Sisde, il quale gli fece una battuta sul pentimento di Mutolo, informazione quest?ultima che sarebbe dovuta essere segreta.
                          Quella sera il giudice Borsellino confid? alla moglie di aver respirato ?aria di morte?.

                          Fu durante la prima settimana di luglio che Riina recapit? a Vito Ciancimino le richieste da presentare ai rappresentanti delle istituzioni.
                          Il foglio, detto ?papello?, era composto da 12 punti, giudicati immediatamente irricevibili da Ciancimino.
                          Ecco i punti contenuti nel ?papello? di Riina:
                          • Revisione sentenza Maxiprocesso
                          • Annullamento decreto legge 41-bis
                          • Revisione legge Rognoni-La Torre
                          • Riforma legge pentiti
                          • Riconoscimento benefici ai dissociati brigate rosse per condannati di mafia
                          • Arresti domiciliari dopo i 70 anni di et?
                          • Chiusura supercarceri
                          • Carcerazione vicino le case dei familiari
                          • Niente censura posta familiari
                          • Misure prevenzione sequestro non fattibile
                          • Arresto solo flagranza di reato
                          • Levare tasse carburanti come Aosta
                          In fondo all?elenco l?annotazione: ?Consegnato spontaneamente al colonnello dei carabinieri Mario Mori dei Ros?.
                          Il 13 luglio del 1992 Ciancimino mostr? il papello ai carabinieri, che giudicarono le richieste irricevibili, come previsto dall?ex sindaco.
                          Alle proposte di Riina, Vito Ciancimino contrappose un altro elenco con richieste considerate pi? ragionevoli:
                          • Abolizione 416 bis
                          • Strasburgo Maxi processo
                          • Sud Partito
                          • Riforma Giustizia alla americana
                          • Sistema elettivo con persone superiori ai 50 anni indipendentemente dal titolo di studio: (es. Leonardo Sciascia)
                          • Abolizione carcere preventivo se non in flagranza di reato (in questo caso rito direttissimo)
                          • Abolizione monopolio tabacchi
                          Questo secondo documento era di carattere pi? politico, con richieste che sembravano rivolte a un soggetto pi? largo, in grado di gestire meglio la trattativa con Cosa Nostra.


                          La strage di via D?Amelio
                          Il 19 luglio alle 16:58, a Palermo in via Mariano D?Amelio, l?esplosione di un ordigno composto da 90 chilogrammi di tritolo provoc? la morte del giudice Borsellino e dei 5 agenti della sua scorta.

                          Il 17 settembre 1992, un commando guidato dal boss Leoluca Bagarella uccise Ignazio Salvo, condannato per associazione mafiosa nel Maxiprocesso di Palermo.
                          La seconda fase della trattativa inizi? dalla consegna del ?papello?.

                          Alla fine di agosto del 1992 ci fu un ulteriore incontro tra Vito Ciancimino e i carabinieri del Ros.
                          Nel corso di questo incontro, vennero consegnate dai carabinieri a Ciancimino delle mappe della Sicilia, affinch? l?ex sindaco indicasse dove fosse il covo di Riina.
                          Queste cartine, nel novembre dello stesso anno, vennero a loro volta consegnate a Bernardo Provenzano, il quale fece dei segni in corrispondenza del nascondiglio di Riina.
                          Dopo aver chiesto un passaporto per l?espatrio, il 19 dicembre 1992, Vito Ciancimino venne arrestato.

                          La cattura di Riina
                          Grazie alle rivelazioni dell?autista di Riina, Baldassare Di Maggio, il 15 gennaio del 1993 il boss fu arrestato nel suo covo dal capitano dei carabinieri Ultimo.
                          La perquisizione dell?abitazione di Riina, per?, non fu fatta immediatamente dopo l?arresto, ma avvenne solo l?1 febbraio, quando il covo era ormai stato ?ripulito? totalmente.
                          Secondo i magistrati che conducono le indagini, con l?arresto di Riina si apre una nuova della trattativa Stato-mafia.
                          I nuovi interlocutori e mediatori sarebbero adesso Bernardo Provenzano e Marcello Dell?Utri.


                          I movimenti leghisti meridionali
                          Il 4 dicembre 1992, fu interrogato dalla Commissione parlamentare Antimafia Leonardo Messina, mafioso che aveva iniziato a collaborare nel giugno 1992 con Paolo Borsellino.
                          Il pentito raccont? che lo scopo di Cosa Nostra era quello di crearsi un proprio Stato, attraverso un progetto separatista della Sicilia.
                          Il progetto era sostenuto, secondo Messina, dalla massoneria, da parti delle istituzioni, dell?imprenditoria e della politica.
                          Il disegno prevedeva che la nuova Sicilia indipendente sarebbe diventata lo stato di Cosa Nostra.
                          Tra le frasi pronunciate dal pentito, in particolare, una fu quella pi? significativa: ?Cosa Nostra appogger? una forza politica siciliana con un nome nuovo?.
                          Dalle indagini compiute dalla Dia, successive alle dichiarazioni di Messina, risult? fondamentale in questo piano il ruolo della massoneria deviata, in particolare della loggia P2 di Licio Gelli, e della destra eversiva.
                          Tra i movimenti leghisti legati a Gelli, merita particolare attenzione Sicilia Libera.
                          In particolare, le dichiarazioni fornite nel 1997 dal pentito Tullio Cannella rivelano come la nascita di Sicilia Libera fosse parte di un disegno politico pi? largo.
                          Cannella disse: ?Il movimento Sicilia Libera era solo uno dei movimenti di una complessa strategia politica e criminale della quale sono stato messo al corrente da Bagarella? e continu?, ?le stragi al nord erano finalizzate a distrarre l?attenzione dal problema di Cosa Nostra in Sicilia, a creare un clima pi? propizio per addivenire in quel momento in tempi pi? brevi alla separazione dell?Italia fra nord e sud?.


                          Ancora stragi
                          Il 14 maggio 1993, a Roma, tra via Fauro e via Boccioni, vi fu un?esplosione che non ebbe conseguenze in termini di morti.
                          Obiettivo dell?attentato di mafia era il giornalista e conduttore televisivo Maurizio Costanzo, colpevole del suo impegno contro Cosa Nostra

                          La notte del 27 maggio 1993 in via dei Georgofili a Firenze vi fu una violentissima esplosione che provoc? la morte di cinque persone, il ferimento di altre trenta e il crollo della Torre dei Pulci, oltre che il danneggiamento della galleria degli Uffizi.
                          Durante il dibattimento per la strage, si ipotizz? che l?obiettivo fosse l?Accademia dei Georgofili, luogo di ritrovo di politici di rilievo, tra cui l?allora presidente del Senato Giovanni Spadolini.
                          Un mese dopo esplose un?autobomba a Milano in via Palestro, provocando la morte di cinque persone e il ferimento di sei.

                          La stessa notte, a mezzanotte del 28 luglio 1993 scoppiarono due bombe a Roma, una in piazza S.Giovanni in Laterano e l?altra a via Velabro, fortunatamente senza provocare vittime.

                          Nel novembre del 1993 non vennero rinnovati i provvedimenti di 41 bis nei confronti di 343 detenuti mafiosi.

                          La nuova stagione politica
                          Il 28 marzo del 1994 Silvio Berlusconi ha vinto le elezioni politiche con il suo nuovo partito Forza Italia.
                          Il pentito Antonino Giuffr?, in un interrogatorio del gennaio 2003, dichiar? che un primo contatto tra Berlusconi e Cosa Nostra avvenne per la prima volta negli anni Settanta.
                          La nascita del partito sarebbe dovuta quindi dall?esigenza da parte della mafia di chiudere i precedenti rapporti con la Democrazia cristiana e creare un nuovo soggetto politico che desse la garanzia di rispettare gli impegni assunti in cambio dei voti ottenuti.

                          L?uomo al centro di questo progetto era Marcello Dell?Utri, braccio destro di Berlusconi, condannato nel 2014 per concorso esterno in associazione mafiosa.
                          Il 13 luglio del 1994 fu emanato il decreto Biondi, che consentiva a gran parte dei condannati per corruzione di ottenere gli arresti domiciliari durante il giudizio.
                          La norma, inoltre, modificava una parte dell?art. 275 c.p.p. in cui la pericolosit? di chi commetteva reati per mafia non fosse presunta ma valutata di volta in volta dal giudice, cos? da verificare se sussistessero esigenze cautelari.
                          In seguito alle proteste dei magistrati e dell?opinione pubblica, il decreto venne poi ritirato.

                          L?1 agosto del 1996, invece, i senatori del partito Centro Cristiano Democristiano Melchiorre Cirami e Bruno Napoli presentarono un disegno di legge che prevedeva una serie di benefici per quei mafiosi che avessero ripudiato Cosa Nostra senza accusare altri appartenenti all?organizzazione.
                          Esattamente il quinto punto delle richieste avanzate da Cosa Nostra nel ?papello? del 1992.

                          Il caso dell?infiltrato Ilardo
                          Il 31 ottobre 1995 il pentito Luigi Ilardo, infiltratosi in Cosa Nostra, riusc? ad ottenere la fiducia di Bernardo Provenzano con il quale era da tempo in contatto e riusc? a fissare un incontro con il boss.
                          Il colonnello dei carabinieri Riccio, che gestiva l?infiltrato, comunic? subito ai superiori, tra cui il colonnello Mori, che vi era la concreta possibilit? di catturare Provenzano, ma questi sembrarono disinteressati alla notizia.
                          Durante l?incontro tra Ilardo e Provenzano, infatti, fu disposto soltanto un servizio di osservazione dei luoghi ad una certa distanza dal casolare e non avvenne alcun arresto.
                          Quando l?autorit? giudiziaria di Palermo chiese che Ilardo iniziasse una collaborazione formale con i magistrati, Mori spinse affinch? questo collaborasse esclusivamente con Giovanni Tinebra e non con Caselli, con il quale invece era disposto a collaborare Ilardo.
                          Ma la collaborazione non avvenne mai perch? il 10 maggio 1996 Ilardo fu ucciso.
                          Nei mesi successivi il colonnello Mori insistette per non redigere un rapporto conclusivo su quanto era avvenuto, in particolare sulle vicende connesse al mancato arresto di Provenzano.


                          Il processo
                          La prima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia ha avuto luogo a Palermo il 29 ottobre 2012.
                          Il procedimento ? stato istruito dai pubblici ministeri Antonio Ingroia, Antonino Di Matteo, Lia Sava e Francesco Del Bene.
                          Siedono sul banco degli imputati cinque membri di Cosa Nostra: Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella e Antonino Cin?.
                          Insieme a loro ci sono cinque rappresentanti delle istituzioni, Antonio Subranni, Mario Mori, Giuseppe De Donno, Calogero Mannino e Marcello dell?Utri, accusati del reato di violenza a Corpo politico, amministrativo o giudiziario. Massimo Ciancimino ? invece imputato per concorso esterno in associazione mafiosa e calunnia nei confronti di Giovanni De Gennaro, mentre Nicola Mancino ? a processo per falsa testimonianza.

                          A chiedere di costituirsi come parte civile sono stati la Presidenza del Consiglio dei ministri, il comune di Palermo, il partito di Rifondazione comunista, il sindacato di polizia Coisp, i parenti di Salvo Lima, il centro studi Pio La Torre e Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo.
                          I magistrati depositano una memoria al processo di Palermo contro i 12 presunti responsabili della trattativa tra boss e uomini delle istituzioni.

                          Vengono intercettate varie telefonate tra Loris D?Ambrosio, l?allora consigliere giuridico del presidente emerito della Repubblica Napolitano, e l?ex ministro dell?Interno Nicola Mancino, telefonate che hanno portato il conflitto istituzionale tra il Quirinale e la Procura di Palermo.
                          Nell?inchiesta finirono anche 4 intercettazioni di telefonate tra Mancino e Napolitano, poi distrutte per decisione della Corte Costituzionale.



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                            Originally posted by TommySan View Post

                            Detto in questo contesto pare un avvertimento "mafioso"....

                            Cu e surdu, orbu e taci, campa cen'tanni 'mpaci

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                            • Font Size
                              #15
                              Originally posted by Carapintadas View Post
                              Cu e surdu, orbu e taci, campa cen'tanni 'mpaci
                              Eccone un altro a cui stanno simpatici i mafiosi.... buon 25 Aprile!!!

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