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La Turchia ha aperto i confini ai migranti che vogliono andare in Europa

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    #1

    La Turchia ha aperto i confini ai migranti che vogliono andare in Europa

    La scorsa notte circa 9.600 migranti hanno cercato di attraversare il confine tra Turchia e Grecia ma sono stati respinti dalle forze di polizia greche, ha detto il viceministro della Difesa greco, Alkiviadis Stefanis. Negli ultimi tre giorni migliaia di migranti si sono radunati nei pressi delle frontiere tra la Turchia e la Grecia ? e sabato mattina si sono scontrati con la polizia greca intenzionata a non farli passare ? dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdo?an aveva annunciato di aver aperto i confini del paese ai migranti intenzionati a raggiungere l?Europa, perch? la Turchia non ? pi? in grado di gestire chi fugge dalla guerra in Siria.

    Alla frontiera tra la localit? turca di Pazarkule, vicino a Edirne, e Kastanies, in Grecia, ci sono attualmente almeno tremila persone che vorrebbero entrare nell?Unione Europea, secondo le stime delle autorit? greche. Molti hanno raggiunto le zone di confine viaggiando gratuitamente su pullman forniti dalle autorit? turche. Le fotografie delle persone accampate vicino alla frontiera e in cammino per cercare di raggiungerla ricordano quelle che si vedevano nel 2015, prima che l?Unione Europea si accordasse con la Turchia per cercare di limitare l?arrivo di richiedenti asilo siriani in Europa.

    La decisione di Erdo?an di lasciare passare i migranti ? arrivata dopo che gioved? sera 36 soldati turchi
    erano stati uccisi in un bombardamento tra Bara e Balyoun, a sud di Idlib, capoluogo dell?unica provincia della Siria ancora sotto il controllo dei ribelli.

    Erdo?an aveva accusato le forze siriane dell?attacco, che ? stato il peggiore per numero di vittime turc
    he dall?inizio della guerra civile siriana. Negli ultimi due mesi pi? di 50 soldati turchi sono morti in Siria, cosa che ha aumentato il malcontento in Turchia, dove era gi? diffuso il risentimento contro i richiedenti asilo siriani in aggiunta ai problemi legati alla difficile situazione economica che il paese sta attraversando.

    L?annuncio di Erdo?an sui migranti era stato inizialmente interpretato come una provocazione per attirare l?attenzione dell?Unione Europea e della NATO, ma le preoccupazioni internazionali sono cresciute dopo quanto successo al confine tra Grecia e Turchia nel weekend. In Turchia oggi vivono 3,7 milioni di rifugiati siriani, oltre a migranti provenienti da altri paesi, come l?Afghanistan.

    Nel discorso con cui aveva annunciato che da venerd? i confini tra Turchia ed Europa sarebbero stati aperti per i migranti, Erdo?an aveva accusato l?Unione Europea di non aver rispettato le promesse fatte alla Turchia in cambio del blocco dei flussi migratori dal Medio Oriente. Erdo?an aveva anche chiesto ai paesi europei di sostenere le operazioni militari della Turchia in Siria contro il regime di Bashar al Assad e la Russia, sua alleata.

    Sabato tra Pazarkule e Kastanies decine di poliziotti e soldati greci hanno usato gas lacrimogeni contro i migranti che cercavano di passare la frontiera, mentre circa quattromila persone si erano ammassate dalla parte turca della frontiera; circa 500 sono rimaste bloccate tra la frontiera turca e quella greca. Il confine di terra tra Turchia e Grecia ? molto militarizzato da entrambi i lati e chiuso da recinzioni di filo spinato per circa 11 chilometri. In parte ? segnato dal corso del fiume Evros (o Marica) e dal suo delta, che nelle ultime ore molte persone hanno cercato di attraversare con gommoni o a nuoto, nonostante la pericolosit? del percorso.

    Nella notte, intorno alle 2 ora locale, un gruppo di giovani migranti ha cercato di passare il confine in un punto poco lontano dalla frontiera dove non ci sono recinzioni: la polizia e l?esercito greco per? avevano saputo del tentativo di attraversamento in anticipo, e lo hanno impedito.

    ? andata diversamente a circa 220 migranti che nella notte sono arrivati sull?isola greca di Lesbo, dove
    gi? si trovano decine di migliaia di richiedenti asilo, arrivati partendo dalla Turchia su piccole imbarcazioni. Gli abitanti dell?isola stanno cercando di impedire ai migranti di sbarcare: diversi gruppi si sono raccolti nei porti per impedire ai migranti di scendere a terra, dice il quotidiano greco Ekathimerini. Le autorit? turche hanno offerto aiuti anche a chi sta cercando di raggiungere l?Europa via mare.

    I migranti che stanno cercando di arrivare in Europa dalla Turchia in queste ore sono in parte siriani, ma non solo. A scontrarsi con la polizia e l?esercito greco sono stati perlopi? giovani uomini, ma tra le persone accampate vicino alla frontiera e in cammino verso il confine ci sono anche molte donne e famiglie con bambini. Oggi il ministro dell?Interno turco Suleyman Soylu ha detto che pi? di 76mila migranti s
    tanno cercando di lasciare Turchia per andare in Europa.

    La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha detto che la priorit? delle istituzioni europee ? sostenere la Grecia e la Bulgaria, l?altro paese dell?Unione che confina con la Turchia, nell?affrontare la situazione.

    notizia da: ilPost.it

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    #2
    Non esprimo il mio pensiero sulla turchia (e pure sull'europa)........vojo manten? la fedina penale pulita.

    Dico solo FORZA GRECIA,RESISTI!!!!

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      #3
      Originally posted by monikaf View Post
      Non esprimo il mio pensiero sulla turchia (e pure sull'europa)........vojo manten? la fedina penale pulita.

      Dico solo FORZA GRECIA,RESISTI!!!!
      Fortuna che la Grecia in queste situazioni non lesina le maniere energiche.... fossimo stati al loro posto non sarebbe stata la stessa cosa....

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        #4
        Originally posted by Semiramide View Post

        Fortuna che la Grecia in queste situazioni non lesina le maniere energiche.... fossimo stati al loro posto non sarebbe stata la stessa cosa....
        Hai ragione........ma fino a quando potr? resistere da sola?

        Grecia, ecco la nuova bomba migratoria

        ? solo l?inizio. La guerra di immigrati innescata dal sultano turco, Erdo?an, vede nel caos di queste ore solo la confusione della griglia di partenza, il peggio deve ancora arrivare. Per adesso a combattere c?? soltanto la Grecia: esautorata su ogni fronte. Superato il filo spinato e prima delle fortificazioni elleniche, oltre cinquecento disperati sono bloccati da cinque giorni. Dietro le barriere turche sono in quattromila a premere. Per l?organizzazione internazione degli immigrati sarebbero pronti altri diecimila pronti ad ingrossare le fila.

        L?assedio alla ?fortezza diroccata Europa? adesso ? tutto al confine tra Grecia e Turchia. Secondo le stime ufficiali nei campi profughi turchi vivono pi? di tre milioni di rifugiati siriani e a breve potrebbero unirsi all?assedio. Ma prima di capire cosa stia succedendo in Grecia, va fatta una premessa che ? scomparsa dai media principali: ? indispensabile, infatti, chiarire la promessa delle scorse ore di Erdo?an, pronto a tradire il patto con l?Europa ? smetter? di tenere la frontiera chiusa agli immigrati in cambio del denaro di Bruxelles ? con quelle che Kelly Greenhill anni fa ha definito ?armi di immigrazione di massa?. Sfugge sempre ai commentatori, infatti, chiarire che i milioni di sfollati sono in fuga da Idlib, la provincia della Siria dove l?esercito turco difende i tagliagole terroristi di Al Qaida e i ribelli jihadisti minacciati dalla truppe sostenute da Putin. Fatta la non irrilevante premessa, cosa sta accadendo in Grecia?

        Le autorit? locali e i residenti, con la forza, stanno dicendo che dopo cinque anni in prima linea nella crisi migratoria che ha colpito l?Europa, non sono pi? disposti ad accettare migliaia di richiedenti asilo nelle loro isole. E la Grecia ? gi? passata, nella narrazione giornalistica, da vittima a carnefice. Le proteste degli abitanti delle isole greche di Chio e Lesbo contro la creazione di nuovi centri per ospitare emigranti illegali, il 24 febbraio, sono degenerate in scontri violenti tra dimostranti e polizia. Per rimediare al sovraffollamento nelle strutture di accoglienza in alcune isole, il governo ha deciso nei mesi scorsi di costruire dei nuovi centri, a Chio, Lesbo, Samo, Kos e Leros ? tutte isole vicine alla Turchia. Centri temporanei di detenzione, chiusi e destinati a emigranti che non ottengono lo status di rifugiato e vengono quindi espulsi. I cosiddetti ?campi chiusi? controllano strettamente l?accesso e nascono allo scopo di controllare ogni movimento (di notte vengono chiusi) e impedire agli immigrati di fuggire sulla terraferma.

        La popolazione teme che siano, o possano trasformarsi, in centri di accoglienza permanente e pertanto ne sta combattendo la costruzione. Il clima ? talmente insostenibile che la guerriglia ? scoppiata immediatamente. I greci hanno paura, sono arrabbiati e stanchi. Il 25 febbraio, oltre 500 persone del posto hanno impedito agli operai l?accesso al cantiere del nuovo campo proposto a Lesbo. Scontri simili si sono verificati a Chios, la grande isola greca, a meno 20 chilometri dalla Turchia, da dove decine di migliaia di migranti partono ogni anno nella speranza di raggiungere l?Europa continentale.

        Il nuovo sito di Lesbo dovrebbe sostituire l?attuale campo a Moria. Una struttura tentacolare, costruita per non pi? di 3.000 immigrati, ma che ne ospita almeno 20.000, di cui circa un terzo di et? inferiore ai 18 anni. I residenti locali lamentano, poi, che gli immigrati sono responsabili di un picco di criminalit?. ?Hanno visto le loro propriet? distrutte, le pecore e le capre sono state massacrate, le case distrutte?, ha commentato Nikos Trakellis, leader della comunit? a Moria.

        Il governatore regionale Kostas Moutzouris, che si oppone al piano del governo di costruire campi permanenti di migranti sulle isole, ha descritto la situazione a Lesbo come una ?polveriera pronta ad esplodere. ? fondamentale che venga dichiarato uno stato di emergenza. Temo per la sicurezza della nostra gente, i residenti di Lesbo. Perch? la situazione cambi, molti rifugiati devono essere trasferiti sulla terraferma e i nuovi arrivati dalla Turchia devono essere fermati. Altrimenti, siamo condannati?.

        Il portavoce del governo Stelios Petsas, che ha descritto le strutture esistenti come ?bombe di sanit? pubblica?, ha dichiarato: ?Chiediamo alle comunit? locali di capire che queste strutture chiuse andranno a beneficio del Paese e delle loro comunit?. In questo momento c?? un deficit di fiducia, crollata negli ultimi anni, ma deve essere ripristinata. Costruiremo questi centri chiusi ma chiuderemo quelli esistenti?. La promessa del governo ? quella, infatti, di restituire alla Turchia quanti non risultano idonei allo status di rifugiati.

        Negli ultimi mesi il governo di centrodestra ce la sta mettendo tutta per cambiare radicalmente l?approccio dell?esecutivo Tsipras. Da subito ha revocato l?accesso all?assistenza sanitaria pubblica per richiedenti asilo e immigrati privi di documenti; ha cambiato i criteri per le domande di status di asilo e ha proposto di far rientrare i diecimila immigrati illegali entro la fine del 2020; a gennaio ha annunciato la possibilit? di erigere delle barriere galleggianti per impedire agli immigrati di arrivare via mare; a febbraio il parlamento greco ha approvato una legge che regola tutte le ONG che si occupano di questioni migratorie: l?obiettivo ? garantire che le ONG non traggano profitto dalla migrazione di massa ?in modo parassitario?.

        Nel 2019, circa 60.000 immigrati ? una media di 164 al giorno ? hanno raggiunto la Grecia, secondo l?UNHCR, l?agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. Quasi l?80% ? arrivato a Chio, Lesbo e Samo. Una tendenza che ? continuata nelle prime sei settimane del 2020: oltre 6.000 immigrati ? una media di 133 al giorno ? hanno raggiunto le coste greche e i principali paesi di origine individuati sono Afghanistan (50%); Siria (21%); Congo (6%) e Iraq (3,5%).

        Quello che sta accadendo nelle ultime ore, per?, ? particolarmente pi? pericoloso e preoccupante perch? non soltanto il numero di immigrati ? complice anche la prova di forza turca ? ? in crescita, ma perch? si sta scontrando con la popolazione greca ormai altamente insofferente. La rabbia dei greci ha deciso di coadiuvare le misure governative.

        Gli immigrati, dalla loro, sostenuti da Erdo?an, non intendono fare passi indietro. Aggrediscono la polizia greca al confine come meglio possono e secondo Giorgos Christides, giornalista dello Spiegel, le autorit? greche hanno dichiarato che i contenitori di gas lacrimogeni ritrovati, sono stati consegnati dalla polizia turca ad immigrati al confine di Evros per forzare il blocco della polizia greca.

        L?Europa non solo ? stata cos? vulnerabile, eppure sembra non appartenere a nessuno il sussulto di dignit? capace di andare in soccorso della Grecia e difendere i confini europei. L?arroganza di Ankara lascia indifferente l?Ue. Per adesso possiamo sperare solo nella Grecia, ma da sola non pu? resistere a lungo.

        Lorenza Formicola, 3 marzo 2020

        Fonte nicolaporro.it

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          #5
          mamma li turki

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