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L'africano Thomas Sankara, il padre della ''Patria degli uomini integri''

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    L'africano Thomas Sankara, il padre della ''Patria degli uomini integri''

    Il 21 dicembre del 1949 nella cittadina di Yako, nello Stato dell?Alto Volta, nacque colui che sarebbe diventato il simbolo della lotta Africana all?imperialismo occidentale.

    Thomas Sankara frequent? la scuola per poi entrare nell?esercito scalando i ranghi fino a Capitano, a trentaquattro anni divenne presidente dell?Alto Volta; per le sue idee, la sua politica anti-debito, il suo desiderio di giustizia ed equit? sociale venne ucciso durante un colpo di stato nella capitale di Ouagadougou il 15 ottobre 1987 con due colpi di pistola. Ad ucciderlo fu il suo migliore amico Blaise Compaor?, che diventer? a sua volta presidente del Paese mantenendo la carica fino al 2014.

    Il capitano Sankara fu ideatore di una politica rivoluzionaria. Per legge fece avere due pasti e cinque litri di acqua al giorno per tutti, ribattezz? il nome della nazione in Burkina Faso che in lingua Burkinab? significa ?Patria degli uomini integri?.
    Sankara applic? tagli significativi a privilegi e stipendi di funzionari statali e politici, nazionalizz? le principali risorse del paese, si adoper? per la parit? uomo-donna che ai tempi in Africa era pura eresia e per riuscire a riscattare il suo paese da anni di colonialismo Francese fece una riforma economica incentrata sulla produzione e consumo interno, spaccando cos? la dipendenza dall?importazione esterna di prodotti.
    ?Per l?imperialismo oggi ? pi? utile e importante dominarci dal punto di vista culturale che militare. La manipolazione culturale e la pi? subdola, la meno costosa e la pi? efficiente. Per questo dobbiamo lavorare per decolonizzare la mentalit??. Facile intuire che questo giovane leader al Potere non andava bene.

    Alla conferenza delle Nazioni Unite del 4 ottobre 1984 in piena guerra fredda disse: ?Sono davanti a voi a nome di un popolo che ha deciso sul suolo dei suoi antenati di affermare d?ora in avanti s? stesso, e farsi carico della propria storia. Oggi vi porto i saluti fraterni di un Paese di 274.000 kmq in cui sette milioni di bambini, donne e uomini si rifiutano di morire di ignoranza, fame e sete. Chi mi ascolta mi permetta di dire che non parlo solo a nome del mio Burkina Faso, tanto amato, ma anche a nome di tutti coloro che soffrono in ogni angolo del mondo?.

    Dal punto di vista personale il presidente Sankara era un uomo molto povero ma ricco di dignit?, quando mor? andarono a vedere cosa possedeva: trovarono solo una casa ancora da pagare, pochissimo denaro, molti libri e una chitarra elettrica. Non aveva altro, perch? secondo lui non era ammissibile vivere nell?agio quando la propria gente moriva di fame.

    Non si pu? dimenticare il suo discorso tenutosi davanti all?Unione Africana il 29 luglio 1987 in cui disse esplicitamente che il debito che il suo Paese aveva con i padroni occidentali non lo avrebbe pagato perch? avrebbe significato la morte del suo popolo.

    ?Non possiamo rimborsare il debito perch? non abbiamo di che pagare. Non possiamo rimborsare il debito, perch? non siamo responsabili del debito. Non possiamo pagare il debito perch?, al contrario, gli altri ci devono ci? che le ricchezze pi? grandi non possono ripagare, il debito del sangue. E? nostro il sangue che ? stato versato. Se io non avr? il vostro appoggio non ci sar? alla prossima conferenza? e infatti lo uccisero due mesi dopo aver pronunciato quelle parole.

    Alcuni dei personaggi che parteciparono attivamente al colpo di stato in Burkina Faso sono noti: tra di loro troviamo l?ex presidente delle Liberia Charls Taylor, agente della CIA messo a capo di un esercito per rovesciare il presidente Samuel Do diventato troppo filo socialista; il generale Momo Giba, addestrato in Libia dalla CIA e testimone oculare dell?omicidio di Sankara: ("La Libia ci diede uomini, armi e soldi?). E un ex signore della guerra di nome Prince Jhonson, il quale rivel? in una intervista mandata in onda dalla RAI: ?ci fu un accordo internazionale per uccidere quell?uomo (Sankara, ndr), ma se io parlassi i servizi segreti la ucciderebbero lo sa??. Infine ci fu "il Giuda" Blaise Compaor? che il giorno 15 ottobre 1987 uccise l?amico con due colpi di pistola nel suo ufficio. Dopo che venne ucciso Sankara, il Burkina Faso ( guidato da Blaise Compaor?, ndr) diede molti soldi e armi a Charles Taylor perch? la Liberia era ricca di caucci? che interessava alle multinazionali e di diamanti che interessavano alla mafia, quindi a Blaise Compaor??.

    Thomas Sankara si era ritrovato bersaglio dei servizi segreti Francesi e Americani che attraverso un accordo internazionale organizzarono il colpo di stato che pose fine alla rivoluzione.
    Ma le sue idee non sono morte con lui, ?se mi uccidono nasceranno tantissimi nuovi Sankara?, disse una volta ai suoi compagni, egli vive ancora in tutti coloro che si battono per la libert? dell?uomo, per un mondo pi? umano e non soggetto alle fredde logiche assassine.

    notizia da: antimafiaduemila.com

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    #2
    Zioccaro pare l'Italia nei confronti della EuroGermania

    Stessa fine che far? il Generale Pappalardo

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      #3
      Thomas sankara, un genio ed un eroe, uno che ha potuto quello che voleva.


      Ovviamente col caxxo che i potenti dividono la torta con gli altri, infatti lo hanno ucciso.

      Con meno zingaretti e pi? sankara questo mondo andrebbe avanti di 1000 anni.

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