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L'italia ? (s)fatta, ora bisogna (ri)fare gli italiani...

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    #1

    L'italia ? (s)fatta, ora bisogna (ri)fare gli italiani...

    Lo so, ? lungo, ma leggetelo lo stesso...

    Come (? possibile) cambiare gli italiani?
    Non siamo previdenti come la formica della favola; ma siamo troppo smaliziati per non intuire il destino della cicala

    di BEPPE SEVERGNINI


    Se davvero Mario Monti volesse cambiare il modo di vivere degli italiani, Giulio Andreotti dovrebbe aggiornare la sua massima: i pazzi non sono soltanto quelli che credono di essere Napoleone e riformare le Ferrovie dello Stato. Ma il presidente del Consiglio non ? pazzo. Semmai silenziosamente euforico e, di conseguenza, incauto. Perch? bisogna abbandonare ogni cautela per dire agli italiani una cosa semplice e ovvia come questa: ?Qualsiasi riforma sar? effimera se non entra gradualmente nella cultura della gente?.


    Mario Monti
    Non credo che Mario Monti, nella sua intervista a Time, intendesse ?bocciare gli italiani?, come riassume il Giornale . Ma ? evidente: non intende neppure assolverci e applaudirci qualsiasi cosa facciamo. ? questa la tentazione di ogni leader in ogni tempo e in ogni Paese: si chiama populismo, e porta prima illusioni, poi amare sorprese. Un leader non ha facolt? di condurre; ne ha il dovere. Se seguisse tutti gli istinti dei suoi elettori, in cambio di popolarit? e voti, farebbe il loro male. Non ? cos? che si aiutano le nazioni a crescere (neppure i figli).
    Noi italiani non dobbiamo diventare qualcos'altro. Possiamo tenerci tutte le nostre virt?, frutto di secoli di storia, e lavorare sulle nostre debolezze, figlie di recenti sciatterie. Le prime sono inimitabili, e ci vengono invidiate nel mondo. Le seconde sono correggibili, e quasi sempre frutto di furbizie, ingordigia, pressapochismi e disonest?, denunciate sempre con squilli di retorica, ma sostanzialmente impunite. Le sanzioni italiane infatti sono sempre spaventose, lentissime e improbabili; quando dovrebbero essere moderate, rapide e certe.

    Anni di viaggi e di mestiere mi hanno portato a incontrare italiani in tutti gli angoli del mondo: credo di sapere cosa ci ha danneggiati e cosa ci ha aiutati. Ci hanno danneggiato l'intelligenza (asfissiante), l'inaffidabilit?, l'individualismo, l'ideologia e l'inciucio. Ci hanno aiutato la gentilezza, la generosit?, la grinta, il gusto e il genio. Soprattutto il genio di trasformare una crisi in una festa - ed ? quello che potremmo fare anche stavolta, se saremo determinati e fortunati.

    A costo di sembrare retorico, riscrivo una splendida frase di Luigi Barzini Jr, talvolta accusato di denigrare l'Italia (che invece capiva bene e amava molto): ?Essere onesti con se stessi ? la miglior forma di amor di patria?. Un concetto che molti patrioti da strapazzo - in ogni Paese - non capiscono. Difendono orgogliosamente l'indifendibile, irritando chi sarebbe disposto a comprendere. Il motto di costoro ? ?I panni sporchi si lavano in famiglia!? - dimenticando che chi sceglie questa soluzione i panni nazionali non li lava mai, e va in giro con i vestiti che mandano cattivo odore.

    Noi italiani non abbiamo alcun bisogno di rifugiarci in queste tattiche difensive: siamo un grande popolo con alcune debolezze. Quasi sempre, purtroppo, spettacolari. Qualche esempio? Altre culture hanno prodotto malavita organizzata - spesso frutto di un'idea degenerata di famiglia - ma soltanto la mafia ha creato tanta letteratura, tanto cinema e tanta televisione. Molte belle citt? hanno attraversato momenti difficili: ma Roma e Napoli sono riuscite a trasformare problemi normali (immondizia e neve) in pasticci clamorosi, fornendo sfondi gloriosi a polemiche imbarazzanti. Alcuni Paesi importanti hanno eletto leader teatrali: ma nessuno ha eletto (tre volte!) un personaggio come Silvio Berlusconi, vero detonatore di stereotipi. A proposito: Mario Monti ? sincero quando dice che il predecessore, lasciando il campo e sostenendo l'attuale governo, ?guadagna terreno nella sua credibilit?, reputazione e autorevolezza? (anche perch?, diciamolo, partiva piuttosto indietro).

    In una recente pubblicazione del Reuters Institute for the Study of Journalism (Oxford University), l'autore - Paolo Mancini, professore a Perugia - titola cos? il capitolo conclusivo: ?Are the Italians bad guys??, gli italiani sono grami? La sua risposta, e la nostra, ? negativa. ? vero tuttavia che - dopo l'illusione di Mani Pulite, trasformata da catarsi in farsa - l'autoindulgenza ? diventata la norma italiana. ?La gente ? buona, lo Stato ? cattivo!?. Come se non fossimo noi - la gente - a impersonare, rappresentare, ingannare e mungere lo Stato nelle sue varie forme.

    Ma l'Italia non ? come gli orologi, che avanzano regolarmente. ? come i bambini: cresce a balzi irregolari, di solito quando uno non se lo aspetta. Abbiamo visto l'abisso finanziario, nei mesi scorsi, e insieme la possibilit? della fine di una convivenza basata sul lavoro, il risparmio e i reciproci aiuti familiari (quelli leciti e lodevoli, ci sono anche gli altri). Nella nostra vita pubblica c'? un aspetto operistico che gli osservatori stranieri - bramosi di metafore colorate e comprensibili - non mancano mai di notare: gli italiani applaudono il tenore fino al momento in cui lo cacciano dal palco a suon di fischi, pronti ad accoglierne un altro. Lo stesso abbiamo fatto con chi ci governa: la musica non cambia.

    Credo che abbiamo improvvisamente capito alcune cose - tutti, anche chi si rifiuta di ammetterlo per questioni ideologiche (quarta ?i?, vedi sopra). Non possiamo pretendere servizi sociali nordeuropei mantenendo comportamenti fiscali nordafricani. Non possiamo permetterci buone scuole, buoni ospedali e buone strade se le risorse finiscono nell'economia malavitosa (140 miliardi), nelle banche svizzere (120 miliardi), in corruzione, rendite ingiustificate e sprechi. Non possiamo andare in pensione quando siamo ancora attivi, per essere mantenuti da giovani che manteniamo inattivi (chiudendo loro il mercato del lavoro).

    Non siamo previdenti come la formica della favola; ma siamo troppo smaliziati per non intuire il destino della cicala. ? un inverno allegoricamente perfetto, quello che stiamo attraversando: duro e freddo, cos? poco adatto a una nazione considerata solare, nelle semplificazioni del mondo.

    La sensazione - la speranza - ? che noi italiani ci siamo convinti di una cosa: la gentilezza, la generosit?, la grinta, il gusto e il genio possono portarci lontano; l'intelligenza (asfissiante), l'inaffidabilit?, l'individualismo, l'ideologia e l'inciucio ci stavano conducendo nel baratro. La nostra ? una saggezza preterintenzionale, ma ci ha salvato diverse volte della storia. ? il senso del limite: inconfessabile, per gente che ama presentarsi come spontanea, emotiva e sregolata (ascoltate/guardate le pubblicit? delle automobili: il commercio conosce chi vuol sedurre).

    ? presto per sapere se qualcuno sapr? interpretare queste novit?, e offrire tra un anno un prodotto elettorale all'altezza delle nuove aspirazioni. Per ora possiamo assistere al distacco del prodotto vecchio, che si allontana nel cosmo politico a velocit? vertiginosa: oggi Santanch? sembra il nome di un satellite di Saturno (come il piccolo Febe, l'unico con moto di rivoluzione retrogrado).

    Di sicuro c'? chi, nel mondo, ? disposto a darci credito. ? un esame? Certo: non finiscono mai, per tutti i Paesi. Le reputazioni nazionali esistono: negarlo pu? essere consolante, ma ? inutile. Sono fatte di tante cose: di storia e di economia, di eroismi e di seriet?, di salite e di ricadute, di conquiste e di disastri, di comparse e di protagonisti. La sensazione ? che Mario Monti sia servito, ai tanti nostri amici nel mondo, per poter dire a quelli cui stiamo meno simpatici: ?Visto? L'Italia ? anche questa?.

    Ed ? un'Italia - questa - che in tutti i continenti hanno imparato a conoscere e ad apprezzare: fa quello che dice, e dice quello che fa. Negli uffici e negli ospedali, nelle aziende e nelle universit?, nei ristoranti e negli alberghi, nelle organizzazioni non governative e nelle nostre rappresentanze all'estero c'? tanta gente che non meritava di diventare lo zimbello del mondo. ?II misero uccelletto al quale i cacciatori tirano con la funicella la gamba, per farlo saltare? - evocato in autunno da Emma Marcegaglia - non ? diventato di colpo un'aquila; diciamo che si ? slegato, ? scomparso e non lo rimpiangeremo.

    Non ? mai esistito un complotto internazionale contro l'Italia e la sua reputazione: esiste invece un'informazione vorticosa, che cerca notizie succose, le mastica e le risputa. L'opinione pubblica internazionale ? vorace e frettolosa: sempre, comunque e verso tutti. Tende alla semplificazione e cerca occasioni. Ieri trovava quelle per deriderci (esageratamente), oggi scopre quella per applaudirci (prematuramente?). La narrazione internazionale cerca trame, svolte e volti. In pochi mesi l'Italia ne ha fornito in abbondanza: la maschera di Silvio e il sudario di Mario; una societ? gaudente disposta ad accettare la penitenza; il Paese pi? divertente d'Europa che diventa decisivo: anche per l'America pre-elettorale e il suo banchiere cinese.

    Stiamone certi, tuttavia: anche queste novit?, presto, sbiadiranno. Sar? allora che dovremo provare d'essere seri, e dimostrare d'aver scelto, tra le nostre diverse anime, quella sana e realista. Noi italiani - lasciatemelo ripetere - abbiamo qualit? permanenti e difetti rimovibili. Quando decidiamo di essere seri e affidabili, non ci batte nessuno, e tutti ci ammirano. Perch? gentilezza, generosit?, grinta, gusto e genio - salvo eccezioni, e purtroppo non sono poche - ci vengono spontanei. Sono le qualit? che mancano ai nostri critici. E questo, statene certi, non ce lo perdoneranno mai.

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    #2
    dopo leggo tutto

    ps: "quello" ? andato a Wall Street a darsi la mano con Soros.....HO DETTO TUTTO.....

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      #3
      Bel discorso, in gran parte condivido, soprattutto:


      Credo che abbiamo improvvisamente capito alcune cose - tutti, anche chi si rifiuta di ammetterlo per questioni ideologiche (quarta ?i?, vedi sopra). Non possiamo pretendere servizi sociali nordeuropei mantenendo comportamenti fiscali nordafricani. Non possiamo permetterci buone scuole, buoni ospedali e buone strade se le risorse finiscono nell'economia malavitosa (140 miliardi), nelle banche svizzere (120 miliardi), in corruzione, rendite ingiustificate e sprechi. Non possiamo andare in pensione quando siamo ancora attivi, per essere mantenuti da giovani che manteniamo inattivi (chiudendo loro il mercato del lavoro).

      Il vero problema, ? che la vecchia generazione, quella che fino ad oggi ha mantenuto l'italia, ora che ? vecchia, si prende meriti di una congiunzione favorevole (PROSPERITA') e ci? che e' riuscita fare se lo cataloga come MERITO, e RICATTA il futuro, dove non c'e' piu' terreno florido dove coltivare, per farsi pagare ci? che hanno creato e goduto in passato, una rendita che non e' giusta n? possibile
      Last edited by Virgo; 12-02-12, 10:55.

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        #4
        Severgnini ci sopravvaluta; della generosit? di cui parla non vi ? pi? traccia nell'Italia attuale, mentre la grinta non mi risulta che sia stata mai ascritta/riconosciuta da chi che sia, come una delle nostre virt?.

        Che gli piaccia o meno per ricostruirci una reputazione e riprenderci il posto, in Europa e nel mondo, che l'Italia si ? guadagnata negli anni sessanta, ci vorranno molti anni in cui dovremo coerentemente dimostrare di non essere in larga parte dei mr b.; insomma ? un obbiettivo di medio-lungo termine, uno di quelli che noi italiani non siamo molto capaci di perseguire.

        Ci riusciremo ? Lo spero e dipende solo da noi...

        Le frasi con le quali Monti continua a blandire pubblicamente il suo predecessore servono solo a garantirsi l'appoggio di quel partito; all'estero lo danneggiano, perch? mostrano la debolezza/precariet? del suo governo, ed il professore lo sa benissimo.

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          #5
          Non capisco se beppe non conosce l'italiano o ci crede davvero quando dice che l'intelligenza ? un male...

          ... ? il nostro miglior pregio, inteso come capacit? di adattamento, di risolvere problemi e di ricavare un utile anche da circostanze sfortunate...

          ... se invece si riferisce alla tendenza ad approfittarsi delle situazioni utilizzando l'ingegno, beh, questa ? la definizione del temine "furbizia"...

          ... che ? probabilmente il vero male assieme all'individualismo, ovverosia l'idea che si possa solo sopravanzare l'un l'altro e non crescere insieme tramite collaborazione e guardando all'interesse generale...

          ... l'italiano ? quello del "non nel mio giardino", "l'erba del vicino ? sempre pi? verde" e "piove governo ladro"...

          ... una mentalit? da perdente.

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            #6
            Originally posted by mikiff View Post
            ... Che ? probabilmente il vero male assieme all'individualismo, ovverosia l'idea che si possa solo sopravanzare l'un l'altro e non crescere insieme tramite collaborazione e guardando all'interesse generale...

            ... L'italiano ? quello del "non nel mio giardino", "l'erba del vicino ? sempre pi? verde" e "piove governo ladro"...

            ... Una mentalit? da perdente.

            quotone!!!

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              #7
              ? interessante leggere teorie di cicaleggio... Quando ? storicamente provato che siam + formiche noi di altri popoli ben + blasonati....
              Ma si fa sempre presto a dar la colpa al volgo quando gli errori piovono dall'olimpo

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                #8
                Non so, lui dice che gli italiani devono cambiare, e questo ? vero.

                Ma tutti non solo i contribuenti "classici".

                Poniamo il caso che Monti rimetta tutto a posto, conti pubblici, fiscalit?, tutto insomma.

                Poi che fa?
                Riconsegna l'Italia in mano a quelli che hanno permesso questo sfascio?

                Anche loro saranno in grado di cambiare?
                Io non lo credo, ? una questione anagrafica, per attuare i VERI cambiamenti bisogna scalzare anche la classe dirigente (politica e non) altrimenti ci ritroveremo comunque a compiere i vecchi errori dettati da una mentalit? gretta, miope e conservativa.

                Lo dico perch? lo vedo tutti i giorni nelle piccole attivit? dove c'? al comando chi anagraficamente dovrebbe avere a che fare con i nipotini e non con attivit? imprenditoriali.
                Il mondo ? cambiato e si ? evoluto ad una velocit? tale che queste persone non hanno afferrato.
                Se succede questo nelle piccole realt? succede anche ( a parte in alcuni sporadici casi) nelle grandi realt? dove le decisioni sono determinanti per il futuro di un paese.

                Quando si legge che l'Italia ? vecchia secondo me ci si riferisce anche a quello, non solo ad una statistica sull'et? media fine a se stessa.
                Last edited by Giu72; 13-02-12, 09:16.

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                  #9
                  Originally posted by Giu72 View Post
                  Non so, lui dice che gli italiani devono cambiare, e questo ? vero.

                  Ma tutti non solo i contribuenti "classici".

                  Poniamo il caso che Monti rimetta tutto a posto, conti pubblici, fiscalit?, tutto insomma.

                  Poi che fa?
                  Riconsegna l'Italia in mano a quelli che hanno permesso questo sfascio?

                  Anche loro saranno in grado di cambiare?
                  Io non lo credo, ? una questione anagrafica, per attuare i VERI cambiamenti bisogna scalzare anche la classe dirigente (politica e non) altrimenti ci ritroveremo comunque a compiere i vecchi errori dettati da una mentalit? gretta, miope e conservativa.

                  Lo dico perch? lo vedo tutti i giorni nelle piccole attivit? dove c'? al comando chi anagraficamente dovrebbe avere a che fare con i nipotini e non con attivit? imprenditoriali.
                  Il mondo ? cambiato e si ? evoluto ad una velocit? tale che queste persone non hanno afferrato.
                  Se succede questo nelle piccole realt? succede anche ( a parte in alcuni sporadici casi) nelle grandi realt? dove le decisioni sono determinanti per il futuro di un paese.

                  Quando si legge che l'Italia ? vecchia secondo me ci si riferisce anche a quello, non solo ad una statistica sull'et? media fine a se stessa.
                  Beh, dato che questo ? un governo temporaneo, direi proprio di si... :sissi:
                  E secondo me questo ? un grosso, grossissimo problema... :sissi:

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                    #10
                    Originally posted by Giu72 View Post
                    Lo dico perch? lo vedo tutti i giorni nelle piccole attivit? dove c'? al comando chi anagraficamente dovrebbe avere a che fare con i nipotini e non con attivit? imprenditoriali.
                    Il mondo ? cambiato e si ? evoluto ad una velocit? tale che queste persone non hanno afferrato.
                    Tu pensa che ci sono studi che stanno mettendo in risalto i NONNI, una categoria che ha sempre pi? peso nelle famiglie e nelle dinamiche sociali.

                    Genitori che negli anni 60-70 erano di ferro, e oggi invece sono di burro...e pur di accaparrarsi il piacere del nipotino vanno contro anche alle regole che vengono dettate dai genitori... modificando quello che sar? il figlio, poich? passa pi? tempo con i nonni che con i genitori...

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                      #11
                      Originally posted by Virgo View Post
                      Tu pensa che ci sono studi che stanno mettendo in risalto i NONNI, una categoria che ha sempre pi? peso nelle famiglie e nelle dinamiche sociali.

                      Genitori che negli anni 60-70 erano di ferro, e oggi invece sono di burro...e pur di accaparrarsi il piacere del nipotino vanno contro anche alle regole che vengono dettate dai genitori... modificando quello che sar? il figlio, poich? passa pi? tempo con i nonni che con i genitori...
                      Va che i nonni sons empre stati + tenerelli dei genitori... Il rpoblema ? piuttosto che molti genitori son smidollati gi? di suo...

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                        #12
                        Originally posted by Virgo View Post
                        Tu pensa che ci sono studi che stanno mettendo in risalto i NONNI, una categoria che ha sempre pi? peso nelle famiglie e nelle dinamiche sociali.

                        Genitori che negli anni 60-70 erano di ferro, e oggi invece sono di burro...e pur di accaparrarsi il piacere del nipotino vanno contro anche alle regole che vengono dettate dai genitori... modificando quello che sar? il figlio, poich? passa pi? tempo con i nonni che con i genitori...
                        Ho fatto l'esempio dei nipotini per intendere che dovrebbero farsi da parte, non necessariamente completamente fuori dal lavoro.
                        Il problema che volevo evidenziare ? che questo ? il momento per spezzare le catene di comando, A TUTTI IL LIVELLI.

                        Poi io sui nonni che curano a tempo pieno i nipoti ho le mie teorie, ovvero asilo nido!!!

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