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oggi ho sentito la notizia che vogliono nazionalizzare, probabilmente stasera, la 3a banca nazionale spagnola. nei giorni scorsi ho letto anche l'articolo seguente. pare che la situazione sia veramente pesante. azz ricordo che la spagna era un paese pieno di vitalita' e in espansione. molto preoccupante la situazione anche per noi. oggi invece la Germania ha fatto il record di esportazioni e i bund sono al minimo storico. bel casino....
da liquida.it
"In una giornata di risultati elettorali alcune notizie sono lette distrattamente. Questa invece dovrebbe essere meditata a fondo.
Da una Spagna declassata pochi giorni or sono da A a BBB+ assieme a nove istituti di credito, Santander, Banesto, Bbva, Banco Sabadell, Ibercaja, Kutxabank, Banca Civica, Bankinter e Barclays, che ha 5 milioni e 639mila disoccupati, ossia il 24.44% della popolazione attiva, con punti regionali del 50% di disoccupazione giovanile, arriva oggi una ferale notizia.
Al netto degli effetti di calendario
la produzione industriale in Spagna
accusa un calo di oltre il 10%.
Questo dato mette una pietra tombale sulle speranze di risanamento del deficit. Corrisponde ad un decremento di circa il -6% del Pil e del 12% delle entrate erariali, con un aumento significativo delle uscite per ammortizzatori sociali. Se poi consideriamo che la Banca di Spagna ha reso noto la scorsa settimana che il settore bancario ha accumulato nel solo settore delle attivit? immobiliari 184 miliardi di euro a rischio a fine 2011, pari al 60% del portafoglio totale, ci si rende conto dell?entit? del disastro che si delinea all?orizzonte.
La Spagna si sta avviando in modo sempre pi? irreversibile verso la situazione greca, ossia al fallimento.
C?? da scommetterci che gli spagnoli non si arrenderanno: cercheranno fino alla fine di lottare per cercare di trovare un?impossibile via di uscita, rendendo cos? ancor pi? severa l?entit? della d?b?cle, trascinando nella loro rovina una coorte di partner: prima tra tutte, l?Italia.
Sempre che non si attui una guerra civile. Si ? consci che dopo settantacinque anni di pace questa parola suona come impossibile. Ma cinque pasti saltati fanno una rivoluzione.
da liquida.it
"In una giornata di risultati elettorali alcune notizie sono lette distrattamente. Questa invece dovrebbe essere meditata a fondo.
Da una Spagna declassata pochi giorni or sono da A a BBB+ assieme a nove istituti di credito, Santander, Banesto, Bbva, Banco Sabadell, Ibercaja, Kutxabank, Banca Civica, Bankinter e Barclays, che ha 5 milioni e 639mila disoccupati, ossia il 24.44% della popolazione attiva, con punti regionali del 50% di disoccupazione giovanile, arriva oggi una ferale notizia.
Al netto degli effetti di calendario
la produzione industriale in Spagna
accusa un calo di oltre il 10%.
Questo dato mette una pietra tombale sulle speranze di risanamento del deficit. Corrisponde ad un decremento di circa il -6% del Pil e del 12% delle entrate erariali, con un aumento significativo delle uscite per ammortizzatori sociali. Se poi consideriamo che la Banca di Spagna ha reso noto la scorsa settimana che il settore bancario ha accumulato nel solo settore delle attivit? immobiliari 184 miliardi di euro a rischio a fine 2011, pari al 60% del portafoglio totale, ci si rende conto dell?entit? del disastro che si delinea all?orizzonte.
La Spagna si sta avviando in modo sempre pi? irreversibile verso la situazione greca, ossia al fallimento.
C?? da scommetterci che gli spagnoli non si arrenderanno: cercheranno fino alla fine di lottare per cercare di trovare un?impossibile via di uscita, rendendo cos? ancor pi? severa l?entit? della d?b?cle, trascinando nella loro rovina una coorte di partner: prima tra tutte, l?Italia.
Sempre che non si attui una guerra civile. Si ? consci che dopo settantacinque anni di pace questa parola suona come impossibile. Ma cinque pasti saltati fanno una rivoluzione.