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La crisi spiegata in modo semplice semplice

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    La crisi spiegata in modo semplice semplice

    Quelli che… la colpa ? del debito pubblico – Alberto Bagnai - Il Fatto Quotidiano

    Come ogni ideologia, anche il luogocomunismo costruisce il consenso attorno alla figura di un nemico ideologico. I nemici dei fascisti erano i comunisti, e quelli dei comunisti, in bella simmetria, i fascisti. E i luogocomunisti? Il loro nemico ? lo Stato, ma siccome detta cos? suona male, preferiscono dirla in un altro modo: ?la casta, infetta dalla corruzione, si ? data a una forsennata spesa pubblica improduttiva che ha fatto esplodere il debito pubblico, causando la crisi?. Conclusione? Basta ridurre il ruolo dello Stato nell?economia. Anche questo non viene detto cos?: si preferisce dire ?tagliare la spesa improduttiva?. E certo, se ? improduttiva, perch? non tagliarla? Anche perch? tagliandola ridurremmo di certo il debito pubblico: sconfiggeremmo il nemico.

    Ragionamenti semplici per animi semplici, che hanno facile presa sui dottor Livore marci di invidia e di odio sociale, su quella minoranza chiassosa di persone convinte di essere le uniche a lavorare e a pagare le tasse. Una minoranza che non rappresenta questo paese, abitato per lo pi? da persone generose, integre e umane, ma che pu? condizionarne le sorti politiche. I piccoli dottor Livore sono una miniera d?oro elettorale: digli ?castadebitopubblicobrutto?, e li avrai con te.

    Il punto di forza di questo ?pensiero? ? che si appoggia su asserzioni ovvie. Certo, il debito pubblico deve essere tenuto sotto controllo, chi lo nega? Ma qualche problemino c??. Ad esempio? sicuri che il debito pubblico sia la causa della crisi? I dati lo smentiscono. All?inizio della crisi (2007), su cinque paesi colpiti tre avevano il debito pubblico in calo (Irlanda, Italia e Spagna), uno lo aveva stazionario (Grecia) e solo il Portogallo lo aveva in crescita, su valori che oggi farebbero invidia alla Germania. Situazioni differenziate, ma in nessun caso particolarmente preoccupanti. Qui arriva di solito quello furbo, che ti dice: ?S?, va bene, prima della crisi il debito pubblico italiano si ? ridotto (di 10 punti di Pil), per? era alto!?. D?accordo, ho capito che era alto, lo so! Ma lo era stato (e molto di pi?) per vent?anni! E allora perch? mai la crisi sarebbe dovuta scoppiare proprio mentre scendeva? A questa replica qualcuno tira fuori l?argomento risolutore: ?La colpa ? di Berlusconi?! Un argomento che andava ancora bene per i gonzi a settembre, ma che dopo qualche mese di spread a 500 anche loro valutano ormai per quello che vale: zero.

    Una risposta meno insulsa viene da un altro dato comune alle cinque economie in crisi: dall?entrata nell?euro (1999) allo scoppio della crisi (2007) in ognuna di esse era esploso il debito privato, con aumenti dai 31 punti di Pil (Italia) ai 98 punti di Pil (Irlanda e Spagna). Quella che ora i mezzi di disinformazione di massa presentano come crisi bancaria causata da una crisi del debito pubblico, nei dati si presenta in modo opposto: la crisi di debito pubblico ? causata dal dissesto finanziario del settore privato (come ammettono anche Giavazzi ed Alesina), attraverso gli interventi di salvataggio delle banche con soldi pubblici, e attraverso il crollo dei redditi privati e quindi delle entrate fiscali. Casta, corruzione, evasione sono certo da combattere, ma con questa dinamica c?entrano poco.

    C?entra invece la strategia di espansione del capitalismo del Nord, che ha favorito lo smaltimento della propria sovrapproduzione inondando di liquidit? i mercati del Sud, onde facilitare l?accesso al credito di famiglie e imprese. Lo dimostrano i dati sul debito estero netto: le prime economie colpite sono quelle nelle quali il debito estero ? aumentato di pi? (70 punti di Pil in Grecia, 68 in Irlanda?), e il principale creditore era la Germania (il cui credito estero netto ? simmetricamente aumentato di 25 punti di Pil).

    Un bel giochetto (ti presto i soldi cos? mi compri i miei beni), simile a quello che la Cina gioca con gli Stati Uniti: sarebbe potuto durare pi? a lungo se da oltre Oceano non fosse arrivato lo shock del fallimento Lehman. Questo ha costretto le banche alemanne a rientrare dalle loro esposizioni, facendo, come nella miglior tradizione locale, la voce grossa coi pi? deboli: i Pigs. Il resto lo ricordiamo tutti. Le politiche di austerit?, in questo contesto, non possono che peggiorare la situazione, mettendo in ulteriore difficolt? le famiglie e le imprese che devono rimborsare i propri debiti (privati). Ma non ditelo al dott. Livore?

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    Originally posted by alfetta View Post
    Quelli che? la colpa ? del debito pubblico ? Alberto Bagnai - Il Fatto Quotidiano

    Come ogni ideologia, anche il luogocomunismo costruisce il consenso attorno alla figura di un nemico ideologico. I nemici dei fascisti erano i comunisti, e quelli dei comunisti, in bella simmetria, i fascisti. E i luogocomunisti? Il loro nemico ? lo Stato, ma siccome detta cos? suona male, preferiscono dirla in un altro modo: ?la casta, infetta dalla corruzione, si ? data a una forsennata spesa pubblica improduttiva che ha fatto esplodere il debito pubblico, causando la crisi?. Conclusione? Basta ridurre il ruolo dello Stato nell?economia. Anche questo non viene detto cos?: si preferisce dire ?tagliare la spesa improduttiva?. E certo, se ? improduttiva, perch? non tagliarla? Anche perch? tagliandola ridurremmo di certo il debito pubblico: sconfiggeremmo il nemico.

    Ragionamenti semplici per animi semplici, che hanno facile presa sui dottor Livore marci di invidia e di odio sociale, su quella minoranza chiassosa di persone convinte di essere le uniche a lavorare e a pagare le tasse. Una minoranza che non rappresenta questo paese, abitato per lo pi? da persone generose, integre e umane, ma che pu? condizionarne le sorti politiche. I piccoli dottor Livore sono una miniera d?oro elettorale: digli ?castadebitopubblicobrutto?, e li avrai con te.

    Il punto di forza di questo ?pensiero? ? che si appoggia su asserzioni ovvie. Certo, il debito pubblico deve essere tenuto sotto controllo, chi lo nega? Ma qualche problemino c??. Ad esempio? sicuri che il debito pubblico sia la causa della crisi? I dati lo smentiscono. All?inizio della crisi (2007), su cinque paesi colpiti tre avevano il debito pubblico in calo (Irlanda, Italia e Spagna), uno lo aveva stazionario (Grecia) e solo il Portogallo lo aveva in crescita, su valori che oggi farebbero invidia alla Germania. Situazioni differenziate, ma in nessun caso particolarmente preoccupanti. Qui arriva di solito quello furbo, che ti dice: ?S?, va bene, prima della crisi il debito pubblico italiano si ? ridotto (di 10 punti di Pil), per? era alto!?. D?accordo, ho capito che era alto, lo so! Ma lo era stato (e molto di pi?) per vent?anni! E allora perch? mai la crisi sarebbe dovuta scoppiare proprio mentre scendeva? A questa replica qualcuno tira fuori l?argomento risolutore: ?La colpa ? di Berlusconi?! Un argomento che andava ancora bene per i gonzi a settembre, ma che dopo qualche mese di spread a 500 anche loro valutano ormai per quello che vale: zero.

    Una risposta meno insulsa viene da un altro dato comune alle cinque economie in crisi: dall?entrata nell?euro (1999) allo scoppio della crisi (2007) in ognuna di esse era esploso il debito privato, con aumenti dai 31 punti di Pil (Italia) ai 98 punti di Pil (Irlanda e Spagna). Quella che ora i mezzi di disinformazione di massa presentano come crisi bancaria causata da una crisi del debito pubblico, nei dati si presenta in modo opposto: la crisi di debito pubblico ? causata dal dissesto finanziario del settore privato (come ammettono anche Giavazzi ed Alesina), attraverso gli interventi di salvataggio delle banche con soldi pubblici, e attraverso il crollo dei redditi privati e quindi delle entrate fiscali. Casta, corruzione, evasione sono certo da combattere, ma con questa dinamica c?entrano poco.

    C?entra invece la strategia di espansione del capitalismo del Nord, che ha favorito lo smaltimento della propria sovrapproduzione inondando di liquidit? i mercati del Sud, onde facilitare l?accesso al credito di famiglie e imprese. Lo dimostrano i dati sul debito estero netto: le prime economie colpite sono quelle nelle quali il debito estero ? aumentato di pi? (70 punti di Pil in Grecia, 68 in Irlanda?), e il principale creditore era la Germania (il cui credito estero netto ? simmetricamente aumentato di 25 punti di Pil).

    Un bel giochetto (ti presto i soldi cos? mi compri i miei beni), simile a quello che la Cina gioca con gli Stati Uniti: sarebbe potuto durare pi? a lungo se da oltre Oceano non fosse arrivato lo shock del fallimento Lehman. Questo ha costretto le banche alemanne a rientrare dalle loro esposizioni, facendo, come nella miglior tradizione locale, la voce grossa coi pi? deboli: i Pigs. Il resto lo ricordiamo tutti. Le politiche di austerit?, in questo contesto, non possono che peggiorare la situazione, mettendo in ulteriore difficolt? le famiglie e le imprese che devono rimborsare i propri debiti (privati). Ma non ditelo al dott. Livore?
    Mi auguro che sia il ricatto degli economisti indipendenti!!

    Abbiamo bisogno di questa gente e c'? bisogno che la gente inizi a prendere coscienza di quello che sta succedendo!

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