non mi hai del tutto convinto...
ritorno sempre alla teoricit? dei discorsi... che prendendola cos?, asetticamente, potrebbe far pensare che anche il ragionamento di monti et c. sia giusto...
io ribatto sullo stesso concetto: non puoi pretendere che lo stato spenda dei soldi che ha prelevato ai cittadini per poi ridistrubuirli e parlare di rilancio dell'economia: ? in parte quello che vuol fare monti ovvero accantonare tesoretto (nel suo caso no perch? il tesoretto delle maggiori entrate lo ha gi? speso e sappiamo come
) per poi ridistribuirlo! lo puoi fare in momenti di benessere ma mai in momenti di crisi come questo.
teoricamente ? vero che il benessere di una nazione si basa ANCHE sulle spese che lo stato fa... ma queste non devono pesare (come negli ultimi anni a causa del fatto che non possiamo stampare moneta ma prenderla a prestito) selle tasche di chi poi in ultima analisi ne va a beneficiare: ? come il cane che si morde la coda! parafrasando tutti il ragionamento allora in un economia ideale si troverebbe al centro di tutto uno stato che incassa e redistribuisce tutto come stipendi (lavoratori pubblici) e come compense (imprese private che lavorano per il pubblico) e stop! in questo modo si rigira sempre la stessa minestra e via...
globalmente ? tutto molto pi? difficile: gli scambi commerciali non sono mai gli stessi negli anni, le economie emergenti cambiano decennio dopo decennio e chi prima comprava da noi oggi magari vende e ci vende per? l'aspetto carente del nostro stato da questo punto di vista ? stato NON salvaguardare le nostre industrie e permettere 1) la delocalizzazione come panacea ad imprese marce e stanche 2) non salvaguardare i nostri prodotti 3) permettere l'entrata di cani e porci e poi pianger miseria adesso perch? le nostre aziende non son competitive...
io riparto dal concetto che uno stato ? competitivo se ha un apparato industriale efficente che genera profitti, lavoro, produzione. la nostra specializzazione il nostro comparto produttivo. le nostre imprese sono da sempre state piccole/medio imprese se non artigianato: ecco proprio quelle colpite e non aiutate... puntando tutto su grossi gruppi che una volta non realizzato l'utile previsto chiudono baracca e burattini e si spostano da altre parti! lo stato deve valorizzare le industrie nazionali che producono per il mercato interno (sostenuto non dallo stato ma dal benessere generato dal fatto che c'? lavoro, ci sono guadagni ci sono soldi) ma sopratutto per il mercato estero rendendo competitivo il prodotto interno tramite svalutazione della moneta, tramite contributi statali, tramite convenzioni con stati alleati, tramite joint-venture con stati emergenti ecc..
questo non ? stato fatto ma ? stato fatto solo assistenzialismo e paraculismo spendendo risorse in modo sbagliato negli anni, depauperando di fatto il nostro assetto produttivo (era quello che auspicava il mortadella che diceva si entra in europa e ci trasformeremo tutti in aziende di servizi.... si di callcenter!!!
) tassando in modo inverosimile il privato senza di contro rendere servizi adeguati... di fatto indebitandosi senza poi generare un assetto economico adeguato: perch? si ? giusto indebitarsi ma per costruire qualcosa! come se uno prende un mutuo e poi invece di comprare casa se lo sputtana al videopoker... questo ha fatto l'itaglietta degli ultimi 30 anni!
poi ha contribuito a ci? come detto l'entrata nell'euro, che, sventura assoluta, ha dato il colpo di grazia alle nostre imprese.
l'italia ha sempre avuto dalla sua il made in italy, le idee, la collocazione geografica invidiabile, le risorse storiche, la conoscenza, il riconoscimento estero per il suo patrimonio... beh tra un p? nemmeno questo avremo e voglio vedere con che cosa ci metteremo sul mercato mondiale
qui entrano in ballo le ideologie economiche che prevedono questo e quello ma si va ben oltre a quello che pu? essere l'aspetto economico di un paese come l'italia, sul fatto che lo stato debba intervenire e massicciamente anche per far girare l'economia, sul fatto che lo stato di fatto debba, secondo me ma a quanto vedo non solo, essere il potere decisionale assoluto sull'emissione di nuova moneta o meno in base ai debito contratti e alle valute dei debiti contratti (e qui sta l'errore di fondo con il raffronto dei debiti usa: loro hanno debiti in dollari e stampano dollari e se ne infischiano della svalutazione... tu se hai debiti in euro e stampi l'euro sei nella stessa situazione ma se hai debiti in dollari e stampi l'euro svalutandolo non risolvi in pratica niente a livello di debiti rilanciando magari la competitivit? dei propri prodotti e quindi l'economia ma non risolvendo quello del debito)
insomma il discorso diventa molto complicato (non per nulla chi se ne occupa a volte viene insignito del premio nobel
) e con molte sfaccettature
fatto sta che non si pu? dire solo che lo stato deve spendere (nel bene e nel male) per far girare l'economia: lo stato deve spendere bene e operare le sue scelte a volte a breve e a volte a lungo termine, a volte lacrime e sangue altre volte meno... ma sempre PER IL BENE della propria popolazione: ecco su questo punto lo stato italiano ? moooooolto carente
e andrebbe profondamente riformato tenendo in considerazione anche gli altri aspetti che ripeto hanno contribuito alla debacle
si fa per parlare
perch? ricette sicure non ce ne sono da nessuna parte purtroppo...
ritorno sempre alla teoricit? dei discorsi... che prendendola cos?, asetticamente, potrebbe far pensare che anche il ragionamento di monti et c. sia giusto...

io ribatto sullo stesso concetto: non puoi pretendere che lo stato spenda dei soldi che ha prelevato ai cittadini per poi ridistrubuirli e parlare di rilancio dell'economia: ? in parte quello che vuol fare monti ovvero accantonare tesoretto (nel suo caso no perch? il tesoretto delle maggiori entrate lo ha gi? speso e sappiamo come

teoricamente ? vero che il benessere di una nazione si basa ANCHE sulle spese che lo stato fa... ma queste non devono pesare (come negli ultimi anni a causa del fatto che non possiamo stampare moneta ma prenderla a prestito) selle tasche di chi poi in ultima analisi ne va a beneficiare: ? come il cane che si morde la coda! parafrasando tutti il ragionamento allora in un economia ideale si troverebbe al centro di tutto uno stato che incassa e redistribuisce tutto come stipendi (lavoratori pubblici) e come compense (imprese private che lavorano per il pubblico) e stop! in questo modo si rigira sempre la stessa minestra e via...
globalmente ? tutto molto pi? difficile: gli scambi commerciali non sono mai gli stessi negli anni, le economie emergenti cambiano decennio dopo decennio e chi prima comprava da noi oggi magari vende e ci vende per? l'aspetto carente del nostro stato da questo punto di vista ? stato NON salvaguardare le nostre industrie e permettere 1) la delocalizzazione come panacea ad imprese marce e stanche 2) non salvaguardare i nostri prodotti 3) permettere l'entrata di cani e porci e poi pianger miseria adesso perch? le nostre aziende non son competitive...
io riparto dal concetto che uno stato ? competitivo se ha un apparato industriale efficente che genera profitti, lavoro, produzione. la nostra specializzazione il nostro comparto produttivo. le nostre imprese sono da sempre state piccole/medio imprese se non artigianato: ecco proprio quelle colpite e non aiutate... puntando tutto su grossi gruppi che una volta non realizzato l'utile previsto chiudono baracca e burattini e si spostano da altre parti! lo stato deve valorizzare le industrie nazionali che producono per il mercato interno (sostenuto non dallo stato ma dal benessere generato dal fatto che c'? lavoro, ci sono guadagni ci sono soldi) ma sopratutto per il mercato estero rendendo competitivo il prodotto interno tramite svalutazione della moneta, tramite contributi statali, tramite convenzioni con stati alleati, tramite joint-venture con stati emergenti ecc..
questo non ? stato fatto ma ? stato fatto solo assistenzialismo e paraculismo spendendo risorse in modo sbagliato negli anni, depauperando di fatto il nostro assetto produttivo (era quello che auspicava il mortadella che diceva si entra in europa e ci trasformeremo tutti in aziende di servizi.... si di callcenter!!!

poi ha contribuito a ci? come detto l'entrata nell'euro, che, sventura assoluta, ha dato il colpo di grazia alle nostre imprese.
l'italia ha sempre avuto dalla sua il made in italy, le idee, la collocazione geografica invidiabile, le risorse storiche, la conoscenza, il riconoscimento estero per il suo patrimonio... beh tra un p? nemmeno questo avremo e voglio vedere con che cosa ci metteremo sul mercato mondiale

qui entrano in ballo le ideologie economiche che prevedono questo e quello ma si va ben oltre a quello che pu? essere l'aspetto economico di un paese come l'italia, sul fatto che lo stato debba intervenire e massicciamente anche per far girare l'economia, sul fatto che lo stato di fatto debba, secondo me ma a quanto vedo non solo, essere il potere decisionale assoluto sull'emissione di nuova moneta o meno in base ai debito contratti e alle valute dei debiti contratti (e qui sta l'errore di fondo con il raffronto dei debiti usa: loro hanno debiti in dollari e stampano dollari e se ne infischiano della svalutazione... tu se hai debiti in euro e stampi l'euro sei nella stessa situazione ma se hai debiti in dollari e stampi l'euro svalutandolo non risolvi in pratica niente a livello di debiti rilanciando magari la competitivit? dei propri prodotti e quindi l'economia ma non risolvendo quello del debito)
insomma il discorso diventa molto complicato (non per nulla chi se ne occupa a volte viene insignito del premio nobel

fatto sta che non si pu? dire solo che lo stato deve spendere (nel bene e nel male) per far girare l'economia: lo stato deve spendere bene e operare le sue scelte a volte a breve e a volte a lungo termine, a volte lacrime e sangue altre volte meno... ma sempre PER IL BENE della propria popolazione: ecco su questo punto lo stato italiano ? moooooolto carente

si fa per parlare

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