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Quando Agostini andò a Daytona nel 1972

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    Quando Agostini andò a Daytona nel 1972

    La partecipazione del campione italiano sollevò reazioni piuttosto sgradevoli da parte della stampa statunitense che, in articoli tesi a dimostrare la netta superiorità del piloti locali, apostrofava Agostini con epiteti derisori come "Ago-Daisy" (Ago la margherita),riferendosi alla sua fama da playboy, o apertamente razzisti come "Ago-Dago", magnificando invece le funamboliche qualità del campione USA Kenny Roberts, il quale pronosticava: « Agostini non conosce il circuito e non conosce la sua moto; me lo mangerò tutto crudo. » Agostini, come al suo solito, mostrò di ignorare le provocazioni e trascorse la settimana di preparazione e prove passeggiando la mattina lungo il percorso in ciabatte e calzoni corti, con aria da innocuo turista. In realtà esaminava la pista palmo a palmo, studiando le traiettorie e le distanze di staccata degli altri concorrenti in prova. Nei primi pomeriggi, quando il caldo diventava soffocante, indossava la tuta in pelle e correva per un'ora sotto il sole, allo scopo di acclimatarsi. Il resto del tempo lo passava con i meccanici Yamaha a controllare e ricontrollarre ogni collegamento e bullone, mettendo a dura prova con la sua pignoleria la proverbiale precisione giapponese. Anche durante le qualifiche mantenne un basso profilo, classificandosi solo 5° sulla griglia di partenza. Nel giorno della gara, però, il pubblico statunitense ebbe modo di conoscere il vero volto del pilota bergamasco, che nulla aveva a che fare con l'immagine inoffensiva e svagata dei giorni precedenti. Agostini impose da subito un ritmo elevatissimo, al limite della tenuta fisica, che mantenne per i 52 giri della gara, costringendo i concorrenti, non dotati della sua regolarità di guida, ad un maggior consumo di carburante, pneumatici e organi meccanici. Ago si aggiudicò la vittoria con largo distacco sul compagno di marca Roberts, secondo arrivato, che, dopo aver inutilmente tentato di stargli al passo per tutta la gara, dichiarò: « Non posso credere che Agostini sia un essere umano. » Il giorno seguente, gli epiteti "Ago-Dago" e "Ago-Daisy" scomparvero dai giornali statunitensi.

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