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Fb Design: i motori Diesel nell'ambito nautico

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    Fb Design: i motori Diesel nell'ambito nautico

    Articolo interessantissimo

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    Come promesso quest'estate, passeggiando in Mehari, siamo tornati ad incontrare l'ingegner Fabio Buzzi, nella sua meravigliosa Fb Design. Che Automoto.it si occupi di barche rischia di sembrare un fuori tema non da poco e quindi vediamo subito cosa ? successo e perch? siamo nell'azienda che per 45 anni ha disegnato, collaudato e prodotto le barche a motore pi? veloci, prestanti e vincenti al mondo.

    Un giorno, lo abbiamo detto, seguendo Paolo Martin nel disegno di un'auto estremamente avveniristica, questi si ferm? e, come Curtis ai Blues Brothers in merito al reverendo Cleophus James , ci disse: ?dovete andare da Fabio Buzzi, ci sono certe cose che solo lui pu? concepire e costruire. ? straordinario ?.

    Martin parla poco ma se dice una cosa ? quella. E cos? ? stato e mossi da una blues mobile di fortuna, speronati poche ore prima da un anziano, anche noi ?abbiamo visto la luce?. Da mesi infatti stiamo lavorando ? e ancora proseguiremo ? per tentare di inquadrare le problematiche ambientali che sembra stiano sollevando i motori Diesel. Che questi inquinino non ? una novit?, ma dato che tutto ci? che produce energia inquina, compresi gli organismi, noi vorremmo capire semplicemente quanto il Diesel ? responsabile di tanto presunto scempio. Dunque, prima di archiviare il motore pi? indispensabile e versatile della storia dell'umanit?, vorremmo approfondire il tema Diesel lontani da sensazionalismi, dalle isterie e dagli interessi malcelati di potenze che magari il motore Diesel non lo hanno mai saputo affrontare.

    Dicevamo che il motore Diesel ? quello che ha permesso all'uomo di arare i campi e dunque di cibarsi copiosamente. Senza i trattori la popolazione mondiale non potr? cibarsi a sufficienza. Ma a questo non ci si pensa perch? tanto abbiamo lo smartphone ed il lavoro ?sporco? sta lontano da noi.

    Il diesel ? poi il motore dei trasporti pesanti, delle unit? di crisi, dei mezzi di montagna, dei motori statici e della navigazione. Siamo pronti a spegnere questi settori?

    Gi? il nostro De Vita si ? espresso pi? che dettagliatamente sul reale stato delle cose in merito alle emissioni del Diesel. Se vogliamo aggiungere poi che la straordinaria parsimonia dei motori a gasolio comporta una riduzione enorme del consumo e della circolazione degli idrocarburi, capiamo ancor pi? quanto il Diesel risulti antipatico a certi ambienti della finanza. Ma la crisi pi? grande del Diesel ? forse dovuta ad un fatto sottile: il calo dei consumi della benzina ha reso antieconomico raffinare la benzina: ergo, incredibile, il commercio della benzina volge in perdita. Vi sono stoccaggi enormi ? autentiche bombe ecologiche, di cui non vorremo mai sentire parlare ma lo temiamo - di benzina non raffinata abbandonata. Ecco che un bel discredito mediatico del Diesel va a risolvere meravigliosamente questa situazione.

    Ma torniamo al trasporto marino e focalizziamoci su questo straordinario ingegnere, assolutamente paragonabile ad Enzo Ferrari per la grandiosit? delle sue qualit?, dall'umore sempre allegro e dalla battuta pronta e pungente.

    Buzzi gi? da giovanissimo inizia ad interessarsi di barche, a disegnarle e a metterci le mani sopra.

    Il primo motoscafo con cui Buzzi vinse. Il primo amore non si scorda mai e come spesso, lo si appende in ufficio

    Studia ingegneria meccanica e, abbandonata l'idea di lavorare nel motorismo automobilistico - ci ? parso piuttosto insofferente ad avere un certo tipo di dirigenti a comandarlo - inizia presto a partecipare alle prime competizioni. Una vita dedicata al progettare barche, fino a giungerne alla padronanza di tutto il ciclo progettuale e costruttivo. Un caso unico: trasmissioni, motori, sistemi unici al mondo di rendere gli scafi inaffondabili, innovazioni idrodinamiche e cinematismi di controllo della governabilit? degli scafi: tutto viene progettato e spesso realizzato all'interno di Fb Design. Anche per questo Buzzi in barca ha vinto tutto, contro tutti e contro il tempo, nelle gare e nei vari record conquistati. La particolarit? che ci ha colpito


    Dai primissimi anni '80 Buzzi si convince che il motore marino debba essere Diesel. Perch?? Semplice: gira poco, consuma molto meno del benzina e spinge. Nelle gare di Offshore i motori benzina presentavano sempre enormi problemi di fuorigiri, spreco di energia, carburante e usura. Il Diesel ? l'unico ad erogare potenze sopra i 500 CV, girando poco. Per quest'idea, al presentarsi tra gli enormi benzina pompatissimi americani vene inizialmente deriso, come spesso succede agli inventori italiani. Buzzi tira dritto e, con il grandissimo Daniel Scioli, porta a vincere ?La Gran Argentina? al punto da espugnare due categorie mondiali in un giorno solo. La barca ? grandiosa, ha alette stabilizzatrici di prua mai viste n? pensate prima ed ? una quadri-motorica infallibile: pi? lenta nelle prime miglia di partenza, recupera inesorabile e mantiene la posizione come una furia.

    Ma in America, ora riconosciutissimo e ammirato, qualcuno storce il naso:appena prima di planare i Diesel fumano terribilmente: inaccettabile. Poco importa che il benzene che ci respiriamo ai self-service sia altamente cancerogeno, tanto quello non si vede, il fumo nero invece s?!

    Buzzi riconosce che hanno pienamente ragione a lamentarsi e parte alla ricerca della soluzione. Un Diesel Buzzi, ormai da anni, non emette un filo di fumo grazie ai suoi sistemi di turbine, ai collettori adiabatici e ai costanti perfezionamenti resi all'alimentazione.

    Il rapporto con Fiat

    L'Ingegner Buzzi vicino ad un suo motore in sviluppo: il sei cilindri Diesel ? il frazionamento pi? elegante e sensato per un motore marino: ? stretto, perci? si installa al meglio nella macchinosa manovra di inserimento nello scafo. Gi? il sei cilindri Fiat diesel Lampredi per camion e trattori degli anni '60 e '70 aveva un suono sorprendentemente armonioso, aspettiamo di poter sentire il primo vagito di questo triturbo con doppia VGT. Sullo sfondo il mastodontico 42 cilindri Zvezda 143.000 ccm per sommergibili: capolavoro a gasolio da 3942 cavalli

    ? il 1983 e il nostro ingegnere da corsa chiede al dottor Carlo Bonomi di sviluppare un motore Diesel per la nautica, per poter andare oltre ai 500 CV. Sono gli anni delle prime 131 Abarth Diesel da gara. Bonomi incenerisce Buzzi (che ci imita spassosamente la sua parlata, probabilmente a sua volta derivata da un imitazione di quella dell?Avvocato Agnelli!): ?ci vogliono dieci anni a progettarli e cento miliardi di lire, non se ne parla?. ?Un anno e un miliardo, caro Dottore", ribatte Buzzi con sicurezza. L'ingegnere viene mandato un po' a quel paese da Bonomi che si china su di una scrivania accennando ad un sorrisetto, estrae un libretto degli assegni e ne firma uno con otto zeri di seguito, consegnandolo a mano. Un anno dopo, con la complicit? del mago Romeo Ferraris, il motore Seatek cantava gi? tutti i suoi giri, Dall'83 all'oggi Buzzi ha collaborato a svariati motori, rivelandosi il tecnico che da pi? anni collabora con Fiat. Perch? i motori straordinari devono per forza appartenere al passato?


    Se Lampredi ? stato il mostro sacro delle migliori creazioni motoristiche Fiat fino agli anni settanta, Buzzi, pur nel suo limitato settore marino, lo segue a ruota, firmando dei capolavori straordinari della meccanica. ? splendido pensare che anche se sembra che mediaticamente l'epoca d'oro dei vari Busso e Lampredi sia finita, vi siano invece tuttora persone straordinariamente capaci di realizzare motori, stupendi come quelli di una volta, ma che non fumano pi?, che consumano un quarto del carburante, che non bruciano lubrificanti e spingono a velocit? pazzeschi.

    Questo motore non ? bello, ? stupendo. Se vi piace una Bugatti del '32 impazzirete anche per questo. Della Bugatti, di cavalli, questo ne conta una ventina di volte in pi?

    Dunque oggi siamo proiettati tra il presente ed il futuro finalmente, con tanto entusiasmo, precisione e passione: questa ? l'Italia che piace. ?L'importante ? partecipare?, qui non ? di casa


    Tre punti, 10.300 cc, per 252 km/h: ? il record mondiale segnato nel 1992 da questo scafo FB Design, motorizzato con un Diesel Seatek, con al timone l'Ingegner Buzzi stesso. Oltre al progresso raggiunto dal motore, questo numero indica a che livello l'efficienza dello scafo ? giunta, nella sua tipologia, un ?tre punti?, nell'idrodinamica e nell'aerodinamica. Cos? il mondo della nautica scopre gli ulteriori immensi vantaggi della motorizzazione diesel. Perch?? Per consumare meno ad esempio! E si parla di milioni di litri di carburante risparmiato, quando si parla di imbarcazioni: gi? il motore diesel nautico abbatte spesso del 50% i consumi sul benzina, se poi lo scafo progredisce, l'impatto diminuisce ulteriormente. E?la barca non esplode (gravissima evenienza spesso accaduta)!

    Per Buzzi diventa assolutamente importante vincere e battere record: andiamo a scoprire il perch? di questo atteggiamento, privo di boria e denso di passione.

    In America corrono barche con motore a turbina da 3500 CV su scafi artigianali, in cui l'importante ? solo la velocit?, e le turbine da aereo spargono una gran quantit? di gasolio incombusto, ma??.essendo americane si dice che questo fa solo bene! ? l'emozione che conta


    Per Buzzi invece se una sua barca va veloce ? perch? lui e i suoi ragazzi hanno lavorato bene in tutto: hanno studiato al meglio l'idrodinamica, la motorizzazione, la trasmissione, rendimenti, consumi e sicurezza di bordo. Per questo ? necessario vincere: la vittoria di FB non ? una corsa sfrenata, ? una manifestazione di corrette teorie applicate, che si rivelano superiori alle altre ed ? solo la vittoria a suggellarle. Un aneddoto: ci si accorse che, scendendo il livello del carburante, questo si scaldava e diminuivano sensibilmente le prestazioni del motore: un intercooler risolse il problema e da quell'esperienza si prosegu? a migliorare l'efficienza di miscelazione e scarico con accorgimenti sempre pi? sofisticati nell'aumentare i rendimenti e dunque diminuire i consumi. Questi risultati estremi si riversano poi sulla produzione di serie che da queste gare trae i suoi pi? preziosi perfezionamenti.

    E che dire dei record? Buzzi detiene il maggior numero di record nautici al mondo. Il record, ci spiega, ? il raggiungimento di un numero preciso. Questo numero non ? un trofeo sbalorditivo, ? l'indice precisissimo del progresso, che rivela a che livello di perfezionamento ? arrivata la ricerca e la capacit? di un'azienda.

    Un esempio: un record negativo ? che dopo 99 anni la Concordia, legata storicamente alla medesima compagnia del Titanic, sia affondata per speronamento come il suo inglorioso nonno. C'? stato forse del progresso nella compartimentazione e nella sicurezza in queste navi? Non sembra. Nate sotto una cattiva stella? Il nostro Sagittario nel '41 se ne torn? a casa sano e salvo dopo aver speronato un sommergibile che aveva avuto la pessima idea di attaccarlo. In questi casi dunque a parlare sono proprio i numeri e in palio ci sono a volte la vita o la morte. Forte di queste considerazioni, Buzzi ha sviluppato il brevetto Structural Foam, ed oggi tutti i suoi scafi sono inaffondabili! Giunti al termine ci poniamo delle domande


    La prima domanda in realt? non osiamo porla: avr? in mente altri record FB design? A queste velocit? vi sono solo alcuni piloti americani a saper pilotare bene una barca, eccetto l'Ingegner Buzzi ovviamente, classe 1943. Rimaniamo nel dubbio. Nel caso poi questa volta Buzzi dovrebbe battere un osso duro: se stesso! Ma ora che ? costretto a correre con licenza Americana APBA, forse sar? avvantaggiato! (Un regolamento ad hoc ha eliminato dalle licenze italiane i piloti dell'et? di Buzzi e le persone senza un braccio, tipo Daniel Scioli casualmente, con cui il nostro vinceva tutte le gare possibili...coincidenze).

    Il diesel ?deve morire? perch? inquina si sente dire ormai ogni giorno. Quanto ci chiediamo noi? E al posto di che altro motore inquina cos?? Ridotte le automobili diesel, il numero dei mezzi circolanti non scender? e aumenter? immediatamente il consumo di benzina (innegabilmente pi? assetati) ? dunque di emissioni ? dal 20 al 35% in pi?. Le ibride in autostrada non presentano nessun vantaggio e se pensiamo che bloccare Via della Spiga riduca l'inquinamento, cerchiamo di visualizzare il fatto che ogni citt? ? accerchiata da tangenziali e dunque ? come se i centri storici fossero posti nel mezzo di una corona del gas dei fornelli.

    In questi giorni un treno elettrico su due ? fermo di fronte a nevicate ridicole: intollerabile.

    Il motore Diesel ed il mare

    Il mare ? magnifico ma anche inesorabile: non perdona. La sicurezza che deve offrire una barca seria deve essere sempre pi? che sovradimensionata. Tutta la produzione FB Design ? inaffondabile, anche se la barca venisse fatta a pezzi. Le motovedette sono auto-raddrizzanti e i loro motori funzionano perfettamente anche dopo il ribaltamento.

    Come farebbe l'elettrico?

    In mare un fortunale pu? obbligare a giorni in pi? di navigazione lontano dai rifornimenti: solo il Diesel ? in grado di garantire (gi? a malapena) queste sicurezze. I motori marini poi, non si devono rompere per nessun motivo: certi attuali fuoribordo benzina hanno un'elettronica che manda in protezione il motore di frequente. Peccato che il mare non ti aspetti e persino sui laghi si riescono a scatenare tempeste di vento micidiali: qui si era in mano ad un Johnson di 40 anni fa, diluvio, 120 cm di onde, 90 km/h di vento, scesi tutti di colpo, in 20 minuti. I collaudi che eseguiva Johnson all'epoca lasciano tranquilli anche dopo 40 anni, la barchetta ? inaffondabile e gli strati di vetroresina sovradimensionati.

    Un fortunale in rapidissima formazione sul Lago d'Iseo Certamente Diesel allora


    Abbiamo accertato dunque che il motore Diesel per mare rester? la soluzione migliore per diversi anni o fino a quando ? dice Buzzi ? non inventeranno l'energia elettrica al litro (non ? una battuta).

    Sappiamo che a livello mediatico ci riescono a condurre in visioni altamente distorte sullo stato delle cose. Un vecchio saggio disse che non esistono bene e male, ma intelligente e sciocco e questa ? una rivoluzione etica non da poco. Nessuno si oppone ad esempio al fatto che il sistema pi? rapido al mondo di inquinare sia fare un ?click? con i nostri tecnologici, fatti con le drammatiche ?terre rare?: il web produce ogni anno 830 milioni di tonnellate di CO2 all'anno ed ? in netto peggioramento. Il traffico dati sta consumando energia elettrica in modo problematico: nel 2011 erano 684 miliardi di KW/h. Ad ogni foto che inviamo, stiamo inquinando in qualche parte del mondo, quasi certamente bruciando petrolio o usando l'atomo. Cerchiamo dunque di mantenere la calma anche di fronte al problema, prima di iniziare la caccia alle streghe che non esistono.

    Non ? che alla fine la cosa che pi? inquina al mondo sia quella mentalit? che ci fa optare all'auto elettrica per potersi muovere allegramente in centro? Carlo Petrini non ha l'auto, gira solo in treno e ha fondato Slow Food: a piedi perde tempo? Quanti di noi andando veloci hanno fondato una realt? cos? importante come slow food? Al massimo abbiamo fatto la spesa pi? comodi, inquinando irrimediabilmente...la nostra civilt?.

    Uscendo per recuperare la nostra vecchia auto impresentabile abbiamo scorto questa cosa qui...cercheremo di tornare a farcela raccontare perch? non abiamo capito cosa sia.

    Alessandro Sammartini

    da Automoto.it

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    #2
    Naftonari

    ma questa non e la sez 4 ruote... che minkia ciazzeccano le barche ?

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      #3
      Originally posted by desmodannato View Post
      Articolo interessantissimo

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      ...Il diesel ?deve morire? perch? inquina si sente dire ormai ogni giorno. Quanto ci chiediamo noi? E al posto di che altro motore inquina cos?? Ridotte le automobili diesel, il numero dei mezzi circolanti non scender? e aumenter? immediatamente il consumo di benzina (innegabilmente pi? assetati) ? dunque di emissioni ? dal 20 al 35% in pi?. Le ibride in autostrada non presentano nessun vantaggio e se pensiamo che bloccare Via della Spiga riduca l'inquinamento, cerchiamo di visualizzare il fatto che ogni citt? ? accerchiata da tangenziali e dunque ? come se i centri storici fossero posti nel mezzo di una corona del gas dei fornelli.

      In questi giorni un treno elettrico su due ? fermo di fronte a nevicate ridicole: intollerabile.

      Il motore Diesel ed il mare

      Il mare ? magnifico ma anche inesorabile: non perdona. La sicurezza che deve offrire una barca seria deve essere sempre pi? che sovradimensionata. Tutta la produzione FB Design ? inaffondabile, anche se la barca venisse fatta a pezzi. Le motovedette sono auto-raddrizzanti e i loro motori funzionano perfettamente anche dopo il ribaltamento.

      Come farebbe l'elettrico?

      In mare un fortunale pu? obbligare a giorni in pi? di navigazione lontano dai rifornimenti: solo il Diesel ? in grado di garantire (gi? a malapena) queste sicurezze. I motori marini poi, non si devono rompere per nessun motivo: certi attuali fuoribordo benzina hanno un'elettronica che manda in protezione il motore di frequente. Peccato che il mare non ti aspetti e persino sui laghi si riescono a scatenare tempeste di vento micidiali: qui si era in mano ad un Johnson di 40 anni fa, diluvio, 120 cm di onde, 90 km/h di vento, scesi tutti di colpo, in 20 minuti. I collaudi che eseguiva Johnson all'epoca lasciano tranquilli anche dopo 40 anni, la barchetta ? inaffondabile e gli strati di vetroresina sovradimensionati.

      Un fortunale in rapidissima formazione sul Lago d'Iseo Certamente Diesel allora


      Abbiamo accertato dunque che il motore Diesel per mare rester? la soluzione migliore per diversi anni o fino a quando ? dice Buzzi ? non inventeranno l'energia elettrica al litro (non ? una battuta).

      Sappiamo che a livello mediatico ci riescono a condurre in visioni altamente distorte sullo stato delle cose. Un vecchio saggio disse che non esistono bene e male, ma intelligente e sciocco e questa ? una rivoluzione etica non da poco. Nessuno si oppone ad esempio al fatto che il sistema pi? rapido al mondo di inquinare sia fare un ?click? con i nostri tecnologici, fatti con le drammatiche ?terre rare?: il web produce ogni anno 830 milioni di tonnellate di CO2 all'anno ed ? in netto peggioramento. Il traffico dati sta consumando energia elettrica in modo problematico: nel 2011 erano 684 miliardi di KW/h. Ad ogni foto che inviamo, stiamo inquinando in qualche parte del mondo, quasi certamente bruciando petrolio o usando l'atomo. Cerchiamo dunque di mantenere la calma anche di fronte al problema, prima di iniziare la caccia alle streghe che non esistono.

      Non ? che alla fine la cosa che pi? inquina al mondo sia quella mentalit? che ci fa optare all'auto elettrica per potersi muovere allegramente in centro? Carlo Petrini non ha l'auto, gira solo in treno e ha fondato Slow Food: a piedi perde tempo? Quanti di noi andando veloci hanno fondato una realt? cos? importante come slow food? Al massimo abbiamo fatto la spesa pi? comodi, inquinando irrimediabilmente...la nostra civilt?.

      Uscendo per recuperare la nostra vecchia auto impresentabile abbiamo scorto questa cosa qui...cercheremo di tornare a farcela raccontare perch? non abiamo capito cosa sia.


      Alessandro Sammartini

      da Automoto.it
      Evidentemente saper leggere non implica anche saper comprendere.... Erano interessanti le riflessioni fatte da un personaggio che, non condizionato da interessi di alcun genere, esprime un suo pensiero sulla ormai avviata guerra ai Diesel...

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        #4
        L'articolo, pi? che interessantissimo, lo trovo illeggibile e sconclusionato.

        A riguardo del motore diesel, vive e vivr? a lungo dove applicato con senso; non sar? certo la sua implementazione nelle automobili a decretarne la morte.

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          #5
          L'articolo racconta la storia di un'eccellenza italiana, di certo non credo che lo scopo fosse vincere il Nobel per la letteratura...

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            #6
            Originally posted by desmodannato View Post

            Evidentemente saper leggere non implica anche saper comprendere.... Erano interessanti le riflessioni fatte da un personaggio che, non condizionato da interessi di alcun genere, esprime un suo pensiero sulla ormai avviata guerra ai Diesel...
            La guerra ai diesel non esiste

            esistono applicazioni adeguate o meno

            come esiste gente che capisce e meno

            tu vai in barca al lavoro o in auto ?

            ecco

            di eccellenze in italia ne abbiamo tante, basta pensare a vm

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