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Addio ad Eddie Jordan
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Superbiker
- Aug 2012
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- Il Nostro Sistema Solare
- Suzuki GSX-R 1000 K8 Stock, Honda CBR 600 F '06
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“Eddie Jordan esce dai gangheri quando viene a sapere che il suo pilota Bertrand Gachot è in prigione. Inizia subito a cercare un sostituto, di lì a dieci giorni è in programma la famigerata gara di Spa. Capisco che è il momento di prendere il telefono e chiamare il mio vecchio amico Eddie: lo becco mentre è in vacanza, dagli spruzzi intuisco che è vicino all'acqua. Su uno yacht suppongo. È la mia unica possibilità di vendergli Michael come sostituto di Gachot.
eddie jordan e michael schumacher
"Chi diavolo è Michael Schumacher? Dovrei conoscerlo?" borbotta non appena gli espongo la mia idea. Non mi scoraggio: "dai Eddie, è quello che ha vinto a Macao. C'eri anche tu!" "Oh si, ora mi ricordo. È bravo?" "Mi chiedi se è bravo? È il migliore!" "Beh, mi ha chiamato Peter Muller, dice che dovrei prendere Bernd Schneider". "Ma Eddie - protesto - cosa credi di ottenere da lui?" "Ma Mikel conosce la pista? Willi devi tenere presente una cosa, per me è un grosso rischio prendere un pilota che non capisce un'acca di Formula 1, che non ha mai gareggiato a Spa, uno dei tracciati più pericolosi al mondo". "Conosce la pista come le sue tasche - mento spudoratamente - è la sua seconda casa, vive a un centinaio di chilometri da li". So che Michael ce la farà, ha solo bisogno di una piccola occasione.
Continuiamo così per una ventina di telefonate, ciascuna delle quali finisce con un "ti richiamo, mi hanno proposto altri piloti". Ma io non mollo: e poi all'improvviso cede. Nel mio ufficio squilla il telefono, in linea c'è Trevor Foster, il team manager di Eddie. "Willi dì a Michael di venire in azienda domani, organizziamo un riunione". Due giorni dopo prenotiamo Silverstone, è lì che Michael farà la prova. Lui reagisce a questa notizia sensazionale come fa di solito: un momento sprizza felicità da tutti i pori, ma il successivo è di nuovo in pista totalmente concentrato sull'obiettivo.
Voliamo a Silverstone insieme, prima ho dovuto disporre un trasferimento di denaro al caro Eddie...non intende pagare di tasca sua il giro di prova. Quanto? Sessantamila sterline.
Eccola là, la Jordan 191, un'auto da sogno. Verde lucido, curve perfette. Viene voglia di accarezzarla. Poi arriva il momento di cambiarsi: nella fretta di partire Michael ha dimenticato la tuta e ora deve infilarsi quella di John Watson, logora e troppo grande per lui. Senza la minima esitazione si mette il casco, sale a bordo e abbassa la visiera.
"Ok ora puoi spingere al massimo e accelerare" dice Trevor nel microfono. Già al secondo giro Michael affronta la chicane con i dischi dei freni incandescenti. Dopo quattro o cinque giri nel box scoppia uno strano trambusto: "ehi amico cosa succede?". Mi metto alle calcagna di Trevor, che cammina avanti e indietro come un coniglietto della Duracell. "Wow Willi. Questo ragazzo è velocissimo, cazzo - esclama - è una bomba!" urla. Si affretta verso il telefono a muro e fa un numero. "Eddie! Dove l'hai preso? E' matto da legare...come un razzo...più veloce di quanto lo siano mai stati De Cesaris o Bertrand...no Eddie sicuramente non ci sbagliamo!"
Mentre Michael rientra mi squilla il telefono. All'altro capo della linea sento Eddie. Non perde tempo, va dritto al sodo: "Se mi mandi quattrocentocinquantamila dollari, Mikel può correre". "Affare fatto" accetto senza riflettere. Per le ventiquattro ore successive mi domando come racimolare elegantemente i soldi senza dover svuotare il mio conto corrente o rapinare una banca. Prendo il telefono e faccio il numero della Dekra. Li lavora il mio vecchio amico Rolf Moll. "Questa sì che è una notizia bomba signor Weber, magnifico che il ragazzo abbia questa chance!" e ci dà duecentomila marchi. Per giunta ha una idea folle: "Chieda a Jochen Neerpasch (Mercedes, nda), magari aggiunge qualcosa. Anzi lasci fare a me, sono in buoni rapporti con Jochen". L'indomani arriva la splendida notizia che la Mercedes è dei nostri.
Tratto da “Benzina nel sangue: Michael Schumacher, il cavallo vincente” di Willi Weber
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Un’uomo fuori tempo. Gestiva il team come li si gestiva negli anni settanta, ma con un’arguzie unica. Ha fatto conoscere al mondo Schumacher, ha lottato per il titolo mondiale con Frenzen, l’ultima gioia grazie ad un rocambolesco Gp del Brasile con Fisichella alla guida.
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