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Super Nintendo compie 35 anni

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    Super Nintendo compie 35 anni

    All’inizio degli anni ’90, nelle letterine destinate a Babbo Natale, compariva sempre lo stesso oggetto del desiderio: il Super Nintendo. La leggendaria console a 16 bit non era soltanto un regalo ambitissimo dai bambini, ma una piattaforma destinata a segnare profondamente la storia del videogioco, grazie alle sue capacità tecniche all’avanguardia per l'epoca e soprattutto ai tanti capolavori che arrivarono su questa macchina.
    Il Super Nintendo debuttò ufficialmente in Giappone il 21 novembre 1990: significa che oggi la storica console spegne ben 35 candeline. In Europa sarebbe arrivata solo due anni più tardi, l’11 aprile 1992, ma il ritardo non le impedì di imporsi rapidamente. Nonostante la leggendaria rivalità con il Sega Mega Drive, infatti, il Super Nintendo finì per diventare la console più venduta della sua epoca, alimentando una sfida a colpi di titoli sempre più sorprendenti.



    Il Super Nintendo fu infatti la console su cui debuttarono pietre miliari per il mondo dei videogiochi, come Mario Kart, Donkey Kong Country o Star Fox, senza contare i nuovi capitoli di franchise come Mario, Zelda e Metroid, che ebbero alcune delle loro migliori incarnazioni proprio sulla console a 16 bit. Per festeggiare il 35esimo anniversario della console, ripercorriamo la storia del Super Nintendo facendo un tuffo nella nostalgia.

    La nascita e l’impatto del Super Nintendo

    Sul finire degli anni ’80 Nintendo stava praticamente dominando il mercato delle console con il suo Nes, o Famicom nella versione giapponese. I principali competitor dell’epoca, vedendo di non poter competere nel mercato degli 8 bit, decisero di andare oltre e lanciare le prime console a 16 bit. Così nel 1987 arrivò il PC Engine prodotto da NEC, che era conosciuto in America anche con il nome TurboGrafx-16, quando arrivò nel 1989, mentre in Europa non arrivò mai in maniera ufficiale. Nel 1988 invece arrivò il Sega Mega Drive in Giappone, che uscì negli Stati Uniti sempre nel 1989 e nel 1990 nel nostro continente.


    Le nuove console a 16 bit, grazie alla loro potenza molto superiore al Nes, iniziarono a mangiare sempre più quote di mercato a Nintendo, che decise di realizzare la sua macchina a 16 bit. Come sappiamo dalla storia della nascita della prima PlayStation (che quest’anno ha festeggiato i suoi 30 anni in Europa), inizialmente Nintendo stava lavorando con Sony per costruire una nuova macchina dotata di Cd invece che di cartucce, ma alla fine il progetto non andò in porto e si decise di restare più sul tradizionale, mantenendo sempre le cartucce come formato e un design più evoluto ma sempre in linea con la precedente console.




    Così, il 21 novembre 1990, in Giappone arrivò il Super Famicom, che poi prese il nome di Super Nintendo in Usa ed Europa. Fu un successo enorme: ben 300 mila unità vennero esaurite in poche ore, grazie anche alla possibilità di avere in bundle gratuitamente Super Mario World, considerato ancora oggi un capolavoro.

    Nei due anni successivi Il Super Nintendo uscì prima in America e poi in Europa, dove inizialmente subì lo svantaggio dovuto all’essere arrivato in ritardo rispetto al Mega Drive, ma la qualità dei suoi titoli era talmente alta che recuperò presto lo svantaggio arrivando a superare il suo rivale, soprattutto in Giappone ed Europa, mentre in America la lotta fu molto serrata, anche a colpi di pubblicità aggressive. Se volete recuperare la storia dell’epica battaglia tra il Super Nintendo e il Sega Mega Drive vi consigliamo il libro Console Wars do Blake J. Harris, trasformato poi anche in un documentario, che racconta per bene quel periodo.

    Nel suo ciclo vitale, il Super Nintendo vendette quasi 50 milioni di unità, non superando il suo predecessore (che aveva superato i 60 milioni) proprio per via della concorrenza di Sega e di altre console minori, ma l’importanza storica che ebbe è innegabile.


    This photo taken on August 12, 2017 shows a Nintendo Super Famicom, a 1990s era 16-bit console that was marketed outside Japan as the Super NES (Nintendo Entertainment System), running the hit Capcom beat 'em up game Street Fighter II, at a retro gaming expo in Hong Kong. - A group of Japanese retro video game enthusiasts on April 28, 2020 are hoping that lockdown-induced boredom will convert today's teens into fans of yesteryear's games, offering 100 classic Nintendo consoles to cooped-up kids.


    Diventato la macchina dei desideri per bambini e adulti nei primi anni ’90, il Super Nintendo esercitò un’influenza enorme sul settore. Consolidò definitivamente figure come Super Mario, trasformandolo in un’icona globale del videogioco, e contribuì a sdoganare il medium dall’idea di essere un semplice passatempo per bambini. Con l’arrivo di titoli più maturi e complessi, infatti, sempre più adulti iniziarono a giocare, ampliando la fascia di pubblico e aprendo la strada a una nuova percezione culturale del videogioco. L’eredità più grande però è legata ai grandi capolavori che il Super Nintendo ci ha lasciato.

    I più grandi videogiochi usciti sul Super Nintendo

    Sono davvero troppi i titoli di grande valore che uscirono sul Super Nintendo. Abbiamo già citato Super Mario World, che ebbe il merito di introdurre Yoshi come personaggio all’interno della serie. Il tenero dinosauro fu talmente amato dal pubblico che divenne uno dei protagonisti del sequel di questo platform, che s’intitolava infatti Super Mario World 2: Yoshi’s Island.
    La saga di Mario inoltre iniziò a sperimentare uscendo dal suo genere d’origine, ossia i platform. Infatti arrivarono poi l’originale Super Mario Kart, ancora oggi uno dei titoli più giocati e amati dai fan Nintendo (come dimostrano le vendite dell’ultimo capitolo su Switch 2) e Super Mario RPG, una versione in stile gioco di ruolo che ebbe un discreto successo e che di recente ha avuto un remake sulla prima Switch.
    Mario ovviamente non fu l’unico protagonista e altre grandi saghe di Nintendo ebbero nuovi capitoli ricordati ancora oggi come alcuni dei migliori. Un esempio è The Legend of Zelda: A Link to the Past, considerato ancora oggi uno dei migliori capitoli della serie, se non il migliore secondo alcuni. E poi Super Metroid, che consacrò ulteriormente il suo particolare stile di gioco contribuendo a inventare il genere dei metroidvania.




    Sul Super Nintendo nacquero anche nuove serie destinate a diventare pilastri della storia Nintendo. Donkey Kong Country, pubblicato verso la fine del ciclo vitale della console, è oggi ricordato come uno dei suoi titoli più rappresentativi. Con oltre 9 milioni di copie vendute — terzo posto nella classifica dei più venduti, dopo Super Mario World e Super Mario All-Stars — riuscì persino a rilanciare le vendite della console, permettendole di restare competitiva nonostante l’arrivo delle prime piattaforme a 32 bit. Star Fox invece fu uno dei primi titoli a utilizzare quasi interamente dei poligoni su una console e divenne molto amato come sparatutto spaziale.

    Ci furono poi moltissimi videogiochi sviluppati da compagnie esterne che ebbero un enorme successo. Uno su tutti fu Street Fighter 2, arrivato sulla console anche in versione Turbo, con una delle conversioni più fedeli alla versione da sala giochi. Ci fu anche il suo rivale Mortal Kombat, di cui uscirono i primi tre capitoli sulla console a 16 bit, anche se arrivarono in una versione censurata.

    I giochi sportivi migliorarono molto la loro qualità generale con il primo capitolo di International Super Star Soccer, che sarebbe poi diventato Pes, l’arcade NBA Jam e il divertente NFL ’94. Arrivarono poi molte serie famose come Super Ghouls n’ Ghost, Megaman, Final Fight, Super Bomberman, la trilogia dei Super Star Wars e molti altri.



    Il Super Nintendo fu anche una delle console più prolifiche nella storia dei giochi di ruolo giapponesi, accogliendo titoli che ancora oggi vengono considerati autentici capolavori. Sebbene molti JRPG dell’epoca fossero ancora di nicchia — e diversi non superarono mai i confini giapponesi — la piattaforma vide l’arrivo di nuovi capitoli delle serie più importanti, come Dragon Quest e Final Fantasy. Proprio Final Fantasy VI è tuttora ritenuto da molti uno dei migliori episodi della saga. A questi si aggiunsero opere che avrebbero fatto scuola, tra cui Chrono Trigger, Tales of Phantasia, Secret of Mana, Breath of Fire e molti altri, contribuendo a definire l’identità del genere.

    In Occidente soprattutto arrivarono poi alcuni dei videogiochi tratti dai film Disney più belli di sempre, come ad esempio Aladdin e Il Re Leone, platform di ottima qualità che vengono ricordati ancora oggi per essere delle vere gemme, anche se parecchio impegnativi già all’epoca.

    Quelli citati sono solo una piccola parte dei titoli che hanno popolato quello che è, a tutti gli effetti, uno dei cataloghi più straordinari della storia del videogioco. Il Super Nintendo è stato una fucina inesauribile di idee e moltissime saghe che oggi consideriamo “storiche” sono nate proprio in quegli anni, contribuendo a ridefinire l’immaginario videoludico. Una delle console più importanti della storia dei videogiochi, il cui impatto culturale continua a risuonare ancora oggi, anche nelle piattaforme Nintendo che ne portano avanti l’eredità.
    da wired




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