Fa bene saltare i pasti? ? una chiave per dimagrire, conservare un peso-forma e stare meglio? Le teorie sui digiuni a intervalli regolari si moltiplicano con i relativi appelli a saltare colazioni, pranzi o cene. Basta mezza giornata senza mangiare e il metabolismo, secondo queste teorie, ne ha benefici immediati in termini di regolarizzazione.
Ho molti dubbi su queste teorie di gran moda. E ascoltando medici ed esperti nutrizionisti dei quali mi fido, mi sono convinto che il digiuno non sia il metodo giusto n? per dimagrire n? in generale per stare meglio. Certo: in alcuni momenti, specie durante i mesi estivi nei quali la digestione ? pi? complessa anche per il caldo, si pu? prendere in considerazione un digiuno terapeutico. Abbiamo mangiato troppo un certo tipo di cibo. Abbiamo concentrato il peso delle calorie in determinati orari, per esempio la sera. Dormiamo male perch? abbiamo preso la pessima abitudine di andare a letto con la pancia piena.
Ma al di fuori di queste possibilit?, molto ristrette e molto specifiche, il digiuno ? uno sforzo davvero sproporzionato rispetto ai risultati raggiunti. Il peso che perdiamo, innanzitutto, lo riprendiamo in tempi molto rapidi, pochi giorni dopo la conclusione del ciclo di pasti saltati. In secondo luogo sar? anche vero che la pressione sanguigna si stabilizza, ma l?intero organismo subisce un duro colpo in termini di assenza di proteine e vitamine che dobbiamo assumere ogni giorno. E anche con buona regolarit?. Inoltre l?uomo ? sempre una macchina che vive di abitudini, e modificare in modo cos? radicale le nostre abitudini, anche per un arco di tempo ristretto, significa solo sottoporci a uno stress fisico e psicologico. Ne vale la pena? La mia risposta ? no, non ne vale la pena.
Le diete che si fondano sulla base della regola di saltare i pasti e fare cicli di digiuno mi ricordano alcune forme di patologie, come l?ortoressia, ossia fissazioni per stare meglio, che non hanno fondamento scientifico. Molto meglio conservare i ritmi e i cicli di una dieta bilanciata, di impronta mediterranea, nella quale nel corso della giornata assumiamo il cibo necessario al nostro equilibrio. ? una regola antica, risale alla Scuola medica salernitana, e resta secondo me il primo comandamento per stare bene, a tavola e fuori: mangiare con regolarit?, secondo il ciclo naturale dei tre pasti quotidiani, e puntare alla riduzione delle quantit?. Il cibo ci insegna anche questo: il benessere pi? che una questione di quantit? ? sempre un traguardo che si raggiunge attraverso la qualit? del nostro stile di vita.
da nonsprecare.it
Ho molti dubbi su queste teorie di gran moda. E ascoltando medici ed esperti nutrizionisti dei quali mi fido, mi sono convinto che il digiuno non sia il metodo giusto n? per dimagrire n? in generale per stare meglio. Certo: in alcuni momenti, specie durante i mesi estivi nei quali la digestione ? pi? complessa anche per il caldo, si pu? prendere in considerazione un digiuno terapeutico. Abbiamo mangiato troppo un certo tipo di cibo. Abbiamo concentrato il peso delle calorie in determinati orari, per esempio la sera. Dormiamo male perch? abbiamo preso la pessima abitudine di andare a letto con la pancia piena.
Ma al di fuori di queste possibilit?, molto ristrette e molto specifiche, il digiuno ? uno sforzo davvero sproporzionato rispetto ai risultati raggiunti. Il peso che perdiamo, innanzitutto, lo riprendiamo in tempi molto rapidi, pochi giorni dopo la conclusione del ciclo di pasti saltati. In secondo luogo sar? anche vero che la pressione sanguigna si stabilizza, ma l?intero organismo subisce un duro colpo in termini di assenza di proteine e vitamine che dobbiamo assumere ogni giorno. E anche con buona regolarit?. Inoltre l?uomo ? sempre una macchina che vive di abitudini, e modificare in modo cos? radicale le nostre abitudini, anche per un arco di tempo ristretto, significa solo sottoporci a uno stress fisico e psicologico. Ne vale la pena? La mia risposta ? no, non ne vale la pena.
Le diete che si fondano sulla base della regola di saltare i pasti e fare cicli di digiuno mi ricordano alcune forme di patologie, come l?ortoressia, ossia fissazioni per stare meglio, che non hanno fondamento scientifico. Molto meglio conservare i ritmi e i cicli di una dieta bilanciata, di impronta mediterranea, nella quale nel corso della giornata assumiamo il cibo necessario al nostro equilibrio. ? una regola antica, risale alla Scuola medica salernitana, e resta secondo me il primo comandamento per stare bene, a tavola e fuori: mangiare con regolarit?, secondo il ciclo naturale dei tre pasti quotidiani, e puntare alla riduzione delle quantit?. Il cibo ci insegna anche questo: il benessere pi? che una questione di quantit? ? sempre un traguardo che si raggiunge attraverso la qualit? del nostro stile di vita.
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