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Ma è sempre meglio partecipare no?
Avete una xxxxxx di data in mente, o inizio con dei NON VENGO preventivi?
siamo gi? il 14 marzo...e con sta calma da spritz va a finire che non si fa un caxx,quindi ki si piglia la briga di organizzare decida almeno una data sicura cosicch? magari la gente abbia anche il tempo di organizzarsi....io per esempio (che sono un uomo di mondo)devo sistemare come meglio posso tutti i miei appuntamenti....
dai giulius molla l'uccellino e agguanta le calze,gi? dalla brandaaaaaaaaaa
siamo gi? il 14 marzo...e con sta calma da spritz va a finire che non si fa un caxx,quindi ki si piglia la briga di organizzare decida almeno una data sicura cosicch? magari la gente abbia anche il tempo di organizzarsi....io per esempio (che sono un uomo di mondo)devo sistemare come meglio posso tutti i miei appuntamenti....
dai giulius molla l'uccellino e agguanta le calze,gi? dalla brandaaaaaaaaaa
Ei fu siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro
così percossa,attonita
la terra al nunzio sta
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale
nè sa quando una simile
orma de piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando,con vece assidua,
cadde,risorse e giaque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha
vergin di servo enomico
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla a Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza;nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor,che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve,pensando al regno;
e il giunge,e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò:la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglioue volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò:due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio,ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve,e i dì nell'ozio
chiuse in si breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibile odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma cumulo
delle memorie scese!
oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese
e sukk'eterne pagine
cadde la stanca man!
oh quante volte,al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette,e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
e ripensò le mobili
tende,e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio,
e il celer ubbidir.
Ahi!forse a tanto strazio
cadde lo spirito anelo,
e disperò;ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avviò,pei floridi
sentier della speranza
ai campi eterni,al premio
che i desidèri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal!benefica
fede ai trionfi avvezza!
scrivi ancor questo,allegrati;
chè più superba altezza
al disonor del Golgolta
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il *** che atterra e suscita,
che affanna e consola,
sulla desertacoltrice
accanto a lui posò.
Ei fu siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro
così percossa,attonita
la terra al nunzio sta
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale
nè sa quando una simile
orma de piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando,con vece assidua,
cadde,risorse e giaque,
di mille voci al sonito
mista la sua non ha
vergin di servo enomico
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al subito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
Scoppiò da Scilla a Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza;nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor,che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve,pensando al regno;
e il giunge,e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò:la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò:due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio,ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve,e i dì nell'ozio
chiuse in si breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibile odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma cumulo
delle memorie scese!
oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese
e sukk'eterne pagine
cadde la stanca man!
oh quante volte,al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette,e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
e ripensò le mobili
tende,e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio,
e il celer ubbidir.
Ahi!forse a tanto strazio
cadde lo spirito anelo,
e disperò;ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avviò,pei floridi
sentier della speranza
ai campi eterni,al premio
che i desidèri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal!benefica
fede ai trionfi avvezza!
scrivi ancor questo,allegrati;
chè più superba altezza
al disonor del Golgolta
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il *** che atterra e suscita,
che affanna e consola,
sulla desertacoltrice
accanto a lui posò.
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