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Sprint Filter
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Venditore autorizzato
- Apr 2004
- 1211
- 53
- Maschio
- 2
- Napoli
- Imprenditore per passione , Geologo per passione
- MV-F4 996 VFR750F NS400R
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Sprint filter in poliestere .
Articolo di Motociclismo .Originally posted by omniaracing View PostAvete letto i test di tutte le riviste del settore ??
I filtri Sprint Filter , sono incredibilmente efficaci .
Oggi sono stati messi a punto filtri innovativi realizzati con un finissimo
tessuto di poliestere, che al maggiore potere purificante associano
una migliore respirazione al motore. Il risultato c?? e si misura
Il filtro dell?aria deve proteggere il motore dalle
particelle superiori ad una certa dimensione (il
riferimento ? 100 micron) che aspirate potrebbero
danneggiare i pistoni, le fasce e le camicie
dei cilindri. A parit? di materiale filtrante, pi?
aumenta il potere purificante e pi? sar? difficile
far passare l?aria attraverso il filtro, compito che quindi
si scontra con la necessit? di fornire al motore quanta
pi? aria possibile (pi? aria = pi? potenza). La soluzione
a questo problema sta nella scelta del materiale: quello
perfetto deve associare permeabilit? e potere filtrante.
Oggi la maggior parte dei filtri per moto ? realizzato
in carta - fogli spessi e porosi disposti a fisarmonica -
e nell?aftermarket si trovano altre proposte, una delle
pi? comuni ? il tessuto di cotone. Il difetto di questi
materiali naturali ? la precisione con cui si riescono a
realizzare le trame, problema che non interessa invece i
sottili fili di poliestere (fino a 5 micron di spessore) coi
quali si riescono a tessere superfici filtranti con griglie di
circa 144 cellette (80 micron di lato) per ogni millimetro
quadrato. Queste sottilissime trame catturano la quasi
totalit? delle particelle e riescono ad assicurare un passaggio
d?aria notevole: circa 5000 l/m?s (litri al secondo per
metro quadro), quantit? inarrivabile per i filtri in carta,
che si attestano attorno ai 1000 l/m?s e avvicinato dai
filtri sportivi in cotone (3500/4500 l/m?s).
Grazie alla finezza del poliestere ? inoltre possibile
realizzare un maggior numero di pieghe (passo di 8 contro
uno standard di 10/12) e di altezza superiore (20
mm contro uno standard di 15 mm).
Un vantaggio che si pu? misurare
Volevamo vedere se questi vantaggi si riescono a
misurare, e per far questo abbiamo utilizzato lo strumento
principe di valutazione dei motori: il banco. Abbiamo
quindi eseguito alcuni lanci con la Honda CB1000RR,
prima col filtro originale di carta, poi con il filtro P08
della Sprint Filter, con maglia in poliestere. Non abbiamo
modificato la mappatura della centralina, lasciando questo
compito di leggero assestamento al sistema digitale e
ai vari sensori originali. Un?elaborazione estremamente
fine, cos? fine che correva il rischio di essere impalpabile;
invece il risultato ? arrivato. Le curva relativa al filtro in
poliestere ? superiore a quella col filtro di carta, con un
guadagno della potenza massima di 0,78 CV. A questo
per? si affianca un dato ben pi? importante: il picco massimo
dell?incremento ? di 2,53 CV a 6.750 giri/min, un
ottimo valore considerando il tipo di intervento. Nella
preparazione dei motori da corsa, dove si lavora sui dettagli,
non ? certo da disprezzare. Lo certifica anche Ten
Kate, che sulle sue Honda monta proprio questi filtri.
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Sprint filter .
Articolo di SUperbike Italia .Originally posted by omniaracing View PostAvete letto i test di tutte le riviste del settore ??
I filtri Sprint Filter , sono incredibilmente efficaci .
A cosa serve un filtro aria? Perch? tutti consigliano di montarne uno aftermarket, come primo
intervento di modifica alla moto? ? possibile che la tecnologia dietro ai nuovi filtri SprintFilter li faccia
funzionare meglio rispetto agli altri? Per scoprirlo, ci siamo fatti una cultura sull?argomento, e abbiamo
organizzato un test comparativo di filtri presso il guru italiano della ?respirazione motoristica?...
Esattamente come gli esseri viventi, anche
i motori che equipaggiano le nostre moto
hanno bisogno di ?respirare?. Per poter bruciare
la benzina nei cilindri, infatti, c?? bisogno di
tanta aria, e maggiori sono le prestazioni, pi?
aria serve. Purtroppo per?, l?aria presente nel
Mondo Reale ha il piccolo difetto di non essere
pura e pulita come dovrebbe. In sospensione
nell?atmosfera ci sono un gran numero di microparticelle,
ed ecco perch? entrano in ballo i filtri
aria. Il loro scopo ? impedire a elementi come
polvere e sabbia di penetrare attraverso l?airbox
fin dentro la camera di combustione, dove anche
le pi? piccole particelle possono creare danni
notevoli a causa delle alte temperature e della
velocit? degli organi in movimento.
I filtri aria originali montati dalle case, di
solito in carta, svolgono poi anche altre funzioni,
principalmente per mantenere le emissioni
e il rumore di aspirazione entro i parametri
per l?omologazione. Un filtro standard, con un
frangi fiamma in rete metallica, fa passare
meno aria, consentendo minori emissioni
inquinanti e riducendo ? non di poco ? i rumori
di aspirazione. Ma questo significa anche che,
sull?altare dell?omologazione, come al solito
vengono limitate le prestazioni.
Fortunatamente, il mercato dell?aftermarketci mette a disposizione parecchie soluzioni
alternative, con prodotti che fanno respirare
meglio il motore, facendo passare molta
pi? aria rispetto ai filtri di serie. Le versioni
?stradali? dei filtri aftermarket hanno circa lo
stesso potere filtrante di quelli originali, ma
usano materiali pi? permeabili all?aria. Quelli
racing invece filtrano leggermente meno le
impurit?, presupponendo una manutenzione
pi? assidua dei motori da gara, ma sono ancora
pi? permeabili. Il bello dei filtri aftermarket,
quindi, ? che sono una modifica a basso costo
che garantisce miglioramenti subito tangibili in
termini di prestazioni e di sound d?aspirazione
? che su certe moto ? fin pi? eccitante del
rumore di scarico ? con l?ulteriore vantaggio di
essere lavabili e riutilizzabili quasi all?infinito ? a
differenza di quelli standard che sono usa e
getta.
Nuovi polmoni
Ma ci sono anche degli svantaggi. I filtri
aftermarket, di solito, sono in cotone e vengono
imbevuti d?olio per trattenere le microimpurit?.
La loro manutenzione periodica, quindi, non ?
semplicissima: il filtro va lavato accuratamente,
lasciato asciugare e poi nuovamente imbevuto
d?olio, con procedure che richiedono un certomestiere. Il cotone inoltre, essendo una trama
naturale, non garantisce una costanza di
dimensioni negli spazi presenti tra le fibre, e
l?aria non riesce sempre a passare in maniera
uniforme su tutta la superficie. Bene, qui si
inserisce lo scopo del nostro test comparativo.
Qualche mese fa, i ragazzi della Motorquality
ci avevano informato di essere i distributori di un
nuovo tipo di filtro, realizzato con un materiale
plastico dalle caratteristiche inedite, capace
di unire caratteristiche come la maggiore
permeabilit? rispetto ai filtri in cotone, la
migliore capacit? di filtraggio e, ciliegina sullatorta, una procedura molto pi? semplice e veloce
per la pulizia. Prodotto dall?italiana SprintFilter
questo nuovo materiale, denominato P08,
prevede una membrana filtrante con un tessuto
di fili in poliestere dal diametro di 5 micron e con
maglia quadra da 80 micron. In soldoni, i filtri
che lo impiegano dovrebbero garantire propriet?
(e prestazioni) mai viste prima. Considerando
che qui a SuperBike non amiamo fidarci dei
racconti degli uffici marketing, ma la cosa ci
sembrava comunque interessante, ci siamo
messi alla ricerca di chi potesse aiutarci a far
luce sull?argomento.
Flussometria applicata
Se per misurare la potenza di un motore ci
vuole un banco prova, per valutare in maniera
oggettiva il funzionamento di un filtro aria
serve un flussometro, ovvero un macchinario,
piuttosto complesso da operare, capace
di misurare la quantit? d?aria che penetra
attraverso un determinato materiale. E serve
anche qualcuno che sia in grado di interpretare
i dati che questo aggeggio fornisce. La nostra
scelta ? caduta sulla Alien Engineering di
Napoli, azienda specializzata nell?analisi della
?respirazione motoristica?, e il cui titolare,
Joe Romano si ? detto felice di metterci a
disposizione la sua lunga esperienza maturata
sui campi di gara di tutto il mondo.
L?idea ? di fare una comparativa tra un filtro
standard di una Kawasaki ZX-10R, due modelli
aftermarket (uno stradale e uno racing), e un
filtro della SprintFilter che impiega appunto
la nuova tecnologia. Al nostro arrivo nel
laboratorio, Joe Romano ci fa da cicerone:
ci mostra l?airbox della ZX-10R 2011 con cui
giocheremo per tutta la giornata, montando vari
filtri e facendo varie misurazioni, e inizia con
una mezz?ora di dettagliatissime spiegazione
tecniche sul funzionamento del flussometro,
che per? vi risparmio ? in un?aula di Politecnico
ci starebbero a pennello, ma qui la priorit? ?
farvi arrivare a fine articolo senza che cadiate in
abbiocco.
Passiamo quindi alle misurazioni. Innanzitutto
valutiamo l?impedenza dei filtri. Per capire
in cosa consista, immaginate di far passareattraverso l?airbox una quantit? predefinita
d?aria a velocit? costante senza che ci sia alcun
filtro: la pressione dell?aria sar? la stessa
lungo tutto il percorso. Con un filtro, invece,
la pressione in un punto a valle del filtro sar?
pi? bassa, perch? parte dell?aria non riuscir? a
passare. Bene, la misura di quanto varia questa
pressione, l?impedenza, ? una delle indicazioni
di quanto sia efficiente il filtro: valori pi? bassi
significano maggiore efficienza. Com?? possibile
constatare nei risultati della figura 1, il filtro P08
SprintFilter, ha una caduta di pressione minore
di quasi la met? rispetto al filtro standard della
Kawasaki, e, seppur meno nettamente, supera
anche i filtri aftermarket in cotone.
Per il secondo test, denominato ?flussaggio?,
il flussometro esegue invece un calcolo
apparentemente inverso, ma in realt?
complementare al primo: utilizzando un valore
di caduta di pressione a valle del filtro uguale
per tutti, viene misurata la quantit? d?aria
filtrata. Come era facile aspettarsi il filtro
originale in carta ? quello che fa passare meno
aria. Lo stradale in cotone ne fa passare circa il
12% in pi?, quello race in cotone arriva a quasi
+21%, mentre il P08 in poliestere fa segnare
un +30%. Il motore quindi, con un filtro che
utilizza il nuovo materiale della SprintFilter,
effettivamente respira meglio.
L?ultima misurazione ? sulla costanza di
rendimento dei filtri nelle varie zone. I filtri
in cotone, come detto, hanno una trama non
costante. Questo si traduce in aria che passa
meglio in certe zone e peggio in altre, creando
delle turbolenze
a valle del filtro
proprio nella
zona in cui l?aria
sta per entrare
nel motore.
Teoricamente,
il fenomeno
potrebbe creare
dei disturbi
e diminuire
l?efficienza del
motore. Anche qui, le misurazioni dimostrano i
vantaggi del filtro in poliestere, che avendo una
trama uniforme e priva di irregolarit?, non mette
in mostra discrepanze di permeabilit? in aree
diverse, consentendo un flusso pi? ordinato e
aumentando, potenzialmente, l?efficienza del
motore.
Quindi, chi vince?
Il filtro standard ? quello che da questo
test ne esce con le ossa rotte. Sono troppi icompromessi a cui deve sottostare in fase di
omologazione per essere competitivo con quelli
aftermarket, che dimostrano di far respirare
meglio il motore in ogni situazione. Tra questi,
il pi? efficiente ? il nuovo filtro in poliestere
della SprintFilter, che si avvantaggia anche di
una maggior semplicit? di manutenzione ? per
pulirlo basta usare un compressore e soffiarlo in
direzione contraria a quella del normale flusso
d?aria, senza correre rischio di rovinarlo.
Per
completezza,
va detto che un
punto di forza dei
filtri in cotone ?
che, se siete dei
pigri totali, dopo
un decadimento
iniziale delle
prestazioni a
causa dello
sporco catturato,
ad un certo punto queste si stabilizzano,
grazie ad un effetto chiamato ?Dust Cake?
(Torta di Polvere). Quindi, anche se vi siete
completamente scordati dell?esistenza del filtro,
e non lo pulite da secoli, un elemento in cotone
garantisce sempre una certa efficienza. Il filtro
in poliestere invece, per la sua struttura ?a
secco?, diminuisce le proprie prestazioni man
mano che lo sporco ci si deposita. Quindi, in
teoria, richiede una manutenzione pi? frequente
e costante per funzionare al meglio.
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