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Marquez VIA LIBERA DEI MEDICI

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    Marquez VIA LIBERA DEI MEDICI


    L’unica certezza è che dopo l’ultima visita medica alla quale, a 10 settimane della terza operazione, si è sottoposto l’11 febbraio all’ospedale Ruber Internacional di Madrid, è arrivato il primo via libera: i medici che lo avevano operato il 3 dicembre per l’insorgere di una pseudoartrosi dell’omero – problema che aveva comportato l’applicazione di una nuova placca, con l’aggiunta di un innesto di osso iliaco -, hanno evidenziato, sia a livello radiografico sia presumibilmente dopo una serie di prove meccaniche, una calcificazione soddisfacente dell’osso, aprendo il processo di recupero funzionale dell’arto. I tempi di guarigione di un paziente normale possono protrarsi fino a un anno, Marquez non può essere considerato tale, ma come si è visto nel rientro affrettato a 4 giorni dalla prima operazione del 21 luglio, anche lui è umano e il suo corpo ha tempi medici di guarigione che non possono essere annullati. Col consolidamento osseo che allo scadere dei tre mesi può dirsi pressoché completo, ora si tratta di lavorare più intensamente sulla muscolatura: in una foto pubblicata su Instagram, era molto evidente la mancanza di trofismo muscolare - ovvero una muscolatura adeguata e tonica - del deltoide, cosa scontata considerati i mesi di inattività ai quali lo spagnolo è stato sottoposto. Ma se per il tono muscolare i progressi saranno più rapidi mano a mano che Marc acquisterà una migliore condizione fisica, il dubbio da dissipare è quello di un possibile danno al nervo radiale – l’estensore del polso e della mano - di cui si era parlato dopo l’ultima operazione, quando era trapelato che Marc lamentasse poca sensibilità. Un nervo, se andato in paralisi, comporta un periodo di recupero di circa sei mesi e le immagini mostrate da Marquez queste settimane, con la mano che appariva in posizione innaturale, hanno suscitato diversi interrogativi. Che anche l’ultimo video postato su Instagram, nel quale riceve un quadro come regalo di compleanno e dove la mano destra è tenuta sempre immobile sul fianco, non aiuta a dissipare.


    MARC SCALPITA

    — Di sicuro, la voglia di Marc di tornare in pista dopo un 2020 da incubo è esagerata. Ma sia i medici della Dorna, colpevoli di avere avallato un rientro assurdo dopo la prima operazione, sia i vertici della Honda, incapaci di gestire il pilota con il quale avevano da poco rinnovato per 4 anni per circa 100 milioni di euro, staranno molto attenti prima di dare il via libera, consapevoli come un nuovo problema al braccio porrebbe definitivamente fine alla carriera dell’8 volte iridato. Ancor più di loro, a tirare il freno a mano saranno i professori Samuel Antuña e Ignacio Roger de Oña, che hanno operato Marc a Madrid: non avendo interessi nel motociclismo, non rischieranno inutilmente per poi pagare le colpe di altri.
    da gazzetta.it

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