Il 23 Ottobre 2011 lo sport italiano perde Marco Simoncelli, erede, quantomeno a livello mediatico, di Valentino Rossi. E’ proprio da quell’anno che partiamo per ricostruire la storia dei piloti italiani negli ultimi dieci anni. Nel 2011 la situazione piloti in Italia è abbastanza drammatica. Proprio con Simoncelli, Valentino Rossi aveva abbozzato l’idea dell’Academy, che tante soddisfazioni ha dato in questi anni e promette di darle in futuro: “Abbiamo creato l'Academy in suo onore – ha detto tempo fa Rossi - perché è stato il primo pilota che abbiamo aiutato”.
Alla fine di quell’anno, salutava il professionismo Loris Capirossi, 3 volte campione del mondo nelle classi minori. In MotoGP gli altri italiani sono Rossi su Ducati e Dovizioso, in sella a una delle tre Honda ufficiali. Il mondiale viene vinto dall’australiano Casey Stoner su Honda.
Nella Moto2 la promessa italiana è Andrea Iannone, al secondo dei suoi tre anni nella classe di mezzo (in cui si è sempre piazzato terzo). Altri italiani sono gli specialisti di categoria Mattia Pasini e Simone Corsi. Il campionato è vinto da Stefan Bradl.
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Nella 125, all’ultimo anno di esistenza, dominano gli spagnoli: 7 su 10 nei primi posti della classifica, con Nico Terol campione. I tre piloti non iberici sono Johann Zarco, Claudio Cortese e Jonas Folger. Italiani? Non pervenuti. Gli iscritti di quell’anno a fatica si ricordano: Simone Grotzkyj Giorgi, Luigi Morciano e Alessandro Tonucci. Insomma, fatta eccezione per Iannone, che nel 2011 aveva 22 anni, il movimento italiano non sembra avere prospettive interessanti nel motomondiale.
Nel 2012 arrivano due nuovi piloti. Uno è Danilo Petrucci che esordisce direttamente in MotoGP a 22 anni, dopo aver vinto il campionato italiano Super Stock 1000. L’altro è Romano Fenati, 16enne, talento puro, vincitore di una gara al primo anno di Mondiale. Il campionato 2013 è il più negativo per gli italiani negli ultimi 10 anni: in 52 gare, si registra una sola vittoria tricolore: Rossi ad Assen. I successi spagnoli sono 48, poco meno del 100% (92%).
E’ proprio nell’anno più buio nella storia del nostro motociclismo che nasce ufficialmente l’Academy VR46. I primi sei talenti della scuderia sono Franco Morbidelli, Luca Marini, Andrea Migno, Nicolò Bulega, Romano Fenati e Francesco Bagnaia. Il progetto dell’Academy è tanto semplice quanto efficiente: i piloti si allenano insieme al campione con programmi specifici preparati in base alle diverse attitudini, in palestra e nelle varie piste, con moto da strada e al ranch: “Per me è importante – disse Rossi relativamente agli allenamenti con i giovani piloti - mi aiuta perché lavorare con i giovani mi mantiene più giovane. È molto divertente, condividiamo molto tempo insieme. Proviamo alcune cose con loro e credo che sia una cosa ottima anche per me”.
Nel 2014 Rossi in pista è competitivo: due vittorie e seconda posizione a fine campionato dietro a Marquez. Dovizioso termina quinto, Iannone decimo. In Moto2 fa la prima stagione completa Morbidelli che, dopo metà anno di adattamento, nella seconda parte è stabilmente tra i primi dieci. In Moto3, nella prima squadra VR46 ci sono Fenati e Bagnaia, con il primo vincitore di 4 gare. Tra i primi 10 del campionato c’è anche Enea Bastianini, altro talento italiano, non proveniente dall’Academy.
Il 2015 in MotoGp è l’anno più epico che si ricordi per i fatti relativi a Rossi-Marquez con la vittoria del Mondiale da parte di Lorenzo, ma è giusto sottolineare che tra i primi 10 della classifica finale gli italiani sono 4: oltre a Rossi secondo, Iannone quinto, Dovizioso settimo e Petrucci decimo. In Moto2 Lorenzo Baldassari è nono, Morbidelli decimo. In Moto3, Bastianini, Fenati e Niccolò Antonelli occupano a fine anno la terza, quarta e quinta posizione. Le vittorie sono 4: Antonelli (2), Bastianini e Fenati (1)
Il 2016 conferma la solidità di Rossi, secondo dietro a Marquez a fine anno. Torna alla vittoria la Ducati con Iannone e Dovizioso: è l’inizio di un periodo d’oro per la moto rossa, periodo che dura tutt’ora. In Moto2 gli italiani iniziano a farsi rispettare: Baldassari vince una gara e Morbidelli nella seconda parte di stagione è praticamente sempre sul podio: il primo talento della VR46 è a sbocciare.
In Moto3 Brad Binder vince il titolo, ma nei primi 11 posti, ben 7 sono stati italiani: Bastianini (1 vittoria), Bagnaia (2), Fabio Di Giannantonio, Nicolò Bulega, Andrea Locatelli, Fenati (1) e Antonelli (1).
Fonte: moto.it
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