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Interpellato dall'emittente spagnola DAZN, ha parlato della situazione in casa HRC: "Sarebbe molto facile farsi prendere dal panico"
"Dipende tutto dalla Honda. Quanto gli darò? I due anni di contratto che mi restano. Non lo nego. Lo dico sempre: 'Honda è Honda, il marchio dei miei sogni'. Da loro ho ricevuto molto rispetto e sono molto grato per tutto quello che hanno fatto, ma finché gareggio e penso di essere a buoni livelli, voglio un progetto vincente. Altrimenti..."
Finisce con i puntini di sospensione la frase con cui Marc Marquez manda alla HRC il suo ultimatum: un mezzo competitivo entro 24 mesi, altrimenti bye bye. Lo spagnolo potrebbe dirigersi altrove e vestire altri colori.
Le parole dell’otto volte iridato, raccolte da Izaksun Ruiz per l’emittente spagnola DAZN, arrivano in un momento delicato su più fronti e per più soggetti.
Per lo spagnolo, innanzitutto, impegnato nel recupero dopo l’intervento chirurgico numero quattro seguito all’infortunio al braccio destro del 2020. Proprio ieri, mercoledì, l’annuncio dell’ok dei medici al suo ritorno in sella, visto il positivo progresso sul fronte fisico.
Dall’altra parte, HRC sembra entrata in una spirale abbastanza profonda: ne è stato prova il Gran Premio del Sachsenring, dove le Honda in pista non hanno conquistato nemmeno un punto. Non accadeva da 40 anni.
Cosa ci fa di preciso Marc Marquez nel paddock austriaco? 18/08/2022
Insieme al capotecnico Santi Hernandez, il pilota Honda illustra il suo ruolo durante il fine settimana alle porte
Senza il suo uomo di riferimento il marchio sembra spaesato. Il ritorno di Marc Marquez, da questa prospettiva, diventa un’urgenza.
Analizzando la situazione, il diretto interessato ha affermato che HRC non ha perso la bussola, ma si trova comunque in crisi: “È a un punto in cui sarebbe molto facile farsi prendere dal panico. E quando si è in preda al panico, si prendono decisioni in fretta e furia di cui poi ci si può pentire. La cosa positiva è che in squadra non c'è nessuno con la benda sugli occhi. Io dico loro: 'Non pensate che cambiare pilota risolverà il problema’”, le parole pronunciate ai microfoni di DAZN.
"Non è un disastro. È come un puzzle, tutti i pezzi sono sul tavolo e alcuni sono sottosopra. Non sto chiedendo la testa di nessuno, ma nel modo di lavorare ho la sensazione che si stiano perdendo informazioni, idee molto buone, solo perché... Non so, le e-mail a volte si perdono”.
Il duo Repsol Honda in pista sotto gli occhi di Marc Marquez 19/08/2022
Pol Espargaro e Stefan Bradl descrivono una giornata ai box insieme all'otto volte iridato, tornato nel paddock in Austria
Pensieri, questi, che affollano la mente dello spagnolo durante un recupero fisico cruciale, per la sua carriera. L’ennesima prova di forza alla quale è sottoposto. Per nulla facile.
"Mio nonno mi ha detto: ‘Dai, lascia perdere, la vita è lunga, quello che è fatto è fatto, lascia perdere'. Allora gli ho risposto: 'Ti prometto che è l'ultima possibilità per il braccio'. Gli ho detto che se questa non va bene…”
“È difficile, mentalmente: mi tolgono l'imbragatura, comincio a muovere il braccio, prendo in mano un bicchiere normale, mangio un pezzo di carne senza alzare il gomito. Era così. Ora mangio come una persona normale, invece. Sono piccole cose. Per un anno non ho alzato il braccio di oltre 90 gradi. Da due settimane sono su di giri, ma ci saranno anche dei cali. Lo so, succede".
Parlando invece del mercato, visto il cambiamento in arrivo nell’altra metà del box del Repsol Honda Team dopo l’addio annunciato di Pol Espargaro, l’asso spagnolo ha le idee chiare: “Il mio obiettivo, quando arriva un compagno di squadra, è quello di batterlo. Non mi interessa se è un esordiente o un campione del mondo come Mir. Voglio che, da una parte o dall'altra del box, le moto vincano. Come è stato nel 2013, quando sono arrivato io".
https://www.motogp.com/it/in%20the%2...i-senno/432745
"Dipende tutto dalla Honda. Quanto gli darò? I due anni di contratto che mi restano. Non lo nego. Lo dico sempre: 'Honda è Honda, il marchio dei miei sogni'. Da loro ho ricevuto molto rispetto e sono molto grato per tutto quello che hanno fatto, ma finché gareggio e penso di essere a buoni livelli, voglio un progetto vincente. Altrimenti..."
Finisce con i puntini di sospensione la frase con cui Marc Marquez manda alla HRC il suo ultimatum: un mezzo competitivo entro 24 mesi, altrimenti bye bye. Lo spagnolo potrebbe dirigersi altrove e vestire altri colori.
Le parole dell’otto volte iridato, raccolte da Izaksun Ruiz per l’emittente spagnola DAZN, arrivano in un momento delicato su più fronti e per più soggetti.
Per lo spagnolo, innanzitutto, impegnato nel recupero dopo l’intervento chirurgico numero quattro seguito all’infortunio al braccio destro del 2020. Proprio ieri, mercoledì, l’annuncio dell’ok dei medici al suo ritorno in sella, visto il positivo progresso sul fronte fisico.
Dall’altra parte, HRC sembra entrata in una spirale abbastanza profonda: ne è stato prova il Gran Premio del Sachsenring, dove le Honda in pista non hanno conquistato nemmeno un punto. Non accadeva da 40 anni.
Cosa ci fa di preciso Marc Marquez nel paddock austriaco? 18/08/2022
Insieme al capotecnico Santi Hernandez, il pilota Honda illustra il suo ruolo durante il fine settimana alle porte
Senza il suo uomo di riferimento il marchio sembra spaesato. Il ritorno di Marc Marquez, da questa prospettiva, diventa un’urgenza.
Analizzando la situazione, il diretto interessato ha affermato che HRC non ha perso la bussola, ma si trova comunque in crisi: “È a un punto in cui sarebbe molto facile farsi prendere dal panico. E quando si è in preda al panico, si prendono decisioni in fretta e furia di cui poi ci si può pentire. La cosa positiva è che in squadra non c'è nessuno con la benda sugli occhi. Io dico loro: 'Non pensate che cambiare pilota risolverà il problema’”, le parole pronunciate ai microfoni di DAZN.
"Non è un disastro. È come un puzzle, tutti i pezzi sono sul tavolo e alcuni sono sottosopra. Non sto chiedendo la testa di nessuno, ma nel modo di lavorare ho la sensazione che si stiano perdendo informazioni, idee molto buone, solo perché... Non so, le e-mail a volte si perdono”.
Il duo Repsol Honda in pista sotto gli occhi di Marc Marquez 19/08/2022
Pol Espargaro e Stefan Bradl descrivono una giornata ai box insieme all'otto volte iridato, tornato nel paddock in Austria
Pensieri, questi, che affollano la mente dello spagnolo durante un recupero fisico cruciale, per la sua carriera. L’ennesima prova di forza alla quale è sottoposto. Per nulla facile.
"Mio nonno mi ha detto: ‘Dai, lascia perdere, la vita è lunga, quello che è fatto è fatto, lascia perdere'. Allora gli ho risposto: 'Ti prometto che è l'ultima possibilità per il braccio'. Gli ho detto che se questa non va bene…”
“È difficile, mentalmente: mi tolgono l'imbragatura, comincio a muovere il braccio, prendo in mano un bicchiere normale, mangio un pezzo di carne senza alzare il gomito. Era così. Ora mangio come una persona normale, invece. Sono piccole cose. Per un anno non ho alzato il braccio di oltre 90 gradi. Da due settimane sono su di giri, ma ci saranno anche dei cali. Lo so, succede".
Parlando invece del mercato, visto il cambiamento in arrivo nell’altra metà del box del Repsol Honda Team dopo l’addio annunciato di Pol Espargaro, l’asso spagnolo ha le idee chiare: “Il mio obiettivo, quando arriva un compagno di squadra, è quello di batterlo. Non mi interessa se è un esordiente o un campione del mondo come Mir. Voglio che, da una parte o dall'altra del box, le moto vincano. Come è stato nel 2013, quando sono arrivato io".
https://www.motogp.com/it/in%20the%2...i-senno/432745
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