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Intervista a GIGI ... questa volata la pensa come Molla

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    #1

    Intervista a GIGI ... questa volata la pensa come Molla

    https://www.gpone.com/it/2023/06/21/...rgogliosi.html

    Per Lui la crisi delle Jap dipende dal fatto che hanno ascoltato troppo un pilota.
    Mi pare che secondo Molla la crisi Honda sia dovuta proprio al troppo potere a MM.
    Io concordo ma allora bisogna ascoltare i tecnici o i piloti?
    A parte la domanda provocatoria ho sempre sostenuto che la forza adi Ducati sia si avere tante moto tutte buone con dati condivisi ed in più i tecnici guardano i dati di tutti.

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    #2
    Intervista completa da LA Stampa:

    Gigi Dall'Igna

    Nel paddock della MotoGP per tutti è il Generale Gigi, l'uomo alla guida di quell'armata rossa capace di mettere 5 sue moto davanti a tutti al Sachsenring. All'anagrafe Luigi Dall'Igna, l'ingegnere veneto che ha preso in mano la Ducati meno di 10 anni fa rendendola il riferimento nel motomondiale. «Più volte quest'anno avevamo occupato tutte le 3 caselle del podio, ma stiamo facendo qualcosa che onestamente era difficile aspettarsi prima dell'inizio del campionato - ammette con comprensibile orgoglio -. Sono numeri che fanno impressione».
    Questa volta ha osservato il Gp da casa, è più difficile non essere sul campo?
    «L'adrenalina e le preoccupazioni della gara sono le stesse. Mancano la preparazione che porta a quel momento e gli elementi che ti permettono di pensare ai possibili problemi, in certo senso è stato ancora più emozionante».
    Che cosa ha detto ai suoi uomini dopo quella gara?
    «Normalmente dopo una vittoria organizzo una riunione per fare il punto della situazione e in cui apriamo una bottiglia per festeggiare. Non è stato possibile, sono tutti già in viaggio per Assen, la faremo la prossima settimana. Ho detto loro che devono essere orgogliosi di quello che stiamo facendo, non è normale ottenere risultati del genere. Capita pochissime volte, soprattutto in una categoria così competitiva come MotoGp».
    Lei però lo aveva già fatto in 125 e in 250, quando era in Aprilia.
    «Sì, ma la concorrenza era minore, c'era solo la Honda. Ora i rivali sono tanti, quindi bisogna sentire la soddisfazione per quello che stiamo facendo».
    È stupito maggiormente dalle prestazioni della sua moto o dei suoi piloti?
    «Per ottenere risultati così fuori dal comune, il merito va a tutti quanti: ai piloti, alle persone che lavorano a casa, ai team, allo staff Ducati in pista. Stanno tutti giocando al meglio, da campioni».
    In teoria il regolamento tecnico della MotoGp sembra scritto per evitare che una moto possa fare così tanta differenza.
    «Paradossalmente quello che livella di più le prestazioni non sono i limiti dettati dal regolamento, ma la sua stabilità. Questo permette agli altri costruttori di copiare le soluzioni che funzionano. Sviluppare nuove idee diventa più difficile, non puoi inventarti qualcosa di nuovo tutti gli anni. Tutto questo rende veramente speciale quello che stiamo facendo».
    Se le dico che la Ducati è la Red Bull della MotoGP, che cosa mi risponde?
    «Che in questo momento stiamo effettivamente giocando quel ruolo».
    Gli avversari in passato hanno cercato di fermarla, il sistema che abbassa la parte anteriore della moto, la vostra ultima innovazione, ora è vietato.
    «Per non farcelo usare hanno persino cambiato il regolamento. Ci hanno già messo i bastoni fra le ruote, ma è difficile che possano riuscirci tutti gli anni (ride)».
    La Ducati sale e le Case giapponesi scendono, come si spiega questo cambiamento di fronte?
    «Il loro errore strategico è stato quello di seguire un solo pilota, di basare lo sviluppo delle proprie moto sui risultati e sulle sensazioni del protagonista di ogni marca, quindi Fabio Quartararo per la Yamaha e Marc Marquez per la Honda. Spesso quello che ti dice il pilota di punta, il campione, non è la verità perché il suo talento copre i problemi di cui soffre la moto la moto. Paradossalmente, per sviluppare bene un progetto bisogna stare ad ascoltare tutte le voci, tutti i piloti».
    Il rovescio della medaglia è che nelle chiacchiere da bar sminuiscono i vostri piloti, dicono che sulla Ducati sia facile vincere.
    «È evidentemente che sia una stupidata. Noi dobbiamo tanto a tutti i piloti che lavorano con noi e non dimentichiamo che fra loro ce n'è sempre uno che va più forte degli altri. Ripeto, lo sviluppo che siamo riusciti a fare sulla moto lo dobbiamo tanto ai piloti che si sono susseguiti in questi anni sulla Ducati. Ognuno di loro ha dato un contributo importante, a maggior ragione quelli che abbiamo adesso».
    Sembra che tutti oggi vogliano guidare una Ducati. C'è chi vorrebbe vedere sulla Rossa anche Marc Marquez, in crisi con la Honda.
    «In questo momento sono veramente contento dei nostri piloti, sono tutti giovani, si sono integrati benissimo all'interno del nostro gruppo e sono capaci di prestazioni da paura. Basta pensare che al Sachsenring il tempo totale della gara è stato di 20 secondi più veloce di quello dello scorso anno, da questo si capisce che abbiamo tutto quello che ci serve in casa. Come sempre, il mondo è imprevedibile, è difficile pensare a cosa succederà tra due, tre o quattro anni».
    Davanti a tutti in campionato ci sono Bagnaia, Martin, Bezzecchi e Zarco: dobbiamo aspettarci una lotta in famiglia per il titolo?
    «Questo non può essere un problema. Voglio bene a tutti i miei piloti e vorrei avessero tutti le soddisfazioni che meritano, ma è chiaro che alla fine dell'anno uno solo sarà campione. L'importante è che sia una sfida corretta e leale, è la cosa che mi interessa di più».
    È pronto alle polemiche su eventuali ordini di scuderia?
    «Fanno parte della normalità. Se un nostro pilota si giocherà il campionato contro un avversario di un'altra marca, cercheremo di fare il possibile per aiutarlo. Se invece arriveremo alla fine dell'anno in una situazione simile all'attuale, ognuno dei piloti Ducati avrà la libertà di giocare le proprie carte».—
    Last edited by duecilindri; 21-06-23, 08:30.

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      #3
      I piloti devono fare i piloti e gli ingegneri devono fare gli ingegneri. Un pilota, che sia pure un ottimo collaudatore, potrà (dovrà!) indirizzare lo sviluppo indicando quali sono i punti in cui la moto va e non va rispetto alle altre, e darà un immediato riscontro delle modifiche effettuate per far capire se hanno effetto benefico oppure no. Ma, facendo il caso di Ducati, l'idea di utilizzare l'aerodinamica per stabilizzare meglio le moto, l'hanno avuta gli ingegneri. I progettisti sono loro. Lo step vero è stato fatto dal punto di vista tecnico. I piloti poi ti dicono quello step a cosa ha portato, se è il caso di insistere o tornare indietro man mano che si affina il componente tecnico. Ad ognuno il suo, insomma. Certo, poi se hai quella specie di piloti che salgono sulla moto e fanno il giro veloce senza nemmeno settare le sospensioni, la questione diventa più complicata, perchè per loro la moto andrà sempre bene...
      Last edited by mike1964; 21-06-23, 08:35.

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        #4
        Originally posted by duecilindri View Post
        https://www.gpone.com/it/2023/06/21/...rgogliosi.html

        Per Lui la crisi delle Jap dipende dal fatto che hanno ascoltato troppo un pilota.
        Mi pare che secondo Molla la crisi Honda sia dovuta proprio al troppo potere a MM.
        Io concordo ma allora bisogna ascoltare i tecnici o i piloti?
        A parte la domanda provocatoria ho sempre sostenuto che la forza adi Ducati sia si avere tante moto tutte buone con dati condivisi ed in più i tecnici guardano i dati di tutti.
        il tecnico fa la moto buona di base. i lpilota da le dritte per affinarla.
        A mio avviso ,per rimanere in ducati,Pecco è molto capace.
        Ricordate il motore modificato in extremis nel 2022? Ecco martin e zarcò avevano deciso di continuare con quello più potente. E non hanno vinto un cazzo.
        Quest'anno pecco ha scelto la carena senza scalino, eper ora è ,cadute a parte,mediamente più competitivo di martin dappertutto
        poi ovvio si condividono i dati ecdc....cosa che yamaha lo scorso anno non faceva e razlan e i suoi piloti si chiedevano perchè

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          #5
          Concordo al 100% avevo già scritto in altri post che fenomeni come Stoner e MM ti possono portare fuori strada

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            #6
            Comunque il fatto che Honda questo weekend abbia fatto rimanere due moto ferme ai box fa capire che ancora non hanno capito che serve cambiare metodo. Ducati ha fatto correre Petrucci sempre meglio che una moto ferma (anche per gli sponsor). Aprilia ha fatto lo stesso con Savadori e KTM con Folger che domenica ha beccato 50 secondi ma dati ne ha forniti anche lui.

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              #7
              Però vale anche il contrario, vi ricordate della Ducati di Preziosi che non curvava manco a pagarla? E tutti i piloti che chiedevano modifiche sostanziali e si sono trovati contro un muro?

              Ps. comunque come dicono Gigi e il Molla, in Honda il problema è “La Prinicipessa”

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                #8
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                  #9
                  Originally posted by ACE65 View Post
                  Però vale anche il contrario, vi ricordate della Ducati di Preziosi che non curvava manco a pagarla? E tutti i piloti che chiedevano modifiche sostanziali e si sono trovati contro un muro?

                  Ps. comunque come dicono Gigi e il Molla, in Honda il problema è “La Prinicipessa”
                  Infatti Ducati ha sbagliato e si è leccata le ferite per anni. Ma adesso dopo anni di sberle finalmente vince e tutti a lamentarsi del monomarca delle 8 moto e palle varie anche se Domenica abbiamo visto una bellissima gara.

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                    #10
                    Ma pure io se fossi il capo hrc e ho un fenomeno che mi vince tutte le gare...ascolto lui o quelli che arrivano decimi??
                    Cioè è fisiologico, sicuramente può portarti fuori strada..

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                      #11
                      Originally posted by duecilindri View Post

                      Infatti Ducati ha sbagliato e si è leccata le ferite per anni. Ma adesso dopo anni di sberle finalmente vince e tutti a lamentarsi del monomarca delle 8 moto e palle varie anche se Domenica abbiamo visto una bellissima gara.
                      secondo molla la ducati non curva manco adesso

                      che poi tutti a dire mannaggia le 8 moto...vero...
                      Ma vi immaginate che gusto con 4 yamaha? Almeno altre 2 ducati fan casino li davanti (oddio il diggia no), ma se il team vr46 fosse stato yamaha non avremmo visto le gare del bez e marini. non le avremmo viste perchè quelli attorno al 20° posto non li riprendono mai

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                        #12
                        Non so sinceramente, Quartararo ha sempre detto che dei dati dei colleghi gliene frega una sega, però è anche vero che i suoi colleghi prendevano 15-20 secondi ogni gara, non era una situazione simile a Ducati.

                        Sarebbe stato come ascoltare Bradl per sviluppare la moto quando prende 2 secondi al giro
                        Last edited by Fafnir; 21-06-23, 09:50.

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                          #13
                          Originally posted by Fafnir View Post
                          Non so sinceramente, Quartararo ha sempre detto che dei dati dei colleghi gliene frega una sega, però è anche vero che i suoi colleghi prendevano 15-20 secondi ogni gara, non era una situazione simile a Ducati.

                          Sarebbe stato come ascoltare Bradl per sviluppare la moto quando prende 2 secondi al giro
                          A me Quartino mette sinceramente molti dubbi.
                          E' vero che i compagni di marca erano più lenti, ma questo non significa che non ci siano cose che puoi imparare o che qualcuno fa comunque meglio.
                          Aggiungiamoci poi che la sola ed unica cosa che ha sempre chiesto era più potenza, quando piloti del calibro di Dovizioso e Rossi dicevano non essere quello il problema, una volta accontentato come per magia il problema si è rivelato non essere quello.

                          Senza considerare che avere dati da 4 piloti, anziché solo 2, sveltirebbe di tanto il lavoro degli ingegneri. Ma questo non è un ragionamento dove necessiti una mente sopraffina, sempre se la Casa decida di impegnarsi a farlo, ovviamente.

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                            #14
                            Originally posted by Fafnir View Post
                            Non so sinceramente, Quartararo ha sempre detto che dei dati dei colleghi gliene frega una sega, però è anche vero che i suoi colleghi prendevano 15-20 secondi ogni gara, non era una situazione simile a Ducati.

                            Sarebbe stato come ascoltare Bradl per sviluppare la moto quando prende 2 secondi al giro
                            Magari bradl gli dice "va piano che te fè male", in questo caso è un consiglio utile con una moto così

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                              #15
                              Originally posted by Fafnir View Post
                              Non so sinceramente, Quartararo ha sempre detto che dei dati dei colleghi gliene frega una sega, però è anche vero che i suoi colleghi prendevano 15-20 secondi ogni gara, non era una situazione simile a Ducati.

                              Sarebbe stato come ascoltare Bradl per sviluppare la moto quando prende 2 secondi al giro
                              -1) Dei dati dei colleghi non deve fregare a Quartararo, ma agli ingegneri che sviluppano la moto;
                              -2) L'atteggiamento di Quartararo è quello che c'è sempre stato fino a qualche anno fa, e che ha sempre pagato. Prima che la Ducati cominciasse a dare moto davvero competitive a tutti...

                              Se si corresse in pista con quattro o cinque moto "ufficiali" sul serio, e le altre più o meno a seguire, come si è sempre fatto fino a pochissimo fa, la situazione di Honda e Yamaha sarebbe diversa, e tanti non starebbero qua a stracciarsi le vesti (magari si, lo stesso, ma un po' di meno...) perchè, tra un problema a uno e un guasto all'altro, più o meno tutte le Case una moto sul podio la piazzerebbero, con una certa regolarità, anche se copn distacchi considerevoli in pista. Ma se hai otto moto della stessa marca potenzialmente vincenti... la mentalità DEVE cambiare, sennò ti trovi fuori...

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