Da motosprint
Mentre alcuni piloti sfruttavano la sosta tra Argentina e Texas per rientrare a casa, allenarsi e prepararsi per ripartire, altri come Quartararo e Morbidelli restavano nel continente americano per adattarsi al jeg (Quartararo) e partecipare all’evento promozionale della MotoGP sul tracciato di Goiania in vista del ritorno del Brasile in calendario nel 2026.
E poi c’è Jack Miller che, sponsorizzato da Monster Energy, è stato ospite del “Gypsy Tales Podcast” per una lunga chiacchierata su tanti aspetti della MotoGP attuale. Ecco le sue dichiarazioni più curiose Ducati e la stampante 3D
Jack Miller al podcast ha dichiarato che Ducati, già quando era ufficiale l’australiano, ha una stampante 3D nel retro del camion che funziona h24 soprattutto in Europa per stampare parti come alette e simili. Pezzi pronti “rapidamente” da montare sulla moto e testare in prova e in gara. “Ducati ha una stampante 3D nel retro del camion che lavora h24 in Europa. Non parlo di parti del motore ma più semplicemente di pezzi di plastica e carbonio come le alette, nuovi sensori e componenti per tenere insieme tutti i cavi.”
Ducati e i 400 km/h
Sempre parlando di Ducati, Jack Miller ha raccontato al podcast del test effettuato dalla Casa bolognese con una Desmosedici priva di ali lanciata su un rettilineo per verificare la velocità di punta e la moto ha sfiorato i 400 km/h
E’ indubbio come, dopo l’anno di “prova” con Gresini, Marc Marquez sia partito a molla nella nuova veste di pilota ufficiale Ducati vincendo in “carrozza” le gare di Thailandia ed Argentina più la Sprint texana. “Rientrando dalla Thailandia io e tutto il paddock abbiamo visto l’aura di Marquez, è come se si fosse reincarnato. Sono contento per lui perché nessuno più di lui sa che cosa ha passato.” Poi Jack si esprime anche sull’incidente di Marquez a Jerez 2020 e quello che ha passato, ed anche sui media, che a detta sua sono inflessibili sullo spagnolo: “I media sono inflessibili con lui. Marc è il classico pilota che ha corso fino a quando la ruota non si è staccata.
L’australiano, durante il podcast, ha parlato di come, ai tempi di KTM, la diversa costruzione della gomma posteriore abbia favorito alcuni piloti a discapito di altri nella guida della moto. “La gomma posteriore aveva talmente tanto grip che altre moto ne potevano beneficiare nel fermare la moto con tutte e due le gomme. Noi non eravamo in grado, e il mio problema era il grande chattering laterale a centro curva. La moto cominciava a saltellare a metà curva e diventava difficile da guidare.”
In ogni campionato di alto livello ci sono i piloti che vengono pagati dalle squadre ed i piloti paganti, che si pagano il posto tramite gli sponsor. Jack Miller lo sa bene dell’esistenza dei piloti paganti, tanto che al suo arrivo in MotoGP c’erano tanti piloti che pagavano per correre. “Ad oggi i rookie guadagnano di base 60000 dollari che possono diventare 100-150000 con i bonus come i top rider della Moto2. Oltre a prezzi di favore per caschi e tute.”
Sui piloti paganti dice: “Quando sono entrato in MotoGP lo stipendio base era di 250000 dollari. Non dico che era tutto rose e fiori perché c’erano piloti paganti. Adesso non c’è nessun pilota che paga, è molto meglio.”
Mentre alcuni piloti sfruttavano la sosta tra Argentina e Texas per rientrare a casa, allenarsi e prepararsi per ripartire, altri come Quartararo e Morbidelli restavano nel continente americano per adattarsi al jeg (Quartararo) e partecipare all’evento promozionale della MotoGP sul tracciato di Goiania in vista del ritorno del Brasile in calendario nel 2026.
E poi c’è Jack Miller che, sponsorizzato da Monster Energy, è stato ospite del “Gypsy Tales Podcast” per una lunga chiacchierata su tanti aspetti della MotoGP attuale. Ecco le sue dichiarazioni più curiose Ducati e la stampante 3D
Jack Miller al podcast ha dichiarato che Ducati, già quando era ufficiale l’australiano, ha una stampante 3D nel retro del camion che funziona h24 soprattutto in Europa per stampare parti come alette e simili. Pezzi pronti “rapidamente” da montare sulla moto e testare in prova e in gara. “Ducati ha una stampante 3D nel retro del camion che lavora h24 in Europa. Non parlo di parti del motore ma più semplicemente di pezzi di plastica e carbonio come le alette, nuovi sensori e componenti per tenere insieme tutti i cavi.”
Ducati e i 400 km/h
Sempre parlando di Ducati, Jack Miller ha raccontato al podcast del test effettuato dalla Casa bolognese con una Desmosedici priva di ali lanciata su un rettilineo per verificare la velocità di punta e la moto ha sfiorato i 400 km/h
E’ indubbio come, dopo l’anno di “prova” con Gresini, Marc Marquez sia partito a molla nella nuova veste di pilota ufficiale Ducati vincendo in “carrozza” le gare di Thailandia ed Argentina più la Sprint texana. “Rientrando dalla Thailandia io e tutto il paddock abbiamo visto l’aura di Marquez, è come se si fosse reincarnato. Sono contento per lui perché nessuno più di lui sa che cosa ha passato.” Poi Jack si esprime anche sull’incidente di Marquez a Jerez 2020 e quello che ha passato, ed anche sui media, che a detta sua sono inflessibili sullo spagnolo: “I media sono inflessibili con lui. Marc è il classico pilota che ha corso fino a quando la ruota non si è staccata.
L’australiano, durante il podcast, ha parlato di come, ai tempi di KTM, la diversa costruzione della gomma posteriore abbia favorito alcuni piloti a discapito di altri nella guida della moto. “La gomma posteriore aveva talmente tanto grip che altre moto ne potevano beneficiare nel fermare la moto con tutte e due le gomme. Noi non eravamo in grado, e il mio problema era il grande chattering laterale a centro curva. La moto cominciava a saltellare a metà curva e diventava difficile da guidare.”
In ogni campionato di alto livello ci sono i piloti che vengono pagati dalle squadre ed i piloti paganti, che si pagano il posto tramite gli sponsor. Jack Miller lo sa bene dell’esistenza dei piloti paganti, tanto che al suo arrivo in MotoGP c’erano tanti piloti che pagavano per correre. “Ad oggi i rookie guadagnano di base 60000 dollari che possono diventare 100-150000 con i bonus come i top rider della Moto2. Oltre a prezzi di favore per caschi e tute.”
Sui piloti paganti dice: “Quando sono entrato in MotoGP lo stipendio base era di 250000 dollari. Non dico che era tutto rose e fiori perché c’erano piloti paganti. Adesso non c’è nessun pilota che paga, è molto meglio.”
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