Ho appena letto un articolo interessante a firma di Stefano Ollanu e quindi inspiriamoci per dare un po’ di brio a questo lunedì mattina 
La prima parte della stagione ha un chiaro protagonista: 11 Gare, 7 vittorie, 9 podi, 10 Sprint e 7 pole, 83 punti su Alex e 147 su Pecco.
In pista si è rivisto un protagonista dettare il passo, vincere con apparente facilità. Alla luce di questi numeri, si sta di fatto chiudendo i giochi con largo anticipo.
Ma cosa ci siamo raccontati negli ultimi cinque anni?
Una MotoGP mai cosi combattuta: gare tiratissime, distacchi minimi, piloti fortissimi costretti spesso all’errore dalla pressione costante. Quattro campioni del mondo in cinque stagioni.
Eppure, con MM su una moto ufficiale e un po’ di pace dagli infortuni il copione è cambiato, quelli che fino a ieri sembravano gli eredi designati, per un motivo o per l’altro oggi arrancano.
E se la MotoGP “più competitiva di sempre” fosse stata, almeno in parte, un effetto ottico creato dall’assenza del suo vero dominatore e dalla crescita esponenziale della Ducati?

La prima parte della stagione ha un chiaro protagonista: 11 Gare, 7 vittorie, 9 podi, 10 Sprint e 7 pole, 83 punti su Alex e 147 su Pecco.
In pista si è rivisto un protagonista dettare il passo, vincere con apparente facilità. Alla luce di questi numeri, si sta di fatto chiudendo i giochi con largo anticipo.
Ma cosa ci siamo raccontati negli ultimi cinque anni?
Una MotoGP mai cosi combattuta: gare tiratissime, distacchi minimi, piloti fortissimi costretti spesso all’errore dalla pressione costante. Quattro campioni del mondo in cinque stagioni.
Eppure, con MM su una moto ufficiale e un po’ di pace dagli infortuni il copione è cambiato, quelli che fino a ieri sembravano gli eredi designati, per un motivo o per l’altro oggi arrancano.
E se la MotoGP “più competitiva di sempre” fosse stata, almeno in parte, un effetto ottico creato dall’assenza del suo vero dominatore e dalla crescita esponenziale della Ducati?
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