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Ma è sempre meglio partecipare no?
"Non voglio dire che io sia migliore però sono stato l’unico ad aver battuto in un Mondiale Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Casey Stoner e Marc Marquez. Valentino, per esempio, non ha mai vinto un campionato con Marquez in pista. A Stoner e Marc è mancato il confronto diretto tra di loro, mentre Pedrosa non ha mai vinto un titolo in MotoGP.
Valentino e Marc hanno più titoli di me ma, alla fine, chi è il più forte? Dipende, tutti erano i più forti in qualcosa. Con una moto standard, tutti e 5 avremmo potuto vincere in determinati circuiti e condizioni. Valentino era il più furbo e il più bravo all'improvvisare nei sorpassi. Pedrosa era estremamente tecnico e pulito, la sua statura è stata un limite in frenata e per quanto riguarda gli infortuni. Stoner era il pilota con più istinto e talento nel capire subito i limiti della pista, senza prove libere avrebbe vinto tutte le gare. Infine Marc è fisicamente molto forte ed efficace in staccata, soprattutto in quelle sinistra. Inoltre è sempre stato quello con meno paura di farsi male, anche se l'ambizione di vincere sempre lo ha portato a fare errori.
Io ero soprannominato 'martillo' e 'mantequilla'. Il martello rappresentava la mia capacità di fare tempi veloci molto costanti. Nei primi anni di MotoGP il mio punto debole era la partenza, per diventare il migliore ho affittato la pista di Barcellona per un test in cui abbiamo bruciato 20 frizioni. Se ero primo alla prima curva andavo via perchè ero molto veloce con gomme nuove, già nel warm up lap, e in molte gare ho fatto segnare i migliori settori negli ultimi due del primo giro. Inoltre, guidavo molto pulito, come quando affondi il coltello nel burro. Quando sono andato in Ducati è stato un limite, perché ero abituato con Yamaha a guidare di percorrenza. Per sfruttare tutta la potenza di Ducati, dovevo spigolare le curve. È stato difficile ma poi mi sono adattato, anche grazie agli ingegneri che hanno sviluppato pezzi nuovi".
"Non voglio dire che io sia migliore però sono stato l’unico ad aver battuto in un Mondiale Valentino Rossi, Dani Pedrosa, Casey Stoner e Marc Marquez. Valentino, per esempio, non ha mai vinto un campionato con Marquez in pista. A Stoner e Marc è mancato il confronto diretto tra di loro, mentre Pedrosa non ha mai vinto un titolo in MotoGP.
Valentino e Marc hanno più titoli di me ma, alla fine, chi è il più forte? Dipende, tutti erano i più forti in qualcosa. Con una moto standard, tutti e 5 avremmo potuto vincere in determinati circuiti e condizioni. Valentino era il più furbo e il più bravo all'improvvisare nei sorpassi. Pedrosa era estremamente tecnico e pulito, la sua statura è stata un limite in frenata e per quanto riguarda gli infortuni. Stoner era il pilota con più istinto e talento nel capire subito i limiti della pista, senza prove libere avrebbe vinto tutte le gare. Infine Marc è fisicamente molto forte ed efficace in staccata, soprattutto in quelle sinistra. Inoltre è sempre stato quello con meno paura di farsi male, anche se l'ambizione di vincere sempre lo ha portato a fare errori.
Io ero soprannominato 'martillo' e 'mantequilla'. Il martello rappresentava la mia capacità di fare tempi veloci molto costanti. Nei primi anni di MotoGP il mio punto debole era la partenza, per diventare il migliore ho affittato la pista di Barcellona per un test in cui abbiamo bruciato 20 frizioni. Se ero primo alla prima curva andavo via perchè ero molto veloce con gomme nuove, già nel warm up lap, e in molte gare ho fatto segnare i migliori settori negli ultimi due del primo giro. Inoltre, guidavo molto pulito, come quando affondi il coltello nel burro. Quando sono andato in Ducati è stato un limite, perché ero abituato con Yamaha a guidare di percorrenza. Per sfruttare tutta la potenza di Ducati, dovevo spigolare le curve. È stato difficile ma poi mi sono adattato, anche grazie agli ingegneri che hanno sviluppato pezzi nuovi".
Fonte: podcast "MigBabol"
Lui a MM dovrebbe fargli una statua
che irriconoscenza
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