Boh! Forse sono io che non riresco ad adeguarmi o pu? anche essere che il mondo intorno a me sia ipazzito, ma chiedere ad un pilota di correre, rischiare la sua pellaccia, fare spettacolo per il popolo e allo stesso tempo imporgli di non sorpassare:
- quando ? inclinato
- quando quello davanti non gli dice chiaramente di accomodarsi
- quando la pista non ? indubitabilmente rettilinea
- quando in curva ? all'interno, ma solo se attorno non c'? nessuno nel raggio di 2 km
- quando ? all'esterno, ma solo se la curva ha lo stesso raggio di curvatura di una retta
- quando il direttore di gara non ha mal di pancia e il responsabile alla sicurezza non ha le allucinazioni (il ch? ? impossibile dopo la legnata che gli diede Gardner ad Assen qualche tempo fa)
- quando la morosa non ha le paturnie e per finire
- quando non c'? la delibera della Safety Pilot Commission ( un vero consesso di scienziati!...), delibera emessa con apposita circolare almeno 15 giorni prima della gara.
Ma dico, siamo matti?
Non bastano il limite dei 4 cilindri, il monogomma, i 21 litri, la mancanza cronica di concorrenti, la latitanza della FMI, i commissari incompetenti, i direttori di gara dilettanti e tutto l'ambaradan di minkiate creato da quella massa di parassiti nullacapenti dei mass-media?
C'? un pilota che riesce con le sue gesta a ridare un p? di pepe ad una categoria di competizioni che ormai non ? pi? nemmeno l'ombra di quel mondo eroico che era stata nel passato e si vuole imporgli di non sorpassare o di farlo a comando come nella plystation?
Ma nessuno ha detto a questi baldi giovanotti che da che mondo ? mondo gli sport motoristici sono allo stesso tempo la vita e la morte, il simbolo del coraggio, della sfida, dell'apoteosi o della disfatta ma soprattutto del rischio che pu? condurre anche alla perdita suprema:quella della vita.
A nessuno di quei signori che si schierano sulla linea di partenza ? stato ordinato dal medico di correre in MotoGP e allora?
Cosa vogliono solo i quattrini e la gloria senza dare in cambio nulla?
Eh no, non ? cos? che funziona.
Altro che divieti, lamenti e doglianze varie.
In pista a scannarsi devono andare e che vinca il migliore (o quello che arriva in piedi al traguardo).
Questo ? il loro mestiere e il loro dovere nei confronti di un pubblico che in cambio li osanna e li idolatra dandogli fama e ricchezza.
- quando ? inclinato
- quando quello davanti non gli dice chiaramente di accomodarsi
- quando la pista non ? indubitabilmente rettilinea
- quando in curva ? all'interno, ma solo se attorno non c'? nessuno nel raggio di 2 km
- quando ? all'esterno, ma solo se la curva ha lo stesso raggio di curvatura di una retta
- quando il direttore di gara non ha mal di pancia e il responsabile alla sicurezza non ha le allucinazioni (il ch? ? impossibile dopo la legnata che gli diede Gardner ad Assen qualche tempo fa)
- quando la morosa non ha le paturnie e per finire
- quando non c'? la delibera della Safety Pilot Commission ( un vero consesso di scienziati!...), delibera emessa con apposita circolare almeno 15 giorni prima della gara.
Ma dico, siamo matti?
Non bastano il limite dei 4 cilindri, il monogomma, i 21 litri, la mancanza cronica di concorrenti, la latitanza della FMI, i commissari incompetenti, i direttori di gara dilettanti e tutto l'ambaradan di minkiate creato da quella massa di parassiti nullacapenti dei mass-media?
C'? un pilota che riesce con le sue gesta a ridare un p? di pepe ad una categoria di competizioni che ormai non ? pi? nemmeno l'ombra di quel mondo eroico che era stata nel passato e si vuole imporgli di non sorpassare o di farlo a comando come nella plystation?
Ma nessuno ha detto a questi baldi giovanotti che da che mondo ? mondo gli sport motoristici sono allo stesso tempo la vita e la morte, il simbolo del coraggio, della sfida, dell'apoteosi o della disfatta ma soprattutto del rischio che pu? condurre anche alla perdita suprema:quella della vita.
A nessuno di quei signori che si schierano sulla linea di partenza ? stato ordinato dal medico di correre in MotoGP e allora?
Cosa vogliono solo i quattrini e la gloria senza dare in cambio nulla?
Eh no, non ? cos? che funziona.
Altro che divieti, lamenti e doglianze varie.
In pista a scannarsi devono andare e che vinca il migliore (o quello che arriva in piedi al traguardo).
Questo ? il loro mestiere e il loro dovere nei confronti di un pubblico che in cambio li osanna e li idolatra dandogli fama e ricchezza.
Comment