Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Rossi e Dovizioso: destini incrociati

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #1

    Rossi e Dovizioso: destini incrociati



    "La vita ? fatta a scale, c'? chi scende e c'? chi sale" recita il proverbio, e questo vale anche per l'universo fluido del mercato piloti del motomondiale. C'? per? chi come Valentino Rossi, complice una carriera che non ha rivali nella storia recente ed una popolarit? smisurata, si ? guadagnato il diritto di prendere l'ascensore, lasciando agli altri piloti il compito di salire i faticosi gradini che portano ai personali paradisi, sulle moto dei propri sogni.
    A pagare il prezzo pi? alto sembra essere stato Andrea Dovizioso. Dopo aver accettato la scommessa di correre per un anno nel team Tech3, il forlivese non ha mai fatto mistero di puntare senza mezzi termini ad una Yamaha ufficiale. Dal punto di vista sportivo, la scommessa ? stata vinta. 'Dovi' ? stato finora, e nettamente, il migliore pilota privato dal punto di vista dei risultati quest'anno: 4 podi all'attivo, tanti quanti lo scorso anno a questo punto della stagione nonostante abbia perso una sella 'factory', e 4? posto nel mondiale, ben davanti al deficitario Ben Spies del quale avrebbe dovuto prendere il posto. E invece, come succede nel film Sliding Doors, Dovizioso non ? riuscito a salire sul proverbiale treno, e la possibilit? di vederlo in sella ad una M1 ufficiale esiste solo in un universo parallelo. Al di l? delle porte scorrevoli c'? invece un sorridente Valentino Rossi, che saluta il connazionale da lontano, con la beffa aggiuntiva di lasciargli il difficile compite di risolvere i problemi della Ducati. Ce n'? per fare arrabbiare anche il pi? serafico dei piloti. Lo stesso 'Dovi' ha espresso la propria frustrazione senza la calma che lo ha contraddistinto per anni. Eppure potrebbe non essere tutto oro quel che luccica.
    Rossi in Yamaha trover? il pi? scomodo dei coinquilini, entrato da ospite e diventato a tutti gli effetti il padrone di casa. Dovizioso arriver? in Ducati per rinnovare il progetto Desmosedici da capitano, un ruolo che non ha mai veramente ricoperto in classe regina. Valentino rischia un danno di immagine non indifferente (nel 2010, anno della consacrazione di Lorenzo, aveva l'alibi della gamba rotta e della spalla malmessa), tornando a confrontarsi ad armi pari con un rivale ancora pi? forte di quello stesso che due anni or sono lo convinse, a suon di risultati, a lasciare la casa con la quale aveva vinto di pi? in carriera. Andrea si presenta in Ducati senza pressioni di sorta, ed ogni risultato migliore di quelli fatti registrare dal suo predecessore sarebbe accolto come oro colato.
    Sar? fondamentale il sostegno ricevuto dalle rispettive case. Rispetto al passato, l'assenza di Masao Furusawa ? artefice della rinascita della M1 ed uomo con il quale Rossi aveva un rapporto privilegiato ? rafforza ulteriormente la posizione di Lorenzo. Dall'altre parte, l'ingresso di Audi aumenta sulla carta il potenziale di una casa che, rispetto alle giapponesi, ha finora sofferto particolarmente in termini di tempi di sviluppo. Come questo potenziale verr? espresso rimane un incognita che ha giocato un ruolo fondamentale nell'addio anticipato di Rossi. Ma con una bestia di razza e selvaggia come la Desmosedici serve un atto di fede, in pista e fuori. Sar? Andrea il nuovo apostolo di Borgo Panigale? ? presto per dirlo, ma intanto Audi cita Picasso, dichiarando: "cerco sempre di fare ci? che non sono capace di fare, per imparare come farlo". Di che colori si tinger? il prossimo quadro della MotoGP?

X
Working...
X