Io la lessi sul cartaceo
MotoGP Forcada e la stella Vinales: "Non pensavo
MotoGP Forcada e la stella Vinales: "Non pensavo fosse cos? forte"
Il capotecnico dello spagnolo della Yamaha a punteggio pieno nel mondiale: "Mi ha impressionato: ? veloce in tutte le situazioni, poi sa gestire benissimo le situazioni, ? molto freddo e ha una gran voglia di imparare"
12 aprile 2017 - Termas de rio hondo (Argentina)
Si sono piaciuti appena incontrati e il loro "matrimonio" ? decollato immediatamente. Quello tra il neo pilota della Yamaha, Maverick Vi?ales e Ramon Forcada, il suo capotecnico, per nove anni e fino al 2016 l'ombra dietro i tanti successi di Jorge Lorenzo prima che il maiorchino decidesse di passare alla Ducati, ? un rapporto tra due personalit? tanto forti quanto competitive, alle quali sono bastati pochissimi mesi per capirsi alla perfezione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Che Vi?ales fosse un talento puro lo avevano intuito tanti, ma che, dopo avere brillato con la Suzuki, il pilota catalano iniziasse la sua nuova avventura subito cos? forte, dominatore prima dei test invernali e ora dei due GP fin qui disputati, era quasi impossibile da prevedere. Il merito, oltre che di Maverick, ? anche di questo tecnico che nell'arco di una carriera quasi trentennale ha lavorato con piloti del calibro di Criville, Checa, Kocinsky, Barros e persino Stoner, e che anche in questo caso ? stato abile a trasferire sulla moto le richieste e le sensazioni del suo nuovo pupillo.
Forcada, Vi?ales ?...
"Una sorpresa. Perch? me lo aspettavo forte, ma cos? forte no. Dopo i test dell'inverno era possibile immaginare che iniziasse subito molto bene, ma il fatto che lo abbia fatto con cos? tanta regolarit?, e in condizioni cos? diverse - sull'asciutto, il bagnato, il misto del Qatar - e che soprattutto in ogni momento sia stato in grado di gestire alla perfezione la situazione, questo s? mi ha sorpreso".
La qualit? di Maverick che pi? l'ha impressionata?
"La freddezza. E la capacit? di evitare ogni errore, di gestire al meglio le varie situazioni: qui, per esempio, ha capito subito che il terzo settore era il pi? problematico per la gestione delle gomme, che l? rischiava di deteriorarle maggiormente. Cos?, in quel punto guidava pi? piano, per preservarle in vista del finale".
Uno come Vi?ales lo aveva mai incontrato?
"Ho lavorato con tanti piloti e nessuno ? uguale all'altro. Di Maverick posso dire che con lui lavorare ? facile, ? uno molto centrato, ha le idee chiarissime. Capisce tutto quello che succede sulla moto e ha una gran voglia di imparare".
Rispetto a Lorenzo ?...?
"Maverick e Jorge sono molto diversi, anche se a vederli da fuori la loro guida sembra molto simile. Ma ? soltanto perch? guidano la stessa moto. In realt?, il feeling dei due ? parecchio diverso".
A proposito di Jorge, si immaginava che facesse tanta fatica con la Ducati?
"Pensavo che non sarebbe stato facile, ma non cos?. Jorge ? un bravissimo pilota, ma ha bisogno che tutto gli venga facile per rendere al meglio. Su una moto dove non si trova comodo fatica, e tutti sappiamo che la Ducati ? una moto con una filosofia completamente diversa dalle giapponesi. Honda, Yamaha e Suzuki hanno le loro caratteristiche, ma fondamentalmente sono simili. La Ducati, e ora la Ktm, invece no".
Ha mai parlato con Jorge di questo, quando vi siete incrociati nel paddock?
"Un po', s?. Mi dice che fa fatica, lotta e si impegna, per? anche lui pensava che sarebbe stato pi? facile".
Secondo lei, alla luce anche dei risultati di Maverick si ? un po' pentito di avere lasciato una moto che domina per la Ducati?
"Non lo so questo, ma non credo. Jorge ? uno che se prende una decisione poi accetta tutto quello che viene e lavora duramente per realizzarla".
Fa un po' specie, invece, vedere che mentre Maverick ? partito subito fortissimo con la M1, Rossi che la guida da tanti anni sembra essere pi? in difficolt?.
"Io parlo per la nostra parte del box, Maverick si ? trovato subito bene e ha lavorato in maniera lineare, senza mai cambiare troppo, mentre Valentino ha faticato tutto l'inverno. Anche adesso durante il fine settimana non ? ancora completamente sicuro di quale strada prendere. Per? poi in gara abbiamo visto tutti cosa sa fare".
Dopo due gare, Vi?ales comanda a punteggio pieno e il suo primo rivale ? proprio Valentino. Sar? una fuga Yamaha?
"No, no. Marquez sar? l? a lottare fino alla fine".
Per?, anche se siamo solo all'inizio della stagione ci si pu? cominciare a sbilanciare: Maverick ? il favorito numero uno al titolo?
"No. Per il Mondiale sar? una lotta tra lui e Marquez. Qui Marc ? caduto, mentre in Qatar non ho capito bene che tipo di problemi abbia avuto. Per? arriver?, lui ? una bestia, lo sappiamo tutti. E poi c'? anche Valentino: tutti dicono che ormai ha una certa et?, che fatica e bla bla bla, per? intanto in due gare ha fatto due podi. Uno come lui non puoi mai dire che ? fuori".
MotoGP Forcada e la stella Vinales: "Non pensavo
MotoGP Forcada e la stella Vinales: "Non pensavo fosse cos? forte"
Il capotecnico dello spagnolo della Yamaha a punteggio pieno nel mondiale: "Mi ha impressionato: ? veloce in tutte le situazioni, poi sa gestire benissimo le situazioni, ? molto freddo e ha una gran voglia di imparare"
12 aprile 2017 - Termas de rio hondo (Argentina)
Si sono piaciuti appena incontrati e il loro "matrimonio" ? decollato immediatamente. Quello tra il neo pilota della Yamaha, Maverick Vi?ales e Ramon Forcada, il suo capotecnico, per nove anni e fino al 2016 l'ombra dietro i tanti successi di Jorge Lorenzo prima che il maiorchino decidesse di passare alla Ducati, ? un rapporto tra due personalit? tanto forti quanto competitive, alle quali sono bastati pochissimi mesi per capirsi alla perfezione. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Che Vi?ales fosse un talento puro lo avevano intuito tanti, ma che, dopo avere brillato con la Suzuki, il pilota catalano iniziasse la sua nuova avventura subito cos? forte, dominatore prima dei test invernali e ora dei due GP fin qui disputati, era quasi impossibile da prevedere. Il merito, oltre che di Maverick, ? anche di questo tecnico che nell'arco di una carriera quasi trentennale ha lavorato con piloti del calibro di Criville, Checa, Kocinsky, Barros e persino Stoner, e che anche in questo caso ? stato abile a trasferire sulla moto le richieste e le sensazioni del suo nuovo pupillo.
Forcada, Vi?ales ?...
"Una sorpresa. Perch? me lo aspettavo forte, ma cos? forte no. Dopo i test dell'inverno era possibile immaginare che iniziasse subito molto bene, ma il fatto che lo abbia fatto con cos? tanta regolarit?, e in condizioni cos? diverse - sull'asciutto, il bagnato, il misto del Qatar - e che soprattutto in ogni momento sia stato in grado di gestire alla perfezione la situazione, questo s? mi ha sorpreso".
La qualit? di Maverick che pi? l'ha impressionata?
"La freddezza. E la capacit? di evitare ogni errore, di gestire al meglio le varie situazioni: qui, per esempio, ha capito subito che il terzo settore era il pi? problematico per la gestione delle gomme, che l? rischiava di deteriorarle maggiormente. Cos?, in quel punto guidava pi? piano, per preservarle in vista del finale".
Uno come Vi?ales lo aveva mai incontrato?
"Ho lavorato con tanti piloti e nessuno ? uguale all'altro. Di Maverick posso dire che con lui lavorare ? facile, ? uno molto centrato, ha le idee chiarissime. Capisce tutto quello che succede sulla moto e ha una gran voglia di imparare".
Rispetto a Lorenzo ?...?
"Maverick e Jorge sono molto diversi, anche se a vederli da fuori la loro guida sembra molto simile. Ma ? soltanto perch? guidano la stessa moto. In realt?, il feeling dei due ? parecchio diverso".
A proposito di Jorge, si immaginava che facesse tanta fatica con la Ducati?
"Pensavo che non sarebbe stato facile, ma non cos?. Jorge ? un bravissimo pilota, ma ha bisogno che tutto gli venga facile per rendere al meglio. Su una moto dove non si trova comodo fatica, e tutti sappiamo che la Ducati ? una moto con una filosofia completamente diversa dalle giapponesi. Honda, Yamaha e Suzuki hanno le loro caratteristiche, ma fondamentalmente sono simili. La Ducati, e ora la Ktm, invece no".
Ha mai parlato con Jorge di questo, quando vi siete incrociati nel paddock?
"Un po', s?. Mi dice che fa fatica, lotta e si impegna, per? anche lui pensava che sarebbe stato pi? facile".
Secondo lei, alla luce anche dei risultati di Maverick si ? un po' pentito di avere lasciato una moto che domina per la Ducati?
"Non lo so questo, ma non credo. Jorge ? uno che se prende una decisione poi accetta tutto quello che viene e lavora duramente per realizzarla".
Fa un po' specie, invece, vedere che mentre Maverick ? partito subito fortissimo con la M1, Rossi che la guida da tanti anni sembra essere pi? in difficolt?.
"Io parlo per la nostra parte del box, Maverick si ? trovato subito bene e ha lavorato in maniera lineare, senza mai cambiare troppo, mentre Valentino ha faticato tutto l'inverno. Anche adesso durante il fine settimana non ? ancora completamente sicuro di quale strada prendere. Per? poi in gara abbiamo visto tutti cosa sa fare".
Dopo due gare, Vi?ales comanda a punteggio pieno e il suo primo rivale ? proprio Valentino. Sar? una fuga Yamaha?
"No, no. Marquez sar? l? a lottare fino alla fine".
Per?, anche se siamo solo all'inizio della stagione ci si pu? cominciare a sbilanciare: Maverick ? il favorito numero uno al titolo?
"No. Per il Mondiale sar? una lotta tra lui e Marquez. Qui Marc ? caduto, mentre in Qatar non ho capito bene che tipo di problemi abbia avuto. Per? arriver?, lui ? una bestia, lo sappiamo tutti. E poi c'? anche Valentino: tutti dicono che ormai ha una certa et?, che fatica e bla bla bla, per? intanto in due gare ha fatto due podi. Uno come lui non puoi mai dire che ? fuori".
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