Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

TT 2019: muore il pilota Daley Mathison

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #1

    TT 2019: muore il pilota Daley Mathison

    Il 27enne pilota ? caduto al 3? giro della gara Superbike


    L?universo delle road races ? in lutto per la scomparsa di Daley Mathison. Il ventisettenne motociclista britannico, originario di Stockton on Tees, ha perso la vita in seguito ad un incidente registratosi nel corso della TT Superbike Race, la prima gara che ha inaugurato l?edizione 2019 del Tourist Trophy all?Isola di Man.
    Da diversi anni presenza fissa delle corse su strada (TT e non solo), Mathison ? incappato in un grave incidente in prossimit? di Snugborough, tratto molto veloce del Mountain Course tra Braddan e Union Mills. La gara ? stata immediatamente sospesa con l?esposizione della bandiera rossa, assegnando a Peter Hickman la vittoria.
    In questa edizione del TT Daley Mathison si ? guadagnato la possibilit? di correre tra le Superbike con il team Penz13 BMW di Rico Penzkofer, dando seguito all?esperienza maturata lo scorso anno tra Frohburg and Macau.
    Recentemente Daley ha corso inoltre a Hengelo ed alla North West 200, pi? in diversi campionati di contorno al BSB. In quest?edizione del TT, oltre con Penz13 BMW, doveva correre nelle classi Superstock, Supersport e Lightweight con il team WH Racing. Parallelamente a questo impegno, era previsto il prosieguo dell?esperienza al TT Zero con la moto dell?University of Nottingham Team.A dare l?annuncio di questa tragica scomparsa ? stata la moglie Natalie sui social, concluso con questo messaggio tanto significativo, quanto struggente in questo momento per gli amanti delle corse su strada. ?L?ultima immagine che ho visto di mio marito era di un uomo felice della sua vita e orgoglioso delle sue gare?.

  • Font Size
    #2
    Ormai leggo queste notizie quasi con indifferenza. Ovviamente mi dispiace e molto, per? si sa gi? in partenza che ci saranno dei morti. Ogni anno si fa la conta...sanno ci? che rischiano. E pensare che 25 anni fa ho provato e sognato di andarci.
    RIP

    Comment


    • Font Size
      #3


      Articolo di Marta Covioli


      Di articoli di questo genere, a caldo, dopo un grave incidente al Tourist Trophy, ce ne sono mille. Ma oggi ho deciso di scrivere il milleunesimo.

      Credo di poter parlare con cognizione di causa, avendo vissuto le road races nel corso di parecchi anni come spettatrice, giornalista, parte di un team, fidanzata di un pilota e amica di molti. Ma, soprattutto, da sempre, grande appassionata.

      Partiamo con i fatti, veri e crudi.

      Daley Mathison ? stata l?ennesima vittima del Tourist Trophy, per parlare solo della famosa corsa all?Isola di Man. Ogni anno, decine e decine di piloti decidono volontariamente di affrontare a medie spaventose le 256 curve del Mountain Course, lo stradale pi? antico e tra i pi? pericolosi al mondo. E probabilmente il pi? affascinante, dove Team privati, Team blasonati, piloti amatori e piloti professionisti si ritrovano tutti uniti dalla stessa passione per questa corsa.

      Ogni anno decine e decine di piloti decidono di rischiare la vita. Egoisticamente fanno i bagagli, salutano la famiglia, alcuni la portano con s? in queste due intense settimane di TT. Egoisticamente si infilano la tuta, gli stivali, il casco, i guanti. Egoisticamente chiudono la visiera e salgono in sella pronti a lanciarsi verso la picchiata di Bray Hill, lasciandosi alle spalle meccanici, mogli, figli, fidanzate, genitori, amici. Tutti consapevoli che potrebbero non riabbracciare pi? il loro pilota, che sfida la morte ad ogni metro affrontando questi famigerati 60,7 km di Mountain Course, mentre i suoi cari, persino i suoi figli piccoli, li aspettano con ansia nel paddock per minuti e ore interminabili.

      Uno sport estremo, uno sport egoista, uno sport tra i pi? crudeli, soprattutto per chi resta. Questi sono i fatti, freddi ma veri. Tutti lo sappiamo: in una piccola parte della nostra mente, al via di ogni road race una vocina dentro di noi grida: ?Chi sar? la prossima vittima??.

      Ci? che si prova vedendo sparire dopo il Grandstand un pilota in corsa ? indescrivibile: un mix di adrenalina, tensione, emozione, terrore. Ha senso tutto ci??

      Ha senso per chi corre e ha senso per chi sceglie di stare al loro fianco. Questo deve bastare. La moglie di Mathison, ieri, per comunicare la scomparsa di Daley ha scritto sui social: ?L?ultima immagine che ho di mio marito ? quella di un uomo che amava la vita e orgoglioso delle sue gare?.

      Per chi non le ha mai vissute profondamente, le road races sono di difficile comprensione. Uno sport estremo, nel senso che non ci sono mezze misure: le emozioni, qualsiasi esse siano, sono fortissime. ?The highs are very high and the lows are very low?, uno sport in cui i momenti belli sono fantastici e i momenti brutti sono i pi? brutti di sempre. E? uno sport che sa regalare emozioni uniche come pochi altri, a chi sta a casa seguendo con un live timing, a chi sta assiepato tra i prati come spettatore, a chi accompagna i piloti sulla linea di partenza. Questa ? l?isola di Man, questo ? il TT, queste sono le road races. Vedere per credere.

      Ci? che provano i piloti stessi ? indescrivibile. Qualcuno ha cercato di descriverlo a parole, qualcuno dice che affrontare il TT ? la sfida ultima e pi? elevata per un motociclista, una sfida che alcuni reputano folle ma per la quale in realt? ci si deve preparare come a ben poche altre gare al mondo.

      E? difficile far capire realmente il senso di questa gara. A volte, dopo la perdita dell?ennesimo amico, sorge spontanea qualche domanda. La risposta, tuttavia, per me arriva quasi subito forte e chiara: mi basta guardare gli occhi di questi stessi piloti mentre risollevano la visiera alla fine del loro giro, nella pit return lane. Io sguardi del genere non li ho mai visti altrove. Occhi che brillano di una vitalit? indescrivibile.

      Ma loro, i road racers, pi? vivi che mai lo sono gi?, tutti i giorni. Per me non sono eroi come alcuni li descrivono, non salvano vite, anzi, mettono a repentaglio la propria e quella dei propri famigliari. Ma nella mia vita ho conosciuto ben poche persone con una gioia di vivere grande quanto alcuni road racers. Piloti, anzi, persone dalla vitalit? contagiosa che mi hanno insegnato molto; mi hanno insegnato ad amare la vita, a godere di ogni momento come se fosse l?ultimo. Proprio come fanno loro.

      Grazie Daley.

      Grazie a tutti voi.
      Last edited by olivier; 04-06-19, 16:59.

      Comment

      X
      Working...
      X