Tweet
Una finalissima come se ne sono viste poche nella storia del mondiale Superbike. Toseland è in vantaggio, ma Biaggi e Haga non gli daranno tregua. Senza contare Bayliss...
da gpone
Ci sono eventi ai quali tutti dovrebbero partecipare perché difficilmente si ripeteranno e perché assistervi guardando la televisione non potrà mai dare le stesse sensazioni godibili sul posto.
Uno di questi prevedibilmete sarà l'ultimo gran premio del campionato mondiale Superbike 2007, che si concluderà domenica prossima a Magny Cours, un autodromo che ha già offerto con le SBK epici scontri di fine stagione, nessuno dei quali però può – almeno alla vigilia – essere posto sullo stesso piano di quello che sta per prendere il via.
Il titolo, a due gare dall'assegnazione, è in ballo fra James Toseland, Max Biaggi e Noriyuki Haga, il primo su Honda, gli altri rispettivamente su Suzuki e Yamaha. Toseland guida la classifica con 29 punti di vantaggio su Biaggi e 33 su Haga. Sembrerebbe al sicuro, invece è raggiungibile, specie se si farà condizionare dall'emozione o intimidire da quei due mastini che sono i suoi avversari diretti, che diversamente da lui potranno adottare solo la tattica più aggressiva possibile.
Vediamo un po' che cosa ci propone l'aritmetica, semplice, ma inesorabile.
Toseland è campione del mondo, matematicamente, se vince anche una sola manche senza ottenere punti nell'altra, poiché da 396 punti passa a 421 punti mentre Biaggi non può andare oltre (supponendo un primo e un secondo posto) 412 e Haga (sempre nel migliore dei casi) 408.
Ma se a vincere è Biaggi in entrambe le manche la faccenda cambia parecchio: in questa eventualità il romano accumula 417 punti e Toseland per batterlo deve guadagnare almeno 22 punti nell'arco delle due gare in programma. Il che significa che deve classificarsi almeno due volte quinto, oppure una volta quarto e una sesto, o ancora una volta terzo e una decimo, o una secondo e l'altra almeno quattordicesimo.
Per Haga la situazione non è molto diversa: se il giapponese vince due volte va a 413 punti e Toseland per superarlo deve realizzare almeno 18 punti nelle due manche. All'inglese della Honda basterebbe dunque un secondo posto in una gara, oppure un terzo in una e almeno un quattordicesimo nell'altra, o un quarto nella prima e un undicesimo nella seconda, o infine un quinto in quella di apertura e almeno un nono nella manche finale.
Come si vede, per Toseland si prospettano due gare relativamente ben gestibili, ma non tanto da permettersi errori o sottovalutazioni.
Il pronostico è comunque a suo vantaggio per diversi motivi: oltre al cospicuo vantaggio di cui gode, ha già affrontato una finalissima qui a Magny Cours e ne è uscito col primo titolo in tasca dopo due corse magistrali nonostante la tensione. Inoltre potrà contare su un alleato preziosissimo: Troy Bayliss, che è quarto in classifica, ma escluso matematicamente dalla corsa al titolo. Bayliss dunque farà di tutto per regalare a sé e alla Ducati l'ultima doppietta del 2007, e sarà perciò lui, non Toseland, il più grosso ostacolo per Biaggi e Haga.
Come si vede, a Magny Cours l'atmosfera sarà rovente fin dal venerdì: partire in prima fila – e bene – sarà questa volta più importante che mai, e ogni giro di corsa sarà sul filo del rasoio fino al traguardo.
da gpone
Ci sono eventi ai quali tutti dovrebbero partecipare perché difficilmente si ripeteranno e perché assistervi guardando la televisione non potrà mai dare le stesse sensazioni godibili sul posto.
Uno di questi prevedibilmete sarà l'ultimo gran premio del campionato mondiale Superbike 2007, che si concluderà domenica prossima a Magny Cours, un autodromo che ha già offerto con le SBK epici scontri di fine stagione, nessuno dei quali però può – almeno alla vigilia – essere posto sullo stesso piano di quello che sta per prendere il via.
Il titolo, a due gare dall'assegnazione, è in ballo fra James Toseland, Max Biaggi e Noriyuki Haga, il primo su Honda, gli altri rispettivamente su Suzuki e Yamaha. Toseland guida la classifica con 29 punti di vantaggio su Biaggi e 33 su Haga. Sembrerebbe al sicuro, invece è raggiungibile, specie se si farà condizionare dall'emozione o intimidire da quei due mastini che sono i suoi avversari diretti, che diversamente da lui potranno adottare solo la tattica più aggressiva possibile.
Vediamo un po' che cosa ci propone l'aritmetica, semplice, ma inesorabile.
Toseland è campione del mondo, matematicamente, se vince anche una sola manche senza ottenere punti nell'altra, poiché da 396 punti passa a 421 punti mentre Biaggi non può andare oltre (supponendo un primo e un secondo posto) 412 e Haga (sempre nel migliore dei casi) 408.
Ma se a vincere è Biaggi in entrambe le manche la faccenda cambia parecchio: in questa eventualità il romano accumula 417 punti e Toseland per batterlo deve guadagnare almeno 22 punti nell'arco delle due gare in programma. Il che significa che deve classificarsi almeno due volte quinto, oppure una volta quarto e una sesto, o ancora una volta terzo e una decimo, o una secondo e l'altra almeno quattordicesimo.
Per Haga la situazione non è molto diversa: se il giapponese vince due volte va a 413 punti e Toseland per superarlo deve realizzare almeno 18 punti nelle due manche. All'inglese della Honda basterebbe dunque un secondo posto in una gara, oppure un terzo in una e almeno un quattordicesimo nell'altra, o un quarto nella prima e un undicesimo nella seconda, o infine un quinto in quella di apertura e almeno un nono nella manche finale.
Come si vede, per Toseland si prospettano due gare relativamente ben gestibili, ma non tanto da permettersi errori o sottovalutazioni.
Il pronostico è comunque a suo vantaggio per diversi motivi: oltre al cospicuo vantaggio di cui gode, ha già affrontato una finalissima qui a Magny Cours e ne è uscito col primo titolo in tasca dopo due corse magistrali nonostante la tensione. Inoltre potrà contare su un alleato preziosissimo: Troy Bayliss, che è quarto in classifica, ma escluso matematicamente dalla corsa al titolo. Bayliss dunque farà di tutto per regalare a sé e alla Ducati l'ultima doppietta del 2007, e sarà perciò lui, non Toseland, il più grosso ostacolo per Biaggi e Haga.
Come si vede, a Magny Cours l'atmosfera sarà rovente fin dal venerdì: partire in prima fila – e bene – sarà questa volta più importante che mai, e ogni giro di corsa sarà sul filo del rasoio fino al traguardo.
Comment