Per il tragico incidente accaduto poco dopo le 16 del 7 maggio del 2023 al Cremona Circuit di San Martino del Lago nel quale aveva perso la vita il pilota torinese Davide Rolando, 47 anni, è a processo il collega bergamasco che durante la corsa lo aveva investito e ucciso. Quel pomeriggio si stavano svolgendo le prove libere. Subito dopo la curva numero tre, lungo un rettilineo, il torinese era stato “disarcionato” dalla sua Bmw 1000. Il centauro stava cercando di rialzarsi per uscire dalla pista, quando era stato travolto dalla moto dell’imputato. Per Rolando non c’era stato nulla da fare.
L’accusa, per il pilota bergamasco, è quella di omicidio colposo. Nel processo, è stata sentita la testimonianza dell’ingegner Cinzia Cardigno, il perito che su incarico del pm ha ricostruito l’incidente, documentato dal sistema di telecamere interno del circuito.

davide rolando
Prima dell’investimento, dopo che Davide Rolando era caduto, erano sfrecciati due motociclisti che erano riusciti ad evitare l’impatto con la vittima, mentre il motociclista bergamasco, sopraggiunto dopo gli altri due, lo aveva travolto. Secondo l’ingegner Cardigno, l’imputato avrebbe avuto la visuale libera e avrebbe potuto vedere il collega caduto, rallentare, così come avevano fatto i due motociclisti prima di lui, e conseguentemente evitarlo.
Rolando, sposato e con una figlia, era titolare di un centro per revisioni auto e preparazione moto a Borgone Susa, in provincia di Torino. Le moto, il suo grande amore. Per anni, come spiegava lui stesso in un’intervista a Trofeinmoto.it., la sua passione per la pista era rimasta circoscritta al mondo delle prove libere, poi, nel 2017, aveva iniziato a correre in un vero campionato. Era entrato nella categoria Race Attack e alla prima stagione su pista era riuscito a laurearsi campione nella classifica Rookies, dedicata agli esordienti e chiudere secondo nella “assoluta”. Quattro anni dopo, nel 2021, aveva concluso la stagione al quarto posto. “L’importante per me è divertirmi ed essere competitivo”, diceva Davide.
L’udienza del processo è stata aggiornata al prossimo 18 febbraio per sentire altri testimoni, compresi i commissari di gara.
L’accusa, per il pilota bergamasco, è quella di omicidio colposo. Nel processo, è stata sentita la testimonianza dell’ingegner Cinzia Cardigno, il perito che su incarico del pm ha ricostruito l’incidente, documentato dal sistema di telecamere interno del circuito.

davide rolando
Prima dell’investimento, dopo che Davide Rolando era caduto, erano sfrecciati due motociclisti che erano riusciti ad evitare l’impatto con la vittima, mentre il motociclista bergamasco, sopraggiunto dopo gli altri due, lo aveva travolto. Secondo l’ingegner Cardigno, l’imputato avrebbe avuto la visuale libera e avrebbe potuto vedere il collega caduto, rallentare, così come avevano fatto i due motociclisti prima di lui, e conseguentemente evitarlo.
Rolando, sposato e con una figlia, era titolare di un centro per revisioni auto e preparazione moto a Borgone Susa, in provincia di Torino. Le moto, il suo grande amore. Per anni, come spiegava lui stesso in un’intervista a Trofeinmoto.it., la sua passione per la pista era rimasta circoscritta al mondo delle prove libere, poi, nel 2017, aveva iniziato a correre in un vero campionato. Era entrato nella categoria Race Attack e alla prima stagione su pista era riuscito a laurearsi campione nella classifica Rookies, dedicata agli esordienti e chiudere secondo nella “assoluta”. Quattro anni dopo, nel 2021, aveva concluso la stagione al quarto posto. “L’importante per me è divertirmi ed essere competitivo”, diceva Davide.
L’udienza del processo è stata aggiornata al prossimo 18 febbraio per sentire altri testimoni, compresi i commissari di gara.
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