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    #31
    c'e' poi da tenere conto di una cosa importante....ognuno di noi ha uno stile diverso...a volte molto diverso....e difficile dire "fai cosi'!"....bisogna girare un bel po'....cmq ovvio che non basta curvare forte...ci vu8ole anche il culetto un po' fuori...occorre trovare la giusta alchimia....

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      #32
      Tenete conto che ci sono persone che curvano andando abbastanza piano e grattano la saponetta lo stesso.

      Ci sono persone che invece hanno tutto il culo fuori, fanno la curva veloce, spuntando anche buoni tempi, ma per il fatto che si avvitano sulla moto, tenendo la testa tra i due specchietti, tengono il ginocchio interno talmente aderente alla moto che non possono toccare con la saponetta.

      E' gi? stato detto nei posts precedenti, la testa deve stare anch'essa fuori dalla moto all'interno della curva, guardando come bersaglio il punto di uscita della stessa.

      Un paio di amici miei quando nelle prime uscite su strada non toccavano il ginocchio incavolandosi come bestie, facevano delle scintillone spettacolari fresando le pedane (cbr 900 94). Questi avevano il culo fuori e in curva entravano e andavano molto pi? forte di tanti sfregiatori di saponette che quando vanno in moto sembra che stiano sulla tazza del cesso.

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        #33
        Originally posted by Ultrone
        Quasi ogni volta che si va in circuito c'e' qualcuno che comincia, e per chi comincia la prima grattata e' sempre un momento da celebrare. Dopo mesi, magari anni passati a guardare pieghe da nausea sulle riviste, finalmente arriva il momento di andare di manetta, tirare fuori il sedere e guadagnarsi questa specie di diploma che e' la prima scalfittura sulle saponette. Alcuni ci riescono subito, altri ci mettono un po ' di piu', ma immancabilmente, appena toccato per la prima volta, si rientra ai box per condividere con gli amici la gioia per il risultato raggiunto, per sentirsi finalmente parte di una specie di club esclusivo.

        Abbracci, pacche sulle spalle - una scena tipica, che fa sorridere solo chi non l'ha mai provato in prima persona. Poi si torna fuori, se ne vuole di piu'. Bisogna confermarsi, toccare dall'altra parte (c'e' sempre un parte piu' facile...), poi toccare nelle curve man mano piu' veloci, poi toccare con la punta del piede e poi... Poi sembra che non ci sia mai fine. Ricordo un amico, pilota da anni con un sacco di esperienza, rientrare ai box, togliersi il casco e con gli occhi lucidi farci vedere una bella abrasione sulla pancia della sua Aprilia: abbracci e pacche sulle spalle, come se fosse la prima volta!

        E io, che di esperienza ne ho molta di meno, mi ritrovo a volte a fare traiettorie pessime solo per il gusto di prolungare il contatto del ginocchio sull'asfalto, sentire piu' a lungo quella vibrazione magica...

        Bando alle ciancie ora, discutiamo un po' di tecnica

        La differenza piu' evidente tra la guida su strada, anche sportiva, e la guida al limite in circuito sta nell'entita' dello spostamento del corpo sulla sella. Anche chi non ha mai guidato in pista, quando ci si impegna su una strada di montagna tutta curve, finisce, un po' per istinto e un po' per imitazione delle foto viste sui giornali, per spostare il busto all'interno della curva. Molti arrivano anche a spostarsi effettivamente sulla sella ed ad aprire il ginocchio interno.

        Ci si rende cosi' conto che, a parita' di velocita', si puo' inclinare di meno la moto, e, quello che molto piu' importante, si puo' percorrere una curva con la stessa inclinazione ma a velocita' parecchio piu' sostenuta. Questo dipende dal fatto che il baricentro del complesso moto-pilota (il baricentro e' definito come il punto di applicazione della forza peso) si sposta all'interno, e questo spostamento controbilancia in maniera piu' efficace la forza centrifuga, che, combinata con l'attrito dei pneumatici dull'asfalto, tende a fare rovesciare moto e pilota verso l'esterno della curva. Quello di cui non ci si rende conto, pero', e che non si e' MAI spostati abbastanza. Mi spiego: normalmente, quando si gira in circuito le prime volte, non si fa che esagerare i movimenti appresi nella guida sportiva su strada. Si crede di avere il sedere completamente fuori dalla sella e di avere la gamba interna alla curva aperta a 90 gradi. Beh, nella stragrande maggioranza dei casi non e' vero. Cosi' puo' succedere, come e' capitato a me all'inizio, di raggiungere inclinazioni davvero maiuscole, arrivando a strisciare generosamente le pedane, SENZA toccare con il ginocchio e con conseguenze pessime per la sicurezza e per l'efficacia della condotta in curva.

        Quindi, bisogna spostarsi di piu' e meglio.
        Ci vuole un sacco di tempo per farlo davvero bene, e mi sembra che solo i piloti professionisti non abbiano piu' nulla da imparare in questo senso.


        Andiamo allora con un paio di consigli che vi permetteranno di migliorare molto in fretta.

        Innanzitutto bisogna curare la posizione del piede sulla pedana, assolutamente primordiale per aprire la gamba come si deve. Molti - io compreso - credono all'inizio di sbagliare il movimento di apertura, di essere semplicemente pigri o di avere la tuta troppo stretta (non sto scherzando: qualcuno all'inizio mi ha detto "se non apri abbastanza e' perche' hai la tuta in due pezzi, con la tuta intera non avresti problemi...").

        Invece e ' tutta questione di piede. Quando guidiamo in rettilineo, abbiamo normalmente il piede appoggiato sulla pedana con la punta che guarda in avanti. L'errore che quasi tutti commettiamo all'inizio e' quello di cercare di portare all'esterno il ginocchio mantenendo il piede con la punta in avanti.

        Per aprire bene, ci insegnano i professionisti, la prima cosa da fare e', prima dell'inserimento in curva, spostare il piede interno in modo da avere la punta della pedana esattamente nell'incavo tra alluce e secondo dito del piede. A questo punto, portando il ginocchio all'esterno il piede subisce un movimento di rotazione SENZA torcersi. Si finisce cosi' con la punta del piede che guarda in basso, e la gamba libera di aprirsi come si deve. Altro che tuta stretta...



        Per quanto poi riguarda il movimento del posteriore, gli esperti ci fanno notare che non e' mai e poi mai e poi mai abbastanza accentuato. Ancora una volta, all'inizio sembra di essere letteralmente 'appesi' alla moto, poi si guardano le foto o i filmati fatti dagli amici, e ci si rende conto che in realta' ci si e' mossi appena. La posizione giusta e' quella che ci vede davvero 'appesi', tenedoci al serbatotio con l'incavo del ginocchio e del gomito esterni, e ALMENO con tutta la natica interna fuori dalla sella.Di fatto, la posizione migliore ci vede appoggiati alla sella con la coscia, e praticamente TUTTO il sedere fuori.


        Inoltre, ricordatevi di queste due regole d'oro:

        1) L'esperienza mostra che i principianti arrivano a spostarsi col corpo abbastanza in fretta. Quello che spesso fa difetto, e che e' particolarmente difficile da correggere e' la posizione della testa. La testa non deve stare in linea con la moto, ma, visto che siamo 'appesi' all'interno, il casco deve cercare di essere in linea col retrovisore interno.

        2) Il movimento del corpo e' di traslazione verso l'interno della curva e NON di rotazione attorno alla moto."

        RIASSUNTO: punta del piede sulla pedana e culo spostato in fuori.

        Stiamo parlando in modi diversi per dire la stessa cosa.

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          #34
          Originally posted by laroch
          Originally posted by Ultrone
          Cmq...

          Regola nr 1: esagerare con l'uscita laterale del cu.o

          Regola nr 2: per quanto si creda di aver fuoriesposto il cu.o non ? mai abbastanza!

          Regola nr 3: uscire ancora un p? di pi?, di lato, con il cu.o
          cos? facendo si sbilancerebbe troppo!

          Esempio pratico:

          3?volta in pista;marzo 2003
          stesso giorno;2 impostazioni diverse:

          Metodo Ultrone


          Metodo consigliato


          detto molto terra-terra:il bordo della moto deve andare tra le due chiappe

          Poi per il resto..piede in punta sulla pedana: cos? puoi aprire la gamba senza spaccarti una rotula.

          E allora perch? prendevi per il culo il metodo Ultrone?

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            #35
            s?, ? vero che stiamo parlando della stessa cosa. Infatti ? stato sufficiente mostrare il movimento di rotazione del piede/gamba, unitamente alla posizione della testa, per far s? che si risolvesse il problema.

            Ma non ci si deve aspettare che succeda subito. Bisogna lavorarci, perch? ci? equivale a guidare con una posizione del corpo completamente diversa da quella usata magari per lungo tempo. E anche la visuale pu? cambiare in maniera radicale. Insomma, ci vuole un po' di pazienza.

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              #36
              Originally posted by laroch
              Originally posted by Lupino
              ahahahah mitica lara... hai riesumato una foto storica
              il mitico fumino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

              che dire.. l'unica vera moto con la quale mi sono divertita!!!!!!!!
              Quotone!!! ? proprio per questo che non ho venduto la mia RS125 ..... la RS250 ? il mio vero sogno ..... ma qui non ? possibile averla!!!

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                #37
                Originally posted by laroch
                Originally posted by Ultrone
                Quasi ogni volta che si va in circuito c'e' qualcuno che comincia, e per chi comincia la prima grattata e' sempre un momento da celebrare. Dopo mesi, magari anni passati a guardare pieghe da nausea sulle riviste, finalmente arriva il momento di andare di manetta, tirare fuori il sedere e guadagnarsi questa specie di diploma che e' la prima scalfittura sulle saponette. Alcuni ci riescono subito, altri ci mettono un po ' di piu', ma immancabilmente, appena toccato per la prima volta, si rientra ai box per condividere con gli amici la gioia per il risultato raggiunto, per sentirsi finalmente parte di una specie di club esclusivo.

                Abbracci, pacche sulle spalle - una scena tipica, che fa sorridere solo chi non l'ha mai provato in prima persona. Poi si torna fuori, se ne vuole di piu'. Bisogna confermarsi, toccare dall'altra parte (c'e' sempre un parte piu' facile...), poi toccare nelle curve man mano piu' veloci, poi toccare con la punta del piede e poi... Poi sembra che non ci sia mai fine. Ricordo un amico, pilota da anni con un sacco di esperienza, rientrare ai box, togliersi il casco e con gli occhi lucidi farci vedere una bella abrasione sulla pancia della sua Aprilia: abbracci e pacche sulle spalle, come se fosse la prima volta!

                E io, che di esperienza ne ho molta di meno, mi ritrovo a volte a fare traiettorie pessime solo per il gusto di prolungare il contatto del ginocchio sull'asfalto, sentire piu' a lungo quella vibrazione magica...

                Bando alle ciancie ora, discutiamo un po' di tecnica

                La differenza piu' evidente tra la guida su strada, anche sportiva, e la guida al limite in circuito sta nell'entita' dello spostamento del corpo sulla sella. Anche chi non ha mai guidato in pista, quando ci si impegna su una strada di montagna tutta curve, finisce, un po' per istinto e un po' per imitazione delle foto viste sui giornali, per spostare il busto all'interno della curva. Molti arrivano anche a spostarsi effettivamente sulla sella ed ad aprire il ginocchio interno.

                Ci si rende cosi' conto che, a parita' di velocita', si puo' inclinare di meno la moto, e, quello che molto piu' importante, si puo' percorrere una curva con la stessa inclinazione ma a velocita' parecchio piu' sostenuta. Questo dipende dal fatto che il baricentro del complesso moto-pilota (il baricentro e' definito come il punto di applicazione della forza peso) si sposta all'interno, e questo spostamento controbilancia in maniera piu' efficace la forza centrifuga, che, combinata con l'attrito dei pneumatici dull'asfalto, tende a fare rovesciare moto e pilota verso l'esterno della curva. Quello di cui non ci si rende conto, pero', e che non si e' MAI spostati abbastanza. Mi spiego: normalmente, quando si gira in circuito le prime volte, non si fa che esagerare i movimenti appresi nella guida sportiva su strada. Si crede di avere il sedere completamente fuori dalla sella e di avere la gamba interna alla curva aperta a 90 gradi. Beh, nella stragrande maggioranza dei casi non e' vero. Cosi' puo' succedere, come e' capitato a me all'inizio, di raggiungere inclinazioni davvero maiuscole, arrivando a strisciare generosamente le pedane, SENZA toccare con il ginocchio e con conseguenze pessime per la sicurezza e per l'efficacia della condotta in curva.

                Quindi, bisogna spostarsi di piu' e meglio.
                Ci vuole un sacco di tempo per farlo davvero bene, e mi sembra che solo i piloti professionisti non abbiano piu' nulla da imparare in questo senso.


                Andiamo allora con un paio di consigli che vi permetteranno di migliorare molto in fretta.

                Innanzitutto bisogna curare la posizione del piede sulla pedana, assolutamente primordiale per aprire la gamba come si deve. Molti - io compreso - credono all'inizio di sbagliare il movimento di apertura, di essere semplicemente pigri o di avere la tuta troppo stretta (non sto scherzando: qualcuno all'inizio mi ha detto "se non apri abbastanza e' perche' hai la tuta in due pezzi, con la tuta intera non avresti problemi...").

                Invece e ' tutta questione di piede. Quando guidiamo in rettilineo, abbiamo normalmente il piede appoggiato sulla pedana con la punta che guarda in avanti. L'errore che quasi tutti commettiamo all'inizio e' quello di cercare di portare all'esterno il ginocchio mantenendo il piede con la punta in avanti.

                Per aprire bene, ci insegnano i professionisti, la prima cosa da fare e', prima dell'inserimento in curva, spostare il piede interno in modo da avere la punta della pedana esattamente nell'incavo tra alluce e secondo dito del piede. A questo punto, portando il ginocchio all'esterno il piede subisce un movimento di rotazione SENZA torcersi. Si finisce cosi' con la punta del piede che guarda in basso, e la gamba libera di aprirsi come si deve. Altro che tuta stretta...



                Per quanto poi riguarda il movimento del posteriore, gli esperti ci fanno notare che non e' mai e poi mai e poi mai abbastanza accentuato. Ancora una volta, all'inizio sembra di essere letteralmente 'appesi' alla moto, poi si guardano le foto o i filmati fatti dagli amici, e ci si rende conto che in realta' ci si e' mossi appena. La posizione giusta e' quella che ci vede davvero 'appesi', tenedoci al serbatotio con l'incavo del ginocchio e del gomito esterni, e ALMENO con tutta la natica interna fuori dalla sella.Di fatto, la posizione migliore ci vede appoggiati alla sella con la coscia, e praticamente TUTTO il sedere fuori.


                Inoltre, ricordatevi di queste due regole d'oro:

                1) L'esperienza mostra che i principianti arrivano a spostarsi col corpo abbastanza in fretta. Quello che spesso fa difetto, e che e' particolarmente difficile da correggere e' la posizione della testa. La testa non deve stare in linea con la moto, ma, visto che siamo 'appesi' all'interno, il casco deve cercare di essere in linea col retrovisore interno.

                2) Il movimento del corpo e' di traslazione verso l'interno della curva e NON di rotazione attorno alla moto."

                RIASSUNTO: punta del piede sulla pedana e c**o spostato in fuori.

                Stiamo parlando in modi diversi per dire la stessa cosa.

                Appoggio COMPLETAMENTE !!
                Mi ricordo la prima volta che ho girato a Misano ... io tutto gasato che lasciavo i solchi sull?'alsfalto con le pedane ... e mio cugino che mi denigrava dicendo che piegavo troppo e mettevo in crisi il posteriore senza motivo ... COL PASSARE DEL TEMPO HO CAPITO !!!

                E' vero che piu' ci si sposta col peso all'interno delle curve piu' si ha la sensazione che il gas sia insufficiente !!!

                Cosi come ricordo la prima volta che sfiorai la saponetta sull'asfalto ...
                Divenne un momento memorabile ... dopo la prima volta e' stato un susseguirsi fino a diventare normalita' ... ed ora anche io rovino le traiettorie per prolungare la sensazione el sentire grattare ...

                GASSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSSS

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                  #38
                  Originally posted by Ultrone
                  Ragazzi sbagliato!

                  Anchio senza uscire con il cu.o non espongo neanche il ginocchio e la gamba mi si stringe tra il terreno e la moto e se non sto attento volo via.

                  Per? noi abbiamo passato da un pezzo il periodo "Principiante" ed ? normale piegare cos?, con naturalezza.

                  Per un principiante valgono le regole che ho esposto sopra, poi la velocit? di entrata diventer? via via pi? alta, parallelamente alla fiducia acquisita.

                  E' troppo facile dire "dovete aumentare la velocit? di ingresso in curva"...
                  Concordo pienamente...
                  Dire ad un ragazzo che non ha mai toccato il ginocchio a terra di entrare imballinato non ? che sia un gran consiglio... anche se alla fine ? vero che per andare forte e piegare forte cos? bisogna fare...
                  E comunque uscire col culo aiuta moltissimo visto che sposta e non di poco il baricentro del sistema pilota/moto...
                  Il consiglio secondo me pi? saggio ? di fare le cose per gradi e di non avere tutta sta fretta... che a farsi male ci si mette un attimo...
                  Ste cose poi vengono da sole ed il consiglio di ultrone ? il primo passo...

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