Luned? sera chiaccheravo con il mio maestro di kung fu quando tutto ad un tratto mi chiede: "Vieni ad Adria con me e un mio amico?"
Dico subito di s?, d'istinto. Tante volte mi ero fatto dei problemi: i costi, i rischi, il mio essere un cancellone. Questa volta voglio provare.
Venerd? sera una defezione sembra che mandi tutto all'aria, ma si decide comunque di andare, io e il mio maestro.
La moto ? fresca di tagliando, al massimo delle sue potenzialit? (considerando che ? una sp1 tutta di serie). Questa mattina per far passare il nervosismo faccio un breve giro di collaudo e tutto funziona benissimo. Chiamo per sapere se c'? posto nel pomeriggio per Adria, "Ci sono due posti liberi" mi viene risposto, sono nostri!
Si debutta alla grande, un pomeriggio senza turni, ? la prima volta per entrambi.
Ci diamo appuntamento per mezzogiorno, ad aumentare il nervosismo ci si mette pure il mio compare che si presenta con 20 minuti di ritardo. Saluti e caff? di rito, si parte!
La strada ? lunga, 88 km, trascorrono lenti mentre siamo immersi in un traffico pieno di insidie.
Finalmente intravvediamo le strutture, siamo arrivati in pista.
Ci iscriviamo, sarebbe stato gradito almeno un briefing per i neofiti, poco male, almeno le bandiere di base ed i gesti da fare quando si esce dalla pista per entrare ai box li conosco.
Un occhiata d'intesa, ci mettiamo in fila per entrare. Un ragazzo ci affianca e per ingannare l'attesa ed il nervosismo si scambia 4 chiacchere, ci d? utili consigli.
Un cenno, possiamo entrare, l'adrenalina sale a mille!!!
Il primo giro si scaldano le gomme, l'emozione ? tanta, quanta la paura di combinare cavolate. Poi entra in scena il divertimento e ci diamo gas.
Scelgo di non mettermi nella mischia, faccio traiettoie larghe e mi concentro sulla postura cercando di non essere d'intralcio!
E' una meraviglia, piego sempre di pi? e la moto sta su un binario.
Dopo 20 minuti i freni danno segno di cedimento e decido prudentemente di uscire per farli riposare.
Un pasto frugale con il compare, siamo felici come bambini, ci stiamo divertendo come non avremmo mai pensato.
Rientriamo, ma a questo punto sento che a livello fisico non sono pi? fresco. Senza strafare faccio altri 20 minuti divertendomi un sacco tenendo il mio ritmo. Quando vedo che non sono pi? lucido come prima esco.
E' finita, ? andata tutto bene, mi sono divertito un sacco e non sento la stanchezza.
Un po' di pausa e poi si riparte per il ritorno. Altri 88 km, ma in testa abbiamo ancora le immagini dell'asfalto ravvicinato che scorre veloce.
Motivo per cui andiamo piano, e stancamente ritorniamo a Vicenza, con un mega sorriso sulle labbra.
Dico subito di s?, d'istinto. Tante volte mi ero fatto dei problemi: i costi, i rischi, il mio essere un cancellone. Questa volta voglio provare.
Venerd? sera una defezione sembra che mandi tutto all'aria, ma si decide comunque di andare, io e il mio maestro.
La moto ? fresca di tagliando, al massimo delle sue potenzialit? (considerando che ? una sp1 tutta di serie). Questa mattina per far passare il nervosismo faccio un breve giro di collaudo e tutto funziona benissimo. Chiamo per sapere se c'? posto nel pomeriggio per Adria, "Ci sono due posti liberi" mi viene risposto, sono nostri!
Si debutta alla grande, un pomeriggio senza turni, ? la prima volta per entrambi.
Ci diamo appuntamento per mezzogiorno, ad aumentare il nervosismo ci si mette pure il mio compare che si presenta con 20 minuti di ritardo. Saluti e caff? di rito, si parte!
La strada ? lunga, 88 km, trascorrono lenti mentre siamo immersi in un traffico pieno di insidie.
Finalmente intravvediamo le strutture, siamo arrivati in pista.
Ci iscriviamo, sarebbe stato gradito almeno un briefing per i neofiti, poco male, almeno le bandiere di base ed i gesti da fare quando si esce dalla pista per entrare ai box li conosco.
Un occhiata d'intesa, ci mettiamo in fila per entrare. Un ragazzo ci affianca e per ingannare l'attesa ed il nervosismo si scambia 4 chiacchere, ci d? utili consigli.
Un cenno, possiamo entrare, l'adrenalina sale a mille!!!
Il primo giro si scaldano le gomme, l'emozione ? tanta, quanta la paura di combinare cavolate. Poi entra in scena il divertimento e ci diamo gas.
Scelgo di non mettermi nella mischia, faccio traiettoie larghe e mi concentro sulla postura cercando di non essere d'intralcio!
E' una meraviglia, piego sempre di pi? e la moto sta su un binario.
Dopo 20 minuti i freni danno segno di cedimento e decido prudentemente di uscire per farli riposare.
Un pasto frugale con il compare, siamo felici come bambini, ci stiamo divertendo come non avremmo mai pensato.
Rientriamo, ma a questo punto sento che a livello fisico non sono pi? fresco. Senza strafare faccio altri 20 minuti divertendomi un sacco tenendo il mio ritmo. Quando vedo che non sono pi? lucido come prima esco.
E' finita, ? andata tutto bene, mi sono divertito un sacco e non sento la stanchezza.
Un po' di pausa e poi si riparte per il ritorno. Altri 88 km, ma in testa abbiamo ancora le immagini dell'asfalto ravvicinato che scorre veloce.
Motivo per cui andiamo piano, e stancamente ritorniamo a Vicenza, con un mega sorriso sulle labbra.
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