Brividi freddi inaspettati, gli occhi sbarrati cos? sovente a constatare in timoroso silenzio una realt? non immaginata, giocando le proprie carte tra due colori principali: il giallo intenso dei muri ed il grigio scuro di un serpente d'asfalto maledetto, cos? tortuoso da togliere repentinamente il fiato. Decine di curve secche a susseguirsi, tutte cieche, tutte diverse, da affrontare talvolta chiudendo la spalla esterna verso la moto, per proteggersi illusoriamente da un guard rail altissimo o da un muro che aspetta al varco, fermo ed implacabile.
Nel reverenziale timore vissuto durante il primo giro, un solo pensiero si ? fatto strada in tutta la sua concretezza e con lucidit? disarmante: la conferma di quanto la propria esistenza sia effimera, in mano al caso, o meglio, alle decisioni prese della sorte. Un solo cambio di direzione preso erroneamente, una piega troppo accentuata sul filler sparso pressoch? ovunque...e voli spedito verso quel buio che pur spaventandoti alla follia in fin dei conti ti affascina in modo ancestrale.
E mentre il motore grida le note (o le stecche) scritte sullo spartito di un semplice musicante di strada quale io stesso sono, mentre i toni evidenziati dal contagiri si innalzano o abbassano a seconda dell'inclinazione della moto, ti sfumano nella mente le parole del Dott. Macchiagodena, frasi che richiamano alla prudenza e che arrivano sempre controvoglia quando corri in moto, perch? ti distolgono dall'eccitazione che solo l'attimo di pura e sconsiderata follia pu? regalarti, brividi di un intensit? non quantificabile, qualcosa che a posteriori, con un solo pensiero, pu? scuoterti talmente forte da lasciarti attonito, offuscando qualsiasi visione reale.
Affrontando una salita sconosciuta e con pendenza estrema per?...pu? succedere l'imprevisto. La sorte, come l'ago di una bilancia, pu? pendere da una parte o dall'altra in qualsiasi momento. Stavolta, a met? dei giochi, nel mio caso ha puntato dalla parte negativa. C'e' poco da stupirsi, nelle corse questo fa parte del gioco, volenti o nolenti.
I saggi per? insegnano che in qualsiasi situazione, solo chi si da per vinto ? davvero finito. Ed ? proprio per questo motivo che ho intenzione di tornare la prossima edizione con maggior coraggio, con un pizzico di follia in pi?, con maggior esperienza e soprattutto...con immutata forza nel cuore.
Con il senno di poi l'unica cosa davvero negativa che ho vissuto in quel di Macau ? quella bandiera rossa esposta durante il turno di prove a sottolineare il gravissimo incidente occorso all'amico Erwin Wilding. Le infinite mail e le varie telefonate che anche ieri si sono susseguite con gli austriaci, non hanno portato ancora nessuna notizia positiva.
Tutto resta aggrappato ad un barlume di speranza.
Forza Erwin.
Grazie a tutti per il gentile supporto.
Appuntamento alla prossima "folle" corsa.
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