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Sentenza Giuliani

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    #421
    io il g8 di genova lo liquido come altre manifestazioni. 4 imbecilli hanno rovinato lo spirito puro di una manifestazione pacifica. 4 tizi esaltati hanno danneggiato il buon nome delle FFOO. non sono 4 e 4, ma il concetto cambia poco. ok, le condizioni erano particolari, il contesto socio/politico/economico era particolare, ma il nocciolo ? quello. non cambia.


    Chi disonora una divisa, non ha n? la mia difesa, n? la mia compassione.


    " Io penso che un Giuliani era a quella manifestazione per motivi simili, ha scelto la forma di protesta sbagliata e ne ha pagato le conseguenze. Non lo giustifico assolutamente e ritengo che ci siano modi pi? efficaci per dar fastidio "ai potenti" che picchiarsi con degli stipendiati statali."

    nulla da eccepire, ? quello che pensiamo tutti, qui dentro.



    E' un buon inizio, ma purtroppo anche di fine mi sa. Al di l? della forma, mi interessava che fosse chiaro che le responsabilit? e le cavolate sono da entrambe le parti.
    Siamo partiti da giudizi, secondo me esagerati, di plauso per uno che spara ad un altra persona tacciata di "violento" allargando un p? a tutto quanto, ovvero se i manifestanti sono violenti ? giusto caricarli nel modo fatto.
    Io ho pi? volte affermato che considero giusta la leggittima difesa, in quella situazione il pericolo di vita c'era. Quindi non c'? mai sto il tentativo di giustificare il manifestante violento. Cos? questo punto spero non venga pi? messo in discussione.
    Mi son fatto un altro tipo di domanda, e cio? se tutti gli eventi si fossero svolti in modo normale. E' stato sbagliato concentrarsi cos? tanto sulla morte di una persona. Per me quell'evento ? marginale, tragico, ma marginale e da una certa ottica anche controproducente per il movimenti che hanno partecipato alla manifestazione perch? ne sovrasta completamente la voce. Quasi nessuno si ricorda perch? questi movimenti sono scesi in piazza.
    Posto le puntate di "Blu Notte", magari qualcuno li considera ricostruzioni fasulle, per me riunisce una buona fonte filmati originali dai quali ? possibile fare un minimo di ordine tra gli eventi. Sono 14, questo ? il 4 da dove cominciano gli scontri. Una occhiatina fa bene ridargliela. Poi se qualcuno riesce a metterli in chiaro gli sono grato.



    Ogniuno pu? vederci ci? che crede. Io ci vedo una volont? di zittire la popolazione, anche in altre manifestazioni riguardo decisioni importanti la linea ? stata pi? o meno questa. Certo Genova 2001, complice anche la grandezza e l'importanza dell'evento, ? stata l'apoteosi di questa volont?. Certamente gente con intenzioni non pacifiche c'era e si ? data da fare (potevano essere black block, infiltrati, neofascisti, manifestanti ardimentosi, chiunque) ma a pagare ? stata gente che anche quando stata in terra non ha mai reagito. Se l'obbiettivo dello Stato era quello di far svolgere tutto con la minima percentuale di violenza ci sarebbe stata un altra preparazione e un altro tipo comportamento. A me qualche domanda la genera.

    Non pretendo di arrivare a farvi venire i miei stessi interrogativi, ma che ci sia stata gi? una presa di distanza esplicita nei confronti di chi caricava gente pacifica lo considero un buon punto di arrivo.


    Detto ci?, se si continua a dire che non entro nei particolari, o che generalizzo indiscriminatamente o tutto quello che volete... non me ne importa nulla. Nel corso della discussione ho provato a farlo, non sono stato compreso e non ha portato a nulla. Quindi andrei oltre.

    Su quello postato da Giux, di cui apprezzo l'approfondimento, alcuni punti andrebbero un p? discussi. Non getto l'amo perch? si rischia di tornare sui soliti argomenti. Ma se a furor di popolo si vuole continuare la discussione, a patto che non ci si schieri per fazioni, la continuo volentieri... se non altro giusto per vedere quante pagine si riesce a reggere


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      #422
      Purtoppo non potr? vedere i filmati che hai messo fino a luned?
      Ma da parte mia sarei curioso di sentire quali sono i punti detti da Giux che non ti trovano d'accordo. Perch? entrare nel particolare e generalizzare sono 2 sponde opposte

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        #423
        .... si sta preannunciando lunga.... un attimo di pazienza e prometto che dove posso far? la sintesi della sintesi... portate pazienza

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          #424
          Originally posted by albtuono View Post
          Voi cosa ne pensate?
          Lo stato italiano ? stato assolto.
          giusto cos?.

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            #425
            Buond?, eccoci qui. Lo devo dividere in pi? parti che non me lo prende.
            Se i link non funzionano provate a fare copia-incolla sul browser, se non funziona vedr? di capire come fare. Per le foto invece qualcuno se pu? mi dica come fare per inserirle senza caricarle su imageshack, se c'?, altrimenti devo vedere come si fanno i collegamenti. Non son pratico purtroppo....

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              #426
              Eccoci qui. Alla fine l’ho scritto separatamente e incollato qui sul forum perch? mi sono reso conto che era impossibile scriverlo tutto di un fiato. Tratter? il discorso seguendo i punti indicasti da Giux, anche se l’argomento ? talmente complesso che per forza di cose non si pu? dire tutto con un colpo solo.

              Ri-specifico che non ? una gara a chi ha ragione, probabilmente la verit? vera la sapremo soltanto tra trenta-quaranta anni, cerchiamo solo di parlarne tra di noi in modo obbiettivo senza sentimenti autodifensivi.


              PREPARAZIONE
              Il G8 comincia a essere preparato mediaticamente, come detto, molto tempo prima. Non sono i giornali a diffondere notizie che arrivano alle orecchie delle F.O ma il Ministero degli Interni che attraverso informative dei Servizi Segreti lascia trapelare al pubblico notizie inquietanti che descrivono scenari da guerra civile. Lo scopo ? chiaramente scoraggiare le persone a prendere parte alla manifestazione. Fatto confermato sia dalla richiesta esplicita del Governo a non fare manifestazioni durante il summit, sia dalla sospensione del trattato di Shengen ovvero la momentanea chiusura delle frontiere intesa come il ripristino dei controlli dei documenti delle persone entranti in Italia, sia dalla chiusura (in barba a quanto concordato con il Genoa Social Forum) delle stazioni ferroviarie di Brignole e del porto.
              Lo scopo allarmistico di tutte quelle notizie ? poi confermato indirettamente dalle F.O stesse quando affermarono che nulla di tutto quello si verific?. Ad eccezione di materiale “reperito” in loco (sassi, bastoni e simili) al momento degli scontri (trattati pi? avanti) le uniche “armi” preventivamente preparate dai manifestanti sono state caschi, protezioni in polistirolo e gommapiuma, e scudi in plexiglass. Ma neanche di tutti, solo del cosidetto gruppo dei “disobbedienti” capeggiati da Casarini, mentre tutti gli altri gruppi non avevano e mai hanno usato alcun tipo di armi o oggetto offensivo.
              E’ tuttavia vero che le F.O si aspettavano l’inferno, un inferno fatto da palloncini pieni di sangue infetto preparati con la complicit? di medici, fatto da l’impossibilit? di capire chi era buono e chi cattivo (e quindi dalla doppia faccia del manifestante), fatto da l’uso di armi leggere come bastoni o sassi etc…, un inferno ancora peggiore di quello delle manifestazioni precedenti sia italiane che estere, ma questo inferno ? stato prefigurato, montato e fomentato da chi ha organizzato il summit e l’addestramento delle F.O.
              Il Genoa Social forum ha sempre dichiarato di volere una manifestazione pacifica. Hanno anche concordato le azioni da fare, i percorsi dei cortei e le azioni dimostrative come la “simbolica violazione della zona rossa”. La tensione crescente di quei giorni, come detto, ? stata voluta dal governo con l’intenzione di generare paura e quindi non partecipazione da parte della gente alle manifestazioni di protesta. Inoltre vengono perquisiti dalla Digos moltissimi punti di ritrovo dei possibili partecipanti (punti definiti dal Ministero degli Interni “sensibili”) che vanno dagli ovii centri sociali alle sedi di associazioni di vario genere comunque inquadrate “a sinistra”; molte persone, ritenute pericolose per l’ordine pubblico, vengono anche interdette “preventivamente” dal presentarsi a Genoa.
              Insomma come detto il governo voleva avere a Genoa meno manifestanti possibili il che era ovviamente inaccettabile per il Genoa Social Forum.
              Il Genoa Social Forum non organizz? un suo servizio d’ordine perch?, come affermato dallo stesso Agnoletto in molte interviste, ritenevano giusto che a vigilare sul corretto svolgimento delle manifestazioni fossero le F.O. essendo il loro lavoro, dimostrando in questo modo anche la loro piena fiducia in esse.
              Sui presunti gruppi di contestatori “estremi”, il Governo aveva moltissime “schede”, ma non ha avuto abbastanza uomini per controllare le frontiere ed identificarli. Ha avuto per? abbastanza uomini per le sue perquisizioni preventive in giro per l’Italia descritte poco sopra. Si fu subito parlato di mancata volont? del Governo a identificare e fermare quindi possibili soggetti “eversivi”.


              LE FORZE DELL’ORDINE
              Le forze dell’Ordine sono addestrate allo scontro. Ma sono anche comandate, ovvero agiscono sollecitate da ordini e devono saper distinguere chi hanno davanti. Non sono cani rabbiosi. Tanto ? vero che in altre manifestazioni non ? successo quello che hanno fatto a Genoa. E non essendo eccessi personali ma una sistematica aggressione a persone passive, a terra gi? o con mani alzate qualcuno deve avergli detto di usare il pugno duro. Le F.O. sono strutture gerarchiche, niente si fa senza che un superiore fino ad arrivare al Ministro degli Interni non sia d’accordo.
              Per assurdo, se il primo giorno di scontri fossero state iniziative personali nei giorni successivi si avrebbe dovuto avere un netto cambio di atteggiamento. Invece la violenza ? cresciuta sempre pi?.
              Sulle condizioni ambientali non possono e non devono influire sulla condotta delle F.O. Senza contare che il massiccio uso di lacrimogeni e gas urticanti ? stata una precisa scelta delle F.O.
              L’addestramento mira proprio anche a una preparazione psicologica dell’agente, se non ? pronto alle condizioni ambientali difficili non ? in grado di svolgere il proprio servizio.
              Sugli agenti inesperti, in una situazione come quella, ? stato scellerato il loro uso. E’ risaputo che la poca esperienza fa perdere la testa se in situazioni difficili. C’? chi maligna che sia stata una scelta per “agevolare” i problemi. E’ come se, per fare un esempio, si mandasse a fare da paciere tra due litiganti uno incline alla rissa. Inoltre questo personale “alla prima esperienza” non faceva parte di quel personale responsabile dei pestaggi durante le cariche. Svolgeva incarichi pi? leggeri, non era “antisommossa”. Anche da un punto di vista opposto: se i manifestanti erano davvero cos? pericolosi, il personale inesperto come si sarebbe potuto difendere dagli attacchi? Si cercava forse il morto tra le F.O.?
              Sulle comunicazioni difficoltose, indubbio che ci furono, la domanda ? chi se ne sia occupato. Si ? avuto tutto il tempo per le dovute preparazioni, i percorsi dei cortei erano stati concordati con le F.O., un errore del genere se ci fossero state persone serie o quantomeno motivate a ridurre al minimo problemi non si sarebbe verificato.


              I DISORDINI

              Le manifestazioni cominciano il mercoled?, non sono le principali o le pi? importanti come partecipazione perch? ancora i “grandi della terra” non sono arrivati. Ci sono manifestazioni per gli immigrati e dei sindacati. Non succede nessun tipo di incidente. Non si vede nessun Black Block.
              I Black Block non fanno parte della gente del Genoa Social Forum, e lo testimonia il loro isolamento all’interno dei manifestanti che quando li vedono per la prima volta il venerd? avvertono le F.O. della loro presenza e tentano anche di fermarli (anzi di dissuaderli non avendo ancora chiaro chi fissero), come faranno anche tra l’altro vari cittadini privati. A una signora viene risposto che “abbiamo ordine di non intervenire”.
              Esisitono informative dei Servizi Segreti e Digos che affermano l’arrivo e la partecipazione con lo scopo di creare disordini di molti personaggi legati ad ambienti neofascisti ed in particolare di Forza Nuova. Anche gli Stati europei come Francia e Germania affermano e segnalano che persone (senza specificare chi, solo attribuendole appartenere ai black block) intenzionate a creare disordini si stanno muovendo verso Genova.
              Queste persone violente per? dal Geverno e dalle F.O. vengono solo associate ai manifestanti del Genova Social Forum da cui sarebbero spalleggiate e protette, affermando anche che dopo aver distrutto sarebbero rientrati nel corteo e travestiti da pacifisti “pitturandosi anche le mani di bianco” come afferma pi? di un agente, non potendoli quindi distinguere dai manifestanti pacifici. Tra le migliaia di foto per? nessuna attesta tali trasformazioni. Certo “l’istituzione” black block esiste, ma si deve ancora capire chi siano a Genoa e chi c’era di “altro”. Esistono inoltre foto e filmati di persone incappucciate e vestite alla maniera della tipologia indicata come violenta parlare amichevolmente con le F.O. e non molto lontano a dove i dirigenti di AN (allora al governo) seguivano lo svolgersi delle azioni.
              Il comportamento delle F.O., volto a reprimere, come si pu? vedere dalle immagini caricano tutto quello si muove, medici compresi. Sembra non si voglia ristabilire l’ordine ma annichilire il manifestante.
              Le sacche violente dei manifestanti, prima pacifici, si scatena solo dopo la carica di via Tolemaide e di Piazza Manin, entrambe provocate dai Black Block. Queste cariche, in particolare quella di Via Tolemaide sar? dichiarata illeggittima e i manifestanti fermati assolti per leggittima divesa.
              Da qui nei manifestanti ? cambiato tutto, hanno cominciato a vedere le F.O. come nemici che li volevano massacrare e hanno, anche nei giorni successivi, continuato a rispondere alle cariche, nella loro visione sempre illeggittime come lo f? per la prima. I Disobbedienti guidati da Casarini non hanno dichiarato di volere scontri, ma di difendersi e di rispondere se attaccati in caso qualcuno gli avesse impedito di raggiungere la zona rossa. Ma i black block neanche la voedno la zona rossa, i loro interessi sono indirizzati in altre zone sempre facenti parte del percorso concordato del corteo del Genoa Social Forum.
              Sulla presenza di Giuliani e la sua attribuzione ai Blacl Block ? da chiarire la cronologia degli eventi. Anche se i ROS affermano esserci molte foto che lo ritraggono sempre in primo piano durante le devastazioni, nell’unica foto pubblicata dal quotidiano “Il Giornale” si vede una persona di spalle (che dalla descrizione sembra essere proprio Giuliani) con in mano un bastone e con indosso un passamontagna e sullo sfondo della strada delle F.O. schierate in assetto pronti alla carica. Il luogo per? sembra quello degli scontri di via Tolemaide. Se fosse quello visto che quella carica fu dichiarata illeggittima, in quel momento Giuliani stava rispondendo leggittimamente a una carica illeggittima. Il padre ha dichiarato che Giuliani aveva partecipato anche alla manifestazione degli immigrati, svoltasi pacificamente. Se fosse cos? non era un personaggio arrivato specificatamente per creare disordini.
              La violazione della zona rossa da parte dei Disobbedienti aveva soltanto un carattere politico simbolico dimostrativo, ovvero fare sentire la voce della protesta fino sotto le finestre dei potenti riuniti, nella speranza forse di avere quella maggiore considerazione che chiedevano. Il loro slogan era “ Un altro mondo ? possibile”.
              Sul furgone dei Cobas sequestrato pieno di mazze, c’? da dire che fu fermato in due occasioni distinte e perquisito. In entrambe furono trovate solo “casse acustiche” e bandiere, non armi. C’? anche da chiedersi come un furgone abbia potuto girare liberamente pieno di armi se nei giorni precedenti le F.O. avevano controllato e continuavano a farlo palmo a palmo la citt?. Inoltre durante il presunto smercio di mazze perch? le F.O. poco lontane non intevengono nonostante potevano vedere tutto?
              Le cariche delle F.O. cominciano gi? pesantissime in via Tolemaide e piazza Manin, non c’? un crescendo di rabbia, semmai quello c’? nei manifestanti che dopo quei pestaggi e cariche amezzo di blindati lanciati a forte velocit? tra di loro (con la concreta possibilit? di investire qualcuno) cominciano a temere perla propria vita. Questo spiegherebbe anche perch? alla morte di Giuliani i manifestanti hanno cominciato a gridare “assassini”.
              Inoltre ritornando ai Black Block, la stessa provincia aveva avvertito le F.O che delle persone in una struttura sita a Quarto (poco lontana da una caserma) si stava “addestrando alla guerra”, ma questa segnalazione cadde nel vuoto senza spiegazioni.
              Inoltre ? stato segnalato e confermato l’uso di dotazioni non “ufficiali” al posto dei manganelli Tonfa da parte delle F.O. che caricavano. Chi l’ha permesso e ordinato?
              Ancora sui Black Block, nella relazione del primo semestre 2002 i Servizi Segreti hanno ammesso “infiltrazioni di elementi di estrema destra tra i black block a Genoa durante le manifestazioni anti G8”.

              Un po’ di documenti:

              Ecco le foto inedite del black bloc Giuliani - Interni - ilGiornale.it del 17-11-2007

              secolo xix: preparavano la guerriglia, l'avevamo segnalato subito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              Black Block indenni attaccato il corteo - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              Secolo xix: quei no gloabl li avrei manganellati - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              Secolo XIX: risarciemnto a 2 donne picchaite dalla polizia - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

              Amisnet, ROMA: FURTO ANOMALO NEGLI STUDI DI AMISNET - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              AGI: bandiere non spranghe sul furgone - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              G8: la polizia si rifiuto' di intervenire - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
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              IPS: Comincia a dissiparsi la nebbia su Genova - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              G8: poliziott indagati per piazza manin - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              Mercantile: chiuse le indagini sul furgone armeria - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
              Consulenza foto - ProcessiG8.org
              Consulenza video - ProcessiG8.org
              I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.
              secolo xix: preparavano la guerriglia, l'avevamo segnalato subito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova


              Questo documento lo trovo molto importante, leggetelo:
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                #427
                Eccoci qui. Alla fine l?ho scritto separatamente e incollato qui sul forum perch? mi sono reso conto che era impossibile scriverlo tutto di un fiato. Tratter? il discorso seguendo i punti indicasti da Giux, anche se l?argomento ? talmente complesso che per forza di cose non si pu? dire tutto con un colpo solo.

                Ri-specifico che non ? una gara a chi ha ragione, probabilmente la verit? vera la sapremo soltanto tra trenta-quaranta anni, cerchiamo solo di parlarne tra di noi in modo obbiettivo senza sentimenti autodifensivi.


                PREPARAZIONE
                Il G8 comincia a essere preparato mediaticamente, come detto, molto tempo prima. Non sono i giornali a diffondere notizie che arrivano alle orecchie delle F.O ma il Ministero degli Interni che attraverso informative dei Servizi Segreti lascia trapelare al pubblico notizie inquietanti che descrivono scenari da guerra civile. Lo scopo ? chiaramente scoraggiare le persone a prendere parte alla manifestazione. Fatto confermato sia dalla richiesta esplicita del Governo a non fare manifestazioni durante il summit, sia dalla sospensione del trattato di Shengen ovvero la momentanea chiusura delle frontiere intesa come il ripristino dei controlli dei documenti delle persone entranti in Italia, sia dalla chiusura (in barba a quanto concordato con il Genoa Social Forum) delle stazioni ferroviarie di Brignole e del porto.
                Lo scopo allarmistico di tutte quelle notizie ? poi confermato indirettamente dalle F.O stesse quando affermarono che nulla di tutto quello si verific?. Ad eccezione di materiale ?reperito? in loco (sassi, bastoni e simili) al momento degli scontri (trattati pi? avanti) le uniche ?armi? preventivamente preparate dai manifestanti sono state caschi, protezioni in polistirolo e gommapiuma, e scudi in plexiglass. Ma neanche di tutti, solo del cosidetto gruppo dei ?disobbedienti? capeggiati da Casarini, mentre tutti gli altri gruppi non avevano e mai hanno usato alcun tipo di armi o oggetto offensivo.
                E? tuttavia vero che le F.O si aspettavano l?inferno, un inferno fatto da palloncini pieni di sangue infetto preparati con la complicit? di medici, fatto da l?impossibilit? di capire chi era buono e chi cattivo (e quindi dalla doppia faccia del manifestante), fatto da l?uso di armi leggere come bastoni o sassi etc?, un inferno ancora peggiore di quello delle manifestazioni precedenti sia italiane che estere, ma questo inferno ? stato prefigurato, montato e fomentato da chi ha organizzato il summit e l?addestramento delle F.O.
                Il Genoa Social forum ha sempre dichiarato di volere una manifestazione pacifica. Hanno anche concordato le azioni da fare, i percorsi dei cortei e le azioni dimostrative come la ?simbolica violazione della zona rossa?. La tensione crescente di quei giorni, come detto, ? stata voluta dal governo con l?intenzione di generare paura e quindi non partecipazione da parte della gente alle manifestazioni di protesta. Inoltre vengono perquisiti dalla Digos moltissimi punti di ritrovo dei possibili partecipanti (punti definiti dal Ministero degli Interni ?sensibili?) che vanno dagli ovii centri sociali alle sedi di associazioni di vario genere comunque inquadrate ?a sinistra?; molte persone, ritenute pericolose per l?ordine pubblico, vengono anche interdette ?preventivamente? dal presentarsi a Genoa.
                Insomma come detto il governo voleva avere a Genoa meno manifestanti possibili il che era ovviamente inaccettabile per il Genoa Social Forum.
                Il Genoa Social Forum non organizz? un suo servizio d?ordine perch?, come affermato dallo stesso Agnoletto in molte interviste, ritenevano giusto che a vigilare sul corretto svolgimento delle manifestazioni fossero le F.O. essendo il loro lavoro, dimostrando in questo modo anche la loro piena fiducia in esse.
                Sui presunti gruppi di contestatori ?estremi?, il Governo aveva moltissime ?schede?, ma non ha avuto abbastanza uomini per controllare le frontiere ed identificarli. Ha avuto per? abbastanza uomini per le sue perquisizioni preventive in giro per l?Italia descritte poco sopra. Si fu subito parlato di mancata volont? del Governo a identificare e fermare quindi possibili soggetti ?eversivi?.


                LE FORZE DELL?ORDINE
                Le forze dell?Ordine sono addestrate allo scontro. Ma sono anche comandate, ovvero agiscono sollecitate da ordini e devono saper distinguere chi hanno davanti. Non sono cani rabbiosi. Tanto ? vero che in altre manifestazioni non ? successo quello che hanno fatto a Genoa. E non essendo eccessi personali ma una sistematica aggressione a persone passive, a terra gi? o con mani alzate qualcuno deve avergli detto di usare il pugno duro. Le F.O. sono strutture gerarchiche, niente si fa senza che un superiore fino ad arrivare al Ministro degli Interni non sia d?accordo.
                Per assurdo, se il primo giorno di scontri fossero state iniziative personali nei giorni successivi si avrebbe dovuto avere un netto cambio di atteggiamento. Invece la violenza ? cresciuta sempre pi?.
                Sulle condizioni ambientali non possono e non devono influire sulla condotta delle F.O. Senza contare che il massiccio uso di lacrimogeni e gas urticanti ? stata una precisa scelta delle F.O.
                L?addestramento mira proprio anche a una preparazione psicologica dell?agente, se non ? pronto alle condizioni ambientali difficili non ? in grado di svolgere il proprio servizio.
                Sugli agenti inesperti, in una situazione come quella, ? stato scellerato il loro uso. E? risaputo che la poca esperienza fa perdere la testa se in situazioni difficili. C?? chi maligna che sia stata una scelta per ?agevolare? i problemi. E? come se, per fare un esempio, si mandasse a fare da paciere tra due litiganti uno incline alla rissa. Inoltre questo personale ?alla prima esperienza? non faceva parte di quel personale responsabile dei pestaggi durante le cariche. Svolgeva incarichi pi? leggeri, non era ?antisommossa?. Anche da un punto di vista opposto: se i manifestanti erano davvero cos? pericolosi, il personale inesperto come si sarebbe potuto difendere dagli attacchi? Si cercava forse il morto tra le F.O.?
                Sulle comunicazioni difficoltose, indubbio che ci furono, la domanda ? chi se ne sia occupato. Si ? avuto tutto il tempo per le dovute preparazioni, i percorsi dei cortei erano stati concordati con le F.O., un errore del genere se ci fossero state persone serie o quantomeno motivate a ridurre al minimo problemi non si sarebbe verificato.


                I DISORDINI

                Le manifestazioni cominciano il mercoled?, non sono le principali o le pi? importanti come partecipazione perch? ancora i ?grandi della terra? non sono arrivati. Ci sono manifestazioni per gli immigrati e dei sindacati. Non succede nessun tipo di incidente. Non si vede nessun Black Block.
                I Black Block non fanno parte della gente del Genoa Social Forum, e lo testimonia il loro isolamento all?interno dei manifestanti che quando li vedono per la prima volta il venerd? avvertono le F.O. della loro presenza e tentano anche di fermarli (anzi di dissuaderli non avendo ancora chiaro chi fissero), come faranno anche tra l?altro vari cittadini privati. A una signora viene risposto che ?abbiamo ordine di non intervenire?.
                Esisitono informative dei Servizi Segreti e Digos che affermano l?arrivo e la partecipazione con lo scopo di creare disordini di molti personaggi legati ad ambienti neofascisti ed in particolare di Forza Nuova. Anche gli Stati europei come Francia e Germania affermano e segnalano che persone (senza specificare chi, solo attribuendole appartenere ai black block) intenzionate a creare disordini si stanno muovendo verso Genova.
                Queste persone violente per? dal Geverno e dalle F.O. vengono solo associate ai manifestanti del Genova Social Forum da cui sarebbero spalleggiate e protette, affermando anche che dopo aver distrutto sarebbero rientrati nel corteo e travestiti da pacifisti ?pitturandosi anche le mani di bianco? come afferma pi? di un agente, non potendoli quindi distinguere dai manifestanti pacifici. Tra le migliaia di foto per? nessuna attesta tali trasformazioni. Certo ?l?istituzione? black block esiste, ma si deve ancora capire chi siano a Genoa e chi c?era di ?altro?. Esistono inoltre foto e filmati di persone incappucciate e vestite alla maniera della tipologia indicata come violenta parlare amichevolmente con le F.O. e non molto lontano a dove i dirigenti di AN (allora al governo) seguivano lo svolgersi delle azioni.
                Il comportamento delle F.O., volto a reprimere, come si pu? vedere dalle immagini caricano tutto quello si muove, medici compresi. Sembra non si voglia ristabilire l?ordine ma annichilire il manifestante.
                Le sacche violente dei manifestanti, prima pacifici, si scatena solo dopo la carica di via Tolemaide e di Piazza Manin, entrambe provocate dai Black Block. Queste cariche, in particolare quella di Via Tolemaide sar? dichiarata illeggittima e i manifestanti fermati assolti per leggittima divesa.
                Da qui nei manifestanti ? cambiato tutto, hanno cominciato a vedere le F.O. come nemici che li volevano massacrare e hanno, anche nei giorni successivi, continuato a rispondere alle cariche, nella loro visione sempre illeggittime come lo f? per la prima. I Disobbedienti guidati da Casarini non hanno dichiarato di volere scontri, ma di difendersi e di rispondere se attaccati in caso qualcuno gli avesse impedito di raggiungere la zona rossa. Ma i black block neanche la voedno la zona rossa, i loro interessi sono indirizzati in altre zone sempre facenti parte del percorso concordato del corteo del Genoa Social Forum.
                Sulla presenza di Giuliani e la sua attribuzione ai Blacl Block ? da chiarire la cronologia degli eventi. Anche se i ROS affermano esserci molte foto che lo ritraggono sempre in primo piano durante le devastazioni, nell?unica foto pubblicata dal quotidiano ?Il Giornale? si vede una persona di spalle (che dalla descrizione sembra essere proprio Giuliani) con in mano un bastone e con indosso un passamontagna e sullo sfondo della strada delle F.O. schierate in assetto pronti alla carica. Il luogo per? sembra quello degli scontri di via Tolemaide. Se fosse quello visto che quella carica fu dichiarata illeggittima, in quel momento Giuliani stava rispondendo leggittimamente a una carica illeggittima. Il padre ha dichiarato che Giuliani aveva partecipato anche alla manifestazione degli immigrati, svoltasi pacificamente. Se fosse cos? non era un personaggio arrivato specificatamente per creare disordini.
                La violazione della zona rossa da parte dei Disobbedienti aveva soltanto un carattere politico simbolico dimostrativo, ovvero fare sentire la voce della protesta fino sotto le finestre dei potenti riuniti, nella speranza forse di avere quella maggiore considerazione che chiedevano. Il loro slogan era ? Un altro mondo ? possibile?.
                Sul furgone dei Cobas sequestrato pieno di mazze, c?? da dire che fu fermato in due occasioni distinte e perquisito. In entrambe furono trovate solo ?casse acustiche? e bandiere, non armi. C?? anche da chiedersi come un furgone abbia potuto girare liberamente pieno di armi se nei giorni precedenti le F.O. avevano controllato e continuavano a farlo palmo a palmo la citt?. Inoltre durante il presunto smercio di mazze perch? le F.O. poco lontane non intevengono nonostante potevano vedere tutto?
                Le cariche delle F.O. cominciano gi? pesantissime in via Tolemaide e piazza Manin, non c?? un crescendo di rabbia, semmai quello c?? nei manifestanti che dopo quei pestaggi e cariche amezzo di blindati lanciati a forte velocit? tra di loro (con la concreta possibilit? di investire qualcuno) cominciano a temere perla propria vita. Questo spiegherebbe anche perch? alla morte di Giuliani i manifestanti hanno cominciato a gridare ?assassini?.
                Inoltre ritornando ai Black Block, la stessa provincia aveva avvertito le F.O che delle persone in una struttura sita a Quarto (poco lontana da una caserma) si stava ?addestrando alla guerra?, ma questa segnalazione cadde nel vuoto senza spiegazioni.
                Inoltre ? stato segnalato e confermato l?uso di dotazioni non ?ufficiali? al posto dei manganelli Tonfa da parte delle F.O. che caricavano. Chi l?ha permesso e ordinato?
                Ancora sui Black Block, nella relazione del primo semestre 2002 i Servizi Segreti hanno ammesso ?infiltrazioni di elementi di estrema destra tra i black block a Genoa durante le manifestazioni anti G8?.

                Un po? di documenti:

                Ecco le foto inedite del black bloc Giuliani - Interni - ilGiornale.it del 17-11-2007

                secolo xix: preparavano la guerriglia, l'avevamo segnalato subito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Black Block indenni attaccato il corteo - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Secolo xix: quei no gloabl li avrei manganellati - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Secolo XIX: risarciemnto a 2 donne picchaite dalla polizia - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                Amisnet, ROMA: FURTO ANOMALO NEGLI STUDI DI AMISNET - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                AGI: bandiere non spranghe sul furgone - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                G8: la polizia si rifiuto' di intervenire - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Arcoiris TV - Web TV gratis, senza censura, senza pubblicit
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                IPS: Comincia a dissiparsi la nebbia su Genova - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                G8: poliziott indagati per piazza manin - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Mercantile: chiuse le indagini sul furgone armeria - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                Consulenza foto - ProcessiG8.org
                Consulenza video - ProcessiG8.org
                I Black Block al G8 di Genova. Chi erano e cosa volevano realmente.
                secolo xix: preparavano la guerriglia, l'avevamo segnalato subito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova


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                  #428
                  SCUOLA PASCOLI
                  Si ? prima detto che nella scuola Pascoli, proprio di fronte alla Diaz, fu ritrovato materiale illegale.
                  Ad affermarlo sono Troiani e Gava, rinviati per? poi a giudizio per calunnia e perquisizione abusiva, e sono inoltre gli stessi sotto processo per falso in merito alle due molotov della scuola Diaz.
                  Nella scuola Pascoli c’era il Mediacenter del Genoa Socia forum, ovvero la sala stampa del movimento, con anche la radio dello stesso “radio gap”. Per quella perquisizione durante la quale fu portato via molto materiale giornalistico e HD di computer la Federazione Stampa Italiana si ? costituita parte civile per i danni ai giornalisti e alla libert? di stampa. Inoltre per l’irruzione alla scuola Pascoli non c’era mandato. Fu un azione del tutto illegale ed arbitraria. In commissione le stesse F.O. hanno poi detto di essere entrate nella scuola Pascoli per errore.

                  Qualche documento:
                  G8:la Fnsi parte civile
                  Mercantile: Gli agenti hanno mentito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova


                  SCUOLA DIAZ e CASERMA BOLZANETO
                  Non credo ci sia molto da commentare, quindi allego solo qualche documento:

                  Avvenire, ?Ma perch? tutti promossi?? - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Secolo XIX, ?Alla Diaz abbiamo sbagliato? - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Repubblica, gli agenti della diaz? Impossibile punirli - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  corriere della sera: coltellate i comandi non c'entrano - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Avanti: secondo il maggiore Frassineto Fini non c'era - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Secolo xix: Ho visto prendere a calci in testa una ragazza - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                  G8, il video inedito dell'irruzione alla Diaz | Genova la Repubblica.it

                  Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Secolo xix: Black block processo blindato - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  lavoro repubblica : I black block non c'erano alla Diaz - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  secolo xix: agente accusa: A Bolzaneto botte organizzate - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Secolo XIX, CASO G8 I retroscena del blitz... - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                  Secolo xix: manipolazione sulla deposizione del non global - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Lavoro Repubblica: Assalto alla scuola Diaz - assolti tutti i noglobal - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                  Diario: Perquisite quelle vittime - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                  Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                  CARLO GIULIANI
                  Anche qui, oltre alle considerazioni fatte precedentemente metto solamente la contro inchiesta fatta dalla famiglia. Fermo restando che sul fatto c’? gi? una sentenza e che in uno Stato di Diritto si deve rispettare, devo anche dire che tuttavia ora non credo che la famiglia abbia tutti i torti a voler capire cosa sia successo realmente. A voi le considerazioni:

                  Una ricostruzione: commenti, testimonianze, foto e molti dubbi

                  C’? un corteo autorizzato, ancora ben lontano dalla “zona rossa”, che si muove su un regolare percorso, autorizzato dalla Questura, lungo una via cittadina costeggiata da un lato dal muraglione della ferrovia, dall’altro da palazzi; alle spalle dei manifestanti si concentra un gruppo di Black Block; di fronte, uno schieramento di polizia che blocca il corteo.

                  Prima domanda: perch? le cariche della polizia, se il corteo era stato autorizzato?

                  Solo tre vie strette si aprono sulla sinistra. Da una di queste sbucano due Defender ed un gruppo di carabinieri a piedi. Partono i lacrimogeni. Una parte di manifestanti si butta verso le uniche vie di fuga.

                  Nello stesso modo, pi? di due ore prima, in via Tolemaide i mezzi corazzati, nel tentativo di indietreggiare in retromarcia dopo essersi lanciati a forte velocit? sul corteo, rimangono bloccati contro i marciapiedi e le forze dell’ordine esplodono numerosi colpi di arma da fuoco in direzione dei manifestanti, come ? documentato dal filmato di Torelli “Bella Ciao”.

                  <<Come ormai molti sanno, l’episodio di Piazza Alimonda va inquadrato nelle conseguenze dell’attacco inutile e violentissimo che le forze dell’ordine hanno scatenato contro il “corteo dei disobbedienti” che stava dirigendosi pacificamente verso la Zona Rossa, lungo via Tolemaide. Io ero l?, come corrispondente dell’Ora di Palermo, e posso testimoniare della brutalit? di quegli attacchi, conditi di violenze indiscriminate, anche verso noi giornalisti, spesso intimiditi e scacciati. Piazza Alimonda ? collegata a via Tolemaide da una strada piuttosto stretta e in fondo alla Piazza erano presenti mezzi ed uomini delle forze dell’ordine. Una parte del corteo, stretto davanti e dietro dalle cariche, ? fuggito verso Piazza Alimonda, dove si ? accorto di essere rimasto imbottigliato a causa dei cordoni che chiudevano gli sbocchi della Piazza, con una tecnica, inutile quanto pericolosa, gi? adottata negli scontri di marzo a Napoli in Piazza Municipio. E’ allora che i manifestanti, anche per proteggere il corteo da attacchi laterali che l’avrebbero portato al massacro, hanno iniziato a tentare di costruire delle piccole barricate. A questo punto ? partita una carica da parte dei Carabinieri, appoggiata, in coda, da due jeep.>>




                  Foto A

                  Foto B




                  <<La carica dei carabinieri ? sbagliata per almeno due ragioni: la prima ? che inizialmente non vi era volont? offensiva, bens? difensiva, da parte dei manifestanti; la seconda ? che la presenza alle loro spalle del grosso del corteo la rendeva estremamente pericolosa. Come era facile immaginare, infatti, la rabbia dei manifestanti e il loro numero soverchiante non hanno avuto molte difficolt? a bloccarla e a contrattaccare. Testimoni che c’erano hanno parlato di una reazione estremamente decisa di quei giovani, che si sentivano, tra l’altro, sul punto di essere messi in un angolo e massacrati, come era gi? successo e stava succedendo a molti altri di loro, l?, alla Foce e in tutta la ex Zona Gialla di Genova. I carabinieri hanno dovuto precipitosamente arretrare e, a quanto riferiscono testimoni oculari, a quel punto le due Jeep si sono trovate in chiara difficolt?. Una ha fatto immediata marcia indietro sfuggendo all’assalto, l’altra, stretta all’angolo dalla prima, come si vede chiaramente nel video di Michelangelo Ricci e dalle foto che seguono, ? rimasta incastrata contro un cassonetto dei rifiuti contro cui ha sbattuto. Cos?, mentre la maggioranza dei manifestanti continuava a confrontarsi con assi e sassi con i carabinieri a piedi che fuggivano via dalla piazza, alcuni di loro, dopo aver inseguito la prima jeep che ? sfuggita hanno attaccato il secondo mezzo. Le foto che seguono, e che precedono immediatamente queste righe sono tratte dal sito devinasch.tripod.com dove sono disponibili anche diverse altre immagini degli avvenimenti.>>



                  Foto C


                  Foto D



                  Seconda domanda: un mezzo militare come un Defender non ha veramente la potenza di spingere leggermente in avanti un cassonetto di rifiuti e procedere nella marcia?



                  Foto E

                  Terza domanda: perch? i contingenti di Carabinieri e Polizia che si trovano in via Caffa non intervengono a difesa dei colleghi a bordo del Defender?



                  Foto 1


                  Da questa foto, si vedono i manifestanti che attaccano il Defender e si vedono due carabinieri a poca distanza; uno di essi sta chiamando i colleghi: non li sta chiamando per radio, fa un gesto con una mano. Dai filmati televisivi e dalla fotoE, infatti, si vede un intero battaglione a meno di venti metri.




                  <<Come ho gi? detto le foto che possediamo di questo attacco, pur non essendo in grado di risolvere tutti i dubbi, offrono per? alcuni particolari incontrovertibili e piuttosto inquietanti.


                  a) La jeep ? duramente attaccata di lato da due individui con in mano un’asse di legno e un palo di ferro, mentre dietro sono visibili solo alcuni manifestanti, per lo pi? armati di pietre. Nessuno fa nulla contro gli attaccanti laterali che proseguono indisturbati.


                  b) La pistola di Placanica ? gi? puntata e caricata ben prima che Carlo Giuliani prenda tra le mani il famoso estintore, e questo indipendentemente dal fatto, che personalmente giudico poco rilevante, che l’estintore sia stato lanciato prima dai manifestanti, o che invece provenga dall’interno del Defender. Le immagini di Radio Sherwood sono inequivocabili. In una l’agente sembra caricare l’arma,in un’altra la stringe a due mani, stando di sbieco, come sbilanciato.>>



                  Foto 2


                  La pistola ? gi? puntata; Carlo compare per la prima volta qui, e guarda verso il basso, in direzione dell’estintore.

                  La pistola ? stretta in pugno, tenuta di sbieco, appoggiata al ginocchio.
                  Un ragazzo con felpa grigia che si trova di fronte, non appena vede l’arma scappa, inciampando, verosimilmente, proprio nell’estintore che Carlo si sta chinando a raccogliere.




                  Foto 3


                  <<
                  c) L’agente, inizialmente, impugna la pistola tenendola appoggiata al ginocchio e puntandola all’esterno, probabilmente contro un ragazzo con felpa grigia, che non appena la vede scappa, inciampando, verosimilmente proprio nell’estintore che poi sar? raccolto da Giuliani e che sta rotolando da quelle parti

                  d) Della presenza dell’arma si accorgono in molti, non solo il ragazzo con la felpa grigia, tanto che addirittura coloro che sono sul lato della jeep sembrano interrompere il loro attacco. Uno si gira dietro, come a rispondere a qualche avvertimento dei manifestanti che si intravedono dietro di lui in questa ed in un’altra foto.



                  Foto 4




                  <<
                  e) La jeep sembra essere abbandonata al suo destino dai colleghi, nonostante in una delle foto si veda che erano in tanti e piuttosto vicini, probabilmente gli stessi militari che si scorgono sfilare nel filmato della Rai, mentre ripiegano incalzati dai manifestanti, dietro il muso della jeep. A questo punto l’agente avrebbe sparato a Giuliani, che, raccolto l’estintore, era ormai a un passo dal Defender. Legittima difesa, dunque… Questa almeno la ricostruzione ufficiale.>>





                  Foto 5



                  Ma proviamo a guardare insieme quest’immagine che pur essendo da tempo a disposizione di tutti su un sito Rai, ? stata sinora stranamente ignorata.





                  Foto 6

                  Come si vede nell’immagine, Carlo ? ancora ad una distanza abbastanza rilevante dalla Jeep. Posto che un Defender ? lungo 3,99 metri, Carlo si trova, in questo momento, a pi? di 4 metri dal mezzo militare.

                  <<Questa foto ? praticamente contemporanea alla notissima foto della Reuter, come ? facile notare confrontando la posizione di alcuni dei manifestanti ritratti in entrambe, ad esempio quella dei due assalitori laterali, di quello con la felpa grigia, o la posizione dell’estintore brandito da Carlo. L’ottica adottata dal fotografo Reuter, probabilmente un teleobiettivo, schiaccia Carlo sulla jeep, facendolo sembrare molto pi? vicino di quanto non fosse.>>

                  Quarta domanda: dopo quanto tempo il carabiniere ha sparato contro Carlo?

                  <<Avendo a disposizione macchine complesse e filmati digitalizzati questo momento potrebbe essere probabilmente stabilito con buona certezza, ma, anche senza tutto questo, un risultato lo si pu? ottenere incrociando, con un po’ di acume, le immagini VHS del video RAI, quelle dello speciale della trasmissione Terra! e le foto in nostro possesso. Si stampa la foto di RaiNetNews. Si guardano preliminarmente i video. Il fatto che la foto sia presa quasi dallo stesso punto ci aiuter?. Si identifica che i riferimenti in movimento meglio contrastati sono il braccio destro del ragazzo con la maglietta rossa, la gamba destra del ragazzo di spalle con lo zainetto e la gamba destra del ragazzo col casco azzurro che lancia un sasso ai carabinieri fuori campo, tutti presenti sia nella foto che nei video. Si cerca, col fermo immagine del video-registratore, il fotogramma che meglio risponde a questo incrocio di tre oggetti in movimento.
                  Quello che si ottiene ? il momento in cui probabilmente ? stata scattata la foto. “Sulla mia clip – mi riferisce un amico – scegliendo tra i due possibili fotogrammi il primo, quindi il pi? prudente, ottengo 14”:10 centesimi., sebbene il successivo (14:14) mi sembri pi? probabile”.


                  A questo punto, si tratta di trovare il lampo dello sparo nei filmati. Cos? si sar? individuato il lasso di tempo che separa il momento della foto che ritrae Carlo, con l’estintore in mano a circa 4 metri dal Defender, da quello dello sparo.
                  “Lo speciale di Terra! asserisce di aver identificato la fiammata. Sinceramente – mi comunica sempre il mio amico, ed io ho verificato che ? cos? – sulla registrazione VHS non riesco a vedere il lampo uscire dalla pistola. In compenso, esattamente nello stesso fotogramma (e nel successivo), si vedono chiaramente i due lunotti laterali posteriori illuminarsi del riflesso della fiammata.”>>
                  Inoltre, sempre nello stesso filmato Rai, il ragazzo di spalle con lo zainetto stringe la testa tra le spalle e flette le gambe in un istintivo gesto di autodifesa.
                  <<E’ lo sparo. Sul timecode si ottiene un tempo sconvolgente: 14:48. Nell’ipotesi pi? prudente, cio?, sarebbero passati appena 38 centesimi di secondo tra la foto e lo sparo, probabilmente, opina il mio amico, qualcosa di meno. “Tenendo presente che solo i migliori tiratori al mondo riescono a segnare un tempo, tra la decisione di sparare, premere il grilletto, e far s? che l’otturatore colpisca il detonatore, inferiore ai 2 decimi di secondo, se ne dedurrebbe che, a tutti gli effetti pratici, possiamo prendere la foto come corrispondente alla decisione, conscia o inconscia che sia, di sparare.”
                  Il che significa che c’? la buona probabilit? che il carabiniere prema il grilletto quando Carlo ? ancora tanto lontano dalla jeep che, a parlare di legittima difesa, si rischierebbe davvero l’acrobazia etico-giurica.

                  Ma altre domande occorrerebbe farsi e fare.

                  Quinta domanda: Perch?, visto che appena prima gli ? bastato brandire l’arma per far fuggire i manifestanti, il militare decide di sparare a un ragazzo che ? a 4 metri da lui?
                  Quante probabilit? ci sono in un contesto del genere, di colpire qualcuno alla testa senza mirare? Perch?, vista la distanza che ancora separava Carlo dalla jeep, il carabiniere non ha sparato in aria? O alle gambe?








                  Foto 7 Foto 8


                  Sempre visionando i filmati della scena, si verifica che, a distanza di circa 1 secondo e 9 decimi dal primo sparo, il carabiniere esplode un nuovo colpo di pistola. Il momento deve essere probabilmente individuato, come suggerisce Luciano Di Cocco, tra queste due immagini successive

                  Riflessione: E’ facile supporre che una persona in preda al panico scarichi l’intero caricatore, sparando all’impazzata, piuttosto che due soli colpi, di cui il primo mirando alla persona, a distanza di 1,9 secondi l’uno dall’altro.




                  Contro chi spara e perch?? Forse contro il ragazzo col casco rosso che fugge piegato su se stesso come capita di fare per correre ed evitare di essere colpiti? Per quale ragione, visto che alla prima esplosione tutti scappano via, come ? facile verificare osservando con attenzione i filmati?

                  Certo ? che il lasso di tempo tra il primo e il secondo sparo mi sembrerebbe davvero troppo grande per far pensare che il militare stia sparando a caso, preda di una sorta di riflesso automatico, perch? ha perso la testa e contrae il dito sul grilletto senza rendersene conto. Carlo ? ormai a terra, accanto alla ruota della jeep e al suo inutile estintore, e certo non costituisce pi? un pericolo. Appena dopo i due colpi, con inquietante puntualit?, il Defender si libera e, travolgendo due volte il corpo di Carlo, si mette in salvo, coprendo i pochi metri che lo separano dai cordoni delle forze dell’ordine.




                  Foto 9

                  <<Ma ad altre domande ancora spero voglia rispondere l’inchiesta: prima di tutto, perch? Carlo raccoglie quell’estintore, mentre molti altri, praticamente tutti quelli che si accorgono dell’arma in mano al carabiniere, fuggono? Non vede la pistola? Forse, ma tutti intorno a lui scappano via, qualcuno certamente deve urlare degli avvertimenti, visto che anche i due personaggi di lato alla jeep interrompono repentinamente il loro assalto… Inoltre, la postura assunta da Carlo nel raccogliere l’estintore (vedi Foto 3) farebbe pensare che egli, in quel momento, abbia alzato la testa a guardare qualcosa. La pistola in pugno al carabiniere?
                  E’ poi davvero cos? improbabile l’ipotesi che Carlo, accortosi del fatto che il carabiniere sta per sparare, raccolga l’estintore e tenti di lanciarlo contro il militare per impedirgli di fare fuoco, proteggendo cos? se stesso e gli altri manifestanti vicini al Defender?>>



                  Ma di punti oscuri, in questa storia, ne restano ancora molti: perch? gli occupanti della Jeep non fuggono? Un episodio simile era avvenuto poco prima in corso Torino. Gli occupanti del mezzo erano fuggiti, illesi, mentre la rabbia dei manifestanti si accaniva sul mezzo, e l’avevano potuto fare grazie all’arrivo di qualche loro collega che aveva sparato semplici gas urticanti, che certo sono fastidiosi, ma assai meno di una pallottola. Non lo fanno perch? hanno paura dei dimostranti – eppure sono armati - oppure si sentono ormai abbandonati dai colleghi, che pure sono vicinissimi a loro, o per quale altro motivo?
                  Mi verrebbe in mente di fare anche una serie di altre strane domande del tipo: quando un militare ha l’autorizzazione ad abbandonare il mezzo? Chi deve dare quest’ordine? Qual’era la catena di comando su quella jeep? Quali gli ordini di ingaggio ricevuti a proposito della protezione del mezzo loro affidato?>>



                  Foto 10



                  Foto 11




                  Torniamo ancora alla Foto6, di RaiNetNews, che mostra la distanza di Carlo dal Defender al momento dello sparo.

                  Carlo cade in avanti, coprendo la distanza della sua altezza, rotola su se stesso due volte, come si vede da un filmato trasmesso una volta sola dalla Rai. Viene travolto due volte dal Defender, che si avvia verso il resto delle forze dell’ordine.


                  Sesta domanda: Quanto tempo ? passato dallo sparo alla prossima foto?




                  Foto 12


                  A questo possiamo rispondere grazie ad un filmato anonimo che ci ? pervenuto: un testimone, che si trova ad una certa distanza, riprende il momento dello sparo; si spaventa, abbassa la telecamera, il timer per? non si ferma. Quando l’obbiettivo torna a puntare la piazza il Defender non c’? pi?: il timer segna un tempo di 7 secondi.
                  7 secondi dal primo sparo.
                  Dal primo sparo al secondo passa poco pi? di 1 secondo e mezzo.
                  Dal secondo sparo, quindi in 5 secondi e mezzo, l’autista riaccende un motore diesel (secondo la sua dichiarazione il motore si sarebbe spento impedendogli di scappare), ingrana la retromarcia, passa sul corpo di Carlo una prima volta, ingrana la marcia in avanti, ripassa sul corpo di Carlo e si allontana uscendo di scena.





                  Settima domanda: Se si ? in preda al panico, tanto da non riuscirsi a districare da un cassonetto, come si fa a portar via un Defender in 5 secondi facendolo passare due volte sul corpo di un ragazzo?





                  Foto F

                  Foto G




                  A questo punto le forze dell’ordine si avvicinano, sparando lacrimogeni contro i manifestanti gi? in fuga. Circondano il corpo di Carlo.








                  Foto 13



                  Foto 14




                  Ottava domanda: Quanto tempo passa prima che arrivino i soccorsi? Le forze dell’ordine potevano gi? sapere che per Carlo non c’erano speranze? Quando arrivano i soccorsi del GSF il cuore di Carlo batte ancora.

                  Quando il Defender passa due volte su Carlo, il suo cuore sta ancora battendo.

                  Quando Carlo viene circondato dalle forze dell’ordine, il suo cuore batte ancora.

                  Quando arrivano le infermiere del GSF avvertite dai manifestanti, il cuore di Carlo batte ancora, tanto che loro cercano di rianimarlo.


                  Le infermiere tolgono il passamontagna a Carlo e notano qualcosa di strano: sulla sua fronte compare una ferita che non sanguina, una ferita, dunque, che ? stata provocata da un colpo in fronte inferto dopo l’uccisione.

                  E allora ? il caso di ricordare un filmato trasmesso anche da Rai e Canale5, in cui si vede un poliziotto che urla ad un manifestante “sei stato tu ad ucciderlo, ti ho visto, con la tua pietra!”.

                  Nona domanda: Chi ha colpito Carlo in fronte? E perch??



                  <<Ma c’? di pi?. Nel corso delle ricerche che stiamo svolgendo per cercare di capire i come e i perch? della morte di Carlo Giuliani avevamo preso contatto col fotografo Devin Asch, che ? in possesso di una serie di scatti riguardanti i momenti della morte di Carlo. Tra queste una, che all’inizio non ci era sembrata particolarmente rilevante, scattata, a quanto iferisce lo stesso Asch nei momenti che dividono il primo e il secondo passaggio della jeep sul corpo riverso di Carlo.>>



                  Foto 15


                  Ora prendiamo un ingrandimento di questa foto che ritrae le persone all’interno del Defender:



                  Foto 16


                  <<Poi per? Panorama ha pubblicato la foto che ritrae Placanica al suo arrivo all’ospedale e allora tutto ? cambiato. Sia perch?, come mi ha immediatamente suggerito Paolo Montevecchi, che sta svolgendo una ricerca parallela alla nostra, vi sono alcune somiglianze tra il carabiniere che la foto di Asch ritrae all’interno della jeep mentre si tampona una ferita sanguinante alla parte sinistra del capo e il profilo di Placanica, sia perch? tale ferita sembra essere molto simile a quella che Placanica presenta nella immagine pubblicata da Panorama. Ci? ci ha obbligato a porci una serie di domande, alcune certamente inquietanti.





                  Foto 17

                  1) Se Placanica fosse quello raffigurato nella foto di Devin Asch, con la mano sulla parte sinistra del capo ? evidente che non potrebbe essere lui ad aver sparato a Carlo Giuliani. Chi spara ? l’altro militare, che impugna la pistola in una postura, tra l’altro, compatibile con le altre foto gi? conosciute del fatto. Un’ipotesi, ovviamente, ma se non fosse cos?, le coincidenze sarebbero davvero numerose. Nella stessa jeep si sarebbero trovati 2 carabinieri che si assomigliavano ed entrambi feriti allo stesso luogo: parte sinistra del capo. Possibile certo, ma quanto probabile?

                  2) E’ da notare che il Placanica appare ferito alla parte sinistra del capo. Ora, se fosse lui quello che ha sparato, dovremmo ammettere che il carabiniere ? stato ferito proprio dal lato pi? protetto della jeep. Come si nota in varie foto, infatti, il lato destro posteriore della jeep, all’altezza della prima met? del finestrino laterale posteriore, ? protetto da uno scudo che appare poi ancora integro nelle foto inviateci da Devin Asch.
                  Tale tipo di ferita sarebbe invece compatibile con la posizione del secondo militare che probabilmente potrebbe essere stato seduto nel sedile immediatamente dietro l’autista, posizione comprensibile alla luce della necessit? di fronteggiare l’assalto che stava avvenendo e che proveniva soprattutto dal lato destro della jeep. Se il Placanica fosse stato seduto l? e avesse appena girato il volto a guardare cosa accadeva dietro, ecco che avrebbe potuto ragionevolmente essere colpito alla parte sinistra del capo. L’unica altra possibilit? per giustificare la ferita del Placanica, se fosse lui quello con la pistola in mano, ?, almeno a quanto ci raccontano le foto, che egli sia stato, per qualche ragione sbalzato all’indietro e colpito mentre era all’altezza della parte anteriore del finestrino laterale destro, contro la quale si accanivano gli assalti di due manifestanti. Ma in questo caso la pistola sarebbe sparita dal lunotto posteriore, a meno che tutto non fosse accaduto prima che Placanica impugnasse l’arma. Possibile, ma, anche in questo caso, non molto probabile. Da notare questo passaggio dell’interrogatorio di Placanica. “mi hanno colpito con una grossa pietra in testa di colore bianco con i lati taglienti; mi hanno colpito con la pietra che non veniva lanciata, per ben due volte, la pietra mi ha colpito in testa ferendomi” Potrebbe forse trattarsi dell’asse di legno che un manifestante scagliava contro il finestrino laterale? Certo ? che, sia dai filmati che dalle foto, ? probabilmente da escludersi che un manifestante possa essersi avvicinato tanto alla jeep da poter colpire, e per ben due volte, il Placanica con una pietra alla tempia sinistra, oltretutto senza lanciarla. Il Placanica era all’interno e certo non sporgeva la testa. E allora?




                  Inoltre in un altro punto dell’interrogatorio Placanica afferma: “l’ho sentito fermarsi (si riferisce all’autista, Cavataio) per fare salire un’altra persona; questo collega ci ha offerto copertura con lo scudo, sistemandolo come lunotto posteriore, perch? il lancio di pietre continuava.” Ora di tutto ci? non c’? traccia nelle immagini. Nella seconda foto di Devin Asch si vede invece che uno scudo viene utilizzato per difendere il finestrino laterale posteriore destro dai manifestanti.
                  Insomma ? come se Placanica in parte dicesse la verit?, ma mescolando ci? che avviene di lato e ci? che accade al posteriore della jeep.

                  3) Ma perch? Placanica avrebbe dovuto assumersi responsabilit? non sue? Forse perch? ci? che pu? essere comprensibile come moto di paura in un giovane di leva, non avrebbe alcuna giustificazione se commesso da un militare ben pi? esperto? Allo stato nessuno pu? dirlo, posto che l’ipotesi pi? su formulata possa essere mai confermata. Intanto Luciano Di Cocco mi fa notare che il Carabiniere che spara sembra avere il volto coperto da un passamontagna, come si vede nella Foto 10 (e dalla foto 9 dello slide show di Radio Sherwood). Occorrerebbe chiedersi se tale passamontagna fosse a Genova nella dotazione dei Carabinieri lanciagranate come Placanica. Ma io non ricordo di aver visto, n? personalmente, n? in materiale video, carabinieri che indossassero passamontagna. Chi altri, nel corpo dei Carabinieri, indossa abitualmente passamontagna…?

                  Da notare anche quanto dichiara la fotografa autrice dello scatto di Panorama: “Ricordo che Placanica piangeva come un bambino, era sotto shock. Due carabinieri l’hanno aiutato a sedersi sulla barella, sul poggiatesta di quello che credo fosse il suo sedile c’era molto sangue?.
                  Chi erano i 2 carabinieri che lo accompagnavano? Gli stessi che erano nella jeep, cio? Cavataio e l’altro, che a quanto afferma il Gen. Siracusa si chiamerebbe Dario Raffone? Ma se fosse cos?, perch? uno dei due, quello che era seduto dietro con Placanica, non ? ferito? Nella foto di Devin Asch costui (se non ? il Placanica stesso) si tiene la mano insanguinata contro la parte sinistra del capo. Inoltre Placanica in interrogatorio dichiara che anche il collega era ferito. “il mio amico ? rimasto colpito da una pietra sotto l’occhio all’altezza dello zigomo”.

                  Infine a me pare che la fondina di uno dei 2 militari che lo accompagnano sia vuota, quello posto a sinistra in basso, ma la mediocre qualit? della foto non permette certezze. Se fosse vuota, perch? il militare non avrebbe con s? l’arma d’ordinanza?


                  P.S. 10 Dicembre 2001. Alla luce delle notizie di queste ultime ore che dicono che i due bossoli ritrovati – uno nella jeep e uno all’esterno – non sono stati esplosi dalla stessa arma, sarebbe interessante appurare se il bossolo ritrovato fuori dalla jeep e ritenuto a bassissima compatibilit? con l’arma di Placanica, sia invece compatibile con la pistola in dotazione di Raffone…








                  Decima domanda: Cosa ? successo veramente in Piazza Alimonda, venerd? 20/7/2001?



                  A tutte queste domande non si ? ancora risposto con chiarezza.





                  Solo altre piccole informazioni:

                  ? Il parroco della Chiesa di Piazza Alimonda voleva benedire il corpo di Carlo, ancora a terra, circondato dalle forze dell’ordine. Gli ? stato impedito; gli hanno risposto: “tanto ? morto”.

                  ? Venerd? sera qualcuno ha udito alcuni esponenti delle forze dell’ordine brindare al grido di “uno di meno!”.







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                    SCUOLA PASCOLI
                    Si ? prima detto che nella scuola Pascoli, proprio di fronte alla Diaz, fu ritrovato materiale illegale.
                    Ad affermarlo sono Troiani e Gava, rinviati per? poi a giudizio per calunnia e perquisizione abusiva, e sono inoltre gli stessi sotto processo per falso in merito alle due molotov della scuola Diaz.
                    Nella scuola Pascoli c?era il Mediacenter del Genoa Socia forum, ovvero la sala stampa del movimento, con anche la radio dello stesso ?radio gap?. Per quella perquisizione durante la quale fu portato via molto materiale giornalistico e HD di computer la Federazione Stampa Italiana si ? costituita parte civile per i danni ai giornalisti e alla libert? di stampa. Inoltre per l?irruzione alla scuola Pascoli non c?era mandato. Fu un azione del tutto illegale ed arbitraria. In commissione le stesse F.O. hanno poi detto di essere entrate nella scuola Pascoli per errore.

                    Qualche documento:
                    G8:la Fnsi parte civile
                    Mercantile: Gli agenti hanno mentito - Comitato Verit? e Giustizia per Genova


                    SCUOLA DIAZ e CASERMA BOLZANETO
                    Non credo ci sia molto da commentare, quindi allego solo qualche documento:

                    Avvenire, ?Ma perch? tutti promossi?? - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Secolo XIX, ?Alla Diaz abbiamo sbagliato? - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Repubblica, gli agenti della diaz? Impossibile punirli - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    corriere della sera: coltellate i comandi non c'entrano - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Avanti: secondo il maggiore Frassineto Fini non c'era - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Secolo xix: Ho visto prendere a calci in testa una ragazza - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                    G8, il video inedito dell'irruzione alla Diaz | Genova la Repubblica.it

                    Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Secolo xix: Black block processo blindato - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    lavoro repubblica : I black block non c'erano alla Diaz - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    secolo xix: agente accusa: A Bolzaneto botte organizzate - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Secolo XIX, CASO G8 I retroscena del blitz... - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                    Secolo xix: manipolazione sulla deposizione del non global - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Lavoro Repubblica: Assalto alla scuola Diaz - assolti tutti i noglobal - Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                    Diario: Perquisite quelle vittime - Comitato Verit? e Giustizia per Genova
                    Comitato Verit? e Giustizia per Genova

                    CARLO GIULIANI
                    Anche qui, oltre alle considerazioni fatte precedentemente metto solamente la contro inchiesta fatta dalla famiglia. Fermo restando che sul fatto c?? gi? una sentenza e che in uno Stato di Diritto si deve rispettare, devo anche dire che tuttavia ora non credo che la famiglia abbia tutti i torti a voler capire cosa sia successo realmente. A voi le considerazioni:

                    Una ricostruzione: commenti, testimonianze, foto e molti dubbi

                    C?? un corteo autorizzato, ancora ben lontano dalla ?zona rossa?, che si muove su un regolare percorso, autorizzato dalla Questura, lungo una via cittadina costeggiata da un lato dal muraglione della ferrovia, dall?altro da palazzi; alle spalle dei manifestanti si concentra un gruppo di Black Block; di fronte, uno schieramento di polizia che blocca il corteo.

                    Prima domanda: perch? le cariche della polizia, se il corteo era stato autorizzato?

                    Solo tre vie strette si aprono sulla sinistra. Da una di queste sbucano due Defender ed un gruppo di carabinieri a piedi. Partono i lacrimogeni. Una parte di manifestanti si butta verso le uniche vie di fuga.

                    Nello stesso modo, pi? di due ore prima, in via Tolemaide i mezzi corazzati, nel tentativo di indietreggiare in retromarcia dopo essersi lanciati a forte velocit? sul corteo, rimangono bloccati contro i marciapiedi e le forze dell?ordine esplodono numerosi colpi di arma da fuoco in direzione dei manifestanti, come ? documentato dal filmato di Torelli ?Bella Ciao?.

                    <<Come ormai molti sanno, l?episodio di Piazza Alimonda va inquadrato nelle conseguenze dell?attacco inutile e violentissimo che le forze dell?ordine hanno scatenato contro il ?corteo dei disobbedienti? che stava dirigendosi pacificamente verso la Zona Rossa, lungo via Tolemaide. Io ero l?, come corrispondente dell?Ora di Palermo, e posso testimoniare della brutalit? di quegli attacchi, conditi di violenze indiscriminate, anche verso noi giornalisti, spesso intimiditi e scacciati. Piazza Alimonda ? collegata a via Tolemaide da una strada piuttosto stretta e in fondo alla Piazza erano presenti mezzi ed uomini delle forze dell?ordine. Una parte del corteo, stretto davanti e dietro dalle cariche, ? fuggito verso Piazza Alimonda, dove si ? accorto di essere rimasto imbottigliato a causa dei cordoni che chiudevano gli sbocchi della Piazza, con una tecnica, inutile quanto pericolosa, gi? adottata negli scontri di marzo a Napoli in Piazza Municipio. E? allora che i manifestanti, anche per proteggere il corteo da attacchi laterali che l?avrebbero portato al massacro, hanno iniziato a tentare di costruire delle piccole barricate. A questo punto ? partita una carica da parte dei Carabinieri, appoggiata, in coda, da due jeep.>>




                    Foto A

                    Foto B




                    <<La carica dei carabinieri ? sbagliata per almeno due ragioni: la prima ? che inizialmente non vi era volont? offensiva, bens? difensiva, da parte dei manifestanti; la seconda ? che la presenza alle loro spalle del grosso del corteo la rendeva estremamente pericolosa. Come era facile immaginare, infatti, la rabbia dei manifestanti e il loro numero soverchiante non hanno avuto molte difficolt? a bloccarla e a contrattaccare. Testimoni che c?erano hanno parlato di una reazione estremamente decisa di quei giovani, che si sentivano, tra l?altro, sul punto di essere messi in un angolo e massacrati, come era gi? successo e stava succedendo a molti altri di loro, l?, alla Foce e in tutta la ex Zona Gialla di Genova. I carabinieri hanno dovuto precipitosamente arretrare e, a quanto riferiscono testimoni oculari, a quel punto le due Jeep si sono trovate in chiara difficolt?. Una ha fatto immediata marcia indietro sfuggendo all?assalto, l?altra, stretta all?angolo dalla prima, come si vede chiaramente nel video di Michelangelo Ricci e dalle foto che seguono, ? rimasta incastrata contro un cassonetto dei rifiuti contro cui ha sbattuto. Cos?, mentre la maggioranza dei manifestanti continuava a confrontarsi con assi e sassi con i carabinieri a piedi che fuggivano via dalla piazza, alcuni di loro, dopo aver inseguito la prima jeep che ? sfuggita hanno attaccato il secondo mezzo. Le foto che seguono, e che precedono immediatamente queste righe sono tratte dal sito devinasch.tripod.com dove sono disponibili anche diverse altre immagini degli avvenimenti.>>



                    Foto C


                    Foto D



                    Seconda domanda: un mezzo militare come un Defender non ha veramente la potenza di spingere leggermente in avanti un cassonetto di rifiuti e procedere nella marcia?



                    Foto E

                    Terza domanda: perch? i contingenti di Carabinieri e Polizia che si trovano in via Caffa non intervengono a difesa dei colleghi a bordo del Defender?



                    Foto 1


                    Da questa foto, si vedono i manifestanti che attaccano il Defender e si vedono due carabinieri a poca distanza; uno di essi sta chiamando i colleghi: non li sta chiamando per radio, fa un gesto con una mano. Dai filmati televisivi e dalla fotoE, infatti, si vede un intero battaglione a meno di venti metri.




                    <<Come ho gi? detto le foto che possediamo di questo attacco, pur non essendo in grado di risolvere tutti i dubbi, offrono per? alcuni particolari incontrovertibili e piuttosto inquietanti.


                    a) La jeep ? duramente attaccata di lato da due individui con in mano un?asse di legno e un palo di ferro, mentre dietro sono visibili solo alcuni manifestanti, per lo pi? armati di pietre. Nessuno fa nulla contro gli attaccanti laterali che proseguono indisturbati.


                    b) La pistola di Placanica ? gi? puntata e caricata ben prima che Carlo Giuliani prenda tra le mani il famoso estintore, e questo indipendentemente dal fatto, che personalmente giudico poco rilevante, che l?estintore sia stato lanciato prima dai manifestanti, o che invece provenga dall?interno del Defender. Le immagini di Radio Sherwood sono inequivocabili. In una l?agente sembra caricare l?arma,in un?altra la stringe a due mani, stando di sbieco, come sbilanciato.>>



                    Foto 2


                    La pistola ? gi? puntata; Carlo compare per la prima volta qui, e guarda verso il basso, in direzione dell?estintore.

                    La pistola ? stretta in pugno, tenuta di sbieco, appoggiata al ginocchio.
                    Un ragazzo con felpa grigia che si trova di fronte, non appena vede l?arma scappa, inciampando, verosimilmente, proprio nell?estintore che Carlo si sta chinando a raccogliere.




                    Foto 3


                    <<
                    c) L?agente, inizialmente, impugna la pistola tenendola appoggiata al ginocchio e puntandola all?esterno, probabilmente contro un ragazzo con felpa grigia, che non appena la vede scappa, inciampando, verosimilmente proprio nell?estintore che poi sar? raccolto da Giuliani e che sta rotolando da quelle parti

                    d) Della presenza dell?arma si accorgono in molti, non solo il ragazzo con la felpa grigia, tanto che addirittura coloro che sono sul lato della jeep sembrano interrompere il loro attacco. Uno si gira dietro, come a rispondere a qualche avvertimento dei manifestanti che si intravedono dietro di lui in questa ed in un?altra foto.



                    Foto 4




                    <<
                    e) La jeep sembra essere abbandonata al suo destino dai colleghi, nonostante in una delle foto si veda che erano in tanti e piuttosto vicini, probabilmente gli stessi militari che si scorgono sfilare nel filmato della Rai, mentre ripiegano incalzati dai manifestanti, dietro il muso della jeep. A questo punto l?agente avrebbe sparato a Giuliani, che, raccolto l?estintore, era ormai a un passo dal Defender. Legittima difesa, dunque? Questa almeno la ricostruzione ufficiale.>>





                    Foto 5



                    Ma proviamo a guardare insieme quest?immagine che pur essendo da tempo a disposizione di tutti su un sito Rai, ? stata sinora stranamente ignorata.





                    Foto 6

                    Come si vede nell?immagine, Carlo ? ancora ad una distanza abbastanza rilevante dalla Jeep. Posto che un Defender ? lungo 3,99 metri, Carlo si trova, in questo momento, a pi? di 4 metri dal mezzo militare.

                    <<Questa foto ? praticamente contemporanea alla notissima foto della Reuter, come ? facile notare confrontando la posizione di alcuni dei manifestanti ritratti in entrambe, ad esempio quella dei due assalitori laterali, di quello con la felpa grigia, o la posizione dell?estintore brandito da Carlo. L?ottica adottata dal fotografo Reuter, probabilmente un teleobiettivo, schiaccia Carlo sulla jeep, facendolo sembrare molto pi? vicino di quanto non fosse.>>

                    Quarta domanda: dopo quanto tempo il carabiniere ha sparato contro Carlo?

                    <<Avendo a disposizione macchine complesse e filmati digitalizzati questo momento potrebbe essere probabilmente stabilito con buona certezza, ma, anche senza tutto questo, un risultato lo si pu? ottenere incrociando, con un po? di acume, le immagini VHS del video RAI, quelle dello speciale della trasmissione Terra! e le foto in nostro possesso. Si stampa la foto di RaiNetNews. Si guardano preliminarmente i video. Il fatto che la foto sia presa quasi dallo stesso punto ci aiuter?. Si identifica che i riferimenti in movimento meglio contrastati sono il braccio destro del ragazzo con la maglietta rossa, la gamba destra del ragazzo di spalle con lo zainetto e la gamba destra del ragazzo col casco azzurro che lancia un sasso ai carabinieri fuori campo, tutti presenti sia nella foto che nei video. Si cerca, col fermo immagine del video-registratore, il fotogramma che meglio risponde a questo incrocio di tre oggetti in movimento.
                    Quello che si ottiene ? il momento in cui probabilmente ? stata scattata la foto. ?Sulla mia clip ? mi riferisce un amico ? scegliendo tra i due possibili fotogrammi il primo, quindi il pi? prudente, ottengo 14?:10 centesimi., sebbene il successivo (14:14) mi sembri pi? probabile?.


                    A questo punto, si tratta di trovare il lampo dello sparo nei filmati. Cos? si sar? individuato il lasso di tempo che separa il momento della foto che ritrae Carlo, con l?estintore in mano a circa 4 metri dal Defender, da quello dello sparo.
                    ?Lo speciale di Terra! asserisce di aver identificato la fiammata. Sinceramente ? mi comunica sempre il mio amico, ed io ho verificato che ? cos? ? sulla registrazione VHS non riesco a vedere il lampo uscire dalla pistola. In compenso, esattamente nello stesso fotogramma (e nel successivo), si vedono chiaramente i due lunotti laterali posteriori illuminarsi del riflesso della fiammata.?>>
                    Inoltre, sempre nello stesso filmato Rai, il ragazzo di spalle con lo zainetto stringe la testa tra le spalle e flette le gambe in un istintivo gesto di autodifesa.
                    <<E? lo sparo. Sul timecode si ottiene un tempo sconvolgente: 14:48. Nell?ipotesi pi? prudente, cio?, sarebbero passati appena 38 centesimi di secondo tra la foto e lo sparo, probabilmente, opina il mio amico, qualcosa di meno. ?Tenendo presente che solo i migliori tiratori al mondo riescono a segnare un tempo, tra la decisione di sparare, premere il grilletto, e far s? che l?otturatore colpisca il detonatore, inferiore ai 2 decimi di secondo, se ne dedurrebbe che, a tutti gli effetti pratici, possiamo prendere la foto come corrispondente alla decisione, conscia o inconscia che sia, di sparare.?
                    Il che significa che c?? la buona probabilit? che il carabiniere prema il grilletto quando Carlo ? ancora tanto lontano dalla jeep che, a parlare di legittima difesa, si rischierebbe davvero l?acrobazia etico-giurica.

                    Ma altre domande occorrerebbe farsi e fare.

                    Quinta domanda: Perch?, visto che appena prima gli ? bastato brandire l?arma per far fuggire i manifestanti, il militare decide di sparare a un ragazzo che ? a 4 metri da lui?
                    Quante probabilit? ci sono in un contesto del genere, di colpire qualcuno alla testa senza mirare? Perch?, vista la distanza che ancora separava Carlo dalla jeep, il carabiniere non ha sparato in aria? O alle gambe?








                    Foto 7 Foto 8


                    Sempre visionando i filmati della scena, si verifica che, a distanza di circa 1 secondo e 9 decimi dal primo sparo, il carabiniere esplode un nuovo colpo di pistola. Il momento deve essere probabilmente individuato, come suggerisce Luciano Di Cocco, tra queste due immagini successive

                    Riflessione: E? facile supporre che una persona in preda al panico scarichi l?intero caricatore, sparando all?impazzata, piuttosto che due soli colpi, di cui il primo mirando alla persona, a distanza di 1,9 secondi l?uno dall?altro.




                    Contro chi spara e perch?? Forse contro il ragazzo col casco rosso che fugge piegato su se stesso come capita di fare per correre ed evitare di essere colpiti? Per quale ragione, visto che alla prima esplosione tutti scappano via, come ? facile verificare osservando con attenzione i filmati?

                    Certo ? che il lasso di tempo tra il primo e il secondo sparo mi sembrerebbe davvero troppo grande per far pensare che il militare stia sparando a caso, preda di una sorta di riflesso automatico, perch? ha perso la testa e contrae il dito sul grilletto senza rendersene conto. Carlo ? ormai a terra, accanto alla ruota della jeep e al suo inutile estintore, e certo non costituisce pi? un pericolo. Appena dopo i due colpi, con inquietante puntualit?, il Defender si libera e, travolgendo due volte il corpo di Carlo, si mette in salvo, coprendo i pochi metri che lo separano dai cordoni delle forze dell?ordine.




                    Foto 9

                    <<Ma ad altre domande ancora spero voglia rispondere l?inchiesta: prima di tutto, perch? Carlo raccoglie quell?estintore, mentre molti altri, praticamente tutti quelli che si accorgono dell?arma in mano al carabiniere, fuggono? Non vede la pistola? Forse, ma tutti intorno a lui scappano via, qualcuno certamente deve urlare degli avvertimenti, visto che anche i due personaggi di lato alla jeep interrompono repentinamente il loro assalto? Inoltre, la postura assunta da Carlo nel raccogliere l?estintore (vedi Foto 3) farebbe pensare che egli, in quel momento, abbia alzato la testa a guardare qualcosa. La pistola in pugno al carabiniere?
                    E? poi davvero cos? improbabile l?ipotesi che Carlo, accortosi del fatto che il carabiniere sta per sparare, raccolga l?estintore e tenti di lanciarlo contro il militare per impedirgli di fare fuoco, proteggendo cos? se stesso e gli altri manifestanti vicini al Defender?>>



                    Ma di punti oscuri, in questa storia, ne restano ancora molti: perch? gli occupanti della Jeep non fuggono? Un episodio simile era avvenuto poco prima in corso Torino. Gli occupanti del mezzo erano fuggiti, illesi, mentre la rabbia dei manifestanti si accaniva sul mezzo, e l?avevano potuto fare grazie all?arrivo di qualche loro collega che aveva sparato semplici gas urticanti, che certo sono fastidiosi, ma assai meno di una pallottola. Non lo fanno perch? hanno paura dei dimostranti ? eppure sono armati - oppure si sentono ormai abbandonati dai colleghi, che pure sono vicinissimi a loro, o per quale altro motivo?
                    Mi verrebbe in mente di fare anche una serie di altre strane domande del tipo: quando un militare ha l?autorizzazione ad abbandonare il mezzo? Chi deve dare quest?ordine? Qual?era la catena di comando su quella jeep? Quali gli ordini di ingaggio ricevuti a proposito della protezione del mezzo loro affidato?>>



                    Foto 10



                    Foto 11




                    Torniamo ancora alla Foto6, di RaiNetNews, che mostra la distanza di Carlo dal Defender al momento dello sparo.

                    Carlo cade in avanti, coprendo la distanza della sua altezza, rotola su se stesso due volte, come si vede da un filmato trasmesso una volta sola dalla Rai. Viene travolto due volte dal Defender, che si avvia verso il resto delle forze dell?ordine.


                    Sesta domanda: Quanto tempo ? passato dallo sparo alla prossima foto?




                    Foto 12


                    A questo possiamo rispondere grazie ad un filmato anonimo che ci ? pervenuto: un testimone, che si trova ad una certa distanza, riprende il momento dello sparo; si spaventa, abbassa la telecamera, il timer per? non si ferma. Quando l?obbiettivo torna a puntare la piazza il Defender non c?? pi?: il timer segna un tempo di 7 secondi.
                    7 secondi dal primo sparo.
                    Dal primo sparo al secondo passa poco pi? di 1 secondo e mezzo.
                    Dal secondo sparo, quindi in 5 secondi e mezzo, l?autista riaccende un motore diesel (secondo la sua dichiarazione il motore si sarebbe spento impedendogli di scappare), ingrana la retromarcia, passa sul corpo di Carlo una prima volta, ingrana la marcia in avanti, ripassa sul corpo di Carlo e si allontana uscendo di scena.





                    Settima domanda: Se si ? in preda al panico, tanto da non riuscirsi a districare da un cassonetto, come si fa a portar via un Defender in 5 secondi facendolo passare due volte sul corpo di un ragazzo?





                    Foto F

                    Foto G




                    A questo punto le forze dell?ordine si avvicinano, sparando lacrimogeni contro i manifestanti gi? in fuga. Circondano il corpo di Carlo.








                    Foto 13



                    Foto 14




                    Ottava domanda: Quanto tempo passa prima che arrivino i soccorsi? Le forze dell?ordine potevano gi? sapere che per Carlo non c?erano speranze? Quando arrivano i soccorsi del GSF il cuore di Carlo batte ancora.

                    Quando il Defender passa due volte su Carlo, il suo cuore sta ancora battendo.

                    Quando Carlo viene circondato dalle forze dell?ordine, il suo cuore batte ancora.

                    Quando arrivano le infermiere del GSF avvertite dai manifestanti, il cuore di Carlo batte ancora, tanto che loro cercano di rianimarlo.


                    Le infermiere tolgono il passamontagna a Carlo e notano qualcosa di strano: sulla sua fronte compare una ferita che non sanguina, una ferita, dunque, che ? stata provocata da un colpo in fronte inferto dopo l?uccisione.

                    E allora ? il caso di ricordare un filmato trasmesso anche da Rai e Canale5, in cui si vede un poliziotto che urla ad un manifestante ?sei stato tu ad ucciderlo, ti ho visto, con la tua pietra!?.

                    Nona domanda: Chi ha colpito Carlo in fronte? E perch??



                    <<Ma c?? di pi?. Nel corso delle ricerche che stiamo svolgendo per cercare di capire i come e i perch? della morte di Carlo Giuliani avevamo preso contatto col fotografo Devin Asch, che ? in possesso di una serie di scatti riguardanti i momenti della morte di Carlo. Tra queste una, che all?inizio non ci era sembrata particolarmente rilevante, scattata, a quanto iferisce lo stesso Asch nei momenti che dividono il primo e il secondo passaggio della jeep sul corpo riverso di Carlo.>>



                    Foto 15


                    Ora prendiamo un ingrandimento di questa foto che ritrae le persone all?interno del Defender:



                    Foto 16


                    <<Poi per? Panorama ha pubblicato la foto che ritrae Placanica al suo arrivo all?ospedale e allora tutto ? cambiato. Sia perch?, come mi ha immediatamente suggerito Paolo Montevecchi, che sta svolgendo una ricerca parallela alla nostra, vi sono alcune somiglianze tra il carabiniere che la foto di Asch ritrae all?interno della jeep mentre si tampona una ferita sanguinante alla parte sinistra del capo e il profilo di Placanica, sia perch? tale ferita sembra essere molto simile a quella che Placanica presenta nella immagine pubblicata da Panorama. Ci? ci ha obbligato a porci una serie di domande, alcune certamente inquietanti.





                    Foto 17

                    1) Se Placanica fosse quello raffigurato nella foto di Devin Asch, con la mano sulla parte sinistra del capo ? evidente che non potrebbe essere lui ad aver sparato a Carlo Giuliani. Chi spara ? l?altro militare, che impugna la pistola in una postura, tra l?altro, compatibile con le altre foto gi? conosciute del fatto. Un?ipotesi, ovviamente, ma se non fosse cos?, le coincidenze sarebbero davvero numerose. Nella stessa jeep si sarebbero trovati 2 carabinieri che si assomigliavano ed entrambi feriti allo stesso luogo: parte sinistra del capo. Possibile certo, ma quanto probabile?

                    2) E? da notare che il Placanica appare ferito alla parte sinistra del capo. Ora, se fosse lui quello che ha sparato, dovremmo ammettere che il carabiniere ? stato ferito proprio dal lato pi? protetto della jeep. Come si nota in varie foto, infatti, il lato destro posteriore della jeep, all?altezza della prima met? del finestrino laterale posteriore, ? protetto da uno scudo che appare poi ancora integro nelle foto inviateci da Devin Asch.
                    Tale tipo di ferita sarebbe invece compatibile con la posizione del secondo militare che probabilmente potrebbe essere stato seduto nel sedile immediatamente dietro l?autista, posizione comprensibile alla luce della necessit? di fronteggiare l?assalto che stava avvenendo e che proveniva soprattutto dal lato destro della jeep. Se il Placanica fosse stato seduto l? e avesse appena girato il volto a guardare cosa accadeva dietro, ecco che avrebbe potuto ragionevolmente essere colpito alla parte sinistra del capo. L?unica altra possibilit? per giustificare la ferita del Placanica, se fosse lui quello con la pistola in mano, ?, almeno a quanto ci raccontano le foto, che egli sia stato, per qualche ragione sbalzato all?indietro e colpito mentre era all?altezza della parte anteriore del finestrino laterale destro, contro la quale si accanivano gli assalti di due manifestanti. Ma in questo caso la pistola sarebbe sparita dal lunotto posteriore, a meno che tutto non fosse accaduto prima che Placanica impugnasse l?arma. Possibile, ma, anche in questo caso, non molto probabile. Da notare questo passaggio dell?interrogatorio di Placanica. ?mi hanno colpito con una grossa pietra in testa di colore bianco con i lati taglienti; mi hanno colpito con la pietra che non veniva lanciata, per ben due volte, la pietra mi ha colpito in testa ferendomi? Potrebbe forse trattarsi dell?asse di legno che un manifestante scagliava contro il finestrino laterale? Certo ? che, sia dai filmati che dalle foto, ? probabilmente da escludersi che un manifestante possa essersi avvicinato tanto alla jeep da poter colpire, e per ben due volte, il Placanica con una pietra alla tempia sinistra, oltretutto senza lanciarla. Il Placanica era all?interno e certo non sporgeva la testa. E allora?




                    Inoltre in un altro punto dell?interrogatorio Placanica afferma: ?l?ho sentito fermarsi (si riferisce all?autista, Cavataio) per fare salire un?altra persona; questo collega ci ha offerto copertura con lo scudo, sistemandolo come lunotto posteriore, perch? il lancio di pietre continuava.? Ora di tutto ci? non c?? traccia nelle immagini. Nella seconda foto di Devin Asch si vede invece che uno scudo viene utilizzato per difendere il finestrino laterale posteriore destro dai manifestanti.
                    Insomma ? come se Placanica in parte dicesse la verit?, ma mescolando ci? che avviene di lato e ci? che accade al posteriore della jeep.

                    3) Ma perch? Placanica avrebbe dovuto assumersi responsabilit? non sue? Forse perch? ci? che pu? essere comprensibile come moto di paura in un giovane di leva, non avrebbe alcuna giustificazione se commesso da un militare ben pi? esperto? Allo stato nessuno pu? dirlo, posto che l?ipotesi pi? su formulata possa essere mai confermata. Intanto Luciano Di Cocco mi fa notare che il Carabiniere che spara sembra avere il volto coperto da un passamontagna, come si vede nella Foto 10 (e dalla foto 9 dello slide show di Radio Sherwood). Occorrerebbe chiedersi se tale passamontagna fosse a Genova nella dotazione dei Carabinieri lanciagranate come Placanica. Ma io non ricordo di aver visto, n? personalmente, n? in materiale video, carabinieri che indossassero passamontagna. Chi altri, nel corpo dei Carabinieri, indossa abitualmente passamontagna??

                    Da notare anche quanto dichiara la fotografa autrice dello scatto di Panorama: ?Ricordo che Placanica piangeva come un bambino, era sotto shock. Due carabinieri l?hanno aiutato a sedersi sulla barella, sul poggiatesta di quello che credo fosse il suo sedile c?era molto sangue?.
                    Chi erano i 2 carabinieri che lo accompagnavano? Gli stessi che erano nella jeep, cio? Cavataio e l?altro, che a quanto afferma il Gen. Siracusa si chiamerebbe Dario Raffone? Ma se fosse cos?, perch? uno dei due, quello che era seduto dietro con Placanica, non ? ferito? Nella foto di Devin Asch costui (se non ? il Placanica stesso) si tiene la mano insanguinata contro la parte sinistra del capo. Inoltre Placanica in interrogatorio dichiara che anche il collega era ferito. ?il mio amico ? rimasto colpito da una pietra sotto l?occhio all?altezza dello zigomo?.

                    Infine a me pare che la fondina di uno dei 2 militari che lo accompagnano sia vuota, quello posto a sinistra in basso, ma la mediocre qualit? della foto non permette certezze. Se fosse vuota, perch? il militare non avrebbe con s? l?arma d?ordinanza?


                    P.S. 10 Dicembre 2001. Alla luce delle notizie di queste ultime ore che dicono che i due bossoli ritrovati ? uno nella jeep e uno all?esterno ? non sono stati esplosi dalla stessa arma, sarebbe interessante appurare se il bossolo ritrovato fuori dalla jeep e ritenuto a bassissima compatibilit? con l?arma di Placanica, sia invece compatibile con la pistola in dotazione di Raffone?








                    Decima domanda: Cosa ? successo veramente in Piazza Alimonda, venerd? 20/7/2001?



                    A tutte queste domande non si ? ancora risposto con chiarezza.





                    Solo altre piccole informazioni:

                    ? Il parroco della Chiesa di Piazza Alimonda voleva benedire il corpo di Carlo, ancora a terra, circondato dalle forze dell?ordine. Gli ? stato impedito; gli hanno risposto: ?tanto ? morto?.

                    ? Venerd? sera qualcuno ha udito alcuni esponenti delle forze dell?ordine brindare al grido di ?uno di meno!?.







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                      #430
                      L'argomento ? molto complicato, sarebbe bene puntare a singoli episodi e discutere quelli. Buona lettura.

                      Specifico che molto materiale ? preso da una singola fonte perch?, nei precedenti post, sono andato a memoria avendo seguito passo passo il G8 all'epoca (seppur da spettatore). Oggi invece fortunatamente qualcuno ha riunito tentato di farlo tutto il materiale circolante (qualcosa per? ? andato cmq perso nella rete) ed ? stato pi? comodo quindi attingere da una parte sola che da mille.
                      Last edited by alfetta; 04-04-11, 11:00.

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                      • Font Size
                        #431
                        Alfetta ma che vuoi fare, aprire un'enciclopedia on line sui fatti di Genova?

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                          #432
                          Ellamiseria

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                          • Font Size
                            #433
                            Non ci prenderai per stanchezza!!!:divano:

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                              #434
                              Per par condicio,debbo dire,imperiale anche il tuo contributo...,e debbo dire che in quest ottica le cose assumono una luce diversa,se si ? dotati di un minimo di senso critico.
                              In sostanza,da quello che ho capito,emerge(tra le altre) la possibilit? che il giuliani si stesse difendendo,con l estintore,da quel criminale patentato di placanica......
                              Inutile dire che rinnovo la mia sottoscrizione,qui
                              :divano:

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                                #435
                                ho letto gran parte.
                                non tutto
                                quello che non capisco ?
                                ma che ca... di ragionamenti stai portando avanti alfetta?
                                distanze in metri
                                ha estratto prima la pistola per troppo tempo
                                poco tempo meno tempo


                                ma cosa vorresti provare?

                                uno che viene circondato ed ? bersagliato, secondo te, st? li a controllare i metri ed il tempo?

                                st? li a farsi tante domande?

                                ed uno che, assieme ad i suoi tanti amici, prende un estintore per sfondare una camionetta, a volto coperto, quante giustificazione in tempo-pistola estratta-chicosadove deve avere prima di essere fatto secco....

                                vi giuro che resto attonito!

                                ma daltronde, c'? chi crede che le torri gemelle non siano mai state colpite dagli aerei perch? troppo distanti rispetto al momento dell'impatto!!!!
                                il tutto grazie alla ricostruzione di filmati e fotogrammi!


                                eddai suq
                                Last edited by dj crush; 05-04-11, 16:55.

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