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Guerra in UCRAINA

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    #2791
    Qualche considerazione.

    Putin diventa presidente della federazione Russa nel 1999.

    In 21 anni completa l'opera di accerchiamento della Nato alla russia.

    Nessun presidente/segretario del PCUS è mai riuscito a fare tanto danno. Nemmeno Gorbaciov. Nemmeno Eltsin il "sobrio".

    Putin pare detenere un gruzzoletto da 200 miliardi di dollari, horse categorie persino per la top ten a stelle e strisce.
    Ma potrebbe il governo a stelle e strisce avergli spianato la strada per consolidare il gruzzoletto? Una mano lava l'altra e tutte e due puliscono il culo?

    Insomma, se l'operazione militare speciale è servita a bloccare ogni velleità ucraina di asservirsi alla nato, in realtà ha catalizzato l'idea svedese e finlandese di associarsi al patto atlantico.
    Meglio i cenciosi ucraini o le prospere nazioni del nord?
    Fate due conti, si accettano commenti & stroncature.

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      #2792
      Originally posted by Lele-R1-Crash View Post
      é ovvio .

      Più armi diamo a Ucraina e più i Russi intensificano .
      E più i Nazisti Ucraini uccidono altri Ucraini facendo ricadere la colpa sui Russi


      Bruno ciò pensato anch’io al fatto che Putin possa essere d’accordo con gli USA per creare un mondo orwelliano in cui farebbe la parte proprio della Eurasia...
      In realtà però ha già ottenuto svariati scopi alla faccia degli ammerigani:
      - La Crimea sarà la prima cosa che verrà riconosciuta se si vuole la pace
      - il Dombass lo conquista e ne fa ciò che vuole, se non va bene allora continua sin oltre ad Odessa collegandosi alla Transnistria
      - Intanto Odessa oggi è un porto Bloccato e così rimarrà sino alla pace
      - Alla faccia della bellavita Europea, un Generale Italiano Nato ha ammesso che la parte ricca dell’Ucraina è quella Orientale, Mentre quella Occidentale (Europea/Nazista) è in prevalenza contadina
      - Se in Ucraina arriva la Nato, riempirà la Serbia di basi Nucleari (col benestare dei chronici per cui ogni nazione ha il diritto di farsi difendere da chi preferisce)
      - Utilizzando armate dell’era sovietica è riuscito a studiare tutte le nuove potenzialità della guerra digitale ammerigana ...

      MA I DUE GOL PIÙ REMUNERATIVI SONO:
      - Lo Sdoganamento del sistema Swift Russo/Cinese (6mld di clienti su 8)
      - La fine del monopolio Petrodollaro per i prodotti energetici, che si scontrerà col PetroRublo ...
      Poi avoja a svalutare il Rublo, il petrolio russo costerebbe ancora meno e tutti comprerebbero qui ... mentre a valutare il Rublo gli Oligarchi avrebbero più potere d’acquisto...
      In ogni caso gli USA hanno perso, e gli rimarrà solo l’Europa da soggiogare

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        #2793
        Originally posted by Bruno Rabolini View Post
        12 APRILE 2022



        Bill Clinton: “Espansione a est della Nato? Scelta giusta”

        Con l’invasione russa dell’Ucraina, l’amministrazione Clinton (1993-2001) è finita sul banco degli imputati per aver promosso l’espansione a est della Nato e aver accolto nell’Alleanza gli ex Paesi satelliti dell’Unione Sovietica con la politica della “Porta aperta”. Un grave errore strategico, secondo molti studiosi e analisti “realisti”, che avrebbe minacciato gli interessi strategici fondamentali della Russia e posto le basi per l’odierna guerra in Ucraina. Fra i critici più noti e autorevoli di questa strategia c’era George Kennan, artefice della strategia di “contenimento” ed ex ambasciatore in Unione Sovietica, il quale scrisse nel 1997 che l’allargamento della Nato sarebbe stato un “errore fatale ” perché avrebbe “infiammato le tendenze nazionalistiche, anti-occidentali e militariste russe”. Kennan non era il solo: secondo Thomas Friedman, il più importante editorialista di politica estera d’America, si trattava del “progetto più mal concepito dell’era post-Guerra Fredda”, mentre John J. Mearsheimer, docente dell’Università di Chicago, ha sottolineato come “l’Occidente” abbia minacciato la Russia nei suoi “interessi strategici”. Ora è l’ex presidente Bill Clinton a replicare alle tesi dei “realisti” su The Atlantic, rivendicando – a suo modo di vedere – la bontà della sua strategica e l’operato della sua amministrazione.
        Ora parla Clinton: “Ho provato ad aiutare la Russia”


        Ultimamente, ha sottolineato Clinton, “l’espansione della Nato è stata criticata in alcuni ambienti per aver provocato la Russia e persino per aver gettato le basi per l’ invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. L’espansione è stata certamente una decisione consequenziale, che continuo a ritenere corretta”. In qualità di ambasciatrice delle Nazioni Unite e poi segretario di stato, “la mia amica Madeleine Albright, recentemente scomparsa, è stata una schietta sostenitrice dell’espansione della Nato. Così come il Segretario di Stato Warren Christopher; il consigliere per la sicurezza nazionale Tony Lake; il suo successore, Sandy Berger, il presidente del Joint Chiefs of Staff John Shalikashvili, nato in Polonia da genitori georgiani e arrivato negli Stati Uniti da adolescente, e il vicesegretario di Stato Strobe Talbott, che ha tradotto e curato Nikita. Le memorie di Krusciov mentre eravamo coinquilini a Oxford nel 1969 e nel 1970″ spiega l’ex presidente.

        “Ho capito che un nuovo conflitto era una possibilità. Ma dal mio punto di vista, se ciò fosse accaduto, sarebbe dipeso meno dalla Nato e più dal fatto che se la Russia sarebbe diventata o meno una democrazia e da come avrebbe definito la sua grandezza nel 21° secolo (…) Ho fatto tutto il possibile per aiutare la Russia a fare la scelta giusta e diventare una grande democrazia del 21° secolo” rivenda Bill Clinton. “Il mio primo viaggio fuori dagli Stati Uniti come presidente è stato a Vancouver per incontrare Eltsin e garantire alla Russia 1,6 miliardi di dollari in modo che potesse permettersi di portare a casa i suoi soldati dagli stati baltici e provvedere alle loro abitazioni. Nel 1994 – ricorda Bill Clinton – la Russia è diventata il primo Paese ad aderire al Partenariato per la Pace, un programma per la cooperazione bilaterale, che comprendeva esercitazioni congiunte di tra paesi europei della Nato e non”. Nello stesso anno, osserva, “gli Stati Uniti hanno firmato il Memorandum di Budapest, insieme a Russia e Regno Unito”, che garantiva “la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” in cambio dell’accordo dell’Ucraina di “rinunciare a quello che allora era il terzo arsenale nucleare più grande del mondo”.
        “Espansione a est della Nato? Scelta giusta”


        Quanto all’espansione a est dell’Alleanza Atlantica, per Bill Clinton non fu affatto un errore: “L’idea che abbiamo ignorato, mancato di rispetto o cercato di isolare la Russia è falsa. Sì, la Nato si è espansa nonostante le obiezioni della Russia, ma l’espansione riguardava qualcosa di più delle relazioni degli Stati Uniti con la Russia”. E aggiunge: “La possibilità di adesione all’Ue e alla Nato ha fornito i maggiori incentivi per gli stati dell’Europa centrale e orientale a investire in riforme politiche ed economiche e ad abbandonare una strategia di militarizzazione indipendente”. Secondo l’ex presidente, grande merito va a Madeleine Albright: ” Ha utilizzato ogni elemento del suo famoso kit di strumenti da diplomatico e la sua esperienza politica per aiutare a spianare la strada alla Repubblica Ceca, all’Ungheria e alla Polonia e alla loro adesione alla Nato nel 1999″.

        Il risultato, spiega, “è stato più di due decenni di pace e prosperità per una porzione sempre più ampia d’Europa e un rafforzamento della nostra sicurezza collettiva. Il Pil pro capite è più che triplicato in Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Tutti e tre i Paesi hanno partecipato a una serie di missioni Nato da quando si sono uniti, inclusa la forza di mantenimento della pace in Kosovo. Ad oggi, nessuno stato membro della nostra alleanza difensiva è stato invaso”. Ora, afferma l’ex presidente, “l’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia, lungi dal mettere in dubbio la saggezza dell’espansione della Nato, dimostra che questa politica era necessaria”.

        L’espansione a est della Nato: il dibattito


        Nel dicembre 1991, fu promossa la creazione del Nacc (North Atlantic cooperation council), che ai 16 Paesi Nato associò gli Stati ex membri del Patto di Varsavia. Veniva inoltre rafforzata la presenza militare statunitense in Europa. Nel luglio del ’97, durante il vertice di Madrid, il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, e i rappresentanti dei governi degli allora sedici membri della Nato, decisero di invitare ad aderire all’Alleanza Atlantica Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, ingresso che poi venne formalizzato nel 1999. Le fasi successive portarono all’adesione di nuovi alleati come Romania, Bulgaria, Slovacchia, Slovenia, Lettonia, Estonia e Lituania nel 2004, Croazia e Albania nel 2009, Montenegro nel 2017 e Macedonia del Nord nel 2020. Oggi i Paesi della Nato sono 30.

        Dopo le parole di Bill Clinton in relazione alla guerra in Ucraina, il dibattito sull’espansione a est della Nato rimane più vivo che mai. Secondo Joshua Shifrinson, studioso di relazioni internazionali alla Boston University citato da Vox, allargare la Nato ai Paesi ex sovietici era “un modo per incentivare la liberalizzazione nei Paesi che erano stati nel blocco comunista, dimostrando che gli Stati Uniti avevano ancora una missione in Europa e un modo per proiettare potere e controllare sistemi alternativi come l’Unione Europea”. “La politica della porta aperta è quella che massimizza l’attrito con la Russia, che è culminato nella crisi che abbiamo ora”, osserva Mary Sarotte, storica delle relazioni internazionali alla Johns Hopkins University. “Non credo che Vladimir Putin sia principalmente interessato all’accuratezza storica, ma credo che sia sinceramente addolorato dal modo in cui l’ordine del dopo Guerra Fredda non include alcuna partecipazione per la Russia”. Secondo Christopher Layne, professore di affari internazionali presso la Bush School of Government and Public Service alla Texas A&M University, intervistato da InsideOve nelle scorse settimane, “i funzionari dell’amministrazione Clinton che hanno architettato l’espansione della Nato erano intossicati dalla vittoria americana nella Guerra Fredda e pieni di arroganza. Dissero alla Russia che l’espansione della Nato non era mirata a loro. Ma ovviamente si trattava della Russia. L’espansione della Nato ha trasformato un’alleanza militare anti-sovietica della Guerra Fredda in un’alleanza anti-Russia post-Guerra Fredda. Era ingenuo credere che Mosca non avrebbe considerato l’espansione verso est della Nato come una minaccia militare”.

        da: insideover

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          #2794
          Originally posted by Bruno Rabolini View Post
          conquistiamo la russia e paghiamo gas e benzina una cazzata....ci sto

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            #2795
            Basterebbe essere amici della Russia per pagare l’energia una caxxata...
            Perché questo è il Prezzo Russo, poi il prezzo a Noi lo fanno Germania USA e Olanda (Gas) ... pensa solo che Putin ha mantenuto i contratti senza cambiare prezzo ... ma le nostre Bollette sono schizzate alle stelle

            Soprattutto fossero Tasse Europee sarebbe anche plausibile... invece sono soldi che vanno alle Multinazionali fregando i Popoli ... noi paghiamo pure la NATO per far Guerra alla Russia se cercasse di vendere direttamente come per assassinare i MATTEI che fanno contratti diretti coi produttori di petrolio.

            L’espansione NATO non è giusta o sbagliata... è consequenziale all’ espansione delle multinazionali usa ... da notare che uno dei primi stati sovietici ad entrare è la CECOSLOVACCHIA che per farlo si è divisa in Rep.Cecha (la parte industriale) e Slovacchia (i poveracci).
            Ora il problema Ucraino è che la parte industriale è quella Russa, a nessuno interessa quella Europea neppure a Zelensky che da 8anni è in Guerra per Regalarla agli Usa

            HA MILLE VOLTE RAGIONE PUTIN, altro che pazzo come ci obbligano a dire

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              #2796
              Quante minkiate, fino a ieri non sapevate nemmeno che l'Ucraina faceva parte dell'Europa ed oggi fatture gli esperti di politica internazionale...

              Vi da fastidio il modello occidentale perché siete una manica di fascisti che rimpiange il Duce, ma poi vi lamentate della presunta dittatura in Italia, vivete di contraddizioni e manco ve ne accorgete.


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                #2797
                Ho frequentato due donne ucraine, una della parte orientale l'altra di quella più occidentale, entrambe con una visione/considerazione differente del proprio paese e della Russia, il merda di Zelensky ha cercato di annientare una delle due con la complicità di UE e America. Durante la campagna elettorale il merda non parlava nemmeno ucraino, visto che ha origini russe L'Ucraina è di una complessità unica, smettetela di rompere il caxxo con frasi da ignoranti quali siete fino al midollo

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                  #2798
                  Originally posted by desmodannato View Post
                  Ho frequentato due donne ucraine, una della parte orientale l'altra di quella più occidentale, entrambe con una visione/considerazione differente del proprio paese e della Russia, il merda di Zelensky ha cercato di annientare una delle due con la complicità di UE e America. Durante la campagna elettorale il merda non parlava nemmeno ucraino, visto che ha origini russe L'Ucraina è di una complessità unica, smettetela di rompere il caxxo con frasi da ignoranti quali siete fino al midollo
                  zalenski é stato eletto dal popolo, ma di che cianci?
                  Last edited by Chronic; 12-04-22, 12:21.

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                    #2799

                    io ho letto l'articolo completo stamattina sul Corriere.

                    c'è anche questo parere riportato:

                    Come ha scritto recentemente Anne Applebaum su The Atlantic: «L’espansione della Nato è stato il tassello più riuscito, forse l’unico realmente riuscito, della politica estera americana degli ultimi trent’anni […] Se non l’avessimo fatto, ora questa guerra si combatterebbe nella Germania orientale»


                    Originally posted by desmodannato View Post

                    12 APRILE 2022



                    Bill Clinton: “Espansione a est della Nato? Scelta giusta”

                    Con l’invasione russa dell’Ucraina, l’amministrazione Clinton (1993-2001) è finita sul banco degli imputati per aver promosso l’espansione a est della Nato e aver accolto nell’Alleanza gli ex Paesi satelliti dell’Unione Sovietica con la politica della “Porta aperta”. Un grave errore strategico, secondo molti studiosi e analisti “realisti”, che avrebbe minacciato gli interessi strategici fondamentali della Russia e posto le basi per l’odierna guerra in Ucraina. Fra i critici più noti e autorevoli di questa strategia c’era George Kennan, artefice della strategia di “contenimento” ed ex ambasciatore in Unione Sovietica, il quale scrisse nel 1997 che l’allargamento della Nato sarebbe stato un “errore fatale ” perché avrebbe “infiammato le tendenze nazionalistiche, anti-occidentali e militariste russe”. Kennan non era il solo: secondo Thomas Friedman, il più importante editorialista di politica estera d’America, si trattava del “progetto più mal concepito dell’era post-Guerra Fredda”, mentre John J. Mearsheimer, docente dell’Università di Chicago, ha sottolineato come “l’Occidente” abbia minacciato la Russia nei suoi “interessi strategici”. Ora è l’ex presidente Bill Clinton a replicare alle tesi dei “realisti” su The Atlantic, rivendicando – a suo modo di vedere – la bontà della sua strategica e l’operato della sua amministrazione.
                    Ora parla Clinton: “Ho provato ad aiutare la Russia”


                    Ultimamente, ha sottolineato Clinton, “l’espansione della Nato è stata criticata in alcuni ambienti per aver provocato la Russia e persino per aver gettato le basi per l’ invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. L’espansione è stata certamente una decisione consequenziale, che continuo a ritenere corretta”. In qualità di ambasciatrice delle Nazioni Unite e poi segretario di stato, “la mia amica Madeleine Albright, recentemente scomparsa, è stata una schietta sostenitrice dell’espansione della Nato. Così come il Segretario di Stato Warren Christopher; il consigliere per la sicurezza nazionale Tony Lake; il suo successore, Sandy Berger, il presidente del Joint Chiefs of Staff John Shalikashvili, nato in Polonia da genitori georgiani e arrivato negli Stati Uniti da adolescente, e il vicesegretario di Stato Strobe Talbott, che ha tradotto e curato Nikita. Le memorie di Krusciov mentre eravamo coinquilini a Oxford nel 1969 e nel 1970″ spiega l’ex presidente.

                    “Ho capito che un nuovo conflitto era una possibilità. Ma dal mio punto di vista, se ciò fosse accaduto, sarebbe dipeso meno dalla Nato e più dal fatto che se la Russia sarebbe diventata o meno una democrazia e da come avrebbe definito la sua grandezza nel 21° secolo (…) Ho fatto tutto il possibile per aiutare la Russia a fare la scelta giusta e diventare una grande democrazia del 21° secolo” rivenda Bill Clinton. “Il mio primo viaggio fuori dagli Stati Uniti come presidente è stato a Vancouver per incontrare Eltsin e garantire alla Russia 1,6 miliardi di dollari in modo che potesse permettersi di portare a casa i suoi soldati dagli stati baltici e provvedere alle loro abitazioni. Nel 1994 – ricorda Bill Clinton – la Russia è diventata il primo Paese ad aderire al Partenariato per la Pace, un programma per la cooperazione bilaterale, che comprendeva esercitazioni congiunte di tra paesi europei della Nato e non”. Nello stesso anno, osserva, “gli Stati Uniti hanno firmato il Memorandum di Budapest, insieme a Russia e Regno Unito”, che garantiva “la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina” in cambio dell’accordo dell’Ucraina di “rinunciare a quello che allora era il terzo arsenale nucleare più grande del mondo”.
                    “Espansione a est della Nato? Scelta giusta”


                    Quanto all’espansione a est dell’Alleanza Atlantica, per Bill Clinton non fu affatto un errore: “L’idea che abbiamo ignorato, mancato di rispetto o cercato di isolare la Russia è falsa. Sì, la Nato si è espansa nonostante le obiezioni della Russia, ma l’espansione riguardava qualcosa di più delle relazioni degli Stati Uniti con la Russia”. E aggiunge: “La possibilità di adesione all’Ue e alla Nato ha fornito i maggiori incentivi per gli stati dell’Europa centrale e orientale a investire in riforme politiche ed economiche e ad abbandonare una strategia di militarizzazione indipendente”. Secondo l’ex presidente, grande merito va a Madeleine Albright: ” Ha utilizzato ogni elemento del suo famoso kit di strumenti da diplomatico e la sua esperienza politica per aiutare a spianare la strada alla Repubblica Ceca, all’Ungheria e alla Polonia e alla loro adesione alla Nato nel 1999″.

                    Il risultato, spiega, “è stato più di due decenni di pace e prosperità per una porzione sempre più ampia d’Europa e un rafforzamento della nostra sicurezza collettiva. Il Pil pro capite è più che triplicato in Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia. Tutti e tre i Paesi hanno partecipato a una serie di missioni Nato da quando si sono uniti, inclusa la forza di mantenimento della pace in Kosovo. Ad oggi, nessuno stato membro della nostra alleanza difensiva è stato invaso”. Ora, afferma l’ex presidente, “l’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia, lungi dal mettere in dubbio la saggezza dell’espansione della Nato, dimostra che questa politica era necessaria”.

                    L’espansione a est della Nato: il dibattito


                    Nel dicembre 1991, fu promossa la creazione del Nacc (North Atlantic cooperation council), che ai 16 Paesi Nato associò gli Stati ex membri del Patto di Varsavia. Veniva inoltre rafforzata la presenza militare statunitense in Europa. Nel luglio del ’97, durante il vertice di Madrid, il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, e i rappresentanti dei governi degli allora sedici membri della Nato, decisero di invitare ad aderire all’Alleanza Atlantica Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, ingresso che poi venne formalizzato nel 1999. Le fasi successive portarono all’adesione di nuovi alleati come Romania, Bulgaria, Slovacchia, Slovenia, Lettonia, Estonia e Lituania nel 2004, Croazia e Albania nel 2009, Montenegro nel 2017 e Macedonia del Nord nel 2020. Oggi i Paesi della Nato sono 30.

                    Dopo le parole di Bill Clinton in relazione alla guerra in Ucraina, il dibattito sull’espansione a est della Nato rimane più vivo che mai. Secondo Joshua Shifrinson, studioso di relazioni internazionali alla Boston University citato da Vox, allargare la Nato ai Paesi ex sovietici era “un modo per incentivare la liberalizzazione nei Paesi che erano stati nel blocco comunista, dimostrando che gli Stati Uniti avevano ancora una missione in Europa e un modo per proiettare potere e controllare sistemi alternativi come l’Unione Europea”. “La politica della porta aperta è quella che massimizza l’attrito con la Russia, che è culminato nella crisi che abbiamo ora”, osserva Mary Sarotte, storica delle relazioni internazionali alla Johns Hopkins University. “Non credo che Vladimir Putin sia principalmente interessato all’accuratezza storica, ma credo che sia sinceramente addolorato dal modo in cui l’ordine del dopo Guerra Fredda non include alcuna partecipazione per la Russia”. Secondo Christopher Layne, professore di affari internazionali presso la Bush School of Government and Public Service alla Texas A&M University, intervistato da InsideOve nelle scorse settimane, “i funzionari dell’amministrazione Clinton che hanno architettato l’espansione della Nato erano intossicati dalla vittoria americana nella Guerra Fredda e pieni di arroganza. Dissero alla Russia che l’espansione della Nato non era mirata a loro. Ma ovviamente si trattava della Russia. L’espansione della Nato ha trasformato un’alleanza militare anti-sovietica della Guerra Fredda in un’alleanza anti-Russia post-Guerra Fredda. Era ingenuo credere che Mosca non avrebbe considerato l’espansione verso est della Nato come una minaccia militare”.

                    da: insideover

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                      #2800
                      Originally posted by Beppoz View Post
                      io ho letto l'articolo completo stamattina sul Corriere.

                      c'è anche questo parere riportato:

                      Come ha scritto recentemente Anne Applebaum su The Atlantic: «L’espansione della Nato è stato il tassello più riuscito, forse l’unico realmente riuscito, della politica estera americana degli ultimi trent’anni […] Se non l’avessimo fatto, ora questa guerra si combatterebbe nella Germania orientale»



                      Da un americano non sentiremo mai dire che hanno sbagliato...

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                        #2801
                        Io ne so meno di tutti; l'ipotesi però è davvero inquitante

                        Originally posted by desmodannato View Post

                        Da un americano non sentiremo mai dire che hanno sbagliato...

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                          #2802
                          Originally posted by Mr.Molla View Post
                          In ogni caso gli USA hanno perso, e gli rimarrà solo l’Europa da soggiogare
                          Mica tanto, che cosa avevo detto?

                          Secondo il quotidiano britannico Times, i due paesi entreranno nell’Alleanza abbandonando la neutralità. Da Mosca reazioni rabbiose.



                          Guerra: Finlandia e Svezia entrano nella Nato, Russia furiosa

                          Secondo il quotidiano britannico Times, i due paesi entreranno nell'Alleanza abbandonando la neutralità. Da Mosca reazioni rabbiose.

                          12 Aprile 2022

                          Erano i temini di paragone con cui, nei primissimi negoziati fra russi e ucraini, Mosca indicava la neutralità militare che sarebbe toccata all’Ucraina per trovare un accordo per fermare le armi. Ora invece Finlandia e Svezia premono per entrare a far parte della Nato, già la prossima estate, in cerca di protezione dalle mire espansionistiche russe che i finlandesi in particolare hanno già sperimentato in passato.
                          Il Times


                          Lo scrive il Times citando funzionari degli Stati Uniti secondo i quali la Russia ha commesso ”un enorme errore strategico” attaccando l’Ucraina. L’ingresso della Finlandia e della Svezia nell’Alleanza Atlantica è stato ”oggetto di discussione e di diverse sessioni” durante gli ultimi incontri dei ministri degli Esteri della Nato, scrive il giornale britannico.
                          Il ruolo degli Usa


                          Secondo le fonti, interpellate dietro anonimato dal giornale, la domanda di adesione di Helsinki è prevista già per il mese di giugno, seguita a ruota da quella di Stoccolma. Entro l’estate entrambi i Paesi potrebbero entrare a fare parte dell’Alleanza Atlantica rivoluzionando un equilibrio mondiale che dura dalla Guerra Fredda.

                          Ad aumentare il pressing per il coinvolgimento dei due Paesi nel Patto Atlantico sarebbero stati, secondo il Times, gli Stati Uniti. L’ingresso di Svezia e Finlandia, infatti, rappresenterebbe uno smacco per Putin che più volte ha minacciato i due Paesi proprio per questa ambizione, come accaduto con l’Ucraina.
                          La furia di Mosca


                          La Russia è totalmente contraria ad avere la Nato ai confini e ribadisce l’importanza di avere delle zone neutrali in Europa, status che aveva richiesto anche per l’Ucraina. Svezia e Finlandia sono sempre stati Paesi neutrali, mai schierati ufficialmente e sostanzialmente a favore di un blocco o dell’altro, preferendo assumere una posizione terza rispetto agli equilibri geopolitici che hanno caratterizzato il secondo Dopoguerra. Il portavoce del Cremlino Peskov ha affermato che la Nato non sia esattamente “l’Alleanza che assicura pace e stabilità e la sua ulteriore espansione non porterà più sicurezza nel continente europeo”.

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                            #2803
                            Arifatevi i due conti

                            la nato si ciuccia il 2 % del pil di ogni paese che aderisce al patto atlantico

                            dall'ucraina tirerebbe fuori "forse" 2 mld di us$.

                            dai due paesucoli ne ottiene 18

                            una volta che arriva il bonifico in Bahrein (o alle isole vergini), zio vlad ritira le truppe?

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                              #2804
                              Originally posted by Bruno Rabolini View Post
                              Arifatevi i due conti

                              la nato si ciuccia il 2 % del pil di ogni paese che aderisce al patto atlantico

                              dall'ucraina tirerebbe fuori "forse" 2 mld di us$.

                              dai due paesucoli ne ottiene 18

                              una volta che arriva il bonifico in Bahrein (o alle isole vergini), zio vlad ritira le truppe?
                              Nooo, giammai...Putin è mosso dal puro sentimento di protezione e giustizia.

                              Spunto interessante il tuo, sono sempre dell'idea che, come si dice dalle mia parti, "la guerra la si fa in due", e questo scenario lo sosterrebbe pienamente.

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                                #2805
                                Putin si stima che abbia 200 miliardi di dollari, quello che lo muove non sono tanto i soldi ma il potere.

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