Ehhh... i grandi stattisti che ciabbiamo noi

Salvini contestato in Polonia, il sindaco gli rinfaccia la maglietta di Putin: "Non la ricevo"
07 Marzo 2022
Il video, manco a dirlo, ha già fatto il giro del mondo: a conferma che la vendetta dei social non perdona. La maglietta con il volto di Putin, che Matteo Salvini indossò nella Piazza rossa nel 2015 e postò come testimonianza della sua passione per il presidente russo, ritorna sulla scena e guasta la missione del leader della Lega al confine fra Polonia e Ucraina. A tirarla fuori, a sorpresa, Wojciech Bakun, sindaco di Przemys, cittadina a pochi chilometri dal confine. Bakun l’ha estratta con mossa teatrale dal giubbotto e, in lingua polacca, ha detto a Salvini che non aveva intenzione di riceverlo, invitandolo ad andare con lui in territorio ucraino per condannare Putin.
“L’iniziativa dell’incontro odierno è nata da Salvini – ha detto il primo cittadino -. Stamattina ho ricevuto la notizia che avrebbe visitato Przemysl. Lo ritengo insolente da parte sua, così ho deciso di regalargli una maglietta con l’immagine del suo amico Putin e invitarlo a visitare un centro con i rifugiati in cui ci sono migliaia di vittime di questa guerra. Solo l’ultimo giorno la Polonia ha accolto 150mila rifugiati, di cui solo Przemysl circa 43mila”.
Il capo del Carroccio ha impiegato qualche secondo per capire cosa stesse accadendo, poi ha cercato di interrompere l’interlocutore in un inglese incerto: “Sorry, I’m here for the peace”. Troppo tardi, la scena si era già consumata, con riverberi mediatici subito chiari ai più. Salvini si è allontanato dal punto stampa prima che il sindaco terminasse di parlare, inseguito dalla contestazione di alcuni italiani: “Pagliaccio, buffone”. A quel punto il segretario leghista è tornato indietro, augurando ironicamente buon lavoro a chi lo stava attacando. In un clima di confusione, Salvini ha ribadito di essere lì per portare "aiuti e la pace. Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui - ha detto - per aiutare chi scappa dalla guerra". Nella foga si è lasciato trascinare in una gaffe: Bakun, infatti, non è esponente della sinistra polacca, ma di una forza politica di destra, che si chiama Kukiz 15, è stata fondata da un cantante punk ed è alleata con il Partito popolare. L’incidente viene letto nella Lega come una vera e propria imboscata: “Solo disprezzo per l'agguatino stile centri sociali fatto a Salvini dagli stessi poveretti che ne hanno organizzati mille in Italia”, dice il fedelissimo Claudio Borghi, che ha riconosciuto fra i contestatori due fotografi piacentini.Salvini contestato a Przemysl. Il sindaco polacco gli regala la maglietta di Putin e si rifiuta di riceverlo
Fatto sta che la polemica non è mancata, alimentata da Matteo Renzi ("Salvini è imbarazzante, torni a casa che è meglio") e da una raffica di dichiarazioni di esponenti del Pd e di Italia Viva. Mentre Giorgia Meloni non critica il leghista: "La missione di Salvini? Chiunque faccia, è bene che faccia". "Renzi e compagni? Vengano a portare aiuti ai bimbi che abbiamo visto oggi piangere al confine, e ci aiutino a portarli in Italia con le loro famiglie, invece di dire sciocchezze", la replica del senatore milanese. Che più tardi ha twittato le iniziative connesse al suo viaggio: "Qui Polonia. Domani 50 bimbi e donne in fuga dalla guerra prenderanno un pullman e arriveranno in Italia, trovando casa e Pace. Questo mi riempie il cuore di gioia, le polemiche le lascio ad altri".
E sabato, fa sapere, ci sarà un'altra missione "con pullmini, van e furgoni da Milano, guidati da volontari, che dopo 20 ore di viaggio potranno lasciare in questo centro a Kijowska pannolini, medicine, vestitini e altro". Ma l'obiettivo di Salvini e il suo staff, che avevano organizzato la missione nel massimo riserbo sperando di evitare polemiche e riferimenti al passato da fan putinano, è fallito davanti alla stazione di Przemys.


Salvini contestato in Polonia, il sindaco gli rinfaccia la maglietta di Putin: "Non la ricevo"
07 Marzo 2022
Il video, manco a dirlo, ha già fatto il giro del mondo: a conferma che la vendetta dei social non perdona. La maglietta con il volto di Putin, che Matteo Salvini indossò nella Piazza rossa nel 2015 e postò come testimonianza della sua passione per il presidente russo, ritorna sulla scena e guasta la missione del leader della Lega al confine fra Polonia e Ucraina. A tirarla fuori, a sorpresa, Wojciech Bakun, sindaco di Przemys, cittadina a pochi chilometri dal confine. Bakun l’ha estratta con mossa teatrale dal giubbotto e, in lingua polacca, ha detto a Salvini che non aveva intenzione di riceverlo, invitandolo ad andare con lui in territorio ucraino per condannare Putin.
“L’iniziativa dell’incontro odierno è nata da Salvini – ha detto il primo cittadino -. Stamattina ho ricevuto la notizia che avrebbe visitato Przemysl. Lo ritengo insolente da parte sua, così ho deciso di regalargli una maglietta con l’immagine del suo amico Putin e invitarlo a visitare un centro con i rifugiati in cui ci sono migliaia di vittime di questa guerra. Solo l’ultimo giorno la Polonia ha accolto 150mila rifugiati, di cui solo Przemysl circa 43mila”.

Fatto sta che la polemica non è mancata, alimentata da Matteo Renzi ("Salvini è imbarazzante, torni a casa che è meglio") e da una raffica di dichiarazioni di esponenti del Pd e di Italia Viva. Mentre Giorgia Meloni non critica il leghista: "La missione di Salvini? Chiunque faccia, è bene che faccia". "Renzi e compagni? Vengano a portare aiuti ai bimbi che abbiamo visto oggi piangere al confine, e ci aiutino a portarli in Italia con le loro famiglie, invece di dire sciocchezze", la replica del senatore milanese. Che più tardi ha twittato le iniziative connesse al suo viaggio: "Qui Polonia. Domani 50 bimbi e donne in fuga dalla guerra prenderanno un pullman e arriveranno in Italia, trovando casa e Pace. Questo mi riempie il cuore di gioia, le polemiche le lascio ad altri".
E sabato, fa sapere, ci sarà un'altra missione "con pullmini, van e furgoni da Milano, guidati da volontari, che dopo 20 ore di viaggio potranno lasciare in questo centro a Kijowska pannolini, medicine, vestitini e altro". Ma l'obiettivo di Salvini e il suo staff, che avevano organizzato la missione nel massimo riserbo sperando di evitare polemiche e riferimenti al passato da fan putinano, è fallito davanti alla stazione di Przemys.
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