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la "culona" ci riprova (prelievo forzoso c/c)

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    #1

    la "culona" ci riprova (prelievo forzoso c/c)

    mi sta sempre pi? simpatica questa signora, ma quando arriver? la crisi in cruccolandia ? almeno dopo ridiamo un p? anche noi

    Angela Merkel vuole mettere le mani in tasca agli italiani e a tutti i cittadini europei a rischio default.
    Almeno stando alla proposta della Bundesbank (l'equivalente tedesco della Banca d'Italia), che nel suo bollettino mensile chiede ai Paesi in difficolta di non ricorrere ai soldi dell'Europa o della Bce, ma di imporre una patrimoniale sulle ricchezze private.

    Nel bollettino non si fa riferimento a Stati in particolare, ma si pu? facilmente presumere che ci si riferisca a Grecia, Italia e Spagna, tutti a rischio default e in cui i patrimoni privati pro capite sono superiori a quelli dei tedeschi. Si tratta, in pratica, di una patrimoniale una tantum, di un prelievo forzoso che - si legge - "risponde al principio della responsabilit? nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri governi prima di poter reclamare solidariet? da altri Paesi". "Balza agli occhi come la fiducia nel servizio del debito da parte di alcuni Paesi sia scesa anche se a questo debito pubblico corrispondono patrimonio pubblici e privati molto ampi", sottolineando ancora dalla Bundesbank, secondo cui la proposta ? ancora di difficile attuazione e quindi va riservata solo in caso di rischio concreto di default.

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    #2
    Originally posted by France916 View Post
    mi sta sempre pi? simpatica questa signora, ma quando arriver? la crisi in cruccolandia ? almeno dopo ridiamo un p? anche noi

    Angela Merkel vuole mettere le mani in tasca agli italiani e a tutti i cittadini europei a rischio default.
    Almeno stando alla proposta della Bundesbank (l'equivalente tedesco della Banca d'Italia), che nel suo bollettino mensile chiede ai Paesi in difficolta di non ricorrere ai soldi dell'Europa o della Bce, ma di imporre una patrimoniale sulle ricchezze private.

    Nel bollettino non si fa riferimento a Stati in particolare, ma si pu? facilmente presumere che ci si riferisca a Grecia, Italia e Spagna, tutti a rischio default e in cui i patrimoni privati pro capite sono superiori a quelli dei tedeschi. Si tratta, in pratica, di una patrimoniale una tantum, di un prelievo forzoso che - si legge - "risponde al principio della responsabilit? nazionale, secondo la quale i contribuenti sono responsabili degli obblighi assunti dai propri governi prima di poter reclamare solidariet? da altri Paesi". "Balza agli occhi come la fiducia nel servizio del debito da parte di alcuni Paesi sia scesa anche se a questo debito pubblico corrispondono patrimonio pubblici e privati molto ampi", sottolineando ancora dalla Bundesbank, secondo cui la proposta ? ancora di difficile attuazione e quindi va riservata solo in caso di rischio concreto di default.
    se trovano il conto in rosso che fanno?

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      #3
      gi? l? la banca ti infioppa per bene

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        #4
        Voci dall'estero: Quel che si dice nel Rapporto della Bundesbank sull'Imposta Patrimoniale Una Tantum

        Quel che si dice nel Rapporto della Bundesbank sull'Imposta Patrimoniale Una Tantum
        Direttamente dal sito della Bundesbank un estratto integrale del Monthly Report di gennaio ci offre un quadro molto dettagliato (e inquietante) sulla proposta di una patrimoniale da applicarsi nei paesi periferici per ridurre il debito pubblico, dato il loro elevato livello di ricchezza privata (punto su cui abbiamo gi? discusso qui). Nel report non mancano i suggerimenti su come far passare al meglio questa pericolosa misura, presentandola come una redistribuzione di ricchezza interna, e sulla rapidit? necessaria per il successo dell'operazione. Oltre la vaghezza di quanto finora riportato dalla stampa, qui si parla chiaramente di attivit? non finanziarie e illiquide, delle difficolt? della loro valutazione, e della opportunit? di dilazionarne il pagamento.
        Il grado di dettaglio del piano e la possibilit? di manovrare lo spread fanno temere che questo piano a un certo punto sar? attuato, con conseguenze catastrofiche per il mercato immobiliare, e con un ulteriore imponente trasferimento di ricchezza dalle famiglie alle istituzioni finanziarie.
        Ringrazio per la segnalazione il giornalista free lance Adam Lawrence Salter, che ha avuto la sagacia e l'intraprendenza di scovare questa preziosa fonte direttamente dalla "tana del lupo".




        Imposta patrimoniale una tantum: uno strumento per risolvere le crisi di insolvenza nell'eurozona?


        Bundesbank - Rapporto Mensile Gennaio 2014



        Nel corso della crisi del debito sovrano, di tanto in tanto sono sorti forti dubbi sul fatto se i singoli paesi membri della zona euro siano in grado di servire il debito pubblico o se stiano attuando le misure necessarie a livello politico. A volte, i premi al rischio sui titoli di Stato sono aumentati bruscamente e le principali agenzie di rating ne hanno declassato considerevolmente il merito di credito. Questa situazione ha indotto l'area dell'euro a concordare varie misure di assistenza. Bench? tali misure siano generalmente soggette a requisiti di consolidamento, esse tuttavia comportano una sostanziale mutualizzazione dei rischi di insolvenza degli stati senza essere controbilanciate da un corrispondente trasferimento di poteri sovrani a livello centrale.




        Tuttavia, il quadro di governance dell'UEM istituito con i trattati dell'Unione Europea rimane sostanzialmente in piedi. In questo quadro gli stessi Stati membri sono in primo luogo responsabili delle proprie politiche fiscali ed economiche nazionali, l'assunzione di responsabilit? per i debiti di altri Stati membri ? in gran parte esclusa, ed ? vietato il finanziamento dei governi attraverso la politica monetaria unica. Ci? dovrebbe garantire che la responsabilit? ed il controllo siano tra loro collegati, in quanto, in prima istanza, sono i contribuenti dei rispettivi Stati membri che hanno la responsabilit? del loro debito sovrano nazionale. Se poi i problemi di solvibilit? ancora non sono risolvibili, sono i creditori del debito sovrano che dovrebbe essere chiamati in seconda istanza a sopportare il rischio finanziario delle loro stesse decisioni di investimento, in linea con i principi dell'economia di mercato. Programmi di aggiustamento economico finanziati dai contribuenti di altri Stati membri devono essere utilizzati solo come eccezione e come ultima linea di difesa, nel caso in cui sia in grave pericolo la stabilit? finanziaria della zona euro nel suo insieme. Inoltre, tali programmi presuppongono che lo Stato in questione abbia un "mero problema di liquidit?” e che le sue finanze pubbliche siano sostenibili o che la sostenibilit? nel frattempo sia stata ristabilita con misure adeguate. Visto il mandato per la stabilit? dell'Eurosistema, assicurare un alleggerimento (reale) del debito attraverso una maggiore inflazione dovrebbe essere fuori discussione. Perci?, un principio fondamentale del quadro attuale di governance dell'UEM ? che uno stato membro che stia attraversando una crisi deve utilizzare pienamente le sue stesse risorse e capacit? disponibili al fine di ripristinare la fiducia nella sostenibilit? delle sue finanze pubbliche e, quindi, evitare l'altrimenti probabile scenario di un default sovrano che sicuramente costituirebbe un'emergenza nazionale.



        La crisi attuale ha dimostrato che la fiducia nella capacit? di un certo numero di Stati di servire i propri debiti ? stata erosa anche se le alte passivit? del governo sono, in alcuni casi, accompagnate da notevoli attivit? pubbliche e private. In realt?, tali attivit? a volte costituiscono una percentuale del PIL maggiore rispetto ai paesi che forniscono assistenza. [1] Stando cos? le cose, sembrerebbe sensato in primo luogo abbattere il debito pubblico mobilitando le attivit? di propriet? pubblica attraverso misure di privatizzazione. Ma oltre a questo, ci si pu? anche chiedere se, in una situazione eccezionale di emergenza nazionale, le privatizzazioni e le misure di risanamento convenzionali finalizzate alla realizzazione a lungo termine di avanzi primari consistenti dovrebbero essere integrate da un contributo da parte di attivit? private gi? esistenti, allo scopo di scongiurare la minaccia di un default sovrano. [2]


        Avendo in mente questo particolare contesto, questa scheda descrive i vari aspetti di un prelievo una tantum sulla ricchezza netta privata interna, in altre parole, un prelievo sulle attivit? al netto delle passivit?. Dal punto di vista macroeconomico, un'imposta patrimoniale una tantum - e ancor di pi? un'imposta permanente sulla ricchezza - ? in linea di principio fonte di considerevoli problemi, e le spese amministrative necessarie per la riscossione nonch? i rischi che ne derivano per il percorso di crescita di un'economia sono elevati. Nella situazione eccezionale di un possibile default sovrano, per?, un'imposta patrimoniale una tantum potrebbe rivelarsi pi? favorevole rispetto alle altre alternative disponibili. Imporre un ulteriore onere, ma pi? prolungato rispetto all'imposta patrimoniale, sul settore privato attraverso le imposte ordinarie, principalmente nella forma di imposte sui consumi o sul reddito, o fare tagli pi? drastici alla spesa pubblica, potrebbe non essere sufficiente o potrebbe essere considerato impossibile da far accettare. In definitiva si tratta di scenari in cui i potenziali creditori hanno profondi dubbi sulla sostenibilit? del debito del paese, in modo tale che un'imposta patrimoniale una tantum sia considerata come alternativa a un default sovrano.



        In condizioni favorevoli, un prelievo sulla ricchezza netta potrebbe portare a una redistribuzione di ricchezza una tantum dal settore privato al settore pubblico all'interno del paese in questione, facilitando in tal modo una diminuzione relativamente rapida e significativa del livello del debito sovrano e il ripristino pi? rapido della fiducia sulla sostenibilit? del debito pubblico (e sul servizio del debito del paese). Se il prelievo si riferisce alla ricchezza accumulata in passato [3] e si crede che non sar? mai pi? ripetuto, nel breve termine ? estremamente difficile per i contribuenti poter evadere, e il suo impatto negativo sull'occupazione e sugli incentivi al risparmio sarebbero limitati - a differenza di un'imposta permanente sulla ricchezza. Un rapido calo del debito sovrano potrebbe, in particolare, avere un effetto positivo sui premi di rischio dei titoli di stato per il paese in questione, e l'occupazione e gli incentivi al risparmio ne sarebbero rafforzati a seguito del minor grado di incertezza su futuri aumenti di imposte. Il pubblico consenso e la fattibilit? politica di un'imposta patrimoniale una tantum potrebbero essere rafforzate presentandola come uno strumento di redistribuzione del reddito, che vale a integrare gli sforzi di austerit?, che assicura che gli individui ricchi si assumano una quota maggiore dell'onere dell'aggiustamento, tanto pi? che gli specifici effetti redistributivi per un dato volume di prelievo possono essere guidati attraverso la concessione di franchigie fiscali e una modulazione dell'imposta.



        Di conseguenza, il quadro generale dell'economia e il consenso del pubblico sulle misure fiscali necessarie nel paese interessato possono funzionare meglio rispetto allo scenario alternativo di un default sovrano. Non da ultimo, sarebbe in linea con il principio della responsabilit? nazionale individuale per la politica di bilancio negli Stati membri nel caso in cui tutte le opzioni di consolidamento siano state rigorosamente utilizzate, e allo stesso tempo rafforzerebbe la credibilit? del quadro di governance europea vigente. Gli incentivi per il perseguimento di una politica di bilancio sana nel futuro potrebbero essere notevolmente rafforzati se fosse chiaro che, in caso di crisi, il costo del perseguire politiche sbagliate non pu? essere scaricato sui contribuenti di altri paesi.


        Tuttavia, in pratica la riscossione di un'imposta sul patrimonio netto, anche una tantum, comporta notevoli difficolt?. Una della vasta gamma di condizioni necessarie per garantirne il successo ? la attendibilit? del fatto che il prelievo sar? davvero imposto come una misura una tantum in una situazione straordinaria di crisi a livello nazionale - che ? l'unico modo per limitare l'impatto negativo sugli investimenti e la potenziale fuga di capitali. Anche se il governo non pu? garantire, in generale, che il prelievo sar? effettivamente una misura una tantum, potrebbe godere di una maggiore credibilit? se, in primo luogo, avr? realizzato le riforme strutturali necessarie; in secondo luogo, se sar? formulata una previsione verificabile di finanze pubbliche sostenibili con buoni margini di sicurezza e, terzo, se i costi politici di ripetere il prelievo appaiono alti. Inoltre, la decisione di applicare il prelievo deve essere presa rapidamente.

        In caso contrario, gli individui colpiti sarebbero pi? facilitati a cercare di eludere l'imposta, e con un crescente livello di evasione fiscale l'accettazione pubblica del prelievo potrebbe presumibilmente diminuire.
        Altri problemi sono che la valutazione delle attivit? non finanziarie, in particolare, ? probabile che sia relativamente impegnativa in termini di tempo e possa spesso essere oggetto di contestazione, e che, nel caso di attivit? illiquide, sarebbe probabilmente necessario dilazionare il pagamento dell'imposta nel tempo, il che significa che la riduzione del debito pubblico non avrebbe luogo subito nella sua interezza.



        Inoltre, una volta che un prelievo di questo tipo venisse riscosso, questo sarebbe un segnale per altri paesi con livelli di debito pubblico molto elevato, e potrebbe scatenare delle risposte di evasione. Probabilmente sarebbe una sfida notevole, per limitare questi effetti, puntare a prospettive di finanze pubbliche sane in tutta l'area dell'euro. La rigorosa attuazione delle attuali regole di bilancio pu? certamente aiutare in questo senso.
        (sul rigore delle regole vedi qui, ndt)



        Nel complesso, un'imposta patrimoniale una tantum comporta rischi considerevoli, e le condizioni per un'attuazione di successo non sono facili da soddisfare. Pertanto, un'imposta patrimoniale deve essere presa in considerazione solo in casi assolutamente eccezionali, come un default sovrano incombente. Tuttavia, in confronto a un default sovrano, l'imposizione di un'imposta patrimoniale probabilmente potrebbe avvenire in modo pi? strutturato e ordinato. Sarebbe conforme al principio della responsabilit? nazionale individuale, in base al quale i contribuenti nazionali dovrebbero stare in prima linea per coprire le passivit? del loro governo, prima di ogni appello alla solidariet? da parte di altri paesi.




        [ 1 ] Questo pu? essere dedotto dal “Household Finance and Consumption Survey” della BCE ( ECB: Household Finance and Consumption Network ), dai conti finanziari e dai conti nazionali.


        [ 2 ] La possibilit? di introdurre un'imposta patrimoniale ? stata recentemente discussa da diverse angolazioni: vedi S Bach ( 2012), Capital Levies – A Step Towards Improving Public Finances in Europe, DIW Economic Bulletin 8; or IMF, Fiscal Monitor, “Taxing times”, October 2013, p49. Gli argomenti presentati qui fanno espresso riferimento al caso particolare dei paesi che attraversano una emergenza fiscale in cui l'imposta patrimoniale costituisca un'alternativa al default sovrano.


        [ 3 ] Questo significa misurare la ricchezza netta privata ad una determinata data nel passato.

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          #5
          vediamo come il nostro governo nazionale reagisce di fronte a questi poco velati suggerimenti...

          resto dell'idea che l'intenzione sia quella di svuotare il paese di tutto... soldi, aziende, lavoro... e che i nostri amministratori pubblici siano ampiamente d'accordo.

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            #6
            'na paralisi cardiaca secca a lei e ai politici nostri se avalleranno sta richiesta.

            Non si augura la morte ad una persona???....no....avoja se si augura.

            Io gliel'auguro...con tutto il mio cuore.

            :gaen:

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              #7
              la germania ha molte + MPS di noi .. come mai nessuno va a indagare ??

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                #8
                Originally posted by France916 View Post
                Angela Merkel vuole mettere le mani in tasca agli italiani e a tutti i cittadini europei a rischio default.
                Almeno stando alla proposta della Bundesbank (l'equivalente tedesco della Banca d'Italia), che nel suo bollettino mensile chiede ai Paesi in difficolta di non ricorrere ai soldi dell'Europa o della Bce, ma di imporre una patrimoniale sulle ricchezze private.
                basta che noi smettiamo di passare i soldi per il salvastati...e saremmo gia' belli che a posto....europa??? prrrrrrr

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                  #9
                  Originally posted by hal1969it View Post
                  ....europa??? prrrrrrr

                  ma infatti....PARONI A CASA NOSTRA :gaen:

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                    #10
                    Originally posted by monikaf View Post
                    'na paralisi cardiaca secca a lei e ai politici nostri se avalleranno sta richiesta.

                    Non si augura la morte ad una persona???....no....avoja se si augura.

                    Io gliel'auguro...con tutto il mio cuore.

                    :gaen:
                    superquotone!!!!!!!!!

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