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Go Trump...go!!

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    #376
    C?? effettivamente qualcosa di surreale nei continui attacchi che il Presidente Donald Trump subisce dai mezzi di comunicazione. Da oltre un anno viene trattato come se fosse un imbecille qualsiasi che ha vinto le elezioni americane, convincendo decine di milioni di elettori, dopo essersi costruito un impero economico non trascurabile, visto che gli ha permesso di arrivare alla massima carica politica del mondo. Nel primo anno di presidenza ha avuto contro tutti i poteri forti, e qualche volta anche il Partito repubblicano, che lo ha sub?to senza mai amarlo.

    Ascoltando in Italia come ne parlano i corrispondenti dagli Usa e i giornalisti nostrani viene spontaneo chiedersi di chi stanno parlando, se del Presidente americano o di quello della Nord Corea, cos? spesso accomunati negli ultimi mesi. E probabilmente la cosa ? semplicemente voluta allo scopo di mettere sullo stesso piano l?ultimo gulag, come ? stata felicemente chiamata in un libro la Corea del Nord, col Presidente oggetto di tanto odio.

    Ma perch? questo odio? Perch? il risentimento dei giornalisti, degli attori, degli intellettuali, quasi mai sul merito delle iniziative presidenziali, ma sempre attraverso gli aspetti del Presidente diciamo ?sopra le righe?, cio? attraverso i suoi modi eccessivi, non diplomatici, politicamente scorretti, che possono piacere o non piacere, ma non possono essere il metro di giudizio, o almeno l?unico metro di giudizio.

    Il Presidente Trump ? stato eletto rompendo inizialmente gli schemi tradizionali delle elezioni americane, basate sul confronto/scontro fra i partiti democratico e repubblicano. Poi ha recuperato almeno una parte del voto repubblicano, ma rimane un?anomal?a, che ha incontrato il favore di molti americani proprio per il suo essere estraneo e critico delle forze partitiche tradizionali e del loro modo di fare politica.

    Il suo iter biografico e politico ricorda, inevitabilmente, quello di Silvio Berlusconi. Quando quest?ultimo vinse inaspettatamente le elezioni politiche del 1994 venne detto e scritto di tutto sul suo conto. Per un quarto di secolo ? stato l?indiscusso protagonista della politica italiana, compiendo cose positive (in primis fermando pi? volte l?ascesa al potere degli ex comunisti) e altre negative (per esempio non costruendo nessuna classe dirigente e ultimamente rinunciando a quei princ?pi legati al cattolicesimo che pure in altre stagioni aveva dimostrato di volere difendere e promuovere).

    Entrambi per?, raramente vengono giudicati per le loro opere, ma soprattutto per i loro modi, eccentrici, sopra le righe e spesso veramente inaccettabili. Ma ? normale tutto questo?

    Io non conosco il tycon...conosco per? alcuni suoi scritti, quelli che vengono tradotti su Cristianit?. Parlano di *** e di libert?, di famiglia e di patriottismo, addirittura dell?importanza della preghiera per la vita pubblica di un popolo. So bene che la prima osservazione che mi potrebbero fare ? che non li ha scritti lui, che notoriamente si limita a twittare. Ma questo non significa nulla: li ha firmati e quindi fatti propri come avviene per quasi tutti i leader del mondo. Vorrei che si parlasse anche di queste cose quando si affronta il tema Trump. E? pretendere troppo?...forse ? proprio questo il problema. Non si vuole riconoscere il proprio fallimento, di classi dirigenti, di intellettuali, di giornalisti tutti uguali, che dicono sempre le stesse cose senza riuscire a entrare in sintonia con tante persone normali, stanche del ?politicamente corretto?.
    Certo, da qui a costruire e proporre un?alternativa ce ne corre. Berlusconi non c?? riuscito e forse non ha nemmeno voluto provarci e quel poco che sta nascendo avviene soprattutto al di fuori del suo partito. Forse neppure Trump ci prover?, ma non ? una buona ragione per continuare a parlare ossessivamente (salvo poi smentire e fare marcia indietro) del suo ego, dei litigi interni alla sua famiglia, del suo ciuffo singolare, come se i destini del mondo fossero dipendenti da queste amenit?.

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      #377
      http://www.huffingtonpost.it/2018/03...ta_a_23381199/

      Mi piace questa iniziativa di Trump.. ? giusto mettere un freno alla globalizzazione e difendere le piccole ma anche grandi realt? di ogni paese.

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        #378
        sui dazi ha pienamente ragione...e un elemento del genere in questa globalizzazione esagerata e senza senso ci vuole assolutamente! forza trump

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          #379
          Ma ci siete o ci fate?

          Stiamo a galla solo per l'export, se ci daziano i prodotti made in Italy siamo fottuti.

          Ah no scusate, poi ci danno il reddito di cittadinanza...

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            #380
            Originally posted by MiKiFF View Post
            Ma ci siete o ci fate?

            Stiamo a galla solo per l'export, se ci daziano i prodotti made in Italy siamo fottuti.

            Ah no scusate, poi ci danno il reddito di cittadinanza...
            eh allora poi....saranno cittadini USA

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              #381
              Originally posted by MiKiFF View Post
              Ma ci siete o ci fate?

              Stiamo a galla solo per l'export, se ci daziano i prodotti made in Italy siamo fottuti.

              Ah no scusate, poi ci danno il reddito di cittadinanza...
              I dazi su acciaio e alluminio nn incidono sull'Italia
              e cmq un'azienda o un paese deve essere in grado di adattarsi alle evoluzioni del mercato...male che vada emigreremo in Africa... Io vedo bene il Marocco o il Senegal in alternativa

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                #382
                nel passato ci sono gi? stati dei cojoni che volevano fare la stessa cosa, ma nessuno la studia mai la storia (anche se l'ultimo ? stato 15 anni fa)

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                  #383
                  Nonostante numerosi pareri contrari, ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato il provvedimento che impone dazi del 25% alle importazioni di acciaio e del 10% a quelle di alluminio. Per ?questioni di sicurezza nazionale?, sono al momento esentati Canada e Messico. Per queste ultime due nazioni, molto dipender? dai negoziati per la riscrittura dell?accordo di libero scambio siglato con gli Usa, il Nafta.





                  La UE minaccia ritorsioni, mentre 11 paesi (tra cui Australia, Giappone, Cile, oltre ai gi? citati Canada e Messico) hanno rispolverato il TPP, il Patto Commerciale Transpacifico, un accordo di libero scambio che abbassa i dazi in funzione anti-Usa. Anche la Cina minaccia una severa risposta.

                  Trump, per?, non si ferma e ha messo nel mirino anche il mercato dell?auto. Gli Stati Uniti sono il principale mercato per le esportazioni europee, coprendo una fetta pari al 25%, per un valore di circa 48 miliardi di euro.

                  Dicevamo che questa guerra commerciale portata avanti dal presidente USA sta ricevendo non poche critiche. Tra le tante, si segnala per la sua durezza quella di Steve Hanke, economista della Johns Hopkins University e gi? consigliere alla Casa Bianca di un altro presidente repubblicano, Ronald Reagan: ?Mi spiace dirlo, ma con questi provvedimenti il presidente ha dimostrato che non capisce i commerci. I suoi consiglieri poi, come Navarro, sono analfabeti economici. Tutto ci? finir? con un disastro, perch? ? una politica irrazionale?.

                  Riguardo alle possibili misure contro le auto europee, Hanke commenta: ?Il dazio sulle auto europee non cambierebbe nulla, perch? il deficit dipende solo dal fatto che gli americani vogliono le auto europee, mentre gli europei non vogliono quelle americane: non ? con una tassa che cambi queste dinamiche. Inoltre, molti marchi europei gi? producono negli Usa. La Jeep, invece, produce in Italia la Renegade e la vende anche da noi: dunque, il presidente americano imporrebbe un dazio sull?importazione in America di un marchio americano??.

                  Amara la constatazione finale: ?Siamo all?assurdo: cos? si finisce fuori strada?.


                  FONTE FORMULAPASSION

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                    #384
                    Originally posted by MiKiFF View Post
                    Ma ci siete o ci fate?

                    Stiamo a galla solo per l'export, se ci daziano i prodotti made in Italy siamo fottuti.

                    Ah no scusate, poi ci danno il reddito di cittadinanza...
                    si parla di seriet? politica di promesse elettorali....non di chi li deve subire
                    ...dazieremo le Hd e i pick up ammericani....ii cani caldi e lo street food

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                      #385
                      Originally posted by SUPERALEX View Post
                      nel passato ci sono gi? stati dei cojoni che volevano fare la stessa cosa, ma nessuno la studia mai la storia (anche se l'ultimo ? stato 15 anni fa)

                      https://www.agi.it/economia/guerra_d...ws/2018-03-07/
                      ? arrivato di korsa carlo marx de noiartri

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                        #386
                        Seconda me se fatti con estrema intelligenza e criterio(e credo che Trum pecchi un po' da questo lato) i dazi possono essere una manna per l'economia e la salute di un paese

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                          #387
                          Originally posted by Carapintadas View Post
                          ? arrivato di korsa carlo marx de noiartri
                          Ma quale marx de noiartri
                          Gli Ameriggani lo presero inderculo 1? perch? hanno messo dazi su tutto eppoi perch?:
                          Anche l'Italia fascista reagisce con veemenza alle misure protezionistiche Usa. Nel giugno 1930 Benito Mussolini giura che "l'Italia ? pronta a difendersi a modo suo". Nel nostro Paese si arriva addirittura ad atti di rappresaglia con la distruzione delle auto di fabbricazione americana in circolazione.
                          Sempre in Italia, i dazi doganali sui beni Usa aumentano e l'export proveniente dagli Stati Uniti crolla dai 211 milioni di dollari del 1928 ai 58 milioni del 1932. L'indignata Italia fascista firma poi un trattato commerciale con l'Unione Sovietica, nell'agosto 1930, seguita da un patto di non aggressione siglato due anni dopo.

                          Solo che oggi non ci sono pi? gli Italiani di una volta

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                            #388
                            Originally posted by MiKiFF View Post
                            Ma ci siete o ci fate?

                            Stiamo a galla solo per l'export, se ci daziano i prodotti made in Italy siamo fottuti.

                            Ah no scusate, poi ci danno il reddito di cittadinanza...
                            Miki, basta cazzate!

                            Quando c'erano i dazi l'Italia era la 5a potenza economica mondiale.

                            Adesso che siamo senza dazi siamo la schifesima potenza mondiale.

                            Il made in Italy all'estero si vende anche con i dazi, mentre tanti prodotti inutili avrebbero un freno, permettendo a tante aziende italiane che producono per il mercato interno, di non dover sottopagare i propri lavoratori e ricorrerre a incredibili artifici pur di sopravvivere!

                            Bocciato!

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                              #389
                              Quando eravamo la quinta Potenza era il periodo da fine anni 60 agli 80 ed eravamo in comunit? Europea di dazi non ne avevamo ne imponevamo tranne in casi di paesi canaglia,l'unione doganale fu fatta nel 1968.

                              I dazi funzionano solo se uno stato l? applica e qualcuno li subisce.

                              Ma se si innesca una guerra e tutti ne mettono la bilancia commerciale non cambia,chi paga ? solo il consumatore che per le stesse cose avr? un esborso maggiore.

                              E per l'italia che vive di export una guerra daziaria non la vedo bene

                              Inviato dal mio SM-J510FN utilizzando Tapatalk

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                                #390
                                Io mi chiedo come mai il nostro governo non ha mai applicato una politica di dazi nei confronti dei prodotti cinesi. Importiamo pi? del doppio di quello che esportiamo..guarda qua


                                altro che l'Italia vive di export

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