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Otello Buscherini

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    #16

    Ho conosciuto personalmente Otello ma pi? che altro ho potuto ammirare le sue gesta da manico in pista e attraverso i giornali. Mi ? stato facile e spontaneo tifare per lui ed avevo un casco Nava proprio come il suo. L'ho visto dal vivo, l'ho visto da vivo. Ed ho i miei rimpianti. Un mese dopo la sua morte sono caduto in moto e mi sono ritrovato sotto ad un guard rail con il casco rotto ma senza un graffio. E' stata l'ultima volta che ho guidato una moto. Era la mia passione che era stata troppo ferita. Heribert Stohr.

    Heribert Stohr Faenza RA Italia

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      #17
      Caspita Kaciaro....ma quante ne sai!!!!
      Non avevo proprio idea che la Malanca 125 ob one(la mia moto a 16 anni) si chiamava cos? in onore del grande pilota Otello Buscherini!Peccato che la Malanca sia fallita....

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        #18
        va' che garette che si facevano!!!

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          #19
          Ma Heribert Stohr ? parente di Siegfried?

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            #20
            Originally posted by edorsv99 View Post
            Ma Heribert Stohr ? parente di Siegfried?
            non credo

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              #21
              altra fotina del mitico Otello davanti al grande Ago

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                #22
                Otello Busccherini e' il primo a sinistra n 58 in sella alla ITOM/Villa , partenza in 1 fila 4 tempo ospedaletti ottobre 1971



                Dalla foto riconosco(in base ai caschi , moto , supporti ) ,
                n 73 E. Giuliano Malanca (miglior tempo in prova )
                104 A. Jeva morbidelli
                41 kunz kreidler ??
                31 rinaudo tomos
                119 P. Bianchi guazzoni


                spero di non aver fatto errori .

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                  #23
                  Originally posted by virgilio View Post
                  Otello Busccherini e' il primo a sinistra n 58 in sella alla ITOM/Villa , partenza in 1 fila 4 tempo ospedaletti ottobre 1971



                  Dalla foto riconosco(in base ai caschi , moto , supporti ) ,
                  n 73 E. Giuliano Malanca (miglior tempo in prova )
                  104 A. Jeva morbidelli
                  41 kunz kreidler ??
                  31 rinaudo tomos
                  119 P. Bianchi guazzoni


                  spero di non aver fatto errori .
                  BELLISSIMA FOTO COME AL SOLITO VIRGILIO, MA L'HAI SCATTATA TU????

                  DOMANI VADO IN NEGOZIO DA IEVA A CHIEDERE CONFERMA

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                    #24
                    No questa non la ho scattata io , io ho le foto di alcune moto nel parco chiuso .
                    Pero' se vai da Alberto Jeva , devi dirgli che ero un suo grande ammiratore quando correva nelle 50 e 125 , Alberto non lo sto a dirlo io era velocissimo , io lo ho conosciuto ad ospedaletti , in quanto me ho ha presentato Angelo Balliano che a quei tempi seguiva piloti sia nelle 125 ,250 ,350 . Chiedi se si che si ricorda di Lui preparatore e concessionario Aermacchi di Torino , c'e' la foto sul sito mdo con mandracci ed il sottoscritto (Balliano e' scomparso 2 anni fa ) .
                    Di Jeva ho gia' visitato il suo sito e visto le sue foto
                    Last edited by virgilio; 10-03-08, 12:41.

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                      #25
                      16 Maggio 1976-16 Maggio 2008

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                        #26
                        Io non lo conoscevo, ma nutro un grande rispetto per tutti quelli che hanno dato la vita per questo sport!!

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                          #27
                          Bravo k , hai fatto bene aricordare Otello e Paolo , in quella giornata funesta del 1976 al MUGELLO .
                          La dove scivolo' il Busca , arrabiata 1 , in quell'anno c'erano come terminava l'afalto subito le reti con i paletti . Avevo corso qualche settimana prima e si notava la pericolista' del circuito , sia alle arrabbiate 1 e 2 che nella esse dopo il correntaio dove cadde Paolo Tordi , anche li rei e paletti prima del guard rail ,praticamente non c'era via di fuga ....
                          Anche quel giorno il motociclismo ha portato via dalle famiglie due grandi persone . Ripeto il Mugello in quel tempo era molto pericoloso , forse come monza .
                          Ecco Otello impegnato nella parte in salita di Ospedaletti nel 1972 con la Malanca 50 , gara che vide vincitore .
                          grande Otelello , grande Paolo.

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                            #28
                            Ho trovato questa foto di Paolo Tordi , a Modena mentre affonta il tornatino di ritorno

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                            • Font Size
                              #29
                              Che gare...che storia...che PASSIONE....

                              GRAZIE A TUTTI!
                              Last edited by desmorider; 16-05-08, 20:30.

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                              • Font Size
                                #30
                                Ci risiamo!Il buon Kaciaro si approfitta della mia "passione" e mi chiede
                                "due" parole su Otello Buscherini. Eh no! Due non bastano, per me Otello (che era mio coetaneo) ? stato pi? che un amico, (mai avversario, mi sentivo profondamente inferiore) un faro, una bussola, un rifugio. Nel 1966 partecip? alla prima gara riservata ai Cadetti 60 cc a Riccione, con altri tre impavidi ragazzini (16 anni era l'et? minima consentita) tali Casamenti, Ronci, e Sottili. In 4 si fecero trovare pronti all'inaugurale, gara di contorno alla ben nota, moto temporada che, allora, imperversava nelle cittadina del litorale Adriatico. Il numero dei partecipanti aument? gi? dalla seconda gara di Imola. L'"Immenso" Checco Costa cap? subito l'importanza di dare spazio alle nuove leve, e abbin? la neonata categoria, ad una pleonastica 6 ore di durata. Detto questo per inquadrare il periodo, l'ambiente e i mezzi a disposizione. Con Otello fu subito simpatia, infatti mi invit? a Forl? per partecipare alle scorribande che al sabato pomeriggio si effettuavano tra la Rocca delle Caminate, il Muraglione, e i passi delle colline Forlivesi..
                                Buscherini era un ragazzo pieno di entusiasmo, e profondamente sicuro di se. Stiamo parlando di un ragazzino di 16 anni (che non sono da rapportare ai 16 attuali) sfrontato tanto da sfidare "tutti" per strada, auto comprese. E' vero che conosceva i percorsi a mena dito, e che gli ignari "avversari" abboccavano, vedendo il tipo di moto (una Minarelli 60, ma che sembrava un cinquantino "steso") e il suo viso da scugnizzo impunito, magari sbruffoncello al quale, chiunque, avrebbe voluto dare una sacrosanta lezione. Le moto di grossa cilindrata in circolazione, non erano un granch?, per la verit?, Ducati, Guzzi Falcone, Gilera 300 bicil, i primi Norton Commando ecc, portate da piloti pi? che improvvisati. Egli, incrociando gli ignari centauri, faceva un segno con la mano, formando il numero 3 con le dita, la qualcosa, in Romagna, stava a significare: "con te mi basta usare la terza marcia". Il gesto era pi? offensivo dell'attuale dito medio. Un guanto di sfida che non poteva rimanere impunita: si fermavano quasi tutti, tornavano indietro e cominciavano a "disciutere", si pianificava il percorso, il traguardo e la cifra (naturalmente), poi via. Otello era fatto di gomma, appoggiava il mento al serbatoio (sempre alla ricerca della miglior aerodinamica) e lo rialzava solo nel punto concordato, come arrivo. Il pi? delle volte, quando giungeva il malcapitato, egli, aveva gi? gli occhialoni alzati sul casco, (gusci di noce naturalmente, e indossato sempre, per scimiottare i piloti "veri") con un sorriso irridente porgeva la mano per riscuotere il pattuito. Io ero ammirato! Nel tratto dove si effettuava la gara in salita, Predappio-Rocca delle Caminate, si cimentava contro le auto (che solitamente provavano il percorso) battendo anche le fiat 850 coup? che sgommavano su per i tornanti. Questa sua spavalda sicurezza, mi attraeva ed era diventato il mio punto di riferimento, per consigli tenici (era meccanico nell'officina di Bravi) e di guida. Un giorno a Consonno, pioveva ma noi, non avevamo mai corso con la strada bagnata, mi recai subito da Otello e chiesi disperato: e adesso che si fa? Lui, come se la cosa non lo riguardasse: si piega un po meno, si dosa il gas in accelerazione, e si frena a moto diritta. Non c'? problema! Oggi arriviamo primo e secondo (primo Lui naturalmente). E cos? fu. Molti sono gli episodi ancora da raccontare. Buscherini fu subito notato dalla Minarelli "ufficiale" che lo prese con s? gi? dalla seconda gara, io ero "assistito", mi davano un blocco motore (competitivo), da montare sul mio telaio, finita la gara lo riportavo, per gli aggiornamenti, e me lo ridavano per la gara successiva. Di l? a poco la Malanca decise di "strapparlo" alla Minarelli e in un giorno pass? all'altra sponda. Venni subito chiamato da Arteno Venturi & Pierino Cappelli, gli artefici delle giallo-verdi Bolognesi, per sostituire Otello: ero ufficiale! Andammo subito a Modena a provare la moto, con sorpresa scoprimmo che io, non raggiungevo (a parit? di rapporti) i giri che vedeva Buscherini. Dopo un attento esame, Arteno mi chiese: ma tu, quanto pesi? Io, 60kg: cavoli! Ma Otello ne pesa 48. Fui assunto e licenziato nello stesso giorno (un record, credo). Dopo soli due anni nella categoria esordienti, mi confid? di voler passare tra i professionisti. Io ero allibito: ma come senza esperienza, contro Nieto, Anscheidt,Anderson,Bryans? Ma Lui di rimando: hanno due braccia, due gambe e una testa proprio come me, dove credono di andare? Se mi danno una moto giusta, li metto in riga tutti: era un grandissimo! Qualche tempo dopo vi riusc? sia nella categoria 50, che nella 125, tutti si accorsero della sua classe cristallina. Quando fu alla Malanca (con Jeva) si trovarono a dover disputare il GP Tedesco del Nurburgring (quello di 23 km e 180 curve) il simpaticissimo Alberto, dopo aver visionato il tracciato decise di tornare a Roma (in treno) Otello, cadde nella 50, gli chiusero una ferita alla gamba con 7/8 punti di sutura, in Ospedale, dal quale fugg? (non lo volevano rilasciare) per ritornare in autodromo giusto in tempo per prendere il via nella classe 125cc. Questo era il personaggio, ha vinto GP con moto artigianali o private, era veloce sia con le piccole che con le medie (lo troviamo competitivo anche in 350). Tolto alla vita per l'inadeguatezza delle strutture. Io parlai con lui, fino a pochi attimi prima della fatidica partenza, lo vidi ancora vivo all'ospedale di Luco del Mugello, dove, purtroppo mor? per complicazioni (lesioni interne da schiacciamento del torace). Il dottor Costa mi ha recentemente confidato che con quelle lesioni, oggi l'avrebbe salvato. Mi rimarranno sempre fervidi i ricordi di un ragazzo pieno di entusiasmo, quando raccontava la sua gara, appena tagliato il traguardo, con una fiumana di parole difficili da seguire, con la passione di confrontarsi, nato per correre, irriverente con quelle mani enormi, gli dava tanto di quel gas, da non temere nessuno!
                                Mario Lega

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