Announcement

Collapse
No announcement yet.

Announcement

Collapse
No announcement yet.

Otello Buscherini

Collapse
X
Collapse
 
  • Filter
  • Time
  • Show
Clear All
new posts

  • Font Size
    #31
    caspita, che emozione leggere, da chi l'ha conosciuto davvero, questa bellissimo profilo di un pilota eccezionale e purtroppo poco conosciuto dalle generazioni attuali. Leggendo questo tuo racconto, quasi una polaroid in bianco e nero, sembra quasi Buscherini somigliasse un p?, come carattere a Pasolini o sbaglio?

    Comment


    • Font Size
      #32
      mamma che belle storie e bei racconti che riaffiorano ogni tanto... grande kaciaro e grande mario!!!

      Comment


      • Font Size
        #33
        spet-ta-co-lo!!!

        Comment


        • Font Size
          #34
          un grande

          Comment


          • Font Size
            #35
            Originally posted by mariolega View Post
            Ci risiamo!Il buon Kaciaro si approfitta della mia "passione" e mi chiede
            "due" parole su Otello Buscherini. Eh no! Due non bastano, per me Otello (che era mio coetaneo) ? stato pi? che un amico, (mai avversario, mi sentivo profondamente inferiore) un faro, una bussola, un rifugio. Nel 1966 partecip? alla prima gara riservata ai Cadetti 60 cc a Riccione, con altri tre impavidi ragazzini (16 anni era l'et? minima consentita) tali Casamenti, Ronci, e Sottili. In 4 si fecero trovare pronti all'inaugurale, gara di contorno alla ben nota, moto temporada che, allora, imperversava nelle cittadina del litorale Adriatico. Il numero dei partecipanti aument? gi? dalla seconda gara di Imola. L'"Immenso" Checco Costa cap? subito l'importanza di dare spazio alle nuove leve, e abbin? la neonata categoria, ad una pleonastica 6 ore di durata. Detto questo per inquadrare il periodo, l'ambiente e i mezzi a disposizione. Con Otello fu subito simpatia, infatti mi invit? a Forl? per partecipare alle scorribande che al sabato pomeriggio si effettuavano tra la Rocca delle Caminate, il Muraglione, e i passi delle colline Forlivesi..
            Buscherini era un ragazzo pieno di entusiasmo, e profondamente sicuro di se. Stiamo parlando di un ragazzino di 16 anni (che non sono da rapportare ai 16 attuali) sfrontato tanto da sfidare "tutti" per strada, auto comprese. E' vero che conosceva i percorsi a mena dito, e che gli ignari "avversari" abboccavano, vedendo il tipo di moto (una Minarelli 60, ma che sembrava un cinquantino "steso") e il suo viso da scugnizzo impunito, magari sbruffoncello al quale, chiunque, avrebbe voluto dare una sacrosanta lezione. Le moto di grossa cilindrata in circolazione, non erano un granch?, per la verit?, Ducati, Guzzi Falcone, Gilera 300 bicil, i primi Norton Commando ecc, portate da piloti pi? che improvvisati. Egli, incrociando gli ignari centauri, faceva un segno con la mano, formando il numero 3 con le dita, la qualcosa, in Romagna, stava a significare: "con te mi basta usare la terza marcia". Il gesto era pi? offensivo dell'attuale dito medio. Un guanto di sfida che non poteva rimanere impunita: si fermavano quasi tutti, tornavano indietro e cominciavano a "disciutere", si pianificava il percorso, il traguardo e la cifra (naturalmente), poi via. Otello era fatto di gomma, appoggiava il mento al serbatoio (sempre alla ricerca della miglior aerodinamica) e lo rialzava solo nel punto concordato, come arrivo. Il pi? delle volte, quando giungeva il malcapitato, egli, aveva gi? gli occhialoni alzati sul casco, (gusci di noce naturalmente, e indossato sempre, per scimiottare i piloti "veri") con un sorriso irridente porgeva la mano per riscuotere il pattuito. Io ero ammirato! Nel tratto dove si effettuava la gara in salita, Predappio-Rocca delle Caminate, si cimentava contro le auto (che solitamente provavano il percorso) battendo anche le fiat 850 coup? che sgommavano su per i tornanti. Questa sua spavalda sicurezza, mi attraeva ed era diventato il mio punto di riferimento, per consigli tenici (era meccanico nell'officina di Bravi) e di guida. Un giorno a Consonno, pioveva ma noi, non avevamo mai corso con la strada bagnata, mi recai subito da Otello e chiesi disperato: e adesso che si fa? Lui, come se la cosa non lo riguardasse: si piega un po meno, si dosa il gas in accelerazione, e si frena a moto diritta. Non c'? problema! Oggi arriviamo primo e secondo (primo Lui naturalmente). E cos? fu. Molti sono gli episodi ancora da raccontare. Buscherini fu subito notato dalla Minarelli "ufficiale" che lo prese con s? gi? dalla seconda gara, io ero "assistito", mi davano un blocco motore (competitivo), da montare sul mio telaio, finita la gara lo riportavo, per gli aggiornamenti, e me lo ridavano per la gara successiva. Di l? a poco la Malanca decise di "strapparlo" alla Minarelli e in un giorno pass? all'altra sponda. Venni subito chiamato da Arteno Venturi & Pierino Cappelli, gli artefici delle giallo-verdi Bolognesi, per sostituire Otello: ero ufficiale! Andammo subito a Modena a provare la moto, con sorpresa scoprimmo che io, non raggiungevo (a parit? di rapporti) i giri che vedeva Buscherini. Dopo un attento esame, Arteno mi chiese: ma tu, quanto pesi? Io, 60kg: cavoli! Ma Otello ne pesa 48. Fui assunto e licenziato nello stesso giorno (un record, credo). Dopo soli due anni nella categoria esordienti, mi confid? di voler passare tra i professionisti. Io ero allibito: ma come senza esperienza, contro Nieto, Anscheidt,Anderson,Bryans? Ma Lui di rimando: hanno due braccia, due gambe e una testa proprio come me, dove credono di andare? Se mi danno una moto giusta, li metto in riga tutti: era un grandissimo! Qualche tempo dopo vi riusc? sia nella categoria 50, che nella 125, tutti si accorsero della sua classe cristallina. Quando fu alla Malanca (con Jeva) si trovarono a dover disputare il GP Tedesco del Nurburgring (quello di 23 km e 180 curve) il simpaticissimo Alberto, dopo aver visionato il tracciato decise di tornare a Roma (in treno) Otello, cadde nella 50, gli chiusero una ferita alla gamba con 7/8 punti di sutura, in Ospedale, dal quale fugg? (non lo volevano rilasciare) per ritornare in autodromo giusto in tempo per prendere il via nella classe 125cc. Questo era il personaggio, ha vinto GP con moto artigianali o private, era veloce sia con le piccole che con le medie (lo troviamo competitivo anche in 350). Tolto alla vita per l'inadeguatezza delle strutture. Io parlai con lui, fino a pochi attimi prima della fatidica partenza, lo vidi ancora vivo all'ospedale di Luco del Mugello, dove, purtroppo mor? per complicazioni (lesioni interne da schiacciamento del torace). Il dottor Costa mi ha recentemente confidato che con quelle lesioni, oggi l'avrebbe salvato. Mi rimarranno sempre fervidi i ricordi di un ragazzo pieno di entusiasmo, quando raccontava la sua gara, appena tagliato il traguardo, con una fiumana di parole difficili da seguire, con la passione di confrontarsi, nato per correre, irriverente con quelle mani enormi, gli dava tanto di quel gas, da non temere nessuno!
            Mario Lega

            caro mario lega, ? bello sentire le storie del motociclismo "eroico", l'ambiente un poco "malandrino" delle sfide sulle strade aperte e tutto quello che adesso ? stato cancellato dal progresso, dalla sicurezza, dal politicamente corretto...ho tanta nostalgia (ti ho visto correre tante volte insieme a proni ai tempi della scuderia diemme). racconta, che noi ascoltiamo!!!

            Comment


            • Font Size
              #36
              Sono foto mitiche.
              Splendido ragazzi.....

              Comment


              • Font Size
                #37
                Mamma mia quanti ricordi ! Ero al Mugello quando ha avuto l'incidente che gli ? costata la vita in quel periodo le due arrabbiate si sono rivelate veramente micidiali .

                Comment


                • Font Size
                  #38
                  Originally posted by mariolega View Post
                  Ci risiamo!Il buon Kaciaro si approfitta della mia "passione" e mi chiede
                  "due" parole su Otello Buscherini. Eh no! Due non bastano, per me Otello (che era mio coetaneo) è stato più che un amico, (mai avversario, mi sentivo profondamente inferiore) un faro, una bussola, un rifugio. Nel 1966 partecipò alla prima gara riservata ai Cadetti 60 cc a Riccione, con altri tre impavidi ragazzini (16 anni era l'età minima consentita) tali Casamenti, Ronci, e Sottili. In 4 si fecero trovare pronti all'inaugurale, gara di contorno alla ben nota, moto temporada che, allora, imperversava nelle cittadina del litorale Adriatico. Il numero dei partecipanti aumentò già dalla seconda gara di Imola. L'"Immenso" Checco Costa capì subito l'importanza di dare spazio alle nuove leve, e abbinò la neonata categoria, ad una pleonastica 6 ore di durata. Detto questo per inquadrare il periodo, l'ambiente e i mezzi a disposizione. Con Otello fu subito simpatia, infatti mi invitò a Forlì per partecipare alle scorribande che al sabato pomeriggio si effettuavano tra la Rocca delle Caminate, il Muraglione, e i passi delle colline Forlivesi..
                  Buscherini era un ragazzo pieno di entusiasmo, e profondamente sicuro di se. Stiamo parlando di un ragazzino di 16 anni (che non sono da rapportare ai 16 attuali) sfrontato tanto da sfidare "tutti" per strada, auto comprese. E' vero che conosceva i percorsi a mena dito, e che gli ignari "avversari" abboccavano, vedendo il tipo di moto (una Minarelli 60, ma che sembrava un cinquantino "steso") e il suo viso da scugnizzo impunito, magari sbruffoncello al quale, chiunque, avrebbe voluto dare una sacrosanta lezione. Le moto di grossa cilindrata in circolazione, non erano un granchè, per la verità, Ducati, Guzzi Falcone, Gilera 300 bicil, i primi Norton Commando ecc, portate da piloti più che improvvisati. Egli, incrociando gli ignari centauri, faceva un segno con la mano, formando il numero 3 con le dita, la qualcosa, in Romagna, stava a significare: "con te mi basta usare la terza marcia". Il gesto era più offensivo dell'attuale dito medio. Un guanto di sfida che non poteva rimanere impunita: si fermavano quasi tutti, tornavano indietro e cominciavano a "disciutere", si pianificava il percorso, il traguardo e la cifra (naturalmente), poi via. Otello era fatto di gomma, appoggiava il mento al serbatoio (sempre alla ricerca della miglior aerodinamica) e lo rialzava solo nel punto concordato, come arrivo. Il più delle volte, quando giungeva il malcapitato, egli, aveva già gli occhialoni alzati sul casco, (gusci di noce naturalmente, e indossato sempre, per scimiottare i piloti "veri") con un sorriso irridente porgeva la mano per riscuotere il pattuito. Io ero ammirato! Nel tratto dove si effettuava la gara in salita, Predappio-Rocca delle Caminate, si cimentava contro le auto (che solitamente provavano il percorso) battendo anche le fiat 850 coupè che sgommavano su per i tornanti. Questa sua spavalda sicurezza, mi attraeva ed era diventato il mio punto di riferimento, per consigli tenici (era meccanico nell'officina di Bravi) e di guida. Un giorno a Consonno, pioveva ma noi, non avevamo mai corso con la strada bagnata, mi recai subito da Otello e chiesi disperato: e adesso che si fa? Lui, come se la cosa non lo riguardasse: si piega un po meno, si dosa il gas in accelerazione, e si frena a moto diritta. Non c'è problema! Oggi arriviamo primo e secondo (primo Lui naturalmente). E così fu. Molti sono gli episodi ancora da raccontare. Buscherini fu subito notato dalla Minarelli "ufficiale" che lo prese con sè già dalla seconda gara, io ero "assistito", mi davano un blocco motore (competitivo), da montare sul mio telaio, finita la gara lo riportavo, per gli aggiornamenti, e me lo ridavano per la gara successiva. Di lì a poco la Malanca decise di "strapparlo" alla Minarelli e in un giorno passò all'altra sponda. Venni subito chiamato da Arteno Venturi & Pierino Cappelli, gli artefici delle giallo-verdi Bolognesi, per sostituire Otello: ero ufficiale! Andammo subito a Modena a provare la moto, con sorpresa scoprimmo che io, non raggiungevo (a parità di rapporti) i giri che vedeva Buscherini. Dopo un attento esame, Arteno mi chiese: ma tu, quanto pesi? Io, 60kg: cavoli! Ma Otello ne pesa 48. Fui assunto e licenziato nello stesso giorno (un record, credo). Dopo soli due anni nella categoria esordienti, mi confidò di voler passare tra i professionisti. Io ero allibito: ma come senza esperienza, contro Nieto, Anscheidt,Anderson,Bryans? Ma Lui di rimando: hanno due braccia, due gambe e una testa proprio come me, dove credono di andare? Se mi danno una moto giusta, li metto in riga tutti: era un grandissimo! Qualche tempo dopo vi riuscì sia nella categoria 50, che nella 125, tutti si accorsero della sua classe cristallina. Quando fu alla Malanca (con Jeva) si trovarono a dover disputare il GP Tedesco del Nurburgring (quello di 23 km e 180 curve) il simpaticissimo Alberto, dopo aver visionato il tracciato decise di tornare a Roma (in treno) Otello, cadde nella 50, gli chiusero una ferita alla gamba con 7/8 punti di sutura, in Ospedale, dal quale fuggì (non lo volevano rilasciare) per ritornare in autodromo giusto in tempo per prendere il via nella classe 125cc. Questo era il personaggio, ha vinto GP con moto artigianali o private, era veloce sia con le piccole che con le medie (lo troviamo competitivo anche in 350). Tolto alla vita per l'inadeguatezza delle strutture. Io parlai con lui, fino a pochi attimi prima della fatidica partenza, lo vidi ancora vivo all'ospedale di Luco del Mugello, dove, purtroppo morì per complicazioni (lesioni interne da schiacciamento del torace). Il dottor Costa mi ha recentemente confidato che con quelle lesioni, oggi l'avrebbe salvato. Mi rimarranno sempre fervidi i ricordi di un ragazzo pieno di entusiasmo, quando raccontava la sua gara, appena tagliato il traguardo, con una fiumana di parole difficili da seguire, con la passione di confrontarsi, nato per correre, irriverente con quelle mani enormi, gli dava tanto di quel gas, da non temere nessuno!
                  Mario Lega
                  Da questo racconto emerge tutto lo spessore umano di un pilota di altri tempi dove contava inanzitutto la passione per questo sport e l'amicizia.....che purtroppo oggi non esiste piu'.Grande Mario!!! continua cosi'!Magari assieme a Kaciaro invita qui' altri personaggi.Noi tutti ti ringraziamo
                  Last edited by KAMIKAWA; 14-02-09, 10:08.

                  Comment


                  • Font Size
                    #39
                    Originally posted by THEPRETENDER View Post
                    caspita, che emozione leggere, da chi l'ha conosciuto davvero, questa bellissimo profilo di un pilota eccezionale e purtroppo poco conosciuto dalle generazioni attuali. Leggendo questo tuo racconto, quasi una polaroid in bianco e nero, sembra quasi Buscherini somigliasse un p?, come carattere a Pasolini o sbaglio?
                    Come carattere non so ma come lui e' un romagnolo!!

                    Comment


                    • Font Size
                      #40
                      Originally posted by mariolega View Post
                      Ci risiamo!Il buon Kaciaro si approfitta della mia "passione" e mi chiede
                      "due" parole su Otello Buscherini. Eh no! Due non bastano, per me Otello (che era mio coetaneo) ? stato pi? che un amico, (mai avversario, mi sentivo profondamente inferiore) un faro, una bussola, un rifugio. Nel 1966 partecip? alla prima gara riservata ai Cadetti 60 cc a Riccione, con altri tre impavidi ragazzini (16 anni era l'et? minima consentita) tali Casamenti, Ronci, e Sottili. In 4 si fecero trovare pronti all'inaugurale, gara di contorno alla ben nota, moto temporada che, allora, imperversava nelle cittadina del litorale Adriatico. Il numero dei partecipanti aument? gi? dalla seconda gara di Imola. L'"Immenso" Checco Costa cap? subito l'importanza di dare spazio alle nuove leve, e abbin? la neonata categoria, ad una pleonastica 6 ore di durata. Detto questo per inquadrare il periodo, l'ambiente e i mezzi a disposizione. Con Otello fu subito simpatia, infatti mi invit? a Forl? per partecipare alle scorribande che al sabato pomeriggio si effettuavano tra la Rocca delle Caminate, il Muraglione, e i passi delle colline Forlivesi..
                      Buscherini era un ragazzo pieno di entusiasmo, e profondamente sicuro di se. Stiamo parlando di un ragazzino di 16 anni (che non sono da rapportare ai 16 attuali) sfrontato tanto da sfidare "tutti" per strada, auto comprese. E' vero che conosceva i percorsi a mena dito, e che gli ignari "avversari" abboccavano, vedendo il tipo di moto (una Minarelli 60, ma che sembrava un cinquantino "steso") e il suo viso da scugnizzo impunito, magari sbruffoncello al quale, chiunque, avrebbe voluto dare una sacrosanta lezione. Le moto di grossa cilindrata in circolazione, non erano un granch?, per la verit?, Ducati, Guzzi Falcone, Gilera 300 bicil, i primi Norton Commando ecc, portate da piloti pi? che improvvisati. Egli, incrociando gli ignari centauri, faceva un segno con la mano, formando il numero 3 con le dita, la qualcosa, in Romagna, stava a significare: "con te mi basta usare la terza marcia". Il gesto era pi? offensivo dell'attuale dito medio. Un guanto di sfida che non poteva rimanere impunita: si fermavano quasi tutti, tornavano indietro e cominciavano a "disciutere", si pianificava il percorso, il traguardo e la cifra (naturalmente), poi via. Otello era fatto di gomma, appoggiava il mento al serbatoio (sempre alla ricerca della miglior aerodinamica) e lo rialzava solo nel punto concordato, come arrivo. Il pi? delle volte, quando giungeva il malcapitato, egli, aveva gi? gli occhialoni alzati sul casco, (gusci di noce naturalmente, e indossato sempre, per scimiottare i piloti "veri") con un sorriso irridente porgeva la mano per riscuotere il pattuito. Io ero ammirato! Nel tratto dove si effettuava la gara in salita, Predappio-Rocca delle Caminate, si cimentava contro le auto (che solitamente provavano il percorso) battendo anche le fiat 850 coup? che sgommavano su per i tornanti. Questa sua spavalda sicurezza, mi attraeva ed era diventato il mio punto di riferimento, per consigli tenici (era meccanico nell'officina di Bravi) e di guida. Un giorno a Consonno, pioveva ma noi, non avevamo mai corso con la strada bagnata, mi recai subito da Otello e chiesi disperato: e adesso che si fa? Lui, come se la cosa non lo riguardasse: si piega un po meno, si dosa il gas in accelerazione, e si frena a moto diritta. Non c'? problema! Oggi arriviamo primo e secondo (primo Lui naturalmente). E cos? fu. Molti sono gli episodi ancora da raccontare. Buscherini fu subito notato dalla Minarelli "ufficiale" che lo prese con s? gi? dalla seconda gara, io ero "assistito", mi davano un blocco motore (competitivo), da montare sul mio telaio, finita la gara lo riportavo, per gli aggiornamenti, e me lo ridavano per la gara successiva. Di l? a poco la Malanca decise di "strapparlo" alla Minarelli e in un giorno pass? all'altra sponda. Venni subito chiamato da Arteno Venturi & Pierino Cappelli, gli artefici delle giallo-verdi Bolognesi, per sostituire Otello: ero ufficiale! Andammo subito a Modena a provare la moto, con sorpresa scoprimmo che io, non raggiungevo (a parit? di rapporti) i giri che vedeva Buscherini. Dopo un attento esame, Arteno mi chiese: ma tu, quanto pesi? Io, 60kg: cavoli! Ma Otello ne pesa 48. Fui assunto e licenziato nello stesso giorno (un record, credo). Dopo soli due anni nella categoria esordienti, mi confid? di voler passare tra i professionisti. Io ero allibito: ma come senza esperienza, contro Nieto, Anscheidt,Anderson,Bryans? Ma Lui di rimando: hanno due braccia, due gambe e una testa proprio come me, dove credono di andare? Se mi danno una moto giusta, li metto in riga tutti: era un grandissimo! Qualche tempo dopo vi riusc? sia nella categoria 50, che nella 125, tutti si accorsero della sua classe cristallina. Quando fu alla Malanca (con Jeva) si trovarono a dover disputare il GP Tedesco del Nurburgring (quello di 23 km e 180 curve) il simpaticissimo Alberto, dopo aver visionato il tracciato decise di tornare a Roma (in treno) Otello, cadde nella 50, gli chiusero una ferita alla gamba con 7/8 punti di sutura, in Ospedale, dal quale fugg? (non lo volevano rilasciare) per ritornare in autodromo giusto in tempo per prendere il via nella classe 125cc. Questo era il personaggio, ha vinto GP con moto artigianali o private, era veloce sia con le piccole che con le medie (lo troviamo competitivo anche in 350). Tolto alla vita per l'inadeguatezza delle strutture. Io parlai con lui, fino a pochi attimi prima della fatidica partenza, lo vidi ancora vivo all'ospedale di Luco del Mugello, dove, purtroppo mor? per complicazioni (lesioni interne da schiacciamento del torace). Il dottor Costa mi ha recentemente confidato che con quelle lesioni, oggi l'avrebbe salvato. Mi rimarranno sempre fervidi i ricordi di un ragazzo pieno di entusiasmo, quando raccontava la sua gara, appena tagliato il traguardo, con una fiumana di parole difficili da seguire, con la passione di confrontarsi, nato per correre, irriverente con quelle mani enormi, gli dava tanto di quel gas, da non temere nessuno!
                      Mario Lega
                      Mi complimento e mi commuovo con Mario per le belle parole e racconti di vita vissuta, con cui ha voluto ricordare l'indimenticato Otello Buscherini.

                      Comment


                      • Font Size
                        #41

                        Comment


                        • Font Size
                          #42
                          Oltre a ringraziare il mitico Mario per la preziosa testimonianza vi invito tutti a gurdarvi il bellissimo sito che glia mici di Otello gli curavano con passione maniacale, inoltre vi consiglio di comprare il libro suo molto interessante

                          http://www.otellobuscherini.it/home.asp

                          Comment


                          • Font Size
                            #43
                            Originally posted by virgilio View Post
                            Otello Busccherini e' il primo a sinistra n 58 in sella alla ITOM/Villa , partenza in 1 fila 4 tempo ospedaletti ottobre 1971



                            Dalla foto riconosco(in base ai caschi , moto , supporti ) ,
                            n 73 E. Giuliano Malanca (miglior tempo in prova )
                            104 A. Jeva morbidelli
                            41 kunz kreidler ??
                            31 rinaudo tomos
                            119 P. Bianchi guazzoni


                            spero di non aver fatto errori .
                            24 Parlotti tomos

                            Comment


                            • Font Size
                              #44
                              Nulla da dire che altri non abbiano gia' fatto ....Otello e' rimasto e rimarra' nel cuore di tutte le persone che si sono avvicinate al mondo del MOTOCICLISMO come piloti o come semplici spettatori come me!
                              Orgoglioso di sapere che mio padre ,pilota juniores,lo conosceva bene...
                              Grazie a questo forum che ricorda questi miti!
                              Ciao Claudio

                              Comment


                              • Font Size
                                #45
                                si avvicina la triste ricorrenza

                                Comment

                                X
                                Working...
                                X