Non so quanti di voi conoscano Mario Ciaccia, lui è un guru del giornalismo “fuoristrada” sia in bici in anni più lontano, che in moto per quelli più recenti. Grande esploratore delle emozioni che tutti noi viviamo sulle due ruote, il Ciaccia si diverte anche a svelare e comprendere i meccanismi psicologici che ci portano ad amare certi luoghi piuttosto che altri, a preferire un percorso invece che l’altro; ho letto poco fa un’analisi che ha pubblicato sulla situazione del Mondiale MotoGP che trovo alquanto plausibile ed azzeccata, ve la propongo:
“MOTOGP, I TORMENTI DI MARTIN E BAGNAIA
Come cambiano velocemente le cose! Nel biennio 2023/24 Martin e Bagnaia hanno fatto il bello e il cattivo tempo, si giocavano il titolo e nessuno era al loro livello. Nel 2025 cambia tutto, con Jorge che fa parlare di sé solo per gli infortuni e per il “tradimento” ad Aprilia prima ancora di averci preso la mano, mentre Bagnaia sembrerebbe essere in profonda crisi e la colpa sarebbe della Ducati 2025, con la quale non sente il limite. Ricorda il Bezzecchi del 2024, che bocciava la Ducati del 2023.
La stranezza è che entrambi girano più velocemente con le moto che bocciano, piuttosto che con quelle dell’anno prima che tanto apprezzavano. Io sono un turista, non faccio le gare e neanche giro in pista, quindi non capisco. Se quando erano felici giravano più lentamente di quando sono tristi, dov’è la spiegazione?
Provo a darla, ma è un discorso da bar. Chiunque vada in moto, che sia un turista o un pilota, ha un livello di guida che sta all’interno di una comfort zone in cui tutto gli viene naturale, guida bene ed è efficace. Se gli si chiede di andare più forte ed esce da quella CiZeta, allora cambia tutto. Si stressa, guida peggio. Magari abbassa i suoi tempi sul giro… o in Val Trebbia, ma sentendosi meno a proprio agio.
Può essere che il Bezzecchi che ha vinto quattro gare nel 2023 e il Bagnaia che ne ha vinte 16 nel 2024 si potessero permettere di guidare in maniera “confortevole”, perché era sufficiente per vincere. Mentre l’anno successivo i rivali sono diventati più forti e hanno dovuto quindi uscire da quella comfort zone.
Quest’anno Pecco si ritrova a combattere contro un Marc Marquez che è passato da una moto peggiore della sua ad una uguale… ed è tornato ad essere il cannibale del 2019. Poi c’è Alex Marquez a cui la Ducati ’24 ha messo le ali. Fabio Quartararo, che è un fenomeno, guida una Yamaha migliorata.
Morale, probabilmente Pecco si sta trovando nella situazione che deve spremersi più dell’anno scorso e questa cosa lo fa guidare peggio dal punto di vista psicologico. Emblematica la sua frase “Non sento il limite, con questa moto posso vincere come finire per terra senza sapere perché”. Ma sembrerebbe proprio quello che gli succedeva un anno fa, con la tanto osannata 2024: ha vinto 16 gare ma è caduto 8 volte, quasi sempre dicendo “Non capisco come sia successo”. Una risposta a questo dubbio potrebbe essere farlo tornare sulla Ducati 2024 e vedere cosa succede.“
Che cosa ne pensate? (A parte conoscere il fatto che la moto ‘24 non può più esistere)
“MOTOGP, I TORMENTI DI MARTIN E BAGNAIA
Come cambiano velocemente le cose! Nel biennio 2023/24 Martin e Bagnaia hanno fatto il bello e il cattivo tempo, si giocavano il titolo e nessuno era al loro livello. Nel 2025 cambia tutto, con Jorge che fa parlare di sé solo per gli infortuni e per il “tradimento” ad Aprilia prima ancora di averci preso la mano, mentre Bagnaia sembrerebbe essere in profonda crisi e la colpa sarebbe della Ducati 2025, con la quale non sente il limite. Ricorda il Bezzecchi del 2024, che bocciava la Ducati del 2023.
La stranezza è che entrambi girano più velocemente con le moto che bocciano, piuttosto che con quelle dell’anno prima che tanto apprezzavano. Io sono un turista, non faccio le gare e neanche giro in pista, quindi non capisco. Se quando erano felici giravano più lentamente di quando sono tristi, dov’è la spiegazione?
Provo a darla, ma è un discorso da bar. Chiunque vada in moto, che sia un turista o un pilota, ha un livello di guida che sta all’interno di una comfort zone in cui tutto gli viene naturale, guida bene ed è efficace. Se gli si chiede di andare più forte ed esce da quella CiZeta, allora cambia tutto. Si stressa, guida peggio. Magari abbassa i suoi tempi sul giro… o in Val Trebbia, ma sentendosi meno a proprio agio.
Può essere che il Bezzecchi che ha vinto quattro gare nel 2023 e il Bagnaia che ne ha vinte 16 nel 2024 si potessero permettere di guidare in maniera “confortevole”, perché era sufficiente per vincere. Mentre l’anno successivo i rivali sono diventati più forti e hanno dovuto quindi uscire da quella comfort zone.
Quest’anno Pecco si ritrova a combattere contro un Marc Marquez che è passato da una moto peggiore della sua ad una uguale… ed è tornato ad essere il cannibale del 2019. Poi c’è Alex Marquez a cui la Ducati ’24 ha messo le ali. Fabio Quartararo, che è un fenomeno, guida una Yamaha migliorata.
Morale, probabilmente Pecco si sta trovando nella situazione che deve spremersi più dell’anno scorso e questa cosa lo fa guidare peggio dal punto di vista psicologico. Emblematica la sua frase “Non sento il limite, con questa moto posso vincere come finire per terra senza sapere perché”. Ma sembrerebbe proprio quello che gli succedeva un anno fa, con la tanto osannata 2024: ha vinto 16 gare ma è caduto 8 volte, quasi sempre dicendo “Non capisco come sia successo”. Una risposta a questo dubbio potrebbe essere farlo tornare sulla Ducati 2024 e vedere cosa succede.“
Che cosa ne pensate? (A parte conoscere il fatto che la moto ‘24 non può più esistere)
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