La Honda Racing Corporation (HRC) avrebbe compiuto un importante passo strategico per il futuro del proprio progetto MotoGP, assicurandosi l’ingaggio dell’ingegnere tedesco Kurt Trieb, attuale responsabile dello sviluppo motori da competizione in KTM.

La notizia, non ancora confermata ufficialmente da Honda né da KTM, è stata riportata dalla testata tedesca Speedweek, da anni punto di riferimento affidabile per le notizie interne alla casa austriaca. Secondo la fonte, il trasferimento è ormai “considerato certo”.
Kurt Trieb ricoprirà un ruolo chiave all’interno di un nuovo gruppo tecnico creato da HRC e con sede in Italia, nel quadro del piano di rilancio Honda in MotoGP dopo un periodo di difficoltà che dura ormai da diverse stagioni. L’ultimo titolo piloti per il marchio giapponese risale infatti al 2019, con Marc Márquez.
L’ingegnere tedesco continuerà a lavorare in un ruolo analogo a quello attualmente ricoperto in KTM, dove supervisiona tutti i progetti legati ai motori da corsa: dal potente V4 della RC16 MotoGP, al monocilindrico della Moto3, fino ai propulsori impiegati nelle 450 Rally per la Dakar e il Mondiale Rally-Raid.
Il know-how di Trieb è particolarmente prezioso, considerando che il motore KTM è oggi tra i più performanti della griglia MotoGP e detiene ancora il record assoluto di velocità massima nella categoria: 366,1 km/h (227,5 mph).
Dal punto di vista strategico, l’operazione assume una valenza simbolica importante. Quando KTM fece il suo debutto in MotoGP, il primo prototipo RC16 prese ispirazione proprio dalla Honda RC213V. Oggi, il percorso si inverte: è Honda a cercare nella scuola KTM soluzioni per colmare il gap tecnico, in particolare sul fronte della potenza massima.
Il trasferimento di Trieb rientra anche nella più ampia apertura internazionale di Honda nella gestione del progetto MotoGP. Dopo l’ingaggio invernale dell’ex direttore tecnico Aprilia Romano Albesiano, ora la casa giapponese guarda nuovamente all’Europa per rafforzare la propria struttura, sulla scia dell’approccio già adottato da Yamaha.
Se confermata, la mossa confermerebbe la volontà di HRC di tornare competitiva al più alto livello, affidandosi a figure tecniche di primo piano nel panorama mondiale del motorsport.

La notizia, non ancora confermata ufficialmente da Honda né da KTM, è stata riportata dalla testata tedesca Speedweek, da anni punto di riferimento affidabile per le notizie interne alla casa austriaca. Secondo la fonte, il trasferimento è ormai “considerato certo”.
Kurt Trieb ricoprirà un ruolo chiave all’interno di un nuovo gruppo tecnico creato da HRC e con sede in Italia, nel quadro del piano di rilancio Honda in MotoGP dopo un periodo di difficoltà che dura ormai da diverse stagioni. L’ultimo titolo piloti per il marchio giapponese risale infatti al 2019, con Marc Márquez.
L’ingegnere tedesco continuerà a lavorare in un ruolo analogo a quello attualmente ricoperto in KTM, dove supervisiona tutti i progetti legati ai motori da corsa: dal potente V4 della RC16 MotoGP, al monocilindrico della Moto3, fino ai propulsori impiegati nelle 450 Rally per la Dakar e il Mondiale Rally-Raid.
Il know-how di Trieb è particolarmente prezioso, considerando che il motore KTM è oggi tra i più performanti della griglia MotoGP e detiene ancora il record assoluto di velocità massima nella categoria: 366,1 km/h (227,5 mph).
Dal punto di vista strategico, l’operazione assume una valenza simbolica importante. Quando KTM fece il suo debutto in MotoGP, il primo prototipo RC16 prese ispirazione proprio dalla Honda RC213V. Oggi, il percorso si inverte: è Honda a cercare nella scuola KTM soluzioni per colmare il gap tecnico, in particolare sul fronte della potenza massima.
Il trasferimento di Trieb rientra anche nella più ampia apertura internazionale di Honda nella gestione del progetto MotoGP. Dopo l’ingaggio invernale dell’ex direttore tecnico Aprilia Romano Albesiano, ora la casa giapponese guarda nuovamente all’Europa per rafforzare la propria struttura, sulla scia dell’approccio già adottato da Yamaha.
Se confermata, la mossa confermerebbe la volontà di HRC di tornare competitiva al più alto livello, affidandosi a figure tecniche di primo piano nel panorama mondiale del motorsport.
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