... in una Formula 1 con la metà delle ruote.
La MotoGP sta traghettando sé stessa verso una nuova era. Regolamentare, ma pure filosofica. A Misano abbiamo scoperto i primi cambiamenti in questo senso, da un paddock completamente rivisto all’approdo di Keanu Reeves nelle corse.
19 settembre 2025
Liberty Media sta cominciando a lavorare sulla MotoGP e le prime conseguenze cominciano a palesarsi nel paddock: Guenther Steiner ha acquistato il Team Tech3 in MotoGP e Max Verstappen ha tentato (senza successo) di rilevare una squadra, come a dire che dall’esterno la fiducia nella nuova proprietà è altissima. All’interno, invece, c’è molta più preoccupazione, tra chi teme per la propria scrivania e chi avverte la fine di un’epoca. Il che non è del tutto sbagliato.
A Misano, per esempio, è stata annunciata la fine del mondiale MotoE senza alcun genere di preavviso: si pensava che sarebbe stata soppressa a fine 2026, come anche raccontato da Carmelo Ezpeleta, invece la carenza di sponsor, interesse e copertura mediatica - il campionato è stato ucciso da chi l’ha costruito - le elettriche ci saluteranno a fine stagione. Ne sarà contenta Ducati, che nonostante l’appoggio di Audi ha investito ben più di quanto le sia ritornato in questo progetto che, a detta degli uffici marketing di Borgo Panigale, continuerà a lavorare su batterie allo stato solido.
L’eletto per la MotoGP del futuro
Al suo posto arrivano le Harley Davidson, moto pistolate dal costruttore americano per il King of the Baggers. A sentirle dal vivo sono uno spettacolo e non solo se messe a confronto con la MotoE: suono cupo, gutturale, cavernoso e potente. Per non parlare del fatto che sono sempre di traverso. I costi tuttavia sono quasi doppi rispetto alla MotoE, non solo per la componentistica necessaria a “fare” la moto ma pure per l’impegno tecnico necessario per tenerla in ordine: di fatto ci vogliono dei meccanici specializzati, il che inciderà non poco sulle squadre. Per spingere forte il campionato però, che si svolgerà in concomitanza con il mondiale, tra le squadre attualmente iscritte ne figura già una guidata da Keanu Reeves. L’attore, appassionatissimo di moto di cui è collezionista e costruttore (con la sua Arch Motorcycles), si è fatto vedere spesso nel paddock e, a quanto pare, lo frequenterà sempre più spesso per traghettare gli americani davanti alla MotoGP. Chissà, in questa manovra, quanto c’è del Keanu appassionato e quanto dell’attore.
Paddock e mondiali spaccanti
Per uniformare la MotoGP alla Formula 1, Liberty Media ha deciso di dividere le tre categorie del motomondiale sia dal punto di vista tecnico che da quello filosofico. Da una parte, infatti, gli unici titoli mondiali presi in considerazione dai media saranno quelli della MotoGP (quindi 8 per Giacomo Agostini, 7 per Valentino Rossi, 2 per Pecco Bagnaia e via dicendo), esattamente come succede adesso per la F1. D’altro lato il paddock verrà fisicamente diviso in due, sia in termini logistici che di target: la MotoGP avrà il suo boulevard conle hospitality pulite, gente in camicia di lino, orologi in oro massiccio e litrate di profumo, mentre in Moto2 e Moto3 sarà il trionfo delle corse normalizzate, dove nessuno si scandalizza se un pilota gira senza divisa o se qualcuno mangia un panino. A questo proposito cambierà anche il modo in cui i lavoratori nel paddock potranno mangiare e bere tra un turno e l’altro. In futuro, poi, i campionati Moto3 e Moto2 diventeranno sempre più europei, con un calendario diverso e ridotto rispetto alla MotoGP.
Cercasi cani e influencer
Ci sono tanti modi per raccontare i numerosi cambiamenti della MotoGP e uno, di certo, è sul tipo di ospiti che l’organizzatore si preoccupa di portare in circuito: i cani, per esempio. Mentre fino a poco tempo fa portare il proprio cane in pista era fortemente sconsigliato ai piloti, l’engagement del cagnolino di Leclerc o del bulldog di Hamilton ha persuaso gli organizzatori della MotoGP a fare la stessa cosa: a Barcellona Raul Fernandez si è presentato col suo cane, Pancho, a cui era stato stampato anche un pass. A Misano è stato il turno di Hagrid, cane di Enea Bastianini, e Turbo, il bassotto di Pecco Bagnaia. Assieme ai cani entrano anche gli influencer, italiani e non solo, per raccontare la MotoGP in un reel di novanta secondi e arrivare così a nuovi potenziali fan del "most exciting sport on earth".
Col tempo cambieranno anche le logiche di assegnazione dei pass alla stampa, vedremo finanziamenti per le testate più rilevanti in modo da garantire una copertura dello sport, il formato video prenderà sempre più piede, i piloti saranno impegnatissimi, l’interazione umana più difficile. Non che questo sia solo ed esclusivamente una brutta cosa. Oggi, rispetto alla Formula 1, la MotoGP ha due ruote in meno e moltissime cose in più: sarebbe bello che almeno questo rimanesse lo stesso.
Fonte mowmag.com
Mah.🤦
La MotoGP sta traghettando sé stessa verso una nuova era. Regolamentare, ma pure filosofica. A Misano abbiamo scoperto i primi cambiamenti in questo senso, da un paddock completamente rivisto all’approdo di Keanu Reeves nelle corse.
19 settembre 2025
Liberty Media sta cominciando a lavorare sulla MotoGP e le prime conseguenze cominciano a palesarsi nel paddock: Guenther Steiner ha acquistato il Team Tech3 in MotoGP e Max Verstappen ha tentato (senza successo) di rilevare una squadra, come a dire che dall’esterno la fiducia nella nuova proprietà è altissima. All’interno, invece, c’è molta più preoccupazione, tra chi teme per la propria scrivania e chi avverte la fine di un’epoca. Il che non è del tutto sbagliato.
A Misano, per esempio, è stata annunciata la fine del mondiale MotoE senza alcun genere di preavviso: si pensava che sarebbe stata soppressa a fine 2026, come anche raccontato da Carmelo Ezpeleta, invece la carenza di sponsor, interesse e copertura mediatica - il campionato è stato ucciso da chi l’ha costruito - le elettriche ci saluteranno a fine stagione. Ne sarà contenta Ducati, che nonostante l’appoggio di Audi ha investito ben più di quanto le sia ritornato in questo progetto che, a detta degli uffici marketing di Borgo Panigale, continuerà a lavorare su batterie allo stato solido.
L’eletto per la MotoGP del futuro
Al suo posto arrivano le Harley Davidson, moto pistolate dal costruttore americano per il King of the Baggers. A sentirle dal vivo sono uno spettacolo e non solo se messe a confronto con la MotoE: suono cupo, gutturale, cavernoso e potente. Per non parlare del fatto che sono sempre di traverso. I costi tuttavia sono quasi doppi rispetto alla MotoE, non solo per la componentistica necessaria a “fare” la moto ma pure per l’impegno tecnico necessario per tenerla in ordine: di fatto ci vogliono dei meccanici specializzati, il che inciderà non poco sulle squadre. Per spingere forte il campionato però, che si svolgerà in concomitanza con il mondiale, tra le squadre attualmente iscritte ne figura già una guidata da Keanu Reeves. L’attore, appassionatissimo di moto di cui è collezionista e costruttore (con la sua Arch Motorcycles), si è fatto vedere spesso nel paddock e, a quanto pare, lo frequenterà sempre più spesso per traghettare gli americani davanti alla MotoGP. Chissà, in questa manovra, quanto c’è del Keanu appassionato e quanto dell’attore.
Paddock e mondiali spaccanti
Per uniformare la MotoGP alla Formula 1, Liberty Media ha deciso di dividere le tre categorie del motomondiale sia dal punto di vista tecnico che da quello filosofico. Da una parte, infatti, gli unici titoli mondiali presi in considerazione dai media saranno quelli della MotoGP (quindi 8 per Giacomo Agostini, 7 per Valentino Rossi, 2 per Pecco Bagnaia e via dicendo), esattamente come succede adesso per la F1. D’altro lato il paddock verrà fisicamente diviso in due, sia in termini logistici che di target: la MotoGP avrà il suo boulevard conle hospitality pulite, gente in camicia di lino, orologi in oro massiccio e litrate di profumo, mentre in Moto2 e Moto3 sarà il trionfo delle corse normalizzate, dove nessuno si scandalizza se un pilota gira senza divisa o se qualcuno mangia un panino. A questo proposito cambierà anche il modo in cui i lavoratori nel paddock potranno mangiare e bere tra un turno e l’altro. In futuro, poi, i campionati Moto3 e Moto2 diventeranno sempre più europei, con un calendario diverso e ridotto rispetto alla MotoGP.
Cercasi cani e influencer
Ci sono tanti modi per raccontare i numerosi cambiamenti della MotoGP e uno, di certo, è sul tipo di ospiti che l’organizzatore si preoccupa di portare in circuito: i cani, per esempio. Mentre fino a poco tempo fa portare il proprio cane in pista era fortemente sconsigliato ai piloti, l’engagement del cagnolino di Leclerc o del bulldog di Hamilton ha persuaso gli organizzatori della MotoGP a fare la stessa cosa: a Barcellona Raul Fernandez si è presentato col suo cane, Pancho, a cui era stato stampato anche un pass. A Misano è stato il turno di Hagrid, cane di Enea Bastianini, e Turbo, il bassotto di Pecco Bagnaia. Assieme ai cani entrano anche gli influencer, italiani e non solo, per raccontare la MotoGP in un reel di novanta secondi e arrivare così a nuovi potenziali fan del "most exciting sport on earth".
Col tempo cambieranno anche le logiche di assegnazione dei pass alla stampa, vedremo finanziamenti per le testate più rilevanti in modo da garantire una copertura dello sport, il formato video prenderà sempre più piede, i piloti saranno impegnatissimi, l’interazione umana più difficile. Non che questo sia solo ed esclusivamente una brutta cosa. Oggi, rispetto alla Formula 1, la MotoGP ha due ruote in meno e moltissime cose in più: sarebbe bello che almeno questo rimanesse lo stesso.
Fonte mowmag.com
Mah.🤦
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