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Sviluppare qui, sviluppare l?, sono un mucchio di cavolate.
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Originally posted by rocketman View PostFacendo la dovuta tara ai chiaccheroni di DDG devo ammettere che a prima vista le dichiarazioni del ?canguro? possono lasciare perplessi.
Smitizzare in quel modo e con poche parole il ruolo del collaudatore di moto da corsa in effetti non ? usuale. In questo modo dove va a finire la leggenda di un certo pluricampione del mondo marchigiano che riesce a sistemare la moto solo guardandola (a patto che non sia rossa e costruita nei pressi di Bologna) o di quel pilota spagnolo tutto precisione e tecnica che serve come collaudatore di lusso al suo compagno di squadra che della precisione e della tecnica si fa un baffo (i meno attenti lo confondono con Stoner...) ma che in compenso vince i mondiali.
Affermare che lo sviluppo di una moto ?sono cavolate? in questa epoca dove l'elettronica dice al pilota anche quando ? il momento di fare pip? suona come una bestemmia profferita in un luogo di culto, ma soffermandosi un attimo notiamo che molti grandi campioni nella storia del motociclismo non sapevano (e non sanno) nulla di tecnica motociclistica e non danno che vaghe indicazioni sulla rigidit? delle sospensioni, sul tipo di erogazione e sulla gomma che preferiscono, al resto pensano gli ingegneri che sono pagati appositamente.
Sicuramente se chiedeste a Rossi o a Pirro se sanno qual' ? la reale escursione del baricentro nel momento del trasferimento dei carichi o in curva vi sentireste certamente rispondere che: ?il bagno ? in fondo a destra?!
Certo fa specie sentire Stoner dire che in tre giorni di collaudi hanno cambiato solo mezzo millimetro di pre-carico, ma questo era quello che interessava lui per portare la moto al limite che ? esattamente il suo compito, a tutto il resto pensano i tecnici.
Vorrei fare notare a quelli che si stupiscono o si scandalizzano che molti grandissimi campioni hanno vinto centinaia di corse e numerosi mondiali correndo con quello che il team gli infilava sotto le chiappe, guidando sistematicamente sopra ( o a dispetto) dei problemi Tra tutti cito il grande Mike Hailwood che corse e vinse com ogni tipo di moto a due e quattro tempi e che espresse qualche critica solo nei confronti del telaio della Honda 250/350 sei cilindri (?? come se il telaio fosse incernierato a met? con la ruota posteriore zuppa d'olio?) e della Benelli 500 dopo la caduta in frenata alla parabolica nel GP di Monza del 1968 (?questa moto fa ca.....).
Mike era un grandissimo pilota ma un pessimo collaudatore.
In ogni caso i limiti di intervento del pilota sulla qualit? tecnica della moto sono limitatissimi quindi in realt? il pilota collaudatore non ? altro che un'interfaccia umana che riferisce vaghe sensazioni (molte volte sbagliate, infatti collaudatori diversi riportano sensazioni diverse sul medesimo problema) su una realizzazione tecnica gi? operativa e in gran parte non modificabile.
Jarno Saarinen era un ingegnere meccanico preparatissimo, per lui era gi? previsto un brillante futuro all'interno dello staff tecnico Yamaha quando avesse smesso con le corse.
Anche lui per?, come Hailwood e Stoner, pur conoscendo perfettamente le risposte tecniche guidava sopra i problemi.
Quando accett? di pilotare la Benelli nel GP di Pesaro del 1972 chiese che i semi manubri fossero piegati verso il il basso di un certo numero di gradi ma chi fece il lavoro sbagli? e diede un'angolazione assai maggiore. Nel corso del ?collaudo? che fece all'aerautodromo di Modena Jarno prima di entrare in pista rilev? l'errore e per i meccanici fu un momento di parapiglia ma lui tranquillo disse ?fa niente?, prov? la durezza della forcella ed inizi? la prova.
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Originally posted by rocketman View PostFacendo la dovuta tara ai chiaccheroni di DDG devo ammettere che a prima vista le dichiarazioni del ?canguro? possono lasciare perplessi.
Smitizzare in quel modo e con poche parole il ruolo del collaudatore di moto da corsa in effetti non ? usuale. In questo modo dove va a finire la leggenda di un certo pluricampione del mondo marchigiano che riesce a sistemare la moto solo guardandola (a patto che non sia rossa e costruita nei pressi di Bologna) o di quel pilota spagnolo tutto precisione e tecnica che serve come collaudatore di lusso al suo compagno di squadra che della precisione e della tecnica si fa un baffo (i meno attenti lo confondono con Stoner...) ma che in compenso vince i mondiali.
Affermare che lo sviluppo di una moto ?sono cavolate? in questa epoca dove l'elettronica dice al pilota anche quando ? il momento di fare pip? suona come una bestemmia profferita in un luogo di culto, ma soffermandosi un attimo notiamo che molti grandi campioni nella storia del motociclismo non sapevano (e non sanno) nulla di tecnica motociclistica e non danno che vaghe indicazioni sulla rigidit? delle sospensioni, sul tipo di erogazione e sulla gomma che preferiscono, al resto pensano gli ingegneri che sono pagati appositamente.
Sicuramente se chiedeste a Rossi o a Pirro se sanno qual' ? la reale escursione del baricentro nel momento del trasferimento dei carichi o in curva vi sentireste certamente rispondere che: ?il bagno ? in fondo a destra?!
Certo fa specie sentire Stoner dire che in tre giorni di collaudi hanno cambiato solo mezzo millimetro di pre-carico, ma questo era quello che interessava lui per portare la moto al limite che ? esattamente il suo compito, a tutto il resto pensano i tecnici.
Vorrei fare notare a quelli che si stupiscono o si scandalizzano che molti grandissimi campioni hanno vinto centinaia di corse e numerosi mondiali correndo con quello che il team gli infilava sotto le chiappe, guidando sistematicamente sopra ( o a dispetto) dei problemi Tra tutti cito il grande Mike Hailwood che corse e vinse com ogni tipo di moto a due e quattro tempi e che espresse qualche critica solo nei confronti del telaio della Honda 250/350 sei cilindri (?? come se il telaio fosse incernierato a met? con la ruota posteriore zuppa d'olio?) e della Benelli 500 dopo la caduta in frenata alla parabolica nel GP di Monza del 1968 (?questa moto fa ca.....).
Mike era un grandissimo pilota ma un pessimo collaudatore.
In ogni caso i limiti di intervento del pilota sulla qualit? tecnica della moto sono limitatissimi quindi in realt? il pilota collaudatore non ? altro che un'interfaccia umana che riferisce vaghe sensazioni (molte volte sbagliate, infatti collaudatori diversi riportano sensazioni diverse sul medesimo problema) su una realizzazione tecnica gi? operativa e in gran parte non modificabile.
Jarno Saarinen era un ingegnere meccanico preparatissimo, per lui era gi? previsto un brillante futuro all'interno dello staff tecnico Yamaha quando avesse smesso con le corse.
Anche lui per?, come Hailwood e Stoner, pur conoscendo perfettamente le risposte tecniche guidava sopra i problemi.
Quando accett? di pilotare la Benelli nel GP di Pesaro del 1972 chiese che i semi manubri fossero piegati verso il il basso di un certo numero di gradi ma chi fece il lavoro sbagli? e diede un'angolazione assai maggiore. Nel corso del ?collaudo? che fece all'aerautodromo di Modena Jarno prima di entrare in pista rilev? l'errore e per i meccanici fu un momento di parapiglia ma lui tranquillo disse ?fa niente?, prov? la durezza della forcella ed inizi? la prova.
Grazie della lezione di storia....
ma qui confondiamo le indicazioni dei piloti per il setup della moto con il vero e proprio sviluppo elettronico, dove il pilota pu? solo dire funziona - non funziona.
L'epoca a cui ti riferisci i piloti se l'accendevano a spinta la moto....adesso a malapena si infilano i guanti e il casco da soli....
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Originally posted by rocketman View PostFacendo la dovuta tara ai chiaccheroni di DDG devo ammettere che a prima vista le dichiarazioni del ?canguro? possono lasciare perplessi.
Smitizzare in quel modo e con poche parole il ruolo del collaudatore di moto da corsa in effetti non ? usuale. In questo modo dove va a finire la leggenda di un certo pluricampione del mondo marchigiano che riesce a sistemare la moto solo guardandola (a patto che non sia rossa e costruita nei pressi di Bologna) o di quel pilota spagnolo tutto precisione e tecnica che serve come collaudatore di lusso al suo compagno di squadra che della precisione e della tecnica si fa un baffo (i meno attenti lo confondono con Stoner...) ma che in compenso vince i mondiali.
Affermare che lo sviluppo di una moto ?sono cavolate? in questa epoca dove l'elettronica dice al pilota anche quando ? il momento di fare pip? suona come una bestemmia profferita in un luogo di culto, ma soffermandosi un attimo notiamo che molti grandi campioni nella storia del motociclismo non sapevano (e non sanno) nulla di tecnica motociclistica e non danno che vaghe indicazioni sulla rigidit? delle sospensioni, sul tipo di erogazione e sulla gomma che preferiscono, al resto pensano gli ingegneri che sono pagati appositamente.
Sicuramente se chiedeste a Rossi o a Pirro se sanno qual' ? la reale escursione del baricentro nel momento del trasferimento dei carichi o in curva vi sentireste certamente rispondere che: ?il bagno ? in fondo a destra?!
Certo fa specie sentire Stoner dire che in tre giorni di collaudi hanno cambiato solo mezzo millimetro di pre-carico, ma questo era quello che interessava lui per portare la moto al limite che ? esattamente il suo compito, a tutto il resto pensano i tecnici.
Vorrei fare notare a quelli che si stupiscono o si scandalizzano che molti grandissimi campioni hanno vinto centinaia di corse e numerosi mondiali correndo con quello che il team gli infilava sotto le chiappe, guidando sistematicamente sopra ( o a dispetto) dei problemi Tra tutti cito il grande Mike Hailwood che corse e vinse com ogni tipo di moto a due e quattro tempi e che espresse qualche critica solo nei confronti del telaio della Honda 250/350 sei cilindri (?? come se il telaio fosse incernierato a met? con la ruota posteriore zuppa d'olio?) e della Benelli 500 dopo la caduta in frenata alla parabolica nel GP di Monza del 1968 (?questa moto fa ca.....).
Mike era un grandissimo pilota ma un pessimo collaudatore.
In ogni caso i limiti di intervento del pilota sulla qualit? tecnica della moto sono limitatissimi quindi in realt? il pilota collaudatore non ? altro che un'interfaccia umana che riferisce vaghe sensazioni (molte volte sbagliate, infatti collaudatori diversi riportano sensazioni diverse sul medesimo problema) su una realizzazione tecnica gi? operativa e in gran parte non modificabile.
Jarno Saarinen era un ingegnere meccanico preparatissimo, per lui era gi? previsto un brillante futuro all'interno dello staff tecnico Yamaha quando avesse smesso con le corse.
Anche lui per?, come Hailwood e Stoner, pur conoscendo perfettamente le risposte tecniche guidava sopra i problemi.
Quando accett? di pilotare la Benelli nel GP di Pesaro del 1972 chiese che i semi manubri fossero piegati verso il il basso di un certo numero di gradi ma chi fece il lavoro sbagli? e diede un'angolazione assai maggiore. Nel corso del ?collaudo? che fece all'aerautodromo di Modena Jarno prima di entrare in pista rilev? l'errore e per i meccanici fu un momento di parapiglia ma lui tranquillo disse ?fa niente?, prov? la durezza della forcella ed inizi? la prova.
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Originally posted by polsogrippato View Postma si dai prendetela easy
la mia era solo un po' di sana perculatio
nei confronti della sua ennesima uscita infelice
secondo cui lo sviluppo sarebebro stutte cazzate ed i problemi della moto vanno aggirati
poi come giustamente ha fatto notare qualcuno quando ? passato in honda
si ? permesso di dire che con honda era molto + facile ank solo uscire dai box
e chiss? come mai, magari xch? l'hanno sviluppata a dovere in tutti quegli anni anzich? mandare i piloti in pista ad aggirare i problemi ?
cmq ripeto la mia era solo una battuta, xch? lo sviluppo cmq ? lavoro di tutto il gruppoper? st'intervista mi perplime
perch? ricordo una dichiarazione di alcuni tecnici che dichiaravano che Stoner era molto meticoloso nelle richieste ogni volta che rientrava ai box, che, anche se andava forte da subito, comunque voleva sempre affinare e migliorare.
E qui penso che, come dice lui, cercava di capire il problema e comunque guidare aggirandolo, ma allo stesso tempo cercava di risolverlo per non doverlo pi? aggirare.
Poi faccio un'altra considerazione dal divano, possibile che in HONDA/HRC siano cos? fuori di testa da pagare un ex pilota e spendere soldi per dei test solo per farlo divertire ogni tanto su una motogp?
Come per la storia Marquez, era logico che era una spanna sopra gli altri, HRC avrebbe trovato il modo bypassare la regola dei rookie per un pilota solamente FORTE?
Penso che gli articoli motociclistici, sopratutto nel periodo invernale, vadano pesati molto bene.
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ah Stoner se ti chiamavano Rolling... non era per pigliarti x il sedere
ma xch? eri sempre x terra... e la tua grandissima fortuna
? stato il 2007
cambio regolamento sottovalutato dal HRC e YAMAHA
che ha permesso a Ducati di fare una moto super sul dritto
e di beneficiare di 4 anni di sviluppo Bridgestone fatta da Capirex....
fatti un bagno lungo lungo di umilt?
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Originally posted by ace View Postin effetti penso anch'io che PER LUI lo sviluppo sono solo cazzate...
mi ricordo una intervista a Suppo dove gli chiedevano della capacit? di stoner di settare la moto....
la sua risposta ? stata pi? o meno.... "il bello di stoner ? che va a manetta da subito qualsiasi cosa gli metti sotto il sedere.. ma se gli chiedi cosa ne pensa di qualche setting non cava un ragno dal buco. Il trucco che usiamo ? fare le modifiche di testa nostra e buttarlo in pista... quando rientra vediamo i tempi che ha fatto e capiamo se ci stiamo muovendo nella direzione giusta... delle sensazioni che ci da lui ce ne freghiamo.."
Originally posted by 2Stroke View PostMa sta fesseria dove l'hai letta?
Poi proprio Suppo ? andato in Honda STUFO di dover RIPORTARE le KAXXATE che DOVEVA dire :gaen:
Se ne fosse stato convinto, non faceva carte false per farlo venire in Honda
(potersi ritrombare Adriana non ha prezzo ... per i malevoli)
E se era cos? incapace non veniva Stipendiato da Honda per fare il tester. punto.
Tutto il resto ora torno a leggere
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Originally posted by Terribile View PostI piloti sono tutti simili....che poi davanti ci siano quelli pi? bravi a nascondere il loro vero carattere quella ? un'altro discorso.
E poi Ivan, da Pilota, secondo te nello "sviluppo", in che percentuale incide, appunto, il pilota?
Io dico 10-15%, in qualsiasi caso.
Poi certo, ci sono i "maghi dello sviluppo" :gaen:
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Originally posted by Peter82 View PostQuoto.
E poi Ivan, da Pilota, secondo te nello "sviluppo", in che percentuale incide, appunto, il pilota?
Io dico 10-15%, in qualsiasi caso.
Poi certo, ci sono i "maghi dello sviluppo" :gaen:
Quindi tutti hanno poca o tanta percentuale di merito....dipende a chi la si vuol dare.
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Dipende pure da cosa capisce il tecnico !!!
Perch? a certi Ingg. se non gli parli Accademico mica capiscono neh
Cmq Stoner ha detto la semplice verit? ...
Quando usci la BMW S1000 tutta elettronica molti tester dissero:
"Il miglior modo di guidarla ? fermarsi prima che intervenga l'elettronica"
ossia nei discorsi di Stoner:
"Bisogna capire la Moto e adattarsi a questa"
Infatti il limite ? l'elettronica, ed e quella che per lui andrebbe Limitata se non tolta ...
Dal punto di vista dello SVILUPPO, per me ha ancora una volta ragione ...
Se ho un motore che a 13mila scoppia ci metto il Limitatore (elettronica) a 12.800 ...
Ora spiegatemi come sia possibile SVILUPPARE un motore da 15mila Giri quando c'? il limitatore a 12.800
Se capite la similitudine tra Motore Scoppia e Pilota Cade ecco che oggi lavorare sull'elettronica ? uguale a cercare di mettere i limitatore a 12.875 ... ma non c'? Sviluppo del Motore
Anche perch? bisogna scegliere se lavorare sull'Elettronica o sul Motore ...
Questione poi questa molto pi? semplice per un Ing. della Ciclistica vs Sensazioni del Pilota
Stoner dice: "Elettronica Merda" e che senza/limitando questa si vedrebbe chi ? un VERO Pilota ...
Ha perfettamente ragione, ma poi chi lo sa se il vostro beniamino sar? ancora l? avanti ???
Sicuro Pedrosa lo vedremmo a combattere con AbrhamLast edited by Mr.Molla; 04-03-15, 13:20.
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Originally posted by Terribile View PostI piloti sono tutti simili....che poi davanti ci siano quelli pi? bravi a nascondere il loro vero carattere quella ? un'altro discorso.
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