“Oggi voglio scrivere di qualcosa che non è facile per me, ma che credo sia assolutamente necessario. Oggi, non parlo solo come motociclista, ma come persona. Da chi ha dedicato la sua vita a questo sport, che si è allenato ogni giorno con impegno, disciplina, amore per la moto. Parlo anche come qualcuno che sa cosa si prova ad essere giudicati - e penalizzati - per il proprio peso.
Per molto tempo, sono rimasto in silenzio. Ho cercato di adattarmi e di convincermi che questo facesse solo parte del gioco. Ma la verità è che quando il tuo fisico diventa uno svantaggio strutturale allora smette di essere un problema tecnico e diventa una forma di discriminazione.
Capisco che il peso sia un fattore tecnico nelle prestazioni della moto. Lo accetto. Ma quando il sistema non tiene conto delle differenze naturali nei tipi di corpo, smette di essere equo e inizia ad escludere. Ecco perché oggi scrivo. Non per passare come una vittima o per creare divisione. Non voglio che altri piloti passino ciò che ho passato io negli ultimi 2 anni. Non voglio che sentano che il loro corpo sia un ostacolo insormontabile in qualsiasi zona della pista.
Il mio scopo con questo messaggio è iniziare a parlarne necessariamente, ripensare ai criteri tecnici, regolamenti, e alla cultura del motociclismo. I piloti sono definiti dall’intelligenza in pista, dall’istinto, dal coraggio e dalla connessione con la moto”.
Per molto tempo, sono rimasto in silenzio. Ho cercato di adattarmi e di convincermi che questo facesse solo parte del gioco. Ma la verità è che quando il tuo fisico diventa uno svantaggio strutturale allora smette di essere un problema tecnico e diventa una forma di discriminazione.
Capisco che il peso sia un fattore tecnico nelle prestazioni della moto. Lo accetto. Ma quando il sistema non tiene conto delle differenze naturali nei tipi di corpo, smette di essere equo e inizia ad escludere. Ecco perché oggi scrivo. Non per passare come una vittima o per creare divisione. Non voglio che altri piloti passino ciò che ho passato io negli ultimi 2 anni. Non voglio che sentano che il loro corpo sia un ostacolo insormontabile in qualsiasi zona della pista.
Il mio scopo con questo messaggio è iniziare a parlarne necessariamente, ripensare ai criteri tecnici, regolamenti, e alla cultura del motociclismo. I piloti sono definiti dall’intelligenza in pista, dall’istinto, dal coraggio e dalla connessione con la moto”.
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